Red Dead Redemption (nel 1989)
Sasà Baratta ieri è arrivato a scuola tutto esaltato. Cioé, più esaltato del solito. Io ci ho chiesto cosa c'hai Sasà, che non si stava fermo un attimo, ma lui mi diceva aspetta, aspetta che poi ti faccio vedere. Il professore di Educazione Tecnica ci stava spiegando questa cosa degli idrocarburi, del petrolio che gli arabi costruiscono e poi nascondono sotto terra perché sono degli stronzi, ma alla decima domanda di quella cretina del secondo banco della Pierrelli ha detto Oh, ma che perdo a fare tempo con voi che non capite niente, e se ne è andato a fumarsi una sigaretta nel corridoio, allora Sasà ha tirato fuori dallo zainetto invicta della pompa (che sul suo ci sono solo due stelle e c'è scritto Invitta, che la mamma l'ha comprato al mercato anziché da Alfieri Sport come tutti) questo giuoco nuovo per il Commodore che si chiama Red Ded Redemscion. Guarda, mi ha detto, guarda. Questo è un giuoco che vai in giro come Tiger Jack e ammazzi tutti quelli che ti stanno sui coglioni, poi li derubi, vai al salùn, giuochi a poker e ci tocchi il culo alle ballerine. [...]
Allora io ci ho chiesto ma come sarebbe Sasà, Tiger Jack è uno dei buoni mica può ammazzare tutti così, mica è bello. Ma lui era sempre più rosso in faccia e diceva ma no, ma no, lui era uno dei buoni poi si è rotto le palle di starsene lì zitto e muto, sempre appresso a quei due vecchi, e ha deciso di diventare il signore del uèst ammazzando tutti i figli di puttana. Allora io ci ho chiesto ma scusa, Sasà, e lo sceriffo? E Tex? Se ci sta Tiger Jack ci starà pure Tex, no? E non dice niente? Ma Sasà diceva ma no, che quello era troppo rompicoglioni e Tiger Jack ci ha detto mavaffanculo Tex, va, che si era pure rotto di mangiare sempre e solo bistecche e patate. Ma mentre lo diceva era ancora più rosso in faccia e gli è partito senza volerlo un Rombo di Tuono potentissimo che ha lasciato tutti senza parole. E mentre la Giacchini del terzo banco e Maria la figlia di quello che lavora in banca ma lo sanno tutti che fa i prestiti a strozzo agitavano i quaderni dicendo che schifo Sasà sei un animale ma vai in bagno!, Sasà non si è scomposto per niente e ha iniziato a srotolarsi soddisfatto coi denti una rotella aribò. Poi però mi è venuto un grosso dubbio e ci ho chiesto ma scusa Sasà tu tutte queste cose come le sai, che il giuoco è ancora nella plastica e non l'hai aperto? L'ho letto sulla scatola, mi ha detto. Sulla scatola c'è scritto tutto. Ma mentre andava in bagno tirandone un altro di quelli potenti, per dimostrare a tutti che era ancora in forma, io ho girato la scatola del giuoco e dietro c'era solo scritto Un'avventura western bellissima. E basta.
Allora stavo già pensando di andare a provare questo giuoco nel pomeriggio, e ce lo volevo dire pure a Tonino Pugnetta, anche se quello da quando si era messo a limonare con quella zoccola di Mirella, la figlia del fornaio, ci tirava fuori sempre le scuse. Da un po' aveva pure iniziato a comprarsi le sigarette Linda perché il cugino Guglielmo gli aveva detto che se ti porti dietro le sigarette con le ragazze fai colpo, anche se noi sapevamo che a Tonino le sigarette ci fanno schifo. Comunque, giusto perché io sono buono, mi sono avvicinato al banco e ci ho detto scusa Tonino ti va di venire a giuocare oggi con noi che ci abbiamo questo giuoco nuovo per il Commodore che dice Sasà puoi ammazzare tutti e nessuno ti dice niente?
Ma mentre parlavamo è rientrato il professore Sannio e c'aveva un'espressione strana che pure i baffi gli si erano piegati verso il basso. Ha chiamato Tonino, ci ha parlato all'orecchio e Tonino si è messo a piangere ed è scappato via.
Mi sa che Mirella l'ha mollato, ha detto subito Sasà che stava rientrando dal bagno. L'aveva detto io che era una zoccola, diceva reggendosi i pantaloni.
