Mondiali 2010, Giappone - Danimarca: molto più di un incontro di calcio

Leggendo stamattina la fredda cronaca della gara, qualcuno potrebbe essere indotto erroneamente a credere che quella consumatasi ieri sera tra Giappone - Danimarca sia stata una normale partita di calcio. Un banale incontro che ha visto la banale squadra nipponica affermarsi per 3-1 sulla banale squadra danese priva evidentemente di un portiere professionista e costretta a piazzare a difesa dei pali un imbecille. Ma non è così. Giappone - Danimarca è stata molto più di una semplice partita di calcio. E tu, ovviamente, puoi affermarlo senza timore di smentite in quanto ne hai le prove. [...]

I giapponesi partono subito forte. Per far capire chi comanda, Okubo rifila prontivia un poderoso calcio in culo volante a Jorgensen. Che con tono signorile fa finta di nulla. Il numero 9 danese, Tomasson, risponde invece rivolgendo un gesto dell'ombrello a palla e avversario.
Okubo non ci sta, e sullo sviluppo dell'azione esegue su Jacobsen un perfetto dropkick bresslinistico. L'arbitro Jerome Damon, vecchio appassionato della New Japan Pro Wrestling, chiude un occhio.
Le furie nipponane si portano in vantaggio su calcio piazzato. I danesi, rendendosi conto di avere una pippa tra i pali, tentano una qualche reazione. Christian Poulsen qui dimostra tutto il suo tasso tecnico da rubentino con un pregevole stop di schiena.
Dando al mondo intero una grande dimostrazione del loro innato senso civico, i giapponesi si aiutano l'un l'altro per tirare a terra avversari alti il doppio di loro. Rommedhal viene steso qui con un double suplex.
Chi ha sganciato?
Yuki Abe e Simon Poulsen ricadono al suolo dopo essersi affrontati per venti minuti in un epico duello a sei metri d'altezza, circondati da rose, sfondi scuri e altri elementi grafici tipici di situazioni del genere.
E' finita. Battuti per 3-1 e buttati fuori dal torneo dai nanetti della banda del formicaio, Soren Larsen e gli altri tentano di scavare un buco nel terreno e nascondersici. Ma lo trovano già occupato da Lippi.
E' il trionfo giapponese davanti ai 30.000 del Royal Bafokeng Stadium. Una vita a prepararti a questi momenti, con tutti quei manga, e poi alla fine è capace che lo passi davvero il primo turno. Sullo sfondo, un uomo della Yakuza infiltrato nel team danese tiene sotto controllo la scena.
E la cosa più incredibile è che i giapponesi siano riusciti nell'impresa nonostante giocassero con un effettivo, il numero 22 Nakazawa, privo di entrambe le gambe. Forse anche per questo nella foto ricordo prima del fischio d'inizio il portiere Kawashima si ravanava poderosamente gli attributi.

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