Berserk, Alan Moore e la yakuza (letti di recente)
Il giugno duemilaecredici se n'è andato via un po' così: con ventordicimila giochi iniziati e non finiti, ma non per colpa loro (DiabloIIIDragon'sDogmaSniperEliteV2AkaiKatanarobavariaperVitae3DS, ma ne stai dimenticando sicuramente una cifra) e, al contrario, con la pila ever-pericolante delle robe da leggere smaltita in modo significativo. Credi sia la legge fisica del "Il tempo è quello che è, ciccio". Comunque: hai ripreso Ready Player One di Ernest Cline - e stavolta, cascasse una pannocchia, lo finisci - ma soprattuttamente ti sei gustato un po' di letture delle quali andiamo proprio ora, ma adesso-adesso, a parlare [...]
C'è Il Diario di Bridget Jones, storia di una cicciopiagnona insopportabile coi mutandoni, e poi c'è La Ballata di Halo Jones, che fortunatamente, pur essendo inglese uguale, è tutta un'altra cosa. Serializzato sulla storica rivista 2000 AD tra l'84 e l'86, La Ballata di Halo Jones è un piccolo capolavoro fantascienzo scritto da Alan Moore e illustrato da Ian Gibson. La struttura in microcapitoli da cinque pagine l'uno e il bizzarro linguaggio adoperato (Halo è pur sempre una donna del cinquantesimo secolo) non rendono all'inizio semplicissimo calarsi nelle avventure della protagonista, ma dopo un po' la storia decolla (anche letteralmente), e ci si ritrova immersi in un mondo malinconico, tra dialoghi taglienti, personaggi e trovate strambe (come si porta la guerra a una colonia ribelle con cinque topi e un delfino?), a mollo nei paradossi temporali tanto cari a Moore. E con una caramellina lì ad aspettarti alla fine di ogni capitoletto.
Il volume che raccoglie tutta la serie è uscito in Italia per la Magic nel 2008: si trova in giro a pochi spicci, perciò se non lo avete già letto, andate pure tranquilli. Se invece trovate un DVD di Bridget Jones, dategli subito fuoco.
Di Stefano Conte, aka "The Sparker", hai già parlato a queste coordinate un paio di anni fa, preso com'eri a glorificare alcuni suoi web-comic meravigliosamente meravigliosi come L'Uomo Pigro, Myth Cloths e Noi, Robot. Tra le tante serie partorite dal poliedrico Stefano, si diceva allora, c'è anche Che Vita di Mecha, cronaca tragicomicautobiografica delle disavventure del commesso di una fumetteria, alle prese con la fauna tradizionale dei negozi specializzati. Gente tipo quello che vuole sempre sapere se è già uscito il fumetto che esce domani. Il volumetto pubblicato di recente da Shockdom non raccoglie però le strisce apparse sul sito, ma propone coraggiosamente due storie lunghe inedite con lo stesso cast. La prima, in particolare, con l'invasione di clienti-zombie-pere alla fumetteria per l'uscita del nuovo numero di Ninja Nasuto, te la sei gustata assaje. Vai, su, deboscia, cacciate il soldo: ché le persone di talento vanno sostenute.
Che Berserk, il manga di Kentaro Miura approdato in Italia nel '96 e ancora in corso di pubblicazione (periodicità = LOL) abbia avuto il suo bel peso nella formazione dei giuovini venuti su negli anni Novanta lo capisci facile. Basta vedere quanta cavolo di gente si firmi Gatsuqualcosa sull'internetto. Il libro dell'amico e collega Piero Ciccioli (parte della collana I Love Anime, di cui abbiamo già detto tempo addietro) prende in esame il fenomeno Berserk con un rigore e una precisione da testo accademico, senza lasciare nulla al caso. Non c'è aspetto del manga, del suo autore, dell'anime - la pezzenterrima serie TV tratta dal manga, girata con due noccioline, ma celebre perché primo e anche unico esperimento di anime per adulti trasmesso a notte fonda dalla seconda portaerei della flotta della malvagità, ItaGlia 1 - che non sia analizzato a fondo, spiegato, sviscerato.
