Rogue Warrior VS La lingua italiana


La fascetta di Rogue Warrior, questo sparatutto in soggettiva di Bethesda, quello che secondo una certa Blast Magazine, leggi sul retro, sarebbe il "miglior gioco multipiattaforma che ci sia", è un capolavoro assoluto. Non per l'orribile art, che scimmiotta le cover di Punisher piene di ombre di Tim Bradstreet, ma per tutto quello che c'è scritto attorno...

Tanto per iniziare, il gigantesco claim sul retro: "Io sono l'indignatissimo signore dei combattimenti". Indignatissimo? Non ti dà esattamente l'idea di un membro dei corpi speciali assetato di sangue. Al massimo di uno di quei tizi alle poste che si lamentano per la coda. Sono già venti minuti che aspetto. Queste cose solo in Italia. E' una vergogna.
Subito sotto uno screenshot in cui non si vede un cazzo, proseguono le meravigliose descrizioni del gioco, cariche di un'enfasi da bugiardino delle supposte: "Fai le tue mosse assassine online. Durante l'avanzata, conta i cadaveri".

Ma l'euforia da paese dell'Est sotto cortina di ferro trasuda anche dalle pagine del manuale. Manuale che si chiude con la biografia di Dick Marcinko. "Conosciuto anche con i soprannomi di 'Demolition Dick' e "l'uomo squalo del Delta" è nato nel 1940", si legge. Dopo aver prestato servizio in una trentina di corpi diversi dell'esercito, costruendosi un curriculum che manco Rambo (tra cui quello, pericolosissimo, di addetto alla telescrivente nel porto di Napoli. No, davvero), Dick finì in Vietnam con i Navy Seals, racimolando una decina di medaglie assortite. E poi bla bla comandante di qua, fondatore di là, e infine, si legge, "Marcinko mise diversi ufficiali di alto rango in una posizione estremamente imbarazzante per poi accusarli di essere i responsabili della propria accusa di appropriazione indebita di fondi e di risorse durante il suo comando". Eh?
Ma anche che "la sua esperienza lo portò a scrivere l'autobiografia Rogue Warrior, un titolo molto venduto dal New York Times [occhio: non "secondo il", ma proprio "dal"], nonché alcuni romanzi che fanno parte di una serie dal titolo Rogue Warrior". Una licenza con i controcoglioni, insomma.
Dice: e il gioco? Quello ancora non l'hai visto. E se queste sono le premesse, non sai se ne hai più mica la voglia.

Commenti

  1. Il tignosissimo signore di combattimenti suonava pure meglio.

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  2. Io l'ho visto all'E3: se è rimasto uguale la parte fatta meglio l'hai già passata.

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