Lo sfigato pornodivo

Non che di questi tempi accada molto spesso, ma quando ho un attimo, la sera, continuo a giocare sul 360 con Spider-Man 3. Sì, il gioco è una mezza patacca, si diceva, privo com'è di solidità proprio dove servirebbe. Eppure non riesco a staccarmene. Spidey è pur sempre il mio meta-umano preferito da tempo immemorabile (più o meno dai tempi in cui arrivare con un pupazzino con gli abitini come una bambola era cosa che, nel rigido clima da gulag dell'asilo delle suore, ti regalava durevole carisma. Oggi, al massimo, qualcuno ti chiamerebbe proto-finocchio). Ma mentre faccio saltellare il buon Peter P. sui tetti di Manhattan, penso a come il personaggio si sia perso negli anni per strada. Non parlo delle storie, sia chiaro: di quelle, oggi come oggi, non ci si può proprio lamentare (mi hanno fatto tornare anche il Peter David). Parlo proprio del personaggio. Riavvolgiamo il nastro: Peter P. nasce come il prototipo dello sfigato. Del povero Cristo messo in croce da tutti e che diventa una star quando si infila una tuta (che poi è l'esatto contrario di quanto accade ai pornodivi. Ma vabbe'.). Tanto che quando rimorchia la più bona del Coffee Bean, l'algida Gwen, questa ci rimette, letteralmente, l'osso del collo.
Fast forward: i giorni nostri. Peter è sposato con MJ (che, in quanto clonata ultimamente da Deodato Jr. e da molti ragno-autori sulle fattezze di Liv Tyler, non può che essere bellissima). E quando se ne va in giro per i tetti si imbatte nella Gatta Nera, che, ammogliato o meno, vorrebbe spolparselo vivo. No, dico, la Gatta Nera. Senza contare le Silver Sable, le cugine di Gwen, le Donne Ragno bionde e brune e tutte le altre gnocche che gli girano attorno, allo sfigato. Sfigato un paio di palle, direi.

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