Perché Star Wars Jedi: Fallen Order nel complesso ti ha divertito*

star wars jedi fallen order recensione

* Pur essendo un gioco-Frankenstein con diverse mimmate e con un protagonista con la faccia da schiaffi. Dunque. Un paio di settimane fa, dopo aver completato Death Stranding, hai cominciato Star Wars Jedi: Fallen Order, action adventure single player di Respawn Entertainment ed Electronic Arts dedicato a un giovane padawan pettinatissimo che perde tempo a pimparsi la spada laser per renderla più tamarra, mentre il suo droide fa tutto il lavoro e gli spiega a fischi il senso della vita. Tipico [...]


STAR WARS JEDI: FALLEN ORDER
Piattaforma: PS4, Xbox One, PC
Quanto costa: 69 console, 40 circa PC
Link Amazon

Il fatto che la nuova trilogia di Star Wars si sia chiusa tra le polemiche e l'incazzatura spinge una buona fetta di fan a urlare i suoi "BASTA!!123!" sui social ogni volta che si nomina Star Wars. Ti sei moderatamente divertito con Episodio IX, perché sei andato a vederlo a cuor leggero e senza aspettative, dopo i maroni fracassati e incollati col bostik come la maschera di Kylo Ren con l'VIII, e fondamentalmente della nuova trilogia te ne frega nel complesso un quarto di belino. È andata, amen. Non ti era importato nulla neanche di due terzi e mezzo della Trilogia Prequel, del resto.

MA questo non farà mai passare la tua passione per Star Wars. Anzi. Ti sei riletto proprio negli ultimi giorni un paio di libroni bellissimi sulla saga, ti sei gustato il finale di The Mandalorian e, nel mentre, hai continuato a passare al fil di lightsaber Assaltatori e mostrilli alieni in questo gioco.

Uscito il 15 novembre su PS4, Xbox One e PC, Star Wars Jedi: Fallen Order è quello che ottieni se butti in un calderone un'impostazione da Metroidvania, le fasi platform (e i pertugi in cui strisciare più e più volte) di un Uncharted, e almeno tre o quattro cose prese da un Dark Souls, come i falò, il punto in cui sei morto da riguadagnare per riprenderti i punti esperienza (seccando qui chi ti ha ammazzato), alcuni boss di taglia XXX(X)L. Ah, sì, mettici pure un'abbondante spolverata dei Batman di Rocksteady, come zucchero a velo su un pandoro millegusti.

Originalità manco l'ombra dell'Impero, ma nel mondo del videogiochismo non sempre importa. Ogni titolo guarda quanto va bene in quel genere, e si accoda. EA e Respawn qui di code ne hanno seguite diverse, come uno che al supermercato si mette al centro, tra la cassa 5 e 6, perché non sa quale fila scorra più velocemente. È normale. Se un titolo, poi, è divertente, chissene. Solo diverso in tua mente. Devi disimparare ciò che hai imparato. 

E lo è, Star Wars Jedi: Fallen Order? Diverte? Abbastanza. Non subito, ma in seguito abbastanza.

Le avventure del giovane Indiana Jedi

Ambientato 5 anni dopo Episodio III e prima di Rogue One, Jedi: Fallen Order segue le avventure di un giovane padawan dalla faccia da rompicoglioni di una scuola superiore USA dell'Ohio, Cal Kestis (il Cameron Monaghan di Gotham), che insieme a un pilota saggiobuffo, a una donna dal passato misterioso con un esoftalmo grave e a un droide (BD-1) grazioso, supermultitasking e customizzabile come astronave, poncho e spada laser del protatonista, esplora più volte una serie di pianeti della galassia lontana lontana (come Kashyyyk, la patria dei pelosoni, e Dathomir). In ballo c'è il futuro dei Jedi, dopo la grande Epurazione voluta da Palpatine (Ordine 66).

Ci sono diverse cose che in Jedi: Fallen Order gridano VECCHIO! con la forza di cento braccia aggrappate alle corde vocali di un wampa. Gli scenari che si caricano sotto i piedi di Cal perché l'Unreal Engine 4 era sceso un'attimo giù alla macchinetta del caffè a farsi un cappuccio, o Cal stesso che resta bloccato a mezz'aria perché il gioco, in almeno un paio di casi, non ha finito di disegnargli lo scenario attorno, 'spe, ueiddaminiut. Mettici due o tre bug scemi. Mettici la qualità dei visi dei personaggi, perché dopo Death Stranding, tornare a questo livello di facce, anche quando ti imbatti in altri attori famosi reclutati allo scopo (Forest Whitaker, Liam McIntyre) è triste. Molto.

Shadow of the Colossus of the Empire

Ma è vecchio anche il modello di progressione che ferma l'azione e ti getta addosso un flashback-tutorial non skippabile sull'addestramento jedi del Cal rEgazzino ogni volta che è arrivato il momento di allungarti una nuova capacità, si tratti del corrimuro o del doppio salto. O il fatto che quello che dopo qualche ora fai in scioltezza, sia all'inizio così inutilmente palloso (sì, ce l'hai con quei guanti da scalata, che avresti voluto avere ore e ore prima, vaffanBogano). O l'assenza di teletrasporti tra i falò... punti di meditazione.

Ma nonostante questo, a un certo punto ti ci sei ritrovato dentro, into the galactic groove. Acquisiti a) la chance di avere la tua doppia spada laser (quasi) del colore desiderato (da principio si può scegliere però solo tra verde e blu), e b) un numