Negli anni 60 e 70 i fumetti horror andavano via in America a due centesimi la tonnellata. Nascevano serie come the Tomb of Dracula, con la loro coda di cartoni giapponesi assurdi, e le edicole venivano invase da tutte le possibili variazioni sul tema degli zombie che una mente (una mente malata) potesse arrivare a immaginare. E poi c'era la Dell Comics, che a un certo punto ha questa felice idea di trasformare i mostri classici della Universal in super-eroi (felice = ridicola, stupida, da dementi). Che detta così fa ridere, ma se vai a vedere nello specifico di cosa si tratta ti pisci proprio sotto dalle risate. [...]
DRACULA (1966-1967)
Va detto che Dell, qualche anno prima, c'aveva provato. Sempre pronta a trasformare in fumettino da due lire qualsiasi cosa passasse al cinema o in TV, la casa editrice porta nelle edicole del ciondolante 1962 una trasposizione abbastanza pedissequa del Dracula hollywoodiano. Questa qui:
Ovviamente non se la caga nessuno. Quattro anni dopo, pertanto, matura nella dirigenza Dell l'idea di buttarsi a pesce nella nuova ondata di super-eroi con cui Marvel e DC stanno fuorviando milioni di giovani americani. Di buttarsici trascinandosi dietro anche i suoi mostri. Nel primo dei tre albi del nuovo corso assistiamo così alla genesi di un nuovo Dracula.
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C'è un eroe nuovo in città! Si muove nelle tenebre, veste di scuro, ha il cappuccio con le orecchie, è Batman! Dracula! |
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Che non è il vecchio Vlad, ma tipo un suo pronipote degli anni 60. Un pronipote pirla. Per abbandonare la sua condizione di vampiro crea un siero, ma l'intervento di un batarang di Batman pipistrello mescola al composto un altro ingrediente, e Draculino si ritrova con dei superpoteri dalla natura non ben definita! |
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Ma il nuovo Dracula non può restare in Romania: deve andare in America. "Lì sarò veramente libero!", dice. Ma giusto perché allora non si portava fuggirsene in Italia |
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Il viaggio non è in aereo ma in nave, perché Dracula è un pezzente. Ma un pezzente pur sempre pronto a tutto, nel suo nuovo costumino da super-eroe. Dice: e che minchia lo indossa a fare sotto i vestiti uno un costume da super-eroe per un viaggio in nave? Beh, metti che il transatlantico viene attaccato per caso da un super-criminale vagamente nazistoide in dirigibile? |
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E infatti è esattamente quello che succede. Ma Dracula è uno tosto, raggiunge il dirigibile e... si fa pestare a sangue e incaprettare . Solo un astuto espediente può salvarlo da un tuffo da ventimila metri senza paracadute: svelare la sua vera identità |
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Il cattivo è impressionato. Conosce la famigerata famiglia Dracula e propone un'alleanza, vista la comune natura da malamente. Dracula, con un'intensa espressione da Jimmy il Fenomeno, ammette di esser anche lui un malandrino e di voler diventare suo partner negli "schemi del male" (!). Ma il cattivo con il monocolo non sarà tanto coglione da bersela, no? |
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E invece se la beve. Ma l'astuto Dracula si prepara a liberare a tradimento del gas per stendere tutti (compreso chi pilota il dirigibile e lui stesso, in quanto sprovvisto di maschera), quando viene coricato da un'altra legnata sul collo |
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Tuttavia, ripresosi giusto in tempo, riuscirà FINALMENTE a mollare anche lui qualche pugno e a stendere gli sgherri del cattivo. Ma giusto perché, come possiamo vedere, questi sono tutti sopra i settant'anni |
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Nel numero successivo, invece, conosciamo meglio la compagna di Dracula, B.B. BeeBee (santo cielo). Che ha delle idee sulla pedagogia alquanto opinabili... |
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...e che ovviamente alla prima occasione utile diventa anche lei una super-eroina, con il nome scacciamosche di Fleeta. Da notare come il testo precisi che i due, pur combattendo assieme il crimine, con le tutine che fanno pendant, vivano separati: lui nella batcaverna nella sua caverna, lei nella gigantesca villa del padre. Che, ciccio, con i pipistrelli e l'umido ci vivi tu |
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Purtroppo, si diceva, il terzo numero del Dracula super-eroe è anche l'ultimo. Ed è un vero peccato, perché alcune soluzioni narrative adottate erano indubbiamente all'avanguardia. Prendiamo questa pagina, che sorpassa sulla destra qualsiasi puntata di Scooby-Doo: un ladro si traveste da fantasma per terrorizzare delle persone, ma l'astuto Dracula si trasforma in pipistrello e riesce a precipitare il brigante nel terrore... agitando il suo stesso lenzuolo! Quale sadico esercizio di terrore psicologico! |
FRANKENSTEIN (1966-1967)
Anche qui stesso copione: prima l'adattamento serio, poi tre numeri da super-eroe, uno più barbone dell'altro.