Dai cicli narrativi dello Spadaccino Nero con un occhio solo come Di Marzio alle influenze artistiche di Miura: personaggio per personaggio, armatura per armatura. E ancora il merchandising, i videogiochi (quello per Dreamcast ti è sempre piaciuto un frappo, quello per PS2 molto meno), il perché Berserk abbia cambiato completamente volto al fantasy giapponese. Una lettura consigliaterrima anche per chi (presente!) Berserk ha smesso, stremato, di leggerlo da un po'. Quella povera, povera Caska...
E' una delle parti più dure di un libro che non risparmia scene truci, spalancando una finestra che nessuno vuole mai notare quando si parla del felice e sorridente Giappone. Solo lasciate perdere l'edizione mondadorata (19 euro e cinquanta), per l'amor del cielo, e, se vi va, puntate decisi sull'ebook in inglese, che viene poco più di cinque onestissime carte. Poi, magari, di quella volta che sei finito per sbaglio a Yokohama e stavi lì a guardare i ragni tatuati sul polso di uno che aveva tutta l'aria di essere uno yakuza e quello ti ha detto Oh, cazzo ti guardi? in yokohamese stretto, parliamo un'altra volta, via.
C'è Il Diario di Bridget Jones, storia di una cicciopiagnona insopportabile coi mutandoni, e poi c'è La Ballata di Halo Jones, che fortunatamente, pur essendo inglese uguale, è tutta un'altra cosa. Serializzato sulla storica rivista 2000 AD tra l'84 e l'86, La Ballata di Halo Jones è un piccolo capolavoro fantascienzo scritto da Alan Moore e illustrato da Ian Gibson. La struttura in microcapitoli da cinque pagine l'uno e il bizzarro linguaggio adoperato (Halo è pur sempre una donna del cinquantesimo secolo) non rendono all'inizio semplicissimo calarsi nelle avventure della protagonista, ma dopo un po' la storia decolla (anche letteralmente), e ci si ritrova immersi in un mondo malinconico, tra dialoghi taglienti, personaggi e trovate strambe (come si porta la guerra a una colonia ribelle con cinque topi e un delfino?), a mollo nei paradossi temporali tanto cari a Moore. E con una caramellina lì ad aspettarti alla fine di ogni capitoletto.
Il volume che raccoglie tutta la serie è uscito in Italia per la Magic nel 2008: si trova in giro a pochi spicci, perciò se non lo avete già letto, andate pure tranquilli. Se invece trovate un DVD di Bridget Jones, dategli subito fuoco.
Di Stefano Conte, aka "The Sparker", hai già parlato a queste coordinate un paio di anni fa, preso com'eri a glorificare alcuni suoi web-comic meravigliosamente meravigliosi come L'Uomo Pigro, Myth Cloths e Noi, Robot. Tra le tante serie partorite dal poliedrico Stefano, si diceva allora, c'è anche Che Vita di Mecha, cronaca tragicomicautobiografica delle disavventure del commesso di una fumetteria, alle prese con la fauna tradizionale dei negozi specializzati. Gente tipo quello che vuole sempre sapere se è già uscito il fumetto che esce domani. Il volumetto pubblicato di recente da Shockdom non raccoglie però le strisce apparse sul sito, ma propone coraggiosamente due storie lunghe inedite con lo stesso cast. La prima, in particolare, con l'invasione di clienti-zombie-pere alla fumetteria per l'uscita del nuovo numero di Ninja Nasuto, te la sei gustata assaje. Vai, su, deboscia, cacciate il soldo: ché le persone di talento vanno sostenute.
