Capitan Power, tutti i giocattoli (compresi quelli che non avete mai visto)
Abbiamo parlato più volte di Capitan Power e i combattenti del futuro (Captain Power and the Soldiers of the Future), indimenticabile serie TV dalla vita purtroppo brevissima. Solo 22 puntate di quello che era, soprattutto ai tempi, un sogno sci-fi arrivato ai titoli di coda troppo presto. Abbiamo parlato spesso anche delle action figure di Capitan Power, in grado di "interagire", tra molte virgolette, con lo show in TV. Ma oggi, per la rubrica che passa in rassegna intere linee di giocattoli, ce li guardiamo tutti. Compresi quelli che non sono mai usciti [...]
Terra, 2147. Ecco l'eredità della Guerra di Metallo, quando l'uomo lottò contro la macchina e la macchina vinse... |
Negli appuntamenti precedenti con questa rubrica sulle linee di giocattoli, come quello sui prototipi dei Masters of the Universe, quello sui Food Fighters e quello sui Boglins, dicevamo che il bello del ficcare il naso in vecchi cataloghi dell'epoca è anche trovarsi di fronte figure, veicoli e a volte anche playset che non sono mai arrivati in commercio.
Non fa eccezione la linea di action figure di Capitan Power, arrivata nei negozi nel 1987 per cavalcare la serie TV, e come la serie passata a miglior vita nel volgere di un anno. Ne troviamo traccia, perciò, solo in due cataloghi Mattel, quelli delle annate '87 e '88.
Del primo, quello del 1987, Captain Power occupa le otto pagine finali.
"Prepare to Power On and enter the 21st Century! With Captain Power, the future is now!" annuncia trionfale il testo sulla destra di un televisore a cui due ragazzini stanno sparando con delle pistole a forma di jet.
Tutta l'esperienza di gioco ruotava infatti attorno ai semplici concetti di light gun e laser tag: puntando il jet verso la TV, durante la trasmissione televisiva o per mezzo delle VHS di Capitan Power vendute a parte, si giocava con un'apposita sequenza dell'episodio.
Si guadagnavano punti colpendo gli obiettivi sullo schermo e si perdevano quando il jet rilevava l'impulso luminoso della TV. Arrivati a zero, la cabina di pilotaggio saltava e il suo pilota poteva vivere un emozionante tuffo sul pavimento.
Inutile dire che ciò comportava che per questa linea di giocattoli fossero i veicoli in sé, in questo caso due velivoli, le due navette, ad avere un ruolo centrale. Ed ecco dunque, ad aprire le danze, il PowerJet XT-7 di Capitan Power, in bianco, e la sua controparte malvagia nera e rossa, il Phantom Striker di Lord Dread.
Come mostra la foto e spiega il testo accanto, in assenza di televisori, due velivoli potevano affrontarsi tra loro come in un laser tag.
Anche il Power On! e l'Interlocker erano giocattoli interattivi. Il primo era una piattaforma per Capitan Power che si illuminava al momento "Power On!" della trasformazione durante l'episodio in TV o quando la base veniva raggiunta dall raggio di luce di un altro veicolo.
L'Interlocker era invece il "trono malvagio" di Lord Dread, che veniva spedito pure lui per campi dopo aver subito troppi colpi luminosi.
Le ultime due pagine ci mostrano le figure disponibili. Oltre a Capitan Power, i Combattenti del futuro potevano contare sul tenente Michael "Tank" Ellis e sul maggiore Matthew "Hawk" Masterson. Niente da fare, al momento, per Scout e Pilota.
I malvagi Bio Dread, invece, erano Lord Dread, "Sauron" e Blastarr.
Un anno dopo, Captain Power raddoppia e si gioca le sue ultime - in tutti i sensi - chance con 16 pagine sul catalogo Mattel USA del 1988. Mentre in Italia parte su Topolino la campagna di reclutamento da Combattenti del Futuro, con i "Centri di Addestramento di Capitan Power" (no, sul serio), la linea rilancia con nuovi personaggi ed elementi "Televideo Interactive".
No, non si faceva evidentemente riferimento al teletext Rai su cui leggevate orari dei treni e ultime del calciomercato, ma all'interazione con il televisore, a mezzo impulsi luminosi, di cui sopra.
Alle sei figure da 10 cm originali dell'anno prima - Soaron ha qui il suo vero nome... - vengono affiancati nuovi personaggi: c'è gloria anche per il caporale Jennifer "Pilot" (da noi Pilota) Chase, per il sergente Robert "Scout" Baker e per lo specialista delle operazioni subacque, il colonnello "Stingray" Johnson, mai apparso nella serie TV.
"Dai fuochi della Guerra di Metallo è sorta una nuova razza di guerrieri...", ma alcuni sono destinati a restare su carta. |
Alle sei figure da 10 cm originali dell'anno prima - Soaron ha qui il suo vero nome... - vengono affiancati nuovi personaggi: c'è gloria anche per il caporale Jennifer "Pilot" (da noi Pilota) Chase, per il sergente Robert "Scout" Baker e per lo specialista delle operazioni subacque, il colonnello "Stingray" Johnson, mai apparso nella serie TV.
