Lacrime napulitante: la morte di Aeris

Un giorno di fine novembre di dodici anni fa.
Oh, lo sai che è morta Aeris? Aeris chi? La fioraia. Quella giù in piazza? Quella.
E' morta, e non riesci a capire perché. Che stava lì, sembrava stesse bene, sembrava tutto occhei, a casa tuttapposto.
E' morta Aeris, ed è stato quello coi capelli lunghi da drogato. E c'è pure chi si firma sui niusgruppi col suo nome. Lo stronzo.
E' morta, e pare non si chiamasse manco Aeris.
Ma Aerith. Eris. Iris. Teresa. Luisa. 
Luisa? Luisa.
E' morta Luisa. Stava lì, come se nulla fosse, e ora non c'è più. Le si sono sciolte le trecce ai cavalli, e il fermaglio è finito di sotto. Non l'avete manco seppellita, che l'hai buttata direttamente a mare come un ciottolo incatramato.
E' morta, e soprattutto non hai fatto in tempo a trombartela.
C'erano altri due dischi per farla fuori, ma Sakaguchi no, doveva calare il colpo di scena già subito nel primo CD. Stronzo pure lui.

In foto: chi ha pianto su quelle note non solo è un nerd, ma anche uno sfigato. Chi ha pianto e se ne va pure vantando in giro, per tentare non si sa bene a nome di chi un goffo sdoganamento in chiave emotiva del media videogioco, è invece, chiaramente, un potenziale serial killer.