Inter - Mazembe 3-0. Campioni del mondo e a tavolino anche dell'universo

Pandev esulta per il primo gol, prima di esser preso a pugni da Materazzi

Che il mondiale per club fosse una coppa inutile lo pensavano solo i bilanisti e gli jubentini rimasti a casa, a mangiarsi il fegato e a sperare in un golpo gobbo dei volitivi ragazzotti congolesi. Ma siccome il Natale arriva una volta all'anno anche per gli africani, contro la ritrovata Immensinter la squadra che ha questo costume di presentare ai controlli antidoping massaggiatore e magazziniere - e che si è imposta in semifinale sull'International di Porto Alegre solo grazie a una gigantesca BOTTA DI CULO - ha fatto quel che poteva. Cioè un cazzo. [...]

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Gol del macedone triste, gol del solito Eto'o, un paio di reti fatte divorate dal Principe, traversa di Maicon, e alla fine il 3-0 firmato dal dragster. Che non ci crede neanche lui, figurati i tifosi sugli spalti e davanti all'infida, odiosa Merdaset Prezzium. Tre pappine ai coreani, tre pure ai congolesi, ché qui mica siamo razzisti, e tutti a casa. Zanetti a piedi, così impara a fare le promesse da sborone.
Infilato in bacheca il quinto trofeo di una stagione leggendaria, consegnato agli annali questo 2010 talmente orgasmico da mettere seriamente a repentaglio la riserva di spermatozoi di ogni buon nerazzurro, gli interisti possono tornare a guardare sereni al futuro, all'ombra della selva delle loro nerchie erette. Sereni e fiduciosi, nonostante l'allenatore incapace, ma pur sempre incazzati e ben memori degli anni grigi. Perché l'Inter, anche nel momento del trionfo, deve sempre ricordare il proprio passato.

E il Milan pure