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Frankenstein si risveglia nel castello dell'omonimo dottore, che non si sa bene che fine abbia fatto. Ma Frankenstein non è una persona come le altre, per via del fatto che è un mostro energumeno con la faccia verde, i capelli da albino e una tutina rossa smanicata da coatto di una palestra di periferia. Fortuna che lì, in mezzo alle rovine del castello, trova giusto una maschera di Robert Redford in perfetto stato |
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Sicuro e felice come solo le ragazze delle pubblicità Nuvenia Pocket, Frankenstein si mescola agli esseri umani, quando all'improvviso vede una ragazza in pericolo. La sua identità segreta è a repentaglio, e lui per non farsi mancare nulla decide pure di sfilarsi la maschera prima di intervenire. "La mia forza è superiore a quella di 50 uomini... ma basterà?", si chiede il mostro lanciandosi verso l'azione, dimostrando grande sicurezza e stima di sé |
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Messa in salvo la fanciulla, è il momento di elencare al lettore più coglione tutti i suoi incredibili poteri. La velocità superiore a quella di un leopardo (che poi quelli davvero veloci sono i ghepardi, ma vabbé), la capacità di saltare fino a un'altezza di 50 piedi e di sollevare fino a 30 volte il suo peso, e soprattutto "un corpo che può subire più punizioni di un elefante". Ma a contare da uno a tre resta comunque più bravo l'elefante |
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Ma è il momento di conoscere l'arci-nemesi del nostro eroe. Un, uh, nano in groppa a un gorilla con l'aria da maniaco. Un gorilla con l'aria da maniaco che si chiama Bruto |
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"Bruto, vieni qui! Che vediamo chi è il maestro!", gli urla Frankie. Ma il gorilla capisce tutta un'altra cosa e prova a ingropparselo. Solo grazie al suo incredibile potere di riuscire a subire più di un elefante, alla fine, Frankestein ha la meglio |
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Il mondo è salvo dalla scimmiesca minaccia. Così, dopo aver ricordato per la trentesima volta che la sua forza è superiore a quella di cinquanta uomini (oh, repetita iuvant), l'eroe vestito da benzinaio promette di utilizzare i suoi poteri per tenere il mondo al sicuro. E per dimostrarlo, inizia a spaccare senza motivo tutto quello che lo circonda |
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Negli altri due numeri facciamo invece a tempo a vedere: Frankie ipnotizzato da un computer per il sudoku |
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Frankie che si trova un maggiordomo factotum, che alla prima occasione lo colpisce a tradimento con una chiave inglese, tramortendolo |
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Frankie che si trova una fidanzata. E assieme al maggiordomo malandrino, tutti e due finiscono ipnotizzati da un ragno gigante del nano di prima e costretti a ballare. Mentre l'infoiato gorilla Bruto si avvicina da tergo al protagonista, armato delle peggiori intenzioni |
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"Ahhh! Dannato scimmione pederasta!" |
WEREWOLF (1966-1967)
Dice: vabbé, con l'Uomo Lupo NON può essere andata peggio, giusto? Sbagliato. Lo sfuggente Werewolf (il nome Wolfman era inutilizzabile perché protetto dalla Universal con un copyright e un esercito privato di avvocati) di Dell Comics è infatti un super agente segreto con tutina nera: un po' James Bond, un po' Diabolik e tutto stronzo.
