Un tot di leader politici nei videogiochi

Siamo abituati a vederli ovunque. In TV. In giro per strada a inaugurare enti, strutture, nomi, cose, città (che non funzioneranno). Alla radio. Sui giornali. Su Internet. Grazie al cielo siamo abituati a vederli un po' meno nei videogiochi. Sono i politici, ma "un po' meno" non vuol dire "mai". […]
Ecco dunque un certo numero di personaggi politici che sono riusciti a infilarsi in qualche modo nei giochini. Spesso, senza neanche saperlo. Spesso, riuscendo finalmente a combinare almeno lì qualcosa di buono. Ah, non c'è Schwarzenegger. Perché? Perché tutti i giochi ufficiali con Schwarzenegger e i tremila videoludocloni di Schwarzenegger ritraevano lo Schwarzenegger attore, non il governatore della California con la panza.

ERNESTO "CHE" GUEVARA e FIDEL CASTRO
(Guerrilla War - SNK, 1987)
Uno dice: ma come? In Guerrilla War? Ma non me li ricordo mica! Eh. Il fatto è che il titolo giapponese e pertanto originale di Guerrilla War era Guevara. E non si trattava ovviamente di un caso.
per nulla
Alla guida del Che, e volendo anche di un giovine Castro se entrava il secondo giocatore, si sparavano cose e si faceva esplodere gente per far cadere il regime di Batista nella Cuba di fine anni 50. Ovviamente per il mercato occidentale un videogioco da sala con Guevara e Castro sembrava troppo comunista, centrosocialico, raccomandato, fancazzista, e perciò il titolo è diventato Guerrilla War e i protagonisti si sono trasformati in due anonimi guerriglieri pronti ad esportare la democrazia americana con i loro M-60 in un'anonima isola caraibica retta da un anonimo dittatore. Così nessuno si accorgeva di niente.
Che quello mica gli assomiglia al Che, no?
MICHAIL GORBACHEV
(Street Fighter II: The World Warrior - Capcom, 1991)
E te che hai scritto per una vita "Gorbaciov". Ma a proposito: chi minchia ha deciso tutt'a un tratto di cambiare le regole di traslitterazione dal cirillico? Mah. Comunque. Il coinvolgimento dell'ultimo segretario del PCUS nella formazione bresslinistica del povero Zangief è una triste pagina nei rapporti tra politica e protagonisti dei videogiochi omosessuali. A ogni modo, l'ipocrita propugnatore di glasnost fingeva apprezzamento per i successi dell'incompreso connazionale, festeggiando il suo trionfo al secondo torneo dei fighetti con un memorabile, forsennato ballo del cosacco.
"Questo tu col cazzo che lo sai fare, Boris Eltzin"
DONALD REAGAN
(Bad Dudes Vs. DragonNinja - Data East, 1988)
Il presidente Ronnie (Reagan) è stato rapito da un clan ninja dal nome originalissimo, i DragonNinja. I servizi segreti statunitensi, non essendo, allora come oggi, capaci di combinare una fava, affidano il compito di recuperare il cristiano più importante del pianeta a due, uh, picchiatori da strada. Striker e Blade, due giovani con la violenza nei pugni, si fanno perciò largo fino al presidente a calci, cartoni e ginocchiate nelle palle (e se la trama vi sembra una stronzata, è solo perché non avete mai visto i cinque film dell'indimenticata saga "Guerriero Americano" con Michael Dudikoff). Alla fine Reagan viene liberato e decide di ringraziare i suoi salvatori. Offrendo loro un hamburger.
Il fottuto spilorcio
Beh. Perlomeno Ronnie non ha provato a rifilare alla gente qualcosa di più nocivo.

