PES 2010: i primi morti sul campo in una sera di quasi autunno
Ieri sera. Una pizza e mezza viennetta creme brulé sullo stomaco, un ventaglio abbastanza assortito di opzioni offertoti dall'entertainment casalingo. Che sulla prima rete c'era il nano che ribadiva quanto il suo governo sia il migliore degli ultimi settemila anni della storia dell'umanità, quanto lui ce l'abbia più lungo di John Holmes e più tornito dell'obelisco lateranense, quanto i tizi di Repubblica siano tutti dei farabutti svizzeri evasori con l'alito pesante, e come quelli dell'opposizione siano tutti comunisti. Comunisti e basta. C'era, sulla terza rete, per una simpatica coincidenza che poi coincidenza forse non lo era manco per il cazzo, Gli ultimi giorni di Hitler. C'era, infine, la squadra dell'ex difensore nerazzurro Blanc che insegnava ai ladri torinesi il significato delle espressioni "non è vinta prima del novantesimo" e "il gol in fuorigioco, parliamone".
Ma tu, pure per dare un senso al fatto di esserti trascinato dall'ufficio a spalla una console di ventisei chili, hai preferito spararti quattro ore di gioco ininterrotto a PES 2010 con tuo fratello. Dice: com'è? E' che ancora non si tratta della versione definitiva, e si vede. Che mancano le cose (il controllo a 360 gradi, le nuove animazioni) e i bug invece sono tanti. Tipo che il nuovo modo di battere i rigori ancora non funziona, e 10 tiri su 10 finiscono sulla bandierina del calcio d'angolo. Tipo che l'arbitro baironmoreno ti fischia dei fuorigioco inesistenti (su retropassaggio, con altri due difensori tra te e la porta, mentre esci dagli spogliatoi e ti allacci gli scarpini) e lascia correre su interventi violenti da dietro per i quali sarebbero rimasti impuniti, forse, solo Montero e Rocco Siffredi. In compenso, il ritmo è più decente, le sgroppate solitarie sono limitate ad alcuni, pochi mostri (tipo Messi, tipo Tevez, tipo Aguero. Tipo che quando andrai a giocarti l'onore e l'onere redazional-italico alla prossima PES League, a Nizza il 2 ottobre, giochi con l'Argentina e vaffanculo), le triangolazioni e i passaggetti sotto misura resi meno scontati dal fatto che molte volte la palla non raggiunge il proprio compagno. Si sbaglia di più nell'impostazione, insomma, e questo piace. Ci si dimentica il pallone alle proprie spalle dopo un contrasto, e anche questo piace. Si va a rete con troppa facilità sempre con i due vecchi metodi più gettonati dai ludowanker sufficientemente pro (metodi che qui non divulghi. Perché chi ancora non li conosce evidentemente non è abbastanza pro). E questo, sinceramente, piace molto meno. Per i giudizi definitivi, e per la cronaca delle tue imprese internazionali nel campionato ludowanker della PES League, ci sarà tempo. Per ora torni a mangiare un altro po' del codice preview. E a cercare sul tubo qualche altra perla del midget più alto d'Italia.
In foto, il gioco. I volti dei giocatori sono i volti dei giocatori. In FIFA (che per tutto il resto è graficamente di un altro pianeta), i volti dei giocatori sono i volti di manichini in polistirene che ritraggono alcuni mimi che impersonano dei sosia dei giocatori. Con dei parrucconi biondi di plastica in testa.
TASSO DI TACHIONI: Ancora non rilevato.
Ma tu, pure per dare un senso al fatto di esserti trascinato dall'ufficio a spalla una console di ventisei chili, hai preferito spararti quattro ore di gioco ininterrotto a PES 2010 con tuo fratello. Dice: com'è? E' che ancora non si tratta della versione definitiva, e si vede. Che mancano le cose (il controllo a 360 gradi, le nuove animazioni) e i bug invece sono tanti. Tipo che il nuovo modo di battere i rigori ancora non funziona, e 10 tiri su 10 finiscono sulla bandierina del calcio d'angolo. Tipo che l'arbitro baironmoreno ti fischia dei fuorigioco inesistenti (su retropassaggio, con altri due difensori tra te e la porta, mentre esci dagli spogliatoi e ti allacci gli scarpini) e lascia correre su interventi violenti da dietro per i quali sarebbero rimasti impuniti, forse, solo Montero e Rocco Siffredi. In compenso, il ritmo è più decente, le sgroppate solitarie sono limitate ad alcuni, pochi mostri (tipo Messi, tipo Tevez, tipo Aguero. Tipo che quando andrai a giocarti l'onore e l'onere redazional-italico alla prossima PES League, a Nizza il 2 ottobre, giochi con l'Argentina e vaffanculo), le triangolazioni e i passaggetti sotto misura resi meno scontati dal fatto che molte volte la palla non raggiunge il proprio compagno. Si sbaglia di più nell'impostazione, insomma, e questo piace. Ci si dimentica il pallone alle proprie spalle dopo un contrasto, e anche questo piace. Si va a rete con troppa facilità sempre con i due vecchi metodi più gettonati dai ludowanker sufficientemente pro (metodi che qui non divulghi. Perché chi ancora non li conosce evidentemente non è abbastanza pro). E questo, sinceramente, piace molto meno. Per i giudizi definitivi, e per la cronaca delle tue imprese internazionali nel campionato ludowanker della PES League, ci sarà tempo. Per ora torni a mangiare un altro po' del codice preview. E a cercare sul tubo qualche altra perla del midget più alto d'Italia.
In foto, il gioco. I volti dei giocatori sono i volti dei giocatori. In FIFA (che per tutto il resto è graficamente di un altro pianeta), i volti dei giocatori sono i volti di manichini in polistirene che ritraggono alcuni mimi che impersonano dei sosia dei giocatori. Con dei parrucconi biondi di plastica in testa.
TASSO DI TACHIONI: Ancora non rilevato.
..Sto scaricando il demo proprio adesso. E' la stessa versione incompleta che hai testato tu?
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