Dominatori dell'Universo un paio di palle (He-Man: Defender of Grayskull)

Quando sono arrivati in Italia i Masters, quando sui fumetti sono iniziate ad apparire queste pubblicità dei Dominatori dell'Universo, avevi già una decina di anni. Non era più socialmente accettabile per te giocare con dei pupazzetti. Perciò ti limitavi ad imbastire a beneficio di tuo fratello (che di anni ne aveva cinque in meno, e poteva collezionare impunemente decine e decine di tutti quei cosi bellissimi. Che alla sua età per te c'erano solo quei fottuti Big Jim con la cordicella e il vestito da pensionato alpinista) epici assalti al Castello di Greyskull, belligeranti diorami (con intere orde di cowboy PlayMobil a fungere da sacrifici umani ordinati da Skeletor) che poi gli lasciavi sfasciare in due secondi. Te, in compenso, leggevi quei bellissimi fumetti prodotti dalla DC Comics che si trovavano nelle confezioni e guardavi il cartone animato. Due trasposizioni, però, pesantemente in conflitto tra loro: che il Principe Adam della TV era perfino più Gaio del suo alter ego He-Man (e stiamo parlando di un tizio con look sadomaso e caschetto alla Carrà); che il pornografico uomo uccello Stratos era cattivo nei fumetti e buono nella serie TV (e nei tuoi sontuosi assedi non sapevi dove cazzo piazzarlo. Alla fine lo avevi trasformato quindi in un mercenario traditore triplogiochista, lesto a schierarsi di volta in volta con una fazione diversa); che, soprattutto, il Man-at-Arms del cartoon aveva i baffi, quello del fumetto no. E il pupazzo nemmeno: mancanza alla quale avevate rimediato con un pennarello. Verde. Il vostro bamboloccio di Man-at-Arms aveva i baffi verdi.
La tua frequentazione di questo immaginario fantasy/sci-fi/omosessuale della Mattel è stata pertanto piuttosto obliqua. Cosa ti abbia spinto dunque a cacciare quindici carte per un gioco sui Masters della Midas, He-Man: Defender of Grayskull, che sapevi essere pattume della peggior risma, proprio non lo sai. Il gioco com'è? C'è questo He-Man ancora più bamboloccio del bamboloccio vero che affronta una serie di robot gemelli. Sì, robot. Distinti solo da una leggera sfumatura di colore. Il retro dell'amaray promette un viaggio "attraverso le aspre terre di Eternia" e la "sfida definitiva con Skeletor". Ma anche di salire "in groppa a Battle Cat per entrare nel mezzo dell'azione" e di "sconfiggere i seguaci del malvagio signore della guerra Skeletor". Ora, non sapevi che il vecchio mucchio d'ossa di viola vestito si fosse messo a trafficare in Ak-47 e droga in qualche stato africano, ma per la mezz'oretta di troppo che hai dedicato al gioco hai visto in giro solo Tri-Klops. Che, per una qualche ragione, aveva gli occhi tutti e tre uguali.

TASSO DI TACHIONI: Sotto i tacchi di Teela.

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