PORTELLO PULP
Da un antrista all'altro. Simone Marzini, anche lui classe di gren 1975, padovano, ti ha spedito una copia del suo primo romanzo (Portello Pulp, Edizioni La Gru). E ta-dah!, con giusto quei millemila mesi di ritardo l'hai finalmente letto. Ora, nonostante sulla copertina campeggi il simbolo del Male, Portello Pulp è un bel romanzo, che scorre via veloce e con gusto. Una storia perlappuntamente pulp ambientata a Padova, dai toni volutamente grotteschi, in cui si intrecciano vicende e personaggi deliranti, come Rambo e Pacciani. Un paio di passaggi ti hanno fatto ghignare notevolmente, il che, per questo tipo di romanzi, è sempre un buon segno. Bravo, Simone. La prossima volta però per la cover scegliamo un animale antropomorfo meno imparentato con Satana, occhei? Che Berserk, il manga di Kentaro Miura approdato in Italia nel '96 e ancora in corso di pubblicazione (periodicità = LOL) abbia avuto il suo bel peso nella formazione dei giuovini venuti su negli anni Novanta lo capisci facile. Basta vedere quanta cavolo di gente si firmi Gatsuqualcosa sull'internetto. Il libro dell'amico e collega Piero Ciccioli (parte della collana I Love Anime, di cui abbiamo già detto tempo addietro) prende in esame il fenomeno Berserk con un rigore e una precisione da testo accademico, senza lasciare nulla al caso. Non c'è aspetto del manga, del suo autore, dell'anime - la pezzenterrima serie TV tratta dal manga, girata con due noccioline, ma celebre perché primo e anche unico esperimento di anime per adulti trasmesso a notte fonda dalla seconda portaerei della flotta della malvagità, ItaGlia 1 - che non sia analizzato a fondo, spiegato, sviscerato.
Dai cicli narrativi dello Spadaccino Nero con un occhio solo come Di Marzio alle influenze artistiche di Miura: personaggio per personaggio, armatura per armatura. E ancora il merchandising, i videogiochi (quello per Dreamcast ti è sempre piaciuto un frappo, quello per PS2 molto meno), il perché Berserk abbia cambiato completamente volto al fantasy giapponese. Una lettura consigliaterrima anche per chi (presente!) Berserk ha smesso, stremato, di leggerlo da un po'. Quella povera, povera Caska...
TOKYO VICE
Tokyo Vice di Jake Adelstein non è, come pensavi quando ne hai sentito parlare la prima volta su Kotaku, un libro sulla yakuza. Non è il Gomorra giapponese. Tokyo Vice è la storia di un ragazzo americano di origini ebree che diventa il primo giornalista straniero a lavorare per il più venduto quotidiano giapponese, lo Yomiuri, e finisce con l'occuparsi di cronaca nera, poi del malaffare del quartiere zozzo di Tokyo, Kabukicho, e infine di nuovo di morti ammazzati. Il che lo porta sulla strada della yakuza. Il che gli fa scoprire delle cose. Il che gli rimedia minacce di morte e un sacco di casini. Un libro che copre un lungo arco temporale, oltre dieci anni, dal quale non esce bene praticamente nessuno. Non il mondo della stampa nipponica, azzerbinato al potere e spesso troppo timoroso di pestare i piedi ai mafiosi locali per timore di ritorsioni "artistiche" (i quotidiani sono spesso collegati a reti televisive, e molte talent agency sono in mano alla yakuza: se i primi la fanno fuori dal vaso, le seconde non gli mandano più starlet e idol da ospitare nei programmi tv). Non la polizia giapponese, perennemente in bilico tra la scarsità di mezzi normativi per fare il proprio mestiere e l'inefficienza pura e semplice. Non lo stesso Adelstein, che, lanciato per anni all'inseguimento dei suoi scoop, trascura completamente moglie e figli. Oppure che, trascinando nelle sue indagini una delle sue fonti, con ogni probabilità ha fatto sì che i tizi pieni di tatuaggi e con un numero ridotto di falangette l'ammazzassero. E' una delle parti più dure di un libro che non risparmia scene truci, spalancando una finestra che nessuno vuole mai notare quando si parla del felice e sorridente Giappone. Solo lasciate perdere l'edizione mondadorata (19 euro e cinquanta), per l'amor del cielo, e, se vi va, puntate decisi sull'ebook in inglese, che viene poco più di cinque onestissime carte. Poi, magari, di quella volta che sei finito per sbaglio a Yokohama e stavi lì a guardare i ragni tatuati sul polso di uno che aveva tutta l'aria di essere uno yakuza e quello ti ha detto Oh, cazzo ti guardi? in yokohamese stretto, parliamo un'altra volta, via.