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La sua storia è quella di un Mowgli meno moretto. Il pilota Wiley Wolf precipita con il suo caccia tra le nevi e viene circondato dai lupi. Che creature sono queste?, si domanda, perché è un pilota che non ha fatto neanche le elementari e non si è mai chiesto cosa minchia volesse dire il suo cognome. Ma l'incidente ha coinvolto anche un lupo, che anziché essere giustamente incazzato, guarda il pilota con aria da cucciolone. I due diventano subito amicici, e Wolf chiama il lupo Thor |
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Il pilota trova rifugio in una grotta, dove si fa un caffé e per proteggersi dal freddo si avvolge nel paracadute. Sì, assieme al lupo |
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Tornati nel mondo civile, Wolf e Thor vengono arruolati per un programma speciale della CIA, e Wolf viene dotato del nome in codice Werewolf e di una tutina nera che non si sa bene a cosa serva, se escludiamo il far risparmiare tempo al disegnatore e al colorista dell'albo. "Questa tuta e il mio addestramento mi rendono invincibile!", grida Wolf, mettendo subito a nudo tutta la sua natura di cazzaro |
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La prima missione di Werewolf consiste nel neutralizzare una postazione missilistica di un non meglio identificato nemico. Non meglio identificato = Cuba. Occhio ai dialoghi: i due soldati non solo al vedere un uomo vestito di nero parlano rispettivamente a) di un fantasma, e b) di un noto personaggio di Go Nagai, ma venendo assaliti da Thor lo definiscono un animale "quasi umano". Che in effetti è la prima cosa che ti passa per la mente mentre osservi un lupo che ti salta alla giugulare per sbranarti |
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Poi, giusto il tempo di una veloce citazione della famigerata pubblicità del Maxibon... |
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...e, giusto grazie all'intervento di un bambino, che stende da solo Fidel Castro, Werewolf può far detonare l'intera struttura e godersi al telegiornale il risultato della sua impresa. La grande perla è ovviamente il testo della terza vignetta |
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Il secondo numero vede invece Werewolf alle prese con un temibile sottomarino cinese, munito di letali delfini addestrati |
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Werewolf riesce a sottrarsi per un pelo alla furia di Pelè, Flipper e gli altri odontoceti assassini, e taglia la corda abbandonando vilmente al loro destino gli altri sommozzatori |
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Tornato in superficie, riesce a mettersi in salvo grazie a un canotto per bambini, dopo essersi travestito da vecchio bavoso con la biancheria a cuori |
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Arrivato in cina, il Nostro si camuffa da cinesino grazie ai poteri della tuta... |
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...ma viene sgamato in meno di due secondi e messo al fresco. Per sua fortuna, però, i cinesi sono talmente coglioni da spararsi a Vicenza nel vano tentativo di colpire uno scatenato (e sempre più quasi umano!) Thor |
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Werewolf può finalmente liberare il generale americano tenuto prigioniero. I due fuggono, inseguiti dai proiettili dei cinesi. Pok, pok, pok, recitano le onomatopee ai piedi del generale, perché questi si sta cagando sotto dalla paura |
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Ma ci pensa sempre Thor a salvare tutti. Il dinamico trio può così impadronirsi di un jet e scappare |
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E siccome Werewolf è un eroe, un uomo buono, appena decollato decide di tornare indietro, per smitragliare tutti i cinesi superstiti. Poi, lui e Thor se ne vanno un po' a pheeghe in Giappone |
Sembrano davvero le versioni sfigate di Batman e Hulk!=))
RispondiElimina"Ma a contare da uno a tre resta comunque più bravo l'elefante"
RispondiElimina:))
:-t
RispondiEliminaLa cinta di Dracula però era incredibile
RispondiEliminaMeglio quella di Frankenstein
RispondiEliminaSolo adesso noto questo post!
RispondiEliminaMolto trash, ma allo stesso tempo molto phigherrimo!