La rivincita (hollywoodiana) dei nerds
Dopo 40 anni Vergine hai visto anche Molto Incinta, e ne sei sempre più convinto: i film di Judd Apatow piacciono perché sono roba da nerd. Nerd non solo nei protagonisti (alcuni degli archetipi più classici dello sfigato yankee: il collezionista di action figure e il fancazzista pippaiuolo sfondato di cannoni), o nelle citazioni, che per apprezzarle devi essere nerd anche tu. Roba da nerd soprattutto per l'emancipazione dello sfigato che, 24 anni dopo le avventure di Caccola e compagni, si mettono in testa di rilanciare. Nel primo film l'appassionato di pupazzini convince la sua tipa che vendere le action figure non è una buona idea, e alla fine la sfanga. Nel secondo il minchione ciccione alla fine viene accettato non solo dalla biondina stupida di Grey's Anatomy, ma dall'intera famiglia puzzonasista e altoborghese di quest'ultima.
Il che, al netto delle battute divertenti, di un modo tutto sommato nuovo di fare commedie americane dall'umorismo di grana grossa, resta una cazzata immane. Che anni di esperienza personale ti hanno insegnato che le donne un hobby da sfigato (come, per dire, la passione per i videogheims) o gli amici sfighelli arrivano massimo massimo a tollerarli. Di benedirli come "parte della tua personalità, che mi piaci così come sei e non sarebbe giusto menartela" non se ne parla nemmeno. Non ci sono cazzi.
In foto, una scena del film. Più o meno in questi giorni, stai finalmente dando fondo alla prima stagione di My Name is Earl (comprata a Londra un paio di primavere fa, e nel mentre ricettacolo di polvere su uno scaffale a caso). Anche lì umorismo a suo modo diverso e citazioni per nerd a go-go (fratello di Earl a vecchietto con corde vocali rovinate che parla poggiando la macchinetta al collo: "Dimmi 'Luke, sono tuo padre'"). Ma parliamo di roba di tutt'altra lega rispetto al nerdpecoreccio di Apatow. Uno dei migliori telefilm di sempre. Hai detto.
Il che, al netto delle battute divertenti, di un modo tutto sommato nuovo di fare commedie americane dall'umorismo di grana grossa, resta una cazzata immane. Che anni di esperienza personale ti hanno insegnato che le donne un hobby da sfigato (come, per dire, la passione per i videogheims) o gli amici sfighelli arrivano massimo massimo a tollerarli. Di benedirli come "parte della tua personalità, che mi piaci così come sei e non sarebbe giusto menartela" non se ne parla nemmeno. Non ci sono cazzi.
In foto, una scena del film. Più o meno in questi giorni, stai finalmente dando fondo alla prima stagione di My Name is Earl (comprata a Londra un paio di primavere fa, e nel mentre ricettacolo di polvere su uno scaffale a caso). Anche lì umorismo a suo modo diverso e citazioni per nerd a go-go (fratello di Earl a vecchietto con corde vocali rovinate che parla poggiando la macchinetta al collo: "Dimmi 'Luke, sono tuo padre'"). Ma parliamo di roba di tutt'altra lega rispetto al nerdpecoreccio di Apatow. Uno dei migliori telefilm di sempre. Hai detto.
Direi che è un po' una questione di punti di vista, perché sinceramente a me sembra che in entrambi i film la nerdaggine del protagonista esca un po' "sconfitta".
RispondiEliminaIn 40 anni il tipo si arrende e prima di sbroccare comincia a vendere le action figure per far soldi, "cambiare" e "finanziarsi" una vita normale. E guardacaso il momento di crisi arriva sul suo ritrattare perché la lei del caso col cazzo che riesce ad accettare la di lui nerdaggine (se non come tentativo apparente). Alla fine si tromba, ma questo "cozzare" non mi sembra venga cancellato, solo tollerato.
Che poi il "tollerare" è il normale stato delle cose in una coppia, suvvia. Il nerd tollera i saldi di Gennaio, la non nerd tollera le action figure. :D
L'ideale è quando capita la coppia in cui si è entrambi nerd (è un bel vivere, te l'assicuro :D) o entrambi appassionati di saldi.
In Molto incinta è vero che lei finisce per dare una mano col sito, ma è vero anche che a conti fatti lui cambia quasi completamente faccia e vita per "crescere" e accoppiarsi felicemente. Non è che viene accettata la sua nerdaggine, è che lui praticamente la sopprime.
Detto questo, mi sa che sopravvaluti il nerd power: sicuramente ci sono molte battute e gag che solo i nerdoni apprezzano in pieno, ma se 'sti film hanno avuto successo (mentre una buona fetta della roba di Kevin Smith fatica, per esempio), è perché non si rivolgono solo agli stronzetti.
P.S.
Hey, Crab Man!
Vero. Ed è anche vero che il panzone di Molto Incinta alla fine si dà la classica regolata (lavoro, casa "normale", etc.). Ma quante fighette di Bel Air, con un lavoro nello showbiz, vedi a convivere per giorni con i suoi amici, quella gentaglia lì? Semmai ho apprezzato il fatto che il tema "mi vergogno di lui" sia stato solo accennato nella scena all'esterno del negozio. In qualsiasi altra commedia sarebbe diventata una scena madre di venticinque minuti.
RispondiEliminaPS
Hey, Earl!
Eh, ma sul convivere non va sottovalutato l'elemento "molto incinta". Nel senso, stiamo parlando comunque di una fighetta che aspetta un figlio e non valuta l'aborto, mi sembra anche normale che ci sia un momento in cui scende a un certo tipo di compromessi per provare a restare assieme al padre. Chiaro, poi arriva la sbroccata. :)
RispondiEliminaComunque Molto incinta dei tre "apatowiani" che ho visto (pure Superbad, che è divertente assai) è forse quello che ho apprezzato di più. Pur con qualche concessione, l'ho trovato molto terra terra e realistico, per certi dialoghi, per il modo in cui sono raccontate alcune cose...
Complimenti per il blog. Mi piace molto come scrivi!
RispondiEliminaTroppo buona. Il mio ego ringrazia.
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