Ma poi all'intervallo tutti dicevano che il padre di Tonino aveva avuto un problema con il camion, allora Sasà è andato a parlare con il bidello Gigino, che Sasà dice sempre che quando succede qualcosa quello sa i cazzi di tutti quanti. Così quando siamo rientrati in classe Sasà è salito su una sedia e ha iniziato a raccontare che il padre di Tonino era in autostrada quando ha trovato un posto di blocco della polizia e dei carabinieri ma lui ha deciso di sfondarlo perché aveva delle armi nel camion nascoste sotto le supposte e le altre medicine che portava normalmente. Allora la polizia e i carabinieri si sono incazzati e hanno iniziato a inseguirlo con due elicotteri e alla fine lui si è dovuto arrendere perché ci è finita la benzina e l'hanno portato in un carcere super-segreto che in Italia lo sa solo Gigino il bidello.
E mentre tutti dicevano ah! Oh! Ma chi se l'aspettava che quel bravuomo del papà di Tonino c'aveva le armi da guerra nel camion segreto, e quante cose sa Gigino! io non ero molto convinto. Perché Sasà aveva il vizio di esagerare, e soprattutto perché Gigino lo chiamavano tutti Gigino il raccontaminchiate.
All'uscita si diceva che l'avessero arrestato davvero, oppure che aveva avuto un incidente al quale era sopravvissuto miracolosamente anche se il camion era andato distrutto in un'esplosione atomica per tutte le medicine che aveva a bordo, oppure ancora che era scappato con il camion in Svizzera per lasciare la moglie depressa che non ce la faceva più a vivere così.
Un po' perché volevamo sapere la verità, ma soprattutto perché eravamo preoccupati, io e Sasà siamo andati nel primo pomeriggio a casa di Tonino.
Fuori al portone, seduta su una panchina, c'era Mirella che fumava una sigaretta Linda. Le siamo passati davanti e Sasà l'ha guardata freddissimo come terminetor. Te l'avevo detto, mi faceva, te l'avevo detto che era tutta colpa sua. Ma io gli dicevo zitto, Sasà, statti zitto.
Siamo saliti su e c'erano tutti i parenti e tutti avevano un'aria strana e poi è uscito Tonino e ci ha guardati pure lui con un'aria strana e poi ha sbarrato gli occhi e ha iniziato a piangere dicendo è morto, papà è morto.
Allora lo abbiamo abbracciato forte e piangevamo un po' pure noi, in silenzio. Che proprio non sapevamo cosa dire.
Allora io ci ho chiesto ma come sarebbe Sasà, Tiger Jack è uno dei buoni mica può ammazzare tutti così, mica è bello. Ma lui era sempre più rosso in faccia e diceva ma no, ma no, lui era uno dei buoni poi si è rotto le palle di starsene lì zitto e muto, sempre appresso a quei due vecchi, e ha deciso di diventare il signore del uèst ammazzando tutti i figli di puttana. Allora io ci ho chiesto ma scusa, Sasà, e lo sceriffo? E Tex? Se ci sta Tiger Jack ci starà pure Tex, no? E non dice niente? Ma Sasà diceva ma no, che quello era troppo rompicoglioni e Tiger Jack ci ha detto mavaffanculo Tex, va, che si era pure rotto di mangiare sempre e solo bistecche e patate. Ma mentre lo diceva era ancora più rosso in faccia e gli è partito senza volerlo un Rombo di Tuono potentissimo che ha lasciato tutti senza parole. E mentre la Giacchini del terzo banco e Maria la figlia di quello che lavora in banca ma lo sanno tutti che fa i prestiti a strozzo agitavano i quaderni dicendo che schifo Sasà sei un animale ma vai in bagno!, Sasà non si è scomposto per niente e ha iniziato a srotolarsi soddisfatto coi denti una rotella aribò. Poi però mi è venuto un grosso dubbio e ci ho chiesto ma scusa Sasà tu tutte queste cose come le sai, che il giuoco è ancora nella plastica e non l'hai aperto? L'ho letto sulla scatola, mi ha detto. Sulla scatola c'è scritto tutto. Ma mentre andava in bagno tirandone un altro di quelli potenti, per dimostrare a tutti che era ancora in forma, io ho girato la scatola del giuoco e dietro c'era solo scritto Un'avventura western bellissima. E basta.
