Radio libera Twilight: 5 canzoni da ascoltare al buio

No, il nuovo podcast di Twilight non è ancora pronto. Quanto ci vuole? Boh. Ma intanto, visto che la libreria iTunes ti scoppia di salute, riprendiamo la buona, vecchia abitudine di sentirci un po' di musica vecchia, buona. [...]

Funziona così: clicco sulla doppia freccia incrociata della morte per la riproduzione casuale dei brani in aitunz, mi segno i primi cinque che ne vengono fuori a tradimento. Dice: ma perché al buio? Perché è così che vanno ascoltati i ricordi. Distogliete quindi lo sguardo dal monitor e lasciatevi trasportare dalle emozioni. Se poi entra qualcuno nella stanza, dite che vi bruciavano gli occhi.


In the Army Now (Bolland & Bolland) - 1981
Sì, probabilmente qualcuno se la ricorda nella versione del 1986 degli Status Quo, come colonna sonora delle prime limonate alle feste delle medie con pochi fonzies e molti avanzies. Ma l'originale è di questi due fratellini olandesi con il mocio vileda in testa, e fu incisa nel 1981. E sì, il video è di uno squallido che non gli si crede, ma vi si è chiesto di non guardare il monitor, no? Che facciamo, i furbetti?
King Kong Five (Mano Negra) - 1989
I Mano Negra, la band United Colors of Benetton di un Manu Chao che già si vestiva malissimo, in uno dei suoi pezzi più celebri. L'attacco del brano (dall'album Puta's Fever) fa:
  • Listen to the beat beat beat of the song song
    Buzzin in my head head head like a bum dum
e non, come pure poteva sembrare all'epoca, liassatoappìpìpìnonthesansà vusinmaédédélaiddàdà.

Smooth Operator (Sade) - 1984
Ultimo singolo del primo album degli Shade, Diamond Life: "degli Shade" e non "di Shade", perché per quanto la gente continui a confondere le cose, il gruppo si chiama Shade e la sua cantante afro-britannica-bona Sade Abu. Come Jon Bon Jovi e i Bon Jovi, ma con molti meno capelli cotonati. Se avete una donna, o un uomo, o whatever, fatele/gli/ci trovare questo brano al tasso di volume giusto al suo rientro. Magari c'è roba.

  Enola Gay (OMD) - 1980
Il video era terrificante ma, oh, vi si era avvertiti. D'altronde questi non si chiamavano Orchestral Manoeuvres in the Dark (per gli amici OMD) per caso. Classicone del synth-pop britannico, il brano, che apriva l'album Organisation, parlava del bombardiere B-29 Enola Gay, quello di Hiroshima, dell'inutilità delle bombe e delle guerre tutte, nonché dell'importanza dell'amore cosmico e del limonare con le ragazze senza apparecchio.
The Joker (Steve Miller Band) - 1973
Brano del '73 che parla di un buffonciello scherzoso alla Nino D'Angelo cinematografico, erroneamente noto ai più come "Space Cowboy" per le prime parole del testo. Tappetino audio di una nota pubblicità dei bluginz levis a inizio anni 90 e bersaglio di tutta una serie di cover version più o meno infelici (così su due piedi ti vengono in mente quelle degli Smashing Pumpkins o del fricchettone Jack Johnson). Seconda probabilmente solo a "I Get Around" dei Beach Boys in qualità di canzone perfetta da far urlare all'autoradio a cassette quando stai raggiungendo la tua comitiva di amici al mare, alle due di notte, al volante di una Uno Turbo con i vetri oscurati e il pellicciotto sul volante. 

Commenti

  1. 5 brani bellissimi. Le cose di Mano Negra/Manu Chao non mi son mai piaciute particolarmente, ma King Kong Five era molto orecchiabile.

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  2. Ce lo stai facendo penare il nuovo twilight.. già hai saltato il commento dell'E3 non so se te lo perdoneremo

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  3. Geek, Twilight non è un podcast come gli altri. Lo sai. Ci vuole del testo dietro, ci vuole tempo, ci vuole voglia.
    Ma confido nell'autunno: porterà lo scazzo, la noia giusti.

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  4. Si ma io non posso continuare a sentirmi i primi 4 a loop, li posso doppiare nel sonno oramai!

    Dottò si mettà una mano sul cuore!

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