per dire
ADOLF HITLER
(Wolfenstein 3D - id Software, 1992)
Nell'ultimo dei tre episodi iniziali del primo FPS di William B.J. Blazkowicz ("Die, führer, die!"), Blazko si ritrova in un bunker sotto il Reichstag, davanti all'imbianchino impotente. Il quale, per compensare i suoi noti problemi nella sfera privata, si è fatto costruire un esoscheletro tutto cromato. Ma giusto perché in quel periodo non poteva comprarsi una Mercedes da quarantamila euro, come fanno oggigiorno tutti i rispettabilissimi cinquantenni con problemi erettili.
"Tutta schön lubrificaten und… zum teufel! Mein corazzen!"
SADDAM HUSSEIN
(Operation Secret Storm - Color Dreams, 1992)
Quel povero Saddam. Tutti che ce l'avevano con lui. A nascondergli dentro casa le testate nucleari che non c'aveva e che poi manco si trovavano, a infilargli pistole fumanti sotto lo zerbino di casa. Oggi, se pensi al dittatore iracheno, ti viene in mente la faccia da barbone che c'aveva quando l'hanno catturato, il giorno in cui il Milan ha perso quella finale dell'Intercontinentale contro una squadra di vecchi. Oppure: quell'altra faccia da barbone prima della condanna a morte. Ma nei primi anni 90 Saddam era il bersaglio preferito dei giochi d'azione. Saranno stati i baffi: tutti odiano la gente con quei baffi lì. Così, in mezzo a decine di Saffam Meffein, leader del Biraq, Color Dreams beve l'amaro calice del gioco verità fino in fondo, proponendo al notoriamente adulto pubblico NES un gioco ambientato in Iraq e col faccione di Hussein in copertina. Ah, il protagonista del gioco è un agente segreto che si chiama George B. No, davvero.
"A Tom Selleck però non ci avete mai detto nulla. Vigliacchi"
ABRAMO LINCOLN
(Fight Club - VU Games, 2004)
Ok, ok: il videogioco di Fight Club, questo picchiaduro uno contro uno incentrato su un tizio anonimo che entra nel Fight Club, era una discreta porcheria, ma nessuno poteva accusare VU Games di non esser stata onesta con i giocatori. Perché sulla copertina c'era una saponetta, e lo sanno tutti cosa ti succede in un ambiente pieno di omoni sudati quando ti chini a raccogliere una saponetta. Quel che ci interessa in questa sede, però, è che tra i lottatori c'era anche Abramo Lincoln, il 16° presidente degli Stati Uniti. Uno sdoganamento importante della figura presidenziale, che ha reso possibile, almeno concettualmente, la presenza come personaggi sbloccabili di Saragat in Tekken 7 e Pertini in Street Fighter V.
"SHORYUKEN!!!!"
GIOVANNI PAOLO II, MARGARET TATCHER, RONALD REAGAN, KHOMEINI, ELISABETTA II, PIETER WILLEM BOTHA
(Spitting Image - Domark, 1989)
Spitting Image era questo programma satirico britannico andato in onda nella terra d'Albione per tanti, troppi anni. Ché in Italia, fortunatamente, del suo clone all'acqua di rose Gommapiuma ve ne siete sbarazzati in quattro e quattr'octopus. Si diceva: Spitting Image. Nel mezzo del cammin della sua vita di show, Domark ne tira fuori un picchiaduro per C64, ZX Spectrum, Amstrad CPC e Amiga, ed è un bel gioco dimmerda. Il colpo di scena finale, in cui si svelava come tutto fosse stato organizzato da John Rambo per impadronirsi del mondo, era però sufficientemente fuori di melone.
Ah, per chi non lo sapesse, il papa RESTA un leader politico, anche se non ha più l'esercito come ai bei tempi.


MARGARET TATCHER, RONALD REAGAN, CARLO E DIANA SPENCER, ANDREA E SARAH FERGUSON
(Split Personalities - Domark, 1986)
A dire il vero, Domark ci aveva già provato tre anni prima a portare sui televisorini CRT Mivar dei videogiocatori inglesi i protagonisti del programma Spitting Image. Solo che si era dimenticata di pagare i diritti ai tizi della televisione. Protetto dalla geniale presenza nel titolo di una "L" di troppo, "SpLitting Image" arrivò sui Commodore 64, sugli ZX Spectrum e financo sui pezzenti Amstrad CPC del 1986 sotto forma di una sorte di puzzle game. La ITV si incazzò come una biscia e costrinse Domark a cambiare il titolo in "Split Personalities". Le cose poi sono finite talmente a tarallucci e vino da portare le due compagnie all'accordo per il gioco ufficiale visto prima. In queste cose, anche nel Regno Unito, è sempre il solito eat-eat.
 