giapponesi del nacchio, almeno noi che siamo mafiosi ce lo diciamo chiaro e tondo (e pure quadrato), quelli invece son talmente omertosi che la mafia è proprio un tutt'uno con stato e e società... cioè la società e stesa sopra la mafiosità come un telo ultraaderente che gli stringe talmente tanto le palle che gli impone sempre di sorridere,stringere l'oluc e inchinarsi per sgranchirsi... pagliaccissimi
RispondiEliminaIL problema dell'edizione Mondadori di Tokyo Vice quall'è? La traduzione?
RispondiEliminaPer ora lo seguo ancora Berserk ma ormai non si capisce più dove vuole andare a parare.
RispondiEliminaPer la mafia giapponese ho letto da più parti che ha un funzionamento molto particolare. E' integrata fortemente con il "sistema" e si occupa di tutto ciò che il "sistema" stesso chiede ma la legge non permette (droga e prostituzione soprattutto). Il tutto moderato da un meccanismo di compensazione che dovrebbe essere la polizia che colpisce gli eccessi dei clan.
Un sistema criminale organizzato, sempre in stile molto giapponese.
Al corso di giapponese appunto, qualche settimana fa è arrivato un ragazzo con Tokyo Vice tra le mani.
RispondiEliminaA questi punti, essendo ancora sprovvista di mezzi per leggere l'e-book, mi toccherà ripiegare sull'edizione Mondadori, perché il libro mi ispira proprio.
A dire il vero mi ispira anche Che vita di Mecha. Reperibilità del fumettonzo?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEmanuele, Babol:
RispondiEliminaNon ho idea di come sia la traduzione italiana, visto che l'ho letto in inglese. Considerato che quello impiegato da Adelstein è un inglese semplicino-sempliciò da ammerrigano, però, sgarrare la traduzione era difficile. Non impossibile - stiamo parlando pur sempre di mondadori - ma difficile sì. Nel post mi riferivo semplicemente al prezzo: l'edizione italiana costa il quadruplo dell'ebook in inglese e circa il doppio di quella cartacea originale. Su amazon.it, in ogni caso, trovate anche l'edizione yankee a una decina di euro.
perché hai toccato il dolentissimo tasto berserk? come soffro!!!!!!!! è dagli anni novanta che Cazzu deve approdare su Skelig con Caska e la compagnia dell'anello e ora Miura cosa fa? indovina? METTE UN ALTRO FLASHBACK!!! ma ti sei giocato il cervello a tombola? ma dico io!! ma almeno termina un ciclo narrativo con un cliffhanger decente! no! ti odio tantissimo Miura! torna a guardarti i porni coi pescigatto!
RispondiEliminaPer Berserk...non mollo! Arriverà da qualche parte, lo so! Lo spero! Lo forse...
RispondiEliminaAltra cosa, è appena iniziato "L'attacco dei giganti"(siamo giusto al 3°), per chi apprezza Berserk è un buon passatempo.
e ovviamente ogni volta che esce un capitolo nuovo, io ci spero sempre, perché, alla fin fine, berserk è berserk...
RispondiEliminaUff,ma perché in Italia i libri costano così tanto? :(
RispondiEliminaancora una cosa, sempre su berserk, secondo voi, dove vuole andare a parare miura? cioé, visto come (anche geograficamente) stanno evolvendo le vicende, non vedo possibile un incontro a breve. e ora come ora Cazzu e Grifis sono ancora su due piani completamente differenti come potere...
