Il triangolo no. Ma nemmeno il rombo, per dire

Chiudi la due giorni milanese con una coda in taxi di oltre un'ora sull'autostrada, ingannando il tempo con Geometry Wars Galaxies per il DS. Il tassista ti dice che c'è un incidente, più avanti, e tu rispondi solo un vago "uh", e continui a bersagliare rombi celesti e triangolini gialli e cerchi rossi e altre figure geometriche di cui non ti ricordi più la formula per calcolare l'area da almeno vent'anni. "Siamo costretti a uscire sulla statale. Qui non si cammina più", ti fa il tassista, e tu non rispondi, che la situazione su schermo si sta facendo incasinata, ma di un incasinato particolarmente viscido. Arrivi a Malpensa, compri tre pacchi di patatine ma non ne apri neanche uno, quindi sali in aereo e riprendi a leggere "American Psycho" in lingua originale. Un signore ti chiede se vuoi scambiare il tuo posto (fila 2, finestrino) con il suo (fila 28, corridoio). Stacchi gli occhi da Bateman che sta trovando dei gran buzzurri questi U2, e domandi al signore se te lo sta chiedendo per un qualche motivo particolare. Se, tipo, ha dei problemi di salute e vuole stare più largo. "No - ti risponde - nessun problema: è che mi scoccio di arrivare fino in fondo". Riabbassi gli occhi sul libro senza nemmeno rispondergli, e Patrick Bateman riprende ad ammazzare povere bionde con la quarta, barboni e, nel delirio comatoso cui ti inducono la stanchezza accumulata e l'incazzatura del giorno prima con i ciccioni di Evolution, anche triangoli, rombi, cerchi. Pure qualche quadrato, ma giusto ogni tanto. Rincasi quando il giorno nuovo è iniziato da oltre mezz'ora, e tua moglie sta guardando sul digitale terrestre una replica di Gossip Girl. Ci sono queste due tipe, una biondina americana lavata modello biondina americana lavata e una brunetta americana con la testa sulle spalle stile brunetta americana con la testa sulle spalle, che discutono e si fanno di quelle ripicche acide di cui solo le donne sono capaci, ma solo dopo che una ha stracciato l'altra a Guitar Hero, imbroccando a livello evidentemente Difficile (cinque tasti) TUTTE le note della punitiva Free Bird. Sì, l'ultimo brano in scaletta del gioco. E per quanto tu sia conscio che sia tutto frutto di un banale artificio scenico, di un semplice trucco da serial (che, insomma, sia palese che la biondina è tinta), tutto questo ti riempie di quello che Bateman avrebbe definito un terrore senza nome. Così quando tua moglie, dopo averti salutato, ti chiede se quello non sia "il giochino con la chitarra dell'ics box", tu sollevi le spalle e rispondi solo "forse". E' l'una, e con ogni probabilità sognerai di triangoli, rombi e cerchi.

In foto, un gioco cui magari sarebbe meglio NON dedicarsi in situazioni di stress sostenuto e discutibile equilibrio psicofisico.

Commenti