Quel gran casinista di Tequila. (Stranglehold Vs COPS Vs Rai Tre)

Visto che di Kane & Lynch ne hai avuto presto piene le tasche (anche perché le atmosfere tarantiniane mal si coniugano, tanto per dire, con un boss-fight che ti vede contrapposto a un big foot blindato carico di sgherri smitraglianti), ti sei dedicato alle forze del bene prendendo a impersonare l'ispettore Tequila. Ora, l'ispettore Tequila è un po' come il tenente Damiano: uno che, giusto per sgranchirsi un po', prende a calci in culo dalla mattina alla sera spacciatori, terroristi, tossicomani, juventini e altra gentaglia di tale infimo livello. Solo che lui, Tequila, ci tiene a farlo con stile. Che se rischi la vita arrampicandoti sullo scheletro di un Tirannosauro, penzolando da un lampadario come Cita, scivolando su un carrello dei dolci, slidando ogni passamano o ringhiera in slow motion, i proiettili dei millemila tuoi nemici fanno male uguale: ma la regia, come il gusto del Lavazza, ci guadagna.
Dopo aver steso metà della popolazione di sgherrolandia, aver raso letteralmente al suolo un porto, un ristorante e un casinò, inizi a non sentirti però più tanto un "tutore dell'ordine". Ti lasci perciò alle spalle quel casino fumante, quel Tequila con la sua espressione imperturbabile anche alla terza raffica di mitra beccata nella schiena, e metti su Rai Tre. Per quella che Blake avrebbe chiamato una tremenda simmetria, c'è un documentario sullo spaccio di cocaina, e una delle voci narranti è un agente dell'antidroga che, per look, battute, espressioni e berretti di lana, sembra un perfetto incrocio tra Tomas Milian e Alberto Belli.

In foto, un tutore dell'ordine che all'ordine, però, non sembra badarci mica tanto. Il tenente Damiano, a certe cose, ci sta più attento ecco.