RispondiEliminaPer l'onore della cronaca devo dirlo: la Bridget originale del libro non è la cicciopiagnona insopportabile dei film, ma beve come una spugna, fuma come una turca e fa morire dal ridere.
RispondiEliminaComunque, Halo Jones mi ha incuriosito parecchio!
Cavoli, che ricordi.... Berserk era in assoluto uno dei fumetti più belli che abbia mai letto in tutta la mia vita; un'opera ai livelli dei migliori Osamu Tezuka e Go Nagai, una roba che fra gli autori moderni forse solo Hiroaki Samura ci si avvicina.
RispondiEliminaPoi però, come spesso succede quando una serie per via dei soldi guadagnati decide di andare avanti ad oltranza e ben più a lungo di quanto dovrebbe, Bersker è diventato una boiata. Si è passato da un dark fantasy creativo e dall'ambientazione medievale convincente, ad una specie di rpg giapponese con le fatine e le streghette kawaii e addirittura il mantello di fuoco +5. Ma vatti a nascondere, Miura.
Sono confuso: ma Berserk non era finito con lo scontro tra Gatsu e Zoddo alla rinascita di Grifis? Bam! Bam! Giù mazzate, 0 a 0 e l'arbitro manda tutti negli spogliatoi, è stato bello rivederti Gatsu, non perdiamoci di vista...
RispondiEliminaCome dite: le maghette? Le armi magiche? Gatsu e la sua allegra cumpa? LALALALALALALALALALA! NON VI SENTOOOO!
Berserk è finito. Ricordiamolo com'era...
Commento serio: no, davvero... ma riusciamo a fare differenze di "coerenza" e permeabilità alla mafia tra noi ed i giapponesi... ovvia, su, non diciamo bischerate!
Sempre ottimi consigli... :)
RispondiEliminaPer Berserk, pregate che a Miura non gli venga l'uzzolo di fare come Kishiro, che avendo una storia compiuta come quella di "Alita" ha deciso che no, non va bene, la riscrivo inserendoci i vampiri e tornei di lotta che non si capisce quale sia il loro scopo, nella vita... Probabilmente "42"! :D
RispondiEliminaberserk è partito benissimo, è continuato ancora meglio (scene epiche e indimenticabili)per poi crollare... un tempo i comprimari buffi erano macchiette che poi, comunque O morivano O assumevano un ruolo serio e ben preciso. adesso invece è tutto troppo, troppo fantasy e un po' menosetto. e si rischia di perdere il filo del manga. e la trama principale. in più ora si è davvero arrivati a un nodo molto difficile da risolvere in maniera efficace. come farà gatsu a incontrare (di nuovo) e battere (stavolta per davvero) Grifis? cioé, io continuo a leggere il manga solo per questo, cazzofotte degli elfi, delle maghe e delle sottotrame. VENDETTA. voglio la VENDETTA.
RispondiEliminail "seguito" di Alita è una cagata stratosferica da nemmeno nominare....e lo avevano pure interrotto ma niente, kishiro lo ha ricominciato a pubblicare da un altra parte....mamma mia che fogna a livello di Angel Heart (il "seguito" di city hunter...sigh).
RispondiEliminaTutti i miei Mangaka preferiti hanno davvero perso colpi negli anni, ma di brutto: kishiro, inoue, miura (sigh), Hojo (triplo sigh, il volume tre di Hojo world, L'estate dell'adolescenza è penso il MIGLIOR MANGA che abbia mai letto forever and ever, tre storie brevi veramente eccezionali...e mi ti riduci ad Angel heart.....BAH!).
Per il discorsio Mafie...direi che non anche in quello hanno da insegnarci perchè la "cosa nostra" quando si becca gli appalti pubblici al 99% li lascia incompiuti o costruisce merda, la "cosa loro" quando si becca gli appalti pubblici (che il mondo, se non lo sapete, è corrotto OVUNQUE mica solo in italia :D) almeno il 70%/80% lo realizza secondo le normative vigenti...
