Picross 3D: il sudoku di Michelangelo Buonarroti
Ora, Picross 3D (in giapponese 立体ピクロス, Rittai Picrosu) è l'ennesimo Picross per DS, però, uh, è 3D. Nel senso che ci sono questi blocchi grezzi composti da tanti blocchetti più piccoli, e tu devi scalpellare via quelli inutili per scoprire le figure che ci sono nascoste dentro. Per decidere quali blocchetti eliminare, devi seguire una serie di consigli numerici. Tipo - e spieghiamolo bene. Che se no poi Red Tiger e Mitch non capiscono e ci rompono le palle - che dove c'è uno 0 vuol dire che tutta quella fila non serve a una fava, e la puoi martellare tutta con nonscialànz. Dove c'è un 1 vuol dire che di blocchettino ne resterà soltanto uno, come gli ailénder e i cavalieri dello zodiaco. Dove c'è un 2 cerchiato vuol dire che ne devono restare due, ma non contigui. Làdove c'era l'erba ora c'è - pausa - una città. [...]
Il problema, il GROSSO problema di Picross 3D, è che dove non arrivano i suggerimenti numerici, dovrebbe darti una indicazione di qualche tipo quello che stai facendo. Tipo leggere le simmetrie della forma. Tipo osservare i primi pezzi della figura che sono saltati fuori dal blocco. Il fatto, però, è che pure quando hai finito, quando hai eliminato tutto il superfluo e ti resta l'oggetto nella sua nuda realtà, la prima cosa che pensi è: uh, minchia, bello. Ma cosa diavolo è? Poi il gioco di Hal Laboratory, nel solito contorno di musichette e ricchionate Nintendo, colora l'oggetto, quella massa di blocchetti enormi, e te lo inserisce pure in un contesto. Tipo che lo piazza in un salotto o su una lettera d'ammore o in un parco. Ma tu continui a chiederti uh, ok, ma che minchia è comunque? Solo quando alla fine compare il nome dell'oggetto, capisci che, sì, quello era un "gruppo di pezzi del puzzle". Una "rampa di scale". Una "auto elettrica". Un "quarto battitore". Uno "rubentino morto". Un "Lapo Elkann che ferma la palla con la mano durante una partita dell'NBA rischiando la vita e facendo la più grande figura di merda della storia dello sport". Michelangelo, quell'uomo mite di Michelangelo, avrebbe distrutto il DS a martellate per una roba del genere. Al Mosé ci ha scassato un ginocchio per molto meno, per dire.
Il problema, il GROSSO problema di Picross 3D, è che dove non arrivano i suggerimenti numerici, dovrebbe darti una indicazione di qualche tipo quello che stai facendo. Tipo leggere le simmetrie della forma. Tipo osservare i primi pezzi della figura che sono saltati fuori dal blocco. Il fatto, però, è che pure quando hai finito, quando hai eliminato tutto il superfluo e ti resta l'oggetto nella sua nuda realtà, la prima cosa che pensi è: uh, minchia, bello. Ma cosa diavolo è? Poi il gioco di Hal Laboratory, nel solito contorno di musichette e ricchionate Nintendo, colora l'oggetto, quella massa di blocchetti enormi, e te lo inserisce pure in un contesto. Tipo che lo piazza in un salotto o su una lettera d'ammore o in un parco. Ma tu continui a chiederti uh, ok, ma che minchia è comunque? Solo quando alla fine compare il nome dell'oggetto, capisci che, sì, quello era un "gruppo di pezzi del puzzle". Una "rampa di scale". Una "auto elettrica". Un "quarto battitore". Uno "rubentino morto". Un "Lapo Elkann che ferma la palla con la mano durante una partita dell'NBA rischiando la vita e facendo la più grande figura di merda della storia dello sport". Michelangelo, quell'uomo mite di Michelangelo, avrebbe distrutto il DS a martellate per una roba del genere. Al Mosé ci ha scassato un ginocchio per molto meno, per dire.
Ehi! E comunque mica ho capito come funziona sto coso. :)
RispondiEliminaBa-ka!
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