Alla squadra dei Bio Dread si aggiungono invece l'omologo Tritor, anche lui mai visto sullo schermo, un Dread Commander e un Dread Trooper. Questi ultimi due non sono però mai usciti nei negozi.
Tre giocattoli non interattivi: a sinistra, il Resistance Ambush Pod (un finto masso che celava una postazione di fuoco) e l'Anti-Personal Patroller di Lord Dread, che si "spaccava in due". Il primo non è mai arrivato in commercio, mentre il secondo è uscito solo in Europa.
Nella pagina destra, il Mobile Bike Launcher, che oggi è altrettanto raro e consisteva in un veicolo da cui potevano sganciarsi due moto volanti.
Per una strana compensazione di tutti quei modelli mai usciti e qui presenti come prototipi, nel catalogo ne mancano alcuni che nei negozi ci sono arrivati: si tratta di tre playset più piccoli, Trans-Field Base Station e Trans-Field Communication Station e Wind-Up Soaron Beam Deflector, e di due veicoli, A.T.R. Mobile Proton Cannon e Magnacycle. Per completezza, ecco le confezioni:
fonte foto |
Sono tutti prodotti in Europa e con ogni probabilità destinati al solo mercato del Vecchio Continente.
Le ultime due pagine del catalogo Mattel del 1988 sono per le VHS di Captain Power and the Soldiers of the Future, videocassette della durata di un quarto d'ora l'una. Ne esistono tre, le cui confezioni indicano una difficoltà crescente del gioco interattivo: Bio Dread Strike Mission, Future Force Training e Raid on Volcania.
In Italia venivano vendute con la dicitura "Videotape interattivo" e con i titoli localizzati: Missione d'attacco Bio Dread, Incursione su Volcania e Addestramento per le truppe del futuro.
E questo, lasciando da parte gli articoli di role-playing, come la pistola giocattolo di Capitan Power, dovrebbe essere tutto. Sì, devi ancora parlare di quell'intera linea di giocattoli bellissima che qui non si è mai vista: lo facciamo, prima o poi.
Un mio amico d'infanzia aveva la Power Base e le due navette, quanti ricordi...
RispondiEliminaNon ricordo minimamente di aver mai seguito la serie (ricordo solo che da noi andava in onda su Odeon TV ma probabilmente era in concomitanza con qualcos'altro e quindi non la guardavo) ma avevo i pupazzetti di Capitan Power e Lord Dread e mamma mia, quanto li adoravo!
RispondiEliminaNon mi pare di aver mai avuto nessun pupazzetto della serie, ma da bambino penso di averne guardato alcune puntate in TV... sicuramente quella giovane CGI deve avermi affascinato, anche solo nelle pubblicità... ma tipo mi pareva strano che i nemici avessero una zona vulnerabile evidenziata, "strana scelta di design in-universe"... ^_^
RispondiEliminaEh, si'.
RispondiEliminaRoba davvero notevole, per i tempi.
Per me che poi ero cresciuto a pane e Terminator era il massimo.
Infatti consideravo Captain Power come una sorta di pseudo seguito spirituale: e chi gli impediva agli umani di costruirsi delle armature tecnologiche con cui contrastare il divario bellico con le macchine?
Finita davvero troppo presto, accidenti. E pure in modo pessimo, ricordo (povera Pilota: era pure gnocca...).
Rammento di aver visto un mucchio di roba in un catalogo Mattel dato in regalo con Magic Boy, ma nei negozi di giocattoli non ho mai visto nulla.
In quel catalogo c'era anche la parte dedicata al Nintendo, con decine e decine di giochi.
L'ho guardato e riguardato fino a consumarsi gli occhi.
Che tempi, comunque.
Bastavano due pagine di pubblicita' per farti volare.
Sognavi con un niente, davvero.
Mi stai sbloccando n mare di ricordi. Un'anno riuscii a fregare un catalogo di giocattoli DA VENDITORE (cioè uno di quelli destinati ai negozianti con i codici per ordianre) ad un rivenditore di zona e avevo una serie infinita di pagine su cui sbavare, cerano un mucchio di articoli di personaggi mai visti poi nei negozi, da urlo. Chissà che fine ha fatto quel coso, adesso varrà come un'utilitaria...
EliminaI cataloghi, zio...
EliminaEra LA DDROGA, quella roba, per noi pischelli.
Comunque hai ragione.
EliminaForse sara' proprio per via della loro natura insostituibile, ma quel che rimane impresso nei circuiti neuronali resta marchiato a fuoco.
E quando leggi, senti o vedi qualcosa che te lo fa riattivare e' un trip.
Ti spara un flash pazzesco.
Abbiamo sostanze chimiche che fanno impallidire qualunque stupefacente, davvero.
Grande articolo come sempre! Ma quando vedremo un saggio sui Micronauti?
RispondiEliminaPrima o poi arriva ;)
Eliminagrande serie. Mi metteva un'angoscia che levati...ricordo una frase di alcuni sopravvissuti che parlavano delle gesta di captain power. "Andiamo a caccia di ratti, così mangeremo qualcosa per cena, invece di sogni..."
