Una buona giornata un paio di ciufoli (Mankind e tutta la verità sul mondo del bresslinz professionistico)

Il bresslinz è finto, nel senso che è tutta una più o meno concordata coreografia? Certo, e lo sanno tutti. Ma i bressler si fanno male per davvero? Certo, e lo sanno in pochi. A chi proprio non riesca a immaginare come una frogsplash di un bestione di 150 chili su un altro bestione pari peso lasci, nella migliore delle ipotesi, un bel po' di lividi assortiti, e nella peggiore un paio di costole rotte, basterà una lettura veloce dei libri di Mick Foley. Sì, il Foley di Mankind, Cactus Jack, Dude Love. Quello che parlava con un calzino. Quello che Undertaker ha buttato giù dal tetto della gabbia, e poi steso su un letto di puntine da disegno. Quello che si è ustionato un braccio con il C4 nei match un attimo troppo estremi dei circuiti giapponesi. Quello a cui mancano due incisivi e mezzo orecchio, e che ha una collezione di fratture e danni permanenti sul corpo da far morire d'invidia una legione di ragazzetti emo...“Have a nice day: a tale of blood and sweatsocks”, il primo di una serie di apprezzatissimi libri scritti dall'omone con la cravatta, è un'analisi divertente quanto spietata del mondo del pro bresslinz ammerrigano. Parte, come la contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, da lontanissimo Foley, raccontando di quando era studente, di come gli sia presa questa infatuazione per gli omoni sudati avvinghiati in configurazioni laocoontiche, e così via. Le prime settanta pagine si possono quindi saltare in scioltezza. Dice: eh, minchia, 70 pagine. Sì, ma visto che solo questo primo tomo supera senza colpo ferire le 700, non è poi tutto questo dramma, su. Dice: eh, minchia, 700 pagine. Sì, ma scorrono che un piacere, perché Foley è un istrionico figlio di puttana, un clown bravo a tenere per le palle i suoi lettori con aneddoti e battutacce (“Non sarei riuscito a farmi una ragazza nemmeno se mi fossi trovato in una prigione femminile, con in mano una mazzetta di permessi premio da una settimana”). 
E per chi stia già accampando scuse sulla reperibilità del libro - che, sai, è un'edizione iuessèi - due sole parole: “ibs.it” e “menodisetteeuri”. Comprate, leggete, e poi guardate con un po' più di rispetto questi uomini pagliaccio sudatissimi che moriranno tutti sotto i quaranta per i troppi antidolorifici ingollati. E sì, Foley quei denti li ha persi sul ring (più o meno). L'orecchio pure (durante un incontro con Vader). In entrambi i casi ha proseguito il match fino alla fine. Che il bresslinz sarà pure finto, ma a differenza del calcio è una cosa serissima.

In foto: la copertina di “Have a Nice Day” (Avon/Reganbooks). Il libro venne coprodotto dieci anni fa dalla allora WWF e oggi WWE, che ne cura a tuttora le ristampe. E si vede. Ogni riferimento al vecchio nome (che, per chi non lo sapesse, venne cambiato alla fine di un contenzioso con IL WWF. Quello dei panda) è stato alterato. La Federation è così l'Entertainment già nei primi anni 80. Fa molto revisione storica retroattiva alla “1984” di Orwell. Fa molto strano.

Commenti

  1. L'Hell in a Cell Undertaker/Mankind è uno degli incontri di wrestl... volevo dire, di bresslinz più spettacolari e malati di sempre. Grande Foley.

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  2. Parole sante, amico dragone. Ma prova un po' a cercare sul tubo i numeri che il Nostro ha messo su in Giappone con la IWA...

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