Spartacus: Blood and Sand. Uno schiavo, un gladiatore, un nome da pizzeria...
Spartacus: Blood and Sand (pochissima l'arena) è questa serie TV che da qualche settimana va in onda in yankeelandia sul canale Starz. Che tu manco sapevi esistesse un canale che si chiama Starz, e quando lo hai scoperto hai pensato oh, minchia se sono sgrammaticati questi americani. A giudicare dalle prime due puntate, la storia ripercorre in modo abbastanza fedele quella del vero Spartaco (che poi non si chiamava davvero Spartaco ma... vabbé). Un tizio della Tracia che è sposato con una che invece di essere una buzzicona nana con il monociglio come ti aspetti che fossero tutte le trace (tracie? Tracine? Treccie?) dell'epoca, è invece una pheega da paura parecchio molto peratissima, che potrebbe e non potrebbe essere apparsa anche in qualche puntata di biùtiful...
(a tua discolpa andrà a questo punto precisato che lo sai perché, nonostante sia la peggiore cagata della storia della tivvù mondiale, biùtiful e le sue storie immobilizzate nell'ambra sono in qualche modo qualcosa che ti rovina l'ora di pranzo da almeno vent'anni. Forse anche di più. Grazie ma, grazie moglie: vi voglio bene). Ma a un certo punto arrivano i Romani e gli fanno aò, traci, venite a combattere i barbari se no vi passiamo tutti al filo di spada, gran fiii de na mignotta. E i traci vanno, (s)vestiti esattamente come gli spartani di 300. Anche se sono al massimo una ventina di coglioni. Ma dopo aver ammazzato un fottio di barbari, (s)vestiti esattamente come i persiani di 300, vengono traditi dai Romani. Il loro legatus, infatti, pensa aò, ma che ce frega de quegli altri noi c'avemo Mitridate-gol, e porta l'esercito a combattere il Re del Ponto, e le sue schiere di greci busoni. Spartaco, però, pensa che una moglie come quella, se i barbari la incappucciano, la incaprettano e se la portano via, col cazzo tracio che la ritrova, allora diserta e va ad ammazzare un altro po' di comparse avanzate a Zack Snyder. Il legatus se la lega al ditus, torna al villaggio, fa incatenare Spartaco, e ci dice aò ma va a morì ammazzato nell'arena. Ma nell'arena di Capua, in qualche modo, Spartaco (che ha visto il Gladiatore in DVD e ne ha appreso tutti i colpi segreti uattà) fa una carneficina e il pubblico fa la ola e non lo possono più ammazzare. Allora il senatore, che per rabbonirsi il popolo oltre al panem e ai circenses sta pensando anche di dargli una squadra di calcio, tre reti televisive private e il palazzo dei cigni di Capua Due, dice aò, sticazzi, vendetelo a qualche scuola di gladiatori. Spartacus finisce così in questo doposcuola per gladiatori, al quale, incredibile ma vero, sono iscritti anche i Milli Vanilli: Fab Morvan e Rob Pilatus.
Spartacus: Blood and Sand (sempre pochissima l'arena) è un telefilm figlio dei suoi tempi, un po' Il Gladiatore, molto 300, un pop porno come Rome della HBO. Il che significa che se non vedi volare secchiate di bruttissimo sangue digitale, ci sono due che trombano con l'ausilio di qualche schiava. E il fatto che tra questi (quelli che trombano, non gli schiavi) ci sia una desnuda e vagamente lesbo Lucy Lawless - cui legioni di nerd hanno dedicato un'edicola votiva nelle proprie stanzette (oltre a un congruo numero di pugnette) per i suoi ruoli di principessa Xena con la frangetta guerriera e perplessa cylone numero Tre ossigenata in Battlestar Galactica - incrementerà esponenzialmente l'appeal di questa serie scrausa tra il popolo dei ludowanker. Anche se la Lawless con quella parrucca rossa fa davvero cagare e ha fatto ormai un culo che fa provincia. Provincia imperiale.
