Sbatti il videogioco in 144a pagina
A me Lucarelli (Carlo, non Cristiano) non è mai piaciuto. Non mi sono piaciuti i due-tre libri scritti da lui che ho letto, non mi piace l'enfasi che mette nel presentare i suoi programmi TV (tutti quegli "E allora? Allora..." e "Lui ancora non lo sa, ma...", accompagnati dallo sguardo fisso giustapposto a quel gesticolare da mimo napoletano). Coerentemente, non mi piacciono nemmeno gli articoli che scrive su icsèll. Sull'ultimo numero, per farmi cosa gradita, i suoi interventi sono addirittura due. La prima porzione di questa LUCARELLIDOUBLEFEATURE è il solito "giallo celebre". Solo che in questo caso il giallo non c'è. Si parla di Bela Lugosi, che era un tipo strano e un tossico e un attore fallito e quello che vuoi, ma è schiattato in modo normale: di "giallo", sulla sua morte non c'è una ceppa. Ma vabbe'.
La seconda porzione della LUCARELLIDOUBLEFEATURE è invece uno specialone sul massacro della Virgina Tech. Prima di attaccarne la lettura, assiso sul mio trono in ceramica, ho tirato un bel sospiro. "Speriamo almeno - ho pensato, ingenuo - che i vg non vengano citati come causa tipica di tutti questi massacri americani per più di un paio di volte". Speranza vana.
Pagina 1
"Eric e Dylan, i due adolescenti di Columbine istupiditi dai videogame che uccisero..."
Pagina 2
"Cho Seung Hui (il killer) ha girato un video e lo ha inviato alle tv. Nelle scene, chiari riferimenti a film e videogame". Nella foto sovrastante, Cho impugna due pistole. Come, chiarisce l'immagine, Lara Croft.
Pagina 3
Un box cerca di spiegare perché, stragi del genere, accadano sempre negli USA. Parte l'elenco delle cause: in pole, la circolazione troppo libera delle armi. Seguono il concetto di difesa personale tutto americano e, al terzo posto, "L'effetto PlayStation: l'illusione che uccidere sia facile e indolore come negli sparatutto [...] Perché i killer di Columbine o del Virgina Tech si comportano come i protagonisti di Hitman 2 o di Black, mossi da un joystick". Da lì a Erica e Omar (8 righe più sotto) il passo è breve.
Nota: visto che cita il Bowling a Columbine di Moore, magari il Luc avrebbe potuto anche chiedersi (come il documentarista ciccione fa nel suo film) come mai nella società giapponese i giochini elettronici violenti (e gli anime, e tutti quei film truculenti che i nippi adorano) non creino sciagure del genere. Ma forse non c'era spazio. E anche qualora se lo fosse chiesto, sospettiamo, si sarebbe risposto: "E allora? Allora i giapponesi ancora non lo sanno, ma...". Sempre gesticolando come un mimo napoletano.
In foto, Lucarelli come Schicchi, dunque.
Ma senza essersi trombato tutte quelle pornostar ungheresi.
La seconda porzione della LUCARELLIDOUBLEFEATURE è invece uno specialone sul massacro della Virgina Tech. Prima di attaccarne la lettura, assiso sul mio trono in ceramica, ho tirato un bel sospiro. "Speriamo almeno - ho pensato, ingenuo - che i vg non vengano citati come causa tipica di tutti questi massacri americani per più di un paio di volte". Speranza vana.
Pagina 1
"Eric e Dylan, i due adolescenti di Columbine istupiditi dai videogame che uccisero..."
Pagina 2
"Cho Seung Hui (il killer) ha girato un video e lo ha inviato alle tv. Nelle scene, chiari riferimenti a film e videogame". Nella foto sovrastante, Cho impugna due pistole. Come, chiarisce l'immagine, Lara Croft.
Pagina 3
Un box cerca di spiegare perché, stragi del genere, accadano sempre negli USA. Parte l'elenco delle cause: in pole, la circolazione troppo libera delle armi. Seguono il concetto di difesa personale tutto americano e, al terzo posto, "L'effetto PlayStation: l'illusione che uccidere sia facile e indolore come negli sparatutto [...] Perché i killer di Columbine o del Virgina Tech si comportano come i protagonisti di Hitman 2 o di Black, mossi da un joystick". Da lì a Erica e Omar (8 righe più sotto) il passo è breve.
Nota: visto che cita il Bowling a Columbine di Moore, magari il Luc avrebbe potuto anche chiedersi (come il documentarista ciccione fa nel suo film) come mai nella società giapponese i giochini elettronici violenti (e gli anime, e tutti quei film truculenti che i nippi adorano) non creino sciagure del genere. Ma forse non c'era spazio. E anche qualora se lo fosse chiesto, sospettiamo, si sarebbe risposto: "E allora? Allora i giapponesi ancora non lo sanno, ma...". Sempre gesticolando come un mimo napoletano.
In foto, Lucarelli come Schicchi, dunque.
Ma senza essersi trombato tutte quelle pornostar ungheresi.
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