Kane & Lynch, nati sotto il segno dei pesci

Ieri hai rivisto per la decima volta Fight Club. E siccome ogni visione del film di Fincher ti induce un moto anarchico compulsivo, per assecondare quest'ultimo, in assenza di Starbucks da distruggere con sfere da monumento rotolanti, hai preso a giocare a Kane & Lynch: Dead Men. Giocare, però, non è il termine più adatto. Che le storie alla Tarantino o le sequenze alla Michael Mann non le sopporti più. Ormai neanche nei film di Tarantino e Michael Mann.
Che il sistema di mira non è abbastanza preciso, e dover esplodere mille colpi diretti al cranio di un poliziotto virtuale, per quanto anarchico e sovversivo possa sembrare ideologicamente il gesto, ti fa sentire un po' un pirla se tutti e mille vanno per qualche ragione a vuoto. Ma fin qui.
Il punto, il problema vero è proprio, è che non puoi, proprio non puoi affrontare un intero gioco affiancato da Antonello Venditti. State rapinando una banca, e Lynch-ditti, invece di darti una mano con i piedipiatti, si accuccia in un angolo e canta civorrebbeunamicoperdimenticareilmare. Scali un palazzo e lo senti fischiettare Lillyquattrobuchinellapellecartadigiornale. Fai saltare in aria macchine della polizia ed elicotteri della polizia e furgoni della polizia e blindati della polizia e cani della polizia e apecar della polizia e lui non si degna di venire in tuo aiuto. Che sta su un palchetto a parlare del comunismo, di Berlinguer e della sua ex moglie.

In foto, il gioco di IO Interactive: chiaro e non richiesto punto di contatto tra il genere videoludico "volevamo girare un film, e siamo pure in grado di farlo, mica cazzi" e la becera musica leggera dei buoni sentimenti nostrana.

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