Gamer: bel film (di merda)


Uscito in Italia ieri, con circa dodici anni di ritardo rispetto al resto del mondo civilizzato, Gamer infila Gerard Butler nel solito mondo prossimo venturo in cui gli sport sono mortali come le partite di seconda categoria nella provincia calabrese. Un posto in cui non solo i condannati a morte vengono gentilmente invitati a calci in culo a fungere da avatar in carne e cicatrici per un branco di nerd amanti degli sparatutto spaparanzati sulle poltrone di casa, ma c'è pure la versione porno dello stesso concetto. Un mondo di gente vera parruccata, controllata a proprio piacimento in remoto da viscidi ciccioni sudaticci. In altre parole, Gamer non solo scimmiotta l'Implacabile, Strange Days e altri seicento film vagamente sci-fi, non solo si avventura in un mondo (quello dei malati degli FPS online) di cui dimostra di non aver capito una blasonatissima minchia, ma azzarda pure una satira gratuita di Second Life. Giusto quando la gente non si ricorda manco più che cos'era Second Life da almeno due, ma anche tre anni buoni. [...]
Banale, scritto malissimo e recitato peggio, Gamer si trascina in modo talmente lento, rozzo e ridicolo da arrivare ai titoli di coda (dopo nemmeno un'oretta e mezza. Fortunatamente, aggiungeresti) praticamente carponi. Il cattivo finale, un incrocio tra Il Tagliaerbe, Bill Gates e gli avversari più fessi dei SuperAmici, è solo il colpo in testa che pone fine alle sofferenze di una creatura rantolante.
Il regista, d'altronde, è quel genio cui dobbiamo i due Crank. E se uno non ha manco il coraggio di usare il proprio nome, ma si sceglie un nomignolo da marca di supposte come Neveldine, una ragione ci sarà pure. 


In foto, Gerard Butler è Kable. No, non il figlio vecchio di Ciclope. Quello è senza la K. Che poi, ripensandoci, la scelta del giorno per l'uscita nelle sale italiane è stata indubbiamente azzeccata: ti risulta difficile immaginare una pellicola migliore per vivere cristianamente il venerdì di passione.

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