A me piace pensare che in realta' Miura abbia abbandonato Berserk e si e' trovato un impiego alla From Software dove ha ideato Dark Souls.
RispondiEliminaConcordo su Halo Jones;vorrei soltanto aggiungere che i capitoli sono corti perche' veniva serializzata sul settimanale 2000AD,quindi era piu' una necessita' che un vezzo.
Shinichi:
RispondiEliminaNo, ho presente, l'ho anche scritto della serializzazione. Peraltro su wiki si legge che le avventure di Halo avrebbero dovuto proseguire oltre la terza parte (arrivando alla nona, con Halo Jones vecchia). Si son interrotte lì per una lite tra Moore e la Fleetway riguardo - guess what - i diritti d'autore.
@doc
RispondiEliminaMagari Fleetway voleva dare i diritti per un film, lol
Qualcuno di voi sa se in giappone esiste un Saviano? Se ci sono state vicende analoghe a quelle della morte di due eroi come Falcone e borsellino? O tipo Ilaria Alpi (ma "espatriando" posso citare Anna Stepanovna Politkovskaja). Io non sono abbastanza esperto però non mi pare, però riconosco che la mia può essere un'espressione superficiale e ignorantella. In altre parole intendo dire: qual'è il livello di autoanalisi che la società giapponese ha raggiunto nella lotta alla sua mafia?
RispondiEliminaPS-as esempio, solo da poco ho scoperto che la mafia israeliana è una delle più GazzUte (per restare in tema Berserk ;)) scherzo) a livello mondiale ...
Bon.
RispondiEliminaAcquistato La ballata di Halo Jones per 7.90 su ebay.
Mannaggaia al Doc.
Brau.
RispondiEliminasapete, non è mica detto che alla fine Gatsu ottenga la sua vendetta.
RispondiEliminaMa infatti...Io per ora sono arrivato al crossover gatsu-jacksparrow-ariel e le sirenette,e mi sembra che ormai il cristo abbia deciso di portare caska dagli elfi e farsi una nuova vita con lei, piuttosto che risolvere la questione una volta per tutte con bellicapelli.
RispondiEliminaTra l'altro, Miura si deciderà prima o poi a spiegare il ruolo del bimbo inquietante? (So già che la risposta è NO).
Leggendo i commenti non sono l'unico che per spirito di sacrificio e abnegazione legge ancora Berserk.
RispondiEliminaCiao, felice che il mio libro ti sia piaciuto! Il simbolo del male in copertina... bè, diciamo che ha poco a che fare con il male jubentino ;-)
RispondiEliminaComunque nel prossimo libro in copertina ci saranno un mucchio di soldi (che spero di incassare eheh).
Grazie ciao!
Devo ammettere, i combattimeti dello zot di Last Order sono magnifici.
RispondiEliminaMa perchè The Sparker ha abbandonato cose bellissime come Myth Cloth o il meraviglioso "Io, Robot"?! :'( (L'idea di far interagire, come qualcuno gli aveva detto, i robot football di Godian con quelli football americano di Diapolon, era perfetto!)
Un momento d'antologia!
Okay, altra opera di Moore d'acquistare. Ma Doc, avrai mai il coraggio di spendere una frase per il zozzo e magnifico Neocomicon? E ancora più-più coraggio per Last Girls? ^___^
Per me Berserk è ancora meraviglia. Amo questo passare tra i generi collaterali, per carità, saghe di inquietudine profonda e di grande conoscenza filosofica dell'umano, come quella dell'Inquisizione, non ci sono più! Ma continuo a sgranare gli occhi di fronte all'incredibilemente titatico Ganishuka... Ma il bimbo non dovrebbe essere il figlio abortito (dall'amplesso con Grifis-Griffin), di Caska e Gatsu/Gatz?
Sopratutto ora che non c'è più la posta, dove quel CRIMINALE che la gestiva, si portava avanti con lettori, il tema che quello di Caska non era stato stupro, perchè in fondo al cuore amava Grifis ed era consenziente.