BILL CLINTON, HILLARY CLINTON, AL GORE
(NBA Jam Tournament Edition - Midway, 1993)
Se n'è tornato a parlare in questi giorni, ma la mania della serie NBA Jam per le comparsate presidenziali affonda le sue radici nelle origini della serie. Il primo e più popolare dei capitoli per console ti permetteva di schierare, al netto di quella figlia inquadrabile, l'intero nucleo familiare dei Clinton: Bill, Hillary e il loro figlio adottivo Al Gore.
"State uccidendo il pianeta, maledetti possessori di una Golf Turbo!"
BARACK OBAMA, BILL CLINTON, HILLARY CLINTON, JOE BIDEN, AL GORE, GEORGE W. BUSH, DICK CHENEY, JOHN MCCAIN, SARAH PALIN
(NBA Jam - EA, 2010)
No, non ci siamo proprio. Questa cosa parecchio democristiana dell'averci voluto infilare a tutti i costi sia i democratici che i repubblicani, questa paraculata bipartizan ti dà un fastidio che, guarda, NBA Jam non te lo compri. Nossignore. Cioè, c'è anche Sarah Palin.
Sarah. Palin La tizia con gli occhialetti da segretaria che ha generato più parodie porno perfino di Bayonetta
BARACK OBAMA
(NBA 2K11 - 2K Sports, 2010)
Tu vinci il campionato e a portarti la coppa non c'è un industriale della porchetta, un tizio della federazione o un Galliani qualsiasi, ma il politico più importante del pianeta. Fico. Non sarebbe bello avere una cosa del genere pure in PES? Chessò, vinci la Coppa Italia, e il trofeo te lo consegna Schifani, come nella notte conclusiva dell'ultima, drammatica edizione del torneo.

E abbiamo finito. Anzi, no: è vero. Ne stavi dimenticando uno:

(Dance Central - Harmonix, 2010)

12 

Commenti

  1. Lo Shoryuken di Pertini mi ha fatto ribaltare, ma il finale... =))

    (già me lo vedo con le amiche davanti al Kinect)

    RispondiElimina
  2. Per Natale Reagan mandava le chesterfields a tutti i suoi amici e un po' di bombe a tutti i nemici.
    Domanda: nel gioco del Che c'è anche la bandiera in regalo? :)

    RispondiElimina
  3. http://en.wikipedia.org/wiki/File:Advanced_Daisenryaku_Coverart.png

    RispondiElimina
  4. Grazie per la segnalazione, Francesco. Ho tenuto di proposito fuori strategici e war game perché lì i politici son sempre andati via come il pane. Prendi un Civilization, per esempio. Magari in un picchiaduro o uno sparatutto a scorrimento te li aspetti invece di meno.

    RispondiElimina
  5. Tutto questo è meraviglioso.

    RispondiElimina
  6. I miei omaggi, Manhattan. Mi scuso per non essermi presentato: sono un tuo lettore solo da pochi giorni anche se il link al tuo blog, trovato su chissà quale altro blog di retro-cultura, è tra i miei preferiti da quasi un anno.

    Questo è un post molto interessante! Mi scuso per il link, hai perfettamente ragione, ma non ho saputo resistere. In realtà cercavo un'altra improbabile cover di un Daisenryaku a caso. Ricordo che c'era di sicuro Gheddafi, forse Craxi, la Tatcher e qualche altro leader politico degli anni '80. Confermi o è soltanto un brutto incubo avuto durante la febbre alta?

    Ricordo anche che una pessima rivista mono-console di inizio millennio scrisse che il boss finale del primo Ratchet & Clank era un politico-imprenditore impomatato che ricordava molto un noto presidente del consiglio...Però non ci ho mai giocato per avere conferma.

    Saluti


    Fra

    RispondiElimina
  7. Benvenuto, Francesco. Di sicuro ricordo uno strategico giapponese con Scajola. Scajola era l'unico che si ritrovava le unità senza sapere chi gliele avesse costruite.

    RispondiElimina
  8. Io, ai tempi del grande C64, avevo un certo "Craxi Runner" sulle canoniche "cassettine da edicola". :D

    Il gioco era un clone di Pac-Man con il faccione del leader socialista al posto dell'ingorda palla gialla e "falci e martelli" facenti le veci dei fantasmi...

    Bei tempi! :D

    RispondiElimina
  9. post scoperto per caso!
    Oddio mi sto a scompiscià!
    Lo spammo subito sui vari social network

    RispondiElimina
  10. Non è che nel gioco fosse lui, ma insomma sì, è lui!

    http://www.mobygames.com/images/shots/l/258440-the-big-red-adventure-dos-screenshot-it-can-t-be-true-he-s.png

    RispondiElimina
  11. Anche io sono un neolettore (anche se per ogni post, con tutti i rimandi, credo di aver letto molto)...mi pare di ricordare Hitler anche nella serie di Metal Slug...

    RispondiElimina
  12. Poi c'era anche Nuclear War, di New World Computing, ma in quel caso i Signori della Guerra avevano tutti i nomi storpiati: Ronald Raygun, Infidel Castro, Mao the Pun, Ganji (!!), Col. Khadaffy, Gorba-chef e altri ancora.

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy