Osaka e le nippo-glorificazioni degli atleti nani (plus, special Italian insert)
E cosi', una sera di agosto, tu e un borsone semi vuoto e "Mattatoio N.ro 5" di Vonnegut, appena rientrati da Berlino, ve ne siete andati a Osaka. Il che vuol dire la tua terza nippo-visita negli ultimi dieci mesi. Oh, beh.
A Osaka hai trovato, in ordine sparso, un caldo infernale, un modo tutto particolare di raccontare le olimpiadi in TV (con interviste a reti unificate, di due ore l'una, financo ai cugini laterali di ogni nippo-vincitore, quale che sia l'insulsa disciplina che l'abbia visto affermarsi), un ottimo, ma davvero ottimo teriyaki. E le solite due tonnellate di retrogaming assortito. Ma quello, ormai, non fa piu' testo.
In foto: stanco di seguire, alle 4 del mattino, l'incensazione spinta di una nippo-nana judoka declinata in 3mila replay e interviste e retrospettive e stime di compatibilita' zodiacale (sic) con il suo sport, ti sei imbatutto su BBC Asia in un'intervista al nostro Fratten. Il che ti ha ricordato come effettivamente sia ancora possibile per un giornalista mettere sulla graticola un politico italiano, incalzarlo con domande concrete, reali, scomode, senza srotolargli davanti due metri di lingua a tappetino.
E, ovvio, senza che l'ospite abbandoni lo studio al primo quesito indigesto.
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