Ecco, questo è quando i nerd/otaku/sfigati devono tornare ad essere seguiti dai servizi sociali, con una pensioncina d'invalidità!
Quando non ti rendi conto di portare questi discorsi nerd (come al solito, una bolla lontana anni luce dal mondo che non hai le prestazioni per reggere) su un albo venduto in edicola, nel mondo vero, con conseguenze vere di quello che dici, ecco in quei casi non esiste pietà!
Simone:
RispondiEliminaOk, per stavolta sei perdonato. Ma solo stavolta, eh!
:)
Tornado a Mietta, chi ha letto Ourou e Ourou Den, scritti coi cazzotti da Buronson? Meritano?
Dimenticavo, Ultimus: Last Girls non l'ho letto. E sinceramente non è che abbia tutta 'sta voglia di scoprire il lato zozzo dello Zio Alan.
RispondiElimina@Ultimus:effettivamente il curatore della posta in quell'occasione fu un po' superficiale.
RispondiEliminaComunque, sono l'unico a pensare che Grifis sia in cerca di redenzione?
Beh, che dire? Penso che Miura tenti di fare più soldi possibile (dato che il fumetto non lo disegna solo lui, ma ha uno studio che lavora per lui, e qualche centesimo giustamente se lo prenderanno pure loro) rendendo così la sua creatura più nazional-popolare a discapito dei fan degli esordi che erano (eravamo) abituati ad una crudezza inaudita delle storie, leggendo gli ultimi numeri sembra quasi di leggere One Piece... E per la storia della periodicità, Miura stava lavorando pure alla sceneggiatura del film di Berserk ("Berserk: Egg of The Supreme Ruler", uscito in Jap il 4 Febbraio), quindi tra fumetti e film era un casino unico...
RispondiEliminaMa bando alle chianche di bamba, Doc, a quando 4 righe su Mine Fujiko to iu Onna?
@Doc, grazie della dritta, mi butto su Amazon per Tokyo Vice, tanto devo anche approfittare della promo 4 DVD a 20 euri!
RispondiEliminaLa differenza che ho sempre trovato tra gli Yakuza e i mafiosi nostrani è che i primi non nascondono di essere yakuza mentre i mafiosi italici invece si ( Jojo insegna!).
RispondiEliminaBerserk è incredibile: all' inizio era un manga palloso, poi quando arriva il flashback della Squadra dei Falchi ( secondo me inventato in corso d'opera e che manco era previsto) è diventato avvincente, e una volta trnati al presente è ridiventato una palla micidiale.
@DOC
Come fai a dire che la Zebra è il simbolo del Male ?
E il serpente , allora.
Cmq lo sanno tutti che pure Dio tifa Juve, c' ho le prove.
Ehi Doc, ma sta massa di jubentini rivoltosi?
RispondiEliminaDio non puo' tifare la Juve,in quanto la Juve non esiste.E' facile ragazzi,pura logica.
Comunque Soldato semplie a rapporto, crediamo anora in una possibile fine di Berserk,SIGNORE! Berserk per me sono i tentativi di Miura per rendere Gatsu forte almeno da infastidire Grifis, anche se tutte queste scelte infleici (Isidoro,fatine,streghetta, Pac reso una barzelletta etc...) hanno stufato pure me....speriamo che dopo il flashback si veda sto maledetto regno dei folletti.
Bellissime Letture... sopratutto per Berserk!
RispondiEliminaBerserk abbandonato (e venduto con piacevole profitto) diversi anni fa, ovvero all'epoca dei tormenti di Grifis. Ovvero, pochi istanti prima che si trasformasse in una diarrea fumante spalmata nei secoli dei secoli.
RispondiEliminaSam:
RispondiEliminaIl Biscione di Milano non è proprio sicuro-sicuro che sia un serpente.
(ed è comunque la prova che Pernascò era interista)
Halo Jones! 5 euri al Luccacomics!
RispondiEliminaTavole bellissime ed un italiano.. ehm... futurista. Sono arrivato a metà, di più non ho fatto. Prima poi lo recupero, che io sono Mooreriano fino al midollo!
