Lo sport più bello del mondo (massì, anche più del Tchoukball)
Passeggi per una via del centro, le mani affondate nelle tasche, uno sguardo distratto alle vetrine. Un grande cartello di un grande centro della grande distribuzione ti ricorda (a caratteri stranamente minuscoli), che tra un po' esce il nuovo PES. E tu, che vorresti mangiarti un Cucciolone ma proprio non vedi bar nelle vicinanze (in realtà uno c'è. Ma è uno di quei bar gestiti da ultrà dell'Empoli che vendono solo i confezionati Sammontana), pensi che, a pensarci bene, non sai cosa pensarne. Che anche quest'anno ti ripeterai che il gioco è uguale/peggiorato rispetto all'edizione precedente, ma ci butterai sopra tante ore da finire sedici volte un Final Fantasy qualsiasi. Almeno. E allora, senza un motivo ben preciso, rifletti che ti piacerebbe portare sui campi di PES quel genere di cose che fa con un pallone Soufiane Touzani. Che c'avrà pure un nome ridicolo, ok, però minchia che invidia.
Poi però ricordi che un gioco in cui si potevano fare quelle cose col pallone c'era.
Si chiamava FIFA Street, e alla seconda partita ti aveva già fatto venire la colite.
In foto, una delle sinistre partite di calcetto che animano, un paio di sere a settimana, la vita da impiegato di mezza Italia. Tutti, alla fin fine, sono in grado di fare dei numeri alla Soufiane Touzani. Poi però si svegliano.
Poi però ricordi che un gioco in cui si potevano fare quelle cose col pallone c'era.
Si chiamava FIFA Street, e alla seconda partita ti aveva già fatto venire la colite.
In foto, una delle sinistre partite di calcetto che animano, un paio di sere a settimana, la vita da impiegato di mezza Italia. Tutti, alla fin fine, sono in grado di fare dei numeri alla Soufiane Touzani. Poi però si svegliano.
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