Mondiali 2010, Italia - Nuova Zelanda: strappato un punto ai maestri del calcio neozelandesi

Domenica mattina, ore 10. Passi in rassegna i preparativi, assicurandoti che in frigo ci sia una familiare di peroni gelata e che sull'isola della cucina siano già allineati gli ingredienti per la frittatona di cipolle, quando tua moglie ti ricorda che oggi avete quel battesimo. Nooo!, gemi cadendo sulle ginocchia. Ma con sottotitoli in tedesco!, cerca di rincuorarti inutilmente la tua dolce metà... [...]

Sei ore dopo, in un ristorante al termine dell'universo, lanci occhiate nervose all'orologio. Mancano tre minuti al fischio d'inizio e siete ancora al secondo. Al primo secondo. Quand'ecco che a un tratto cala dall'alto il pannello di un proiettore, accolto da cori da stadio e scene di esultanza scomposte da parte di tutti i presenti di sesso maschile. Ma la gioia dura poco: il proiettore ha una lampada talmente dimmerda che le immagini sono sfocate e distorte. Nell'era dei mondiali in 3D e full HD, state vedendo una partita in mezza dimensione e alla risoluzione di un Commodore 16. Al sesto minuto salta completamente il segnale, il che vi risparmia lo strazio del veder passare in vantaggio gli oceanici. Poi il video si riprende, e in sala girano voci incontrollate secondo cui a far gol sia stato il portiere avversario in rovesciata su calcio d'angolo. Tutto quello che la veemente reazione d'orgoglio degli uomini nutriti da Silvestri il cuoco della nazionale produce nel primo tempo è un rigorino tirato per i capelli. Si incarica della battuta Pippinta, altrimenti noto come il Van Basten di Crotone, che va con l'intento di colpire di collo pieno il pallone, ma sbaglia tutto, lo centra di piatto e spiazza il portiere.
"Uno a uno!", grida il solito telecronista di Holly & Benji, finito in Sudafrica per chiudere col botto la carriera.
Finisce il primo tempo e la situazione si fa nuovamente drammatica: il telo del proiettore si riavvolge in silenzio, per il cerimoniale del taglio della torta, delle foto coi parenti, dell'apertura dei regali.
Ti fai due conti, capisci che il tutto occuperà almeno i prossimi quaranta minuti, e decidi di prendere in mano la situazione.
Alla guida di un drappello misto composto da parenti collaterali e amici, conduci un blitzkrieg contro la sala accanto, occupata dagli ospiti di un matrimonio. Grazie a una manovra a tenaglia, tu e i tuoi vi impadronite di un numero adeguato di sedie in una posizione decente, per ammirare l'interessante collezione di calci d'angolo inutili che avrebbe caratterizzato i secondi quarantacinque minuti di gara.
A fine partita, forte dei due punti incamerati in altrettanti incontri e del secondo posto nel girone (in coabitazione coi campioni neozelandesi), Lippi ha ribadito che sul carro dei vincitori non farà salire nessuno.


Nella foto in alto: il neozelandese Fallon, smesso il suo costume da kiwi, ha capito che il trucco per neutralizzare l'Italia era lo stesso che adoperava per terminare in scioltezza Double Dragon. La gomitata.

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