Altolà falsità, fermati malvagità. Su di voi avvoltoi c'è... c'è? C'è, c'è.
Prima che finisse i soldi e si fondesse con Namco, Bandai è stata per molti anni (buona parte del decennio scorso, diciamo) il Male. Tronfia detentrice dei ludodiritti su tutte le serie robotiche classiche, inanellava una cialtronata dopo l'altra: roba fatta male, con piglio svogliato, che tanto i bimbiminkia giapponesi (e i loro, cresciuti ma solo anagraficamente, omologhi nostrani) avrebbero comprato uguale, lasciandosi ciulare dal fattore nostalgia. Ogni tanto, giusto per la legge dei grandi numeri, qualcosa di appena decoroso veniva pur fuori ma, alla fine della fiera, era più che altro la licenza in sé a dar spolvero a titoli da un'anima semplice. Prendi Mazinger Z per Super Famicom. Gioco di ben altra natura (e pasta) rispetto all'omonimo e sontuoso sparatutto che Banpresto avrebbe portato in sala un anno dopo, il Mazinger Z per Super Famicom, se lo analizzi, è un banale picchiaduro a scorrimento: il nano Mazinga avanza lungo scenari di morte e distruzione e juventinità, prendendo a calci (letteralmente) quel poveraccio incompreso di Garada K-7 e tanti altri mostri guerrieri ripresi dall'anime. Solo che, oltre ai calci da karateka, c'ha anche i pugni a razzo - che una volta lanciati devi aspettare che ti ritornino. Un po' come le cazzate che la gente spara su Facebook - l'ambiguo missile centrale, i raggi fotonici, l'alabarda spaziale. Anzi no, che quella è di Goldrake e non c'entra una mazza. In più, l'intro è accompagnata dall'indimenticato zerbino sonoro di tante battaglie condotte sul grande schermo dal buon Ryo o Koji o Mimmo Kabuto. In più, la confezione del gioco è bellissima, e il manuale è pieno di foto del cartone con i personaggi, i mostri, il barone ed ex deputato Vladimiri Ashura, le zinne di metallo di Aphrodite A. Che sembra proprio uno di quei fumetti a fotoromanzo della Edierre che trovavi in edicola, quando vivevi in Piemonte, quasi trent'anni fa. E allora giochi, e sorridi compiaciuto. Quasi come quando in PES trovi qualche ludowanker che prende la Juve e poi si sconnette a metà secondo tempo sul 4 a 0. O quasi - ma quasi - come il mini premier quando dice qualche cazzata in latino digrignando compiaciuto i denti finti.
Vabbe'. A questo punto devi recensirmi pure il mitico MazinSaga per Sega Megadrive. E' la voce del popolo e quella di Dio (vox populi) che te lo chiede (sempre che tu non l'abbia gia' fatto).
RispondiEliminaNo, MazinSaga non piace. Non piace il gioco, nonostante le pippe che molti si fecero ai tempi (quindici anni fa. Santo cielo) e continuano a farsi. Non piace la struttura e, soprattutto, non piace il personaggio. Che Nagai con questa storia dei remake aveva rotto i cosiddetti. Come, peraltro, non ti facesti remore di dirgli durante un'intervista per una fanzine quando fu ospite della Lucca di quell'anno. Ma questa, temo, è un'altra storia...
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