Street Fighter 4 versus Damon Hill

E così tu, i Franz Ferdinand e un paio di libri (di quelli che proprio non ti prendono, e che ti trascini in viaggio sperando - in genere invano - che il tedio ti spinga a leggerli) siete partiti alla volta di Londra praticamente all'alba. Ma la consueta premura alitaliota vi ha fatto arrivare all'appuntamento, a due passi da Carnaby Street, in clamoroso ritardo. Arrivi alla conferenza del Capcom Gamers Day trafelato e prendi posto all'ultima fila, tra nippo-dipendenti del colosso di Osaka distrutti dal jet-lag e in procinto di abioccarsi. Ti parlano di nuovi giochi per Wii di cui non ti frega niente. Di seguiti e remake. Ti fanno vedere Bionic Commando, ma da vedere ancora c'è poco, e ti rompi presto i coglioni. Poi quel nippo-parruccone di Kobayashi ti mostra mille livelli di Devil May Cry 4 e armi impossibili e personaggine a modo ma senza mutande. Che un giornalista gli chiede se quella Gloria lì la indossa la biancheria intima, e Kobayashi sorride e dice di sì: ma tu giureresti che è smutandatissima. Poi si fa sera, e arriva l'annuncio che tutti aspettavano. Sì, uscirà uno Street Fighter 4. E i ludogeek accorsi a Londra da tutto il pianeta per sentirsi dire proprio quello gioiscono e partono subito con gli onanismi (speri solo) mentali. Ma tu non condividi la loro esaltazione. Che il teaser mostrato del gioco non fa capire un accidenti. Che, soprattutto, ti aspettavi qualcosina su Dead Rising 2 e, magari, una demo di Resident Evil 5.
Così, trascinandoti con gli altri colleghi italiani in un Pizza Hut (dove consumate pizze sulle cui confezioni è indicata una data dell'agosto 2008. Ma non è quella di scadenza: indica quando finirai di digerire quella roba), continui a essere perplesso e nervoso. E tale rimani la mattina dopo, rivolto un signorile "ciao" alla Capcom-posse e a spasso per Londra in quell'oretta che ti separa da una nuova galoppata verso Heatrow. E allora passi davanti a un mega albergo in Regent Street, e ci sono dei tipi un po' grassi che si fanno autografare dei libri di Damon Hill e delle foto di Damon Hill e delle cartoline di Damon Hill da un tipo brizzolato che, sì, sembra proprio Damon Hill. E ti trovi in mezzo al trambusto, e vuoi solo passare oltre, ma il signore che sembra Damon Hill e che è proprio Damon Hill si gira con la penna verso di te, che non hai una mazza da farti autografare. E che, più che altro, Damon Hill ce l'hai sempre avuto un po' sui coglioni.

In foto, Mr.Hill (non Terence, quell'altro). Mai che ti capiti di incontrare Jenna Jameson, tanto per dire.

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