E3 2012, titoli di coda (At first I was afraid I was petrified)

Quelli che vedete qui sopra sono il tuo passaporto, la tua carta d'imbarco e una pila di appuntamenti, inviti e prenotazioni. In questo preciso istante dovreste trovarvi tutti insieme appassionatamente pressurizzati dentro un volo Alitalia per Los Angeles, NON FOSSE che la scorsa notte ti sei accrocchiato con la schiena, sei morto, hai visto gli angeli, neanche il voltaren ti ha tratto in salvo dal tuo dolore spirituale ma soprattutto fisico, sei rinato, sei rimorto, gli angeli se ne sono andati che si era fatta una certa, e quando hai capito che non ce la facevi neanche a camminare ti è preso un nervoso che ancora le palpebre ti fanno Balla di Umberto Balsamo a ritmo. [...]

Ora, tolto che sei incazzato come una biscia, che non vuoi nemmeno pensare alla valigia da disfare e quindi niente, farai finta per giorni che quel coso rosso in policarbonato in mezzo alla camera da letto faccia parte dell'arredamento, la normale programmazione antristica avrebbe dovuto cedere il posto per tutta la prossima settimana alle cronache di viaggio psicoatletico da Los Angeles. Le robe da mangiare assurde, gli Oreo, foto di ridere, gli Oreo, le standiste bone dell'E3 suggestivi aspetti del consolidato meccanismo fieristico, le discese ardite, le risalite, e ancora altri millemila Oreo che saresti riuscito a ingollare ricadendo tosto nel tunnel degli Oreisti all'ultimo stadio e finendo under the bridge downtown tipo i Red Hot quando erano ancora tutti dei tossicodipendenti. E invece niente. SE sopravvivi, si va avanti con la programmazione normale. Circolare, non c'è niente da vedere qui. C'è un uomo vecchio adulto che soffre.