A chi parlava di neonomicon... bellissimo l'incipit "il Cortile" il resto è stato sembra una roba fatta con la marcia automatica.
@Ultimus!
RispondiEliminaIn effetti non so se sono "meglio" Elf e Zwölf in versione conigliette con la loro "rete nanomolecolare"...
http://i23.mangareader.net/battle-angel-alita-last-order/25/battle-angel-alita-last-order-981007.jpg
...Oppure Sechs con il corpo in riparazione...
http://i13.mangareader.net/battle-angel-alita-last-order/35/battle-angel-alita-last-order-981319.jpg
:D
Mi ero già riproposto, come prossimo acquisto CHE VITA DI MECHA, e approfitto per rinnovare i complimenti a Stefano. E si, vogliamo più Uomo Pigro, Myth Cloths e soprattuttamente Noi, Robot.
RispondiEliminaPS: Gatsu come Sho. Berserk come Guyver. Miura come Yoshiki.
RispondiEliminaBastardi, mi sopravviveranno tutti.
The Sparker!
RispondiEliminaCi credete se vi dico che fui io a indirizzare Stefano verso Shockdom, una Lucca di tanti anni fa?
No?
Peggio per voi perché è vero e me ne vanto! ^_^
@Horyken
RispondiEliminaDio si trova nelle chiese.
Il quartier genarle delle chiese è in Italia.
In Italia lo sport più famoso è il calcio.
Le squadre più famose sono Juve, Milan, Inter, Roma e Lazio e Napoli .
Milan e Inter hanno simboli diabolici e quindi sono il male.
E Dio non può tifarli.
I romani hanno crocefisso Gesù, quindi Dio non può tifarli.
Idem per i Laziali perchè non hanno fatto nulla per impedirlo ai romani.
Il Napoli Dio non l'ha mai considerato, anzi basta vedere come è conciata l'omonima città per capire che Dio li ha dimenticati da molto tempo.
Chi rimane quindi di decente ?
La Juve, ovvio .
E' verde matematico. :D
Ammazza sam, pure le battute degli juventini so tristi peggio della morte :D
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAHAHAHAH! Wargarv
RispondiEliminaÈ che a Napoli, S.Gennaro vince Dio 3 a 1!
@Eh Marte, Marte... :DDD
Kishiro almeno è stato visionario in Last Order. Quello si. Addirittura più che nella prima serie, gli avversari da Marte (come l'uomo binario, o quello che aveva il fucile come un aereo), ma soprattutto Venusiani e quelli di Giove, questi titanici nemici e mecha (ho sempre ammirato la capacità di gestire i colossi contro avversari umani) erano visionari come grafica, come la sfera gigantesca, smontabile in monoliti e le sue identità robot o cannone
http://i3.mangareader.net/battle-angel-alita-last-order/66/battle-angel-alita-last-order-982296.jpg
Stupendi e raccapriciante il "Regno del Genoma", con i francesismi nei nomi
http://i1.mangareader.net/battle-angel-alita-last-order/71/battle-angel-alita-last-order-982455.jpg
Ma anche le baroccate dei Karateka dello Spazio, sono piacevoli.
L'epopea dei Cognito, è stata una delle cose più belle di tutta la saga di Alita.
Toh, avrei fatto volentieri a meno di un personaggio sborone, insensato, senza ne capo e ne coda, come Zekka? ASSOLUTAMENTE SI!
Non so se gente come Miura o Kishiro, continuino proprio per i soldi.
Penso Miura sia ai livelli di un Inoue, e quando arrivi a quel livello in Giappone, sei una rockstar. Inoue ha dentro casa sua un campo da basket, "per staccare", e tipo 3 auto sportive 5 stelle! Succedono anche in America queste cose, con Jim Lee che ha un aereo privato!
Penso sia più un mettersi a giacere sul fondo assieme alla paura per il solito [i]"Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova"[/i]...