Allora stavo già pensando di andare a provare questo giuoco nel pomeriggio, e ce lo volevo dire pure a Tonino Pugnetta, anche se quello da quando si era messo a limonare con quella zoccola di Mirella, la figlia del fornaio, ci tirava fuori sempre le scuse. Da un po' aveva pure iniziato a comprarsi le sigarette Linda perché il cugino Guglielmo gli aveva detto che se ti porti dietro le sigarette con le ragazze fai colpo, anche se noi sapevamo che a Tonino le sigarette ci fanno schifo. Comunque, giusto perché io sono buono, mi sono avvicinato al banco e ci ho detto scusa Tonino ti va di venire a giuocare oggi con noi che ci abbiamo questo giuoco nuovo per il Commodore che dice Sasà puoi ammazzare tutti e nessuno ti dice niente?
Ma mentre parlavamo è rientrato il professore Sannio e c'aveva un'espressione strana che pure i baffi gli si erano piegati verso il basso. Ha chiamato Tonino, ci ha parlato all'orecchio e Tonino si è messo a piangere ed è scappato via.
Mi sa che Mirella l'ha mollato, ha detto subito Sasà che stava rientrando dal bagno. L'aveva detto io che era una zoccola, diceva reggendosi i pantaloni.
Ma poi all'intervallo tutti dicevano che il padre di Tonino aveva avuto un problema con il camion, allora Sasà è andato a parlare con il bidello Gigino, che Sasà dice sempre che quando succede qualcosa quello sa i cazzi di tutti quanti. Così quando siamo rientrati in classe Sasà è salito su una sedia e ha iniziato a raccontare che il padre di Tonino era in autostrada quando ha trovato un posto di blocco della polizia e dei carabinieri ma lui ha deciso di sfondarlo perché aveva delle armi nel camion nascoste sotto le supposte e le altre medicine che portava normalmente. Allora la polizia e i carabinieri si sono incazzati e hanno iniziato a inseguirlo con due elicotteri e alla fine lui si è dovuto arrendere perché ci è finita la benzina e l'hanno portato in un carcere super-segreto che in Italia lo sa solo Gigino il bidello.
E mentre tutti dicevano ah! Oh! Ma chi se l'aspettava che quel bravuomo del papà di Tonino c'aveva le armi da guerra nel camion segreto, e quante cose sa Gigino! io non ero molto convinto. Perché Sasà aveva il vizio di esagerare, e soprattutto perché Gigino lo chiamavano tutti Gigino il raccontaminchiate.
All'uscita si diceva che l'avessero arrestato davvero, oppure che aveva avuto un incidente al quale era sopravvissuto miracolosamente anche se il camion era andato distrutto in un'esplosione atomica per tutte le medicine che aveva a bordo, oppure ancora che era scappato con il camion in Svizzera per lasciare la moglie depressa che non ce la faceva più a vivere così.
Un po' perché volevamo sapere la verità, ma soprattutto perché eravamo preoccupati, io e Sasà siamo andati nel primo pomeriggio a casa di Tonino.
Fuori al portone, seduta su una panchina, c'era Mirella che fumava una sigaretta Linda. Le siamo passati davanti e Sasà l'ha guardata freddissimo come terminetor. Te l'avevo detto, mi faceva, te l'avevo detto che era tutta colpa sua. Ma io gli dicevo zitto, Sasà, statti zitto.
Siamo saliti su e c'erano tutti i parenti e tutti avevano un'aria strana e poi è uscito Tonino e ci ha guardati pure lui con un'aria strana e poi ha sbarrato gli occhi e ha iniziato a piangere dicendo è morto, papà è morto.
Allora lo abbiamo abbracciato forte e piangevamo un po' pure noi, in silenzio. Che proprio non sapevamo cosa dire.
No, ale. No. Il pugno nello stomaco di prima mattina no :((
RispondiEliminaMi sono commossa come una scema...
(ti decidi o no a scriverlo un libro intero per/con/sui bambini? Dai, su, non farti pregare)
Tempo addietro il doc ha detto che vci stava lavorando. Sarà poi vero? Di casa? Arriva questo grande romanzo italiano con Sasà e compagni?
RispondiEliminaSi ci lavora nel tempo perduto, come a tutti i progetti senza speranze. Poi magari un giorno (ma prima trovatemi un editore di libri per ragazzi. Grazie)
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