Donna Moderna, Ragazza Moderna, Guerra Moderna (Call of Duty: Modern Warfare 2. More of the same?)


Protesi con ogni fibra del loro essere nel gesto atletico di dimostrare, essenzialmente, di avercelo più lungo degli odiati colleghi/rivali di Treyarch, l'amabile Zampella e i suoi sgherri di Infinity Ward hanno tirato fuori un Call of Duty con una densità pari a quella del plutonio compresso. Infili Modern Warfare 2 nella tua 360 (dopo aver cazzeggiato per casa per un'mezzora buona, fendendo le tenebre del salone, del soggiornino e financo del bagno padronale con il visore notturno dell'edizione prestìsgg) e ti ritrovi nella solita fase tutorialicchia. Che dobbiamo vedere quanto sei pippa per confezionarti attorno il livello di difficoltà. Che lasciarti scegliere da un menu subito pareva brutto. E allora spara al bersaglio e corri e arrampicati e lancia la granata e non mi ammazzare la vecchietta perpiacere, che poi i giornalisti ci piantano un casino che non ti dico. Ma la fase tutorialicchia è incorniciata, nel bel mezzo del deserto afghano, da un presepio di soldati ammerrigani che giocano a basket, aggiustano cose, vedono gente. Il tempo di esportare un po' di democrazia, facendo saltare per aria duecento terroristi e tutto ciò che li circonda, e sei nel gelo kazakho con Mr.T Soap, ad ammazzare altri terroristi e fuggire su una motoslitta, veloce come il vento di Fede Poggipollini. Poi l'aeroporto, il massacro dei civili, l'intelligence da raccattare, i percorsi obbligati, il respawn spinto, i checkpoint, il solito. Ben confezionato, straripante di dettagli, incasinato, graficamente notevole nonostante la risoluzione risicata, pieno di fasi in cui devi seguire ciecamente qualcuno che ti urla vieni vieni con me eh oh alelai alelai alelai vieni appresso a me, in mezzo al fuoco, in mezzo alla neve, immerso nella merda fino al collo. Ma il solito.

L'online, invece, beh, è un altro discorso. Ma di quello vi occuperete subito dopo i consigli per gli acquisti. Pubblicità.



In foto: che poi c'è una cosa che non hai mica ben capito. A ogni maledetta domenica missione, ti fai il culo quadro per uscire da anfratti circondati da mille terroristi. Le prendi, più e più volte, e più e più volte devi sorbirti quella roba democristiana e piuttosto ipocrita delle frasi storiche sull'importanza della pace. Sì, sì, vabbé, un cazzo: resuscitami che devo aprirgli il cranio. Poi, alla fine, riesci per il rotto della cuffia a venirne fuori e a portare la tua carcassa crivellata di colpi, strisciando sulle ginocchia (sbucciatissime) fino al punto di estrazione. Dove trovi ad attenderti, in media, cinque elicotteri Apache, dieci carriarmati, cinquanta uomini. Tutti che ti guardano con quell'espressione lì: il sopracciglio inarcato, il tono composto da guardia giurata davanti all'Unicredit, l'aria interrogativa da "ma, oh, ti sembra questa l'ora di arrivare?". Eh. Schiodare prima il culo per dare una mano no, eh? Culattoni e raccomandati.



TASSO DI TACHIONI: Abbastantemente alto. Trivia: la testa di Soap MacTavish nell'edizione prestìsgg è componibile; o è in scala, oppure il capitano è un nano microcefalo; se provi a fissare lo schermo della tivvù con il visore notturno, in modalità infrarossi virati sul verde, dopo due secondi muori.

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