In coda verso la fine del mondo (i soliti facinorosi dei centri sociali e studenti fuori corso)

L'arrivo di Galactus è previsto per domani alle 10. Massimo 10 e mezza
Oggi, ore 15. Sei fermo lì da almeno quaranta minuti, parte organica di un unico serpentone di macchine immobile che collega il punto A, casa tua, al punto B, il tuo ufficio. Un serpentone di macchine immobile e severo. Sul retro della Corsa verde che ti chiude l'orizzonte c'è un adesivo giallo. Sull'adesivo giallo c'è scritto "Vai piano, Baby a bordo!". Fuori dall'abitacolo, leggi sul display, ci sono i 24 gradi assurdi per l'ultimo giorno di novembre anche quaggiù in Terronia. Ai lati delle macchine sciamano persone in manica di camicia, in sottofondo un qualche brano estivo di Edoardo Vianello. Le Las Ketchup. Il meneito. 24 gradi. Il 30 di novembre. Non ci sono più le INTERE stagioni. Ma tanto lo sanno tutti che quella storia del riscaldamento globale è solo una puttanata inventata dai media, per dare un minimo di culo ad Al Gore e argomenti a Roberto Giacobbo per la sua trasmissione. Andiamo pure tutti avanti con i SUV tremila benzina. Cazzo ci frega. [...]

Tutti fuori corso
Ore 15,20. Hai fatto, tipo, tre metri. Sull'adesivo giallo c'è scritto: "Vai piano, il nostro Luigi ora fa la seconda elementare!". Sottrai il possesso delle sei casse della belva ibrida ai Franz Ferdinand e scopri, a mezzo radio come un cavernicolo digitale, che è tutto fermo perché gli universitari hanno occupato l'autostrada. Pensi: coraggio, ragazzi. Pensi: sono fermo per una giusta causa. Pensi: c'è ancora gente là fuori che lotta per il suo futuro. E un po' ti commuovi.
Ore 15,40. Il portavoce di Putin spiega agli house organ di Berlusconia che quelli là fuori, sull'A3 e a Torino e a Palermo e a Roma e Milano e in ogni dove, sono solo fuori corso e facinorosi dei centri sociali. Che i veri studenti sono a casa a studiare, piegati sotto un esile fonte di luce a scrivere su mille fascette come il piccolo Giulio da Firenze. Che quelli lì in piazza vogliono solo difendere i baronati delle Università italiane, sono gentaglia con i capelli in disordine, se lo meritano insomma di assaggiare un po' di manganello. Chiudi la radio, guardi i campi sulla destra e te li vedi proprio, i ragazzi dei centri sociali, felici di prendersi le legnate della celere per tutelare il nepotismo degli atenei.
Il serpente freme, ma non si muove.

Sull'adesivo giallo c'è scritto: "Vai piano, il nostro Luigi si è iscritto a Giurisprudenza e ha bloccato il traffico dell'A3 perché crede in uno stato che i soldi li dà alle università pubbliche, non a quelle private per i figli degli industriali. Crede a un'istruzione superiore accessibile a tutti. Crede a una ricerca che non stia lì ad elemosinare le briciole delle aziende o a riempire il trolley. Crede a un paese che prima o poi si rialzerà in piedi e farà accomodare alla porta questi bugiardi figli di puttana".
E' l'adesivo giallo più grande che tu abbia mai visto. 

Commenti

  1. Qui in questo momento fa -10, temperatura percepita -14. Ieri era tipo -16, percepita -23.

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  2. Sono l'unico a immaginarsi una scena alla V per Vendetta? Un bel treno carico carico di tritolo e kaboom!! Magari con i Pink Floyd sparati al massimo, "... I have become, comfortably numb...".

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  3. Gatsu: non la facevo così fredda la Svez... la Finland... lì dove stai te e si ascoltano gli ABBA.

    Capee: la rivoluzione verrà, ma avrà la colonna sonora dei Rage Against Machine. O di Pupo.

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  4. Jack l'uomo della foto14 gennaio 2011 alle ore 19:56

    Applausi a scena aperta.
    Scrivi benissimo, ma questo post è semplicemente eccezionale.

    Uno studente fuori corso da parecchio ;)

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