Sotto: la rettoscopia, un esame endoscopico nell'80 avanti Cristo. Una tecnica medica ancora da perfezionare.
(a tua discolpa andrà a questo punto precisato che lo sai perché, nonostante sia la peggiore cagata della storia della tivvù mondiale, biùtiful e le sue storie immobilizzate nell'ambra sono in qualche modo qualcosa che ti rovina l'ora di pranzo da almeno vent'anni. Forse anche di più. Grazie ma, grazie moglie: vi voglio bene). Ma a un certo punto arrivano i Romani e gli fanno aò, traci, venite a combattere i barbari se no vi passiamo tutti al filo di spada, gran fiii de na mignotta. E i traci vanno, (s)vestiti esattamente come gli spartani di 300. Anche se sono al massimo una ventina di coglioni. Ma dopo aver ammazzato un fottio di barbari, (s)vestiti esattamente come i persiani di 300, vengono traditi dai Romani. Il loro legatus, infatti, pensa aò, ma che ce frega de quegli altri noi c'avemo Mitridate-gol, e porta l'esercito a combattere il Re del Ponto, e le sue schiere di greci busoni. Spartaco, però, pensa che una moglie come quella, se i barbari la incappucciano, la incaprettano e se la portano via, col cazzo tracio che la ritrova, allora diserta e va ad ammazzare un altro po' di comparse avanzate a Zack Snyder. Il legatus se la lega al ditus, torna al villaggio, fa incatenare Spartaco, e ci dice aò ma va a morì ammazzato nell'arena. Ma nell'arena di Capua, in qualche modo, Spartaco (che ha visto il Gladiatore in DVD e ne ha appreso tutti i colpi segreti uattà) fa una carneficina e il pubblico fa la ola e non lo possono più ammazzare. Allora il senatore, che per rabbonirsi il popolo oltre al panem e ai circenses sta pensando anche di dargli una squadra di calcio, tre reti televisive private e il palazzo dei cigni di Capua Due, dice aò, sticazzi, vendetelo a qualche scuola di gladiatori. Spartacus finisce così in questo doposcuola per gladiatori, al quale, incredibile ma vero, sono iscritti anche i Milli Vanilli: Fab Morvan e Rob Pilatus.
Spartacus: Blood and Sand (sempre pochissima l'arena) è un telefilm figlio dei suoi tempi, un po' Il Gladiatore, molto 300, un pop porno come Rome della HBO. Il che significa che se non vedi volare secchiate di bruttissimo sangue digitale, ci sono due che trombano con l'ausilio di qualche schiava. E il fatto che tra questi (quelli che trombano, non gli schiavi) ci sia una desnuda e vagamente lesbo Lucy Lawless - cui legioni di nerd hanno dedicato un'edicola votiva nelle proprie stanzette (oltre a un congruo numero di pugnette) per i suoi ruoli di principessa Xena con la frangetta guerriera e perplessa cylone numero Tre ossigenata in Battlestar Galactica - incrementerà esponenzialmente l'appeal di questa serie scrausa tra il popolo dei ludowanker. Anche se la Lawless con quella parrucca rossa fa davvero cagare e ha fatto ormai un culo che fa provincia. Provincia imperiale.
Sotto: la rettoscopia, un esame endoscopico nell'80 avanti Cristo. Una tecnica medica ancora da perfezionare.
Dici che La Lawless si è lasciata andare ed ora è un ostaggio dell'adipe? Sadness...T_T
RispondiEliminaDico che, quand'era in forma, tette e culo non aveva bisogno di mostrarli. Qui, se il buon giorno si vede dal mane, ce la ritroviamo a pecora molto prima del decimo episodio.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminala lawless se cercate online già ha rilasciato interviste dove parla di full frontal nudity, sex scenes, e parrucche per la topa (giuro).
RispondiEliminaDirei che non arriva all'episodio tre vestita :D
Il parrucchino da topa fa molto marinaripadimeana. Il rosso mogano, d'altronde, è quello.
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