RispondiEliminaRicordo i pomeriggi a giocare a casa di un vecchio amico... lui aveva il powerJet, io il Phantom Striker. Si finiva sempre a litigare perchè sosteneva che avendo il buono doveva sempre vincere... :D:D (li ho poi recuperati mint negli anni rimanendo nella mia piccola collezione)
RispondiEliminaOrcamiseria, il Capitano Potenza e i soldati del futuro! Che meraviglia! Bellissimi, mi piacevano da matti ma non ne avevo nemmeno uno causa molto costosi (probabilmente per quella cosa dei laser che mandava su il prezzo). A casa ricorrevo alla "carta". Disegnavo, coloravo e ritagliavo i personaggi ricopiati su quelche pagina di toporagno o addirittura a memoria. Tuttavia avevo un alternativa non da poco: "amico facoltoso pieno di giochi e incredibilmente altruista" (grazie Matteo!!!). Questo eroe leggendario spesso mi invitava a casa sua a mangiare e la sera si giocava sempre a qualcosa. Un giorno ebbe in regalo l'Aereo di Capitan Power e mi invitò allegramente a casa sua a provare se i nemici morivano veramente alla fine dell'episodio. Sinceramente, non abbiamo mai capito se quello che succedeva fosse una reale reazione all'impulso del televisore oppure era frutto della nostra immaginazione, tuttavia il buon Capitano non è mai saltato dalla cabina dell'aereo. però era bello provarci, tutti gasati, più o meno come quando andavi a giocare a Operation Wolf al bar, ma con più robot.
RispondiEliminaDetto questo, apparte qualche modellino di Soron e Blastaar visti in giro, non mi capitò più di avere a che fare con questi pupetti, I l telefilm comunque spaccava di brutto, alla fine serie almeno quanto un Supercar o un Supercopter e quando le persone venivano disintegrate mi prendeva male. Soron mi piaceva da matti.
PS: crdeo di averlo già scritto qui ma voglio ancora ringraziare quel mio "amico facoltoso ma al contempo molto altruista" che chiameremo molto fantasiosamente Matteo per aver tentato di regalarmi durante uno scambio di giocattoli il MODELLINO IN SCALA DEL VALKIRE TESCHIO DI ROBOTCH TRASFORMABILE, rifiutai quel regalo perchè mi sentivo troppo in imbarazzo ma caspio se era bello quel coso T_T (a lui piacevano i ninja comunque)
Col senno di poi, gli rimediavi una decina di ninja scrausi e lo facevi pure contento :) I modellini trasformabili di Macross della Takatoku si vedono spesso alle fiere e sono ancora oggi bellissimi.
EliminaIn effetti, a lui picevano molto quei pupazzetti Super Ninja (credo fossero giocattoli cinesi proprio), quelli con il cappuccio da "Cobra Commander" che andavano molto negli anni ottanta sulle bancarelle e avevano nomi tipo di animali (Il capo era Dragon, poi c'era Lion, Coguar e Tiger), non so se li ricordi. Beh, ne avevo uno stuolo di quelli, lui ne era innamorato, sarebbe pure stato un bello scambio. Era veramente un Macross Takatoku quello, sarà stato alto un ventina di centimetri e non scherzo, si trasformava e si apriva anche la cabina, poi era il "Teschio 1", parebbe paura anche adesso, figurati allora.
EliminaAdoravo sia la serie tv che la linea di action figure; ho ancora il mio PowerJet e tutti i personggi arrivati in Italy; il Phanom Striker lo recuperai circa una ventina d'anni dopo :D
RispondiEliminaBizzarro, mai vista sta roba eppure sapere che molti di questi prodotti non sono mai arrivati mi riempie di malinconia...
RispondiElimina...mi pare che lo trasmettessero anche la domenica, in contemporanea con 90° Minuto... e il mio acalcistico fratello "rompeva" per vederlo....
RispondiEliminaQuoto assolutamente,per quelli che hanno amato il primo Terminator, captain Power era un occhio sullo stesso futuro. Macchine malvage e distruttive, umanità ridotta ai minimi termini (in pratica il mondo di oggi,ma con meno rapper).
RispondiEliminaUna proposta dal quel vecchio che sono,si potrebbe tentare un excursus suo diaclone pre car robot? Mi piacerebbe che anche i più giovani conoscessero una linea di robot di grande successo non spinta da cartone animato o fumetto.
Ciao Doc, l'Interlocker aveva una funzione in più rispetto ai due jet: un piccolo display con il totale dei punti (credo quelli rimanenti, ma non ricordo benissimo), in più i soldati di Dread nel blister sono stati prodotti in pochissime copie inviate a negozianti selezionati ma poi, quando la Mattel ha interrotto i finanziamenti, la produzione su larga scala non è mai nemmeno cominciata.
RispondiEliminaInutile dire che costano ben più di un rene
Bellissimo Captain Power, la cosa del laser interattivo credo fu la prima grossa scammata subita da noi bambini all'epoca.
RispondiEliminaStupendo captain power. Peccato per i giocattoli laser, la più grossa scammata subita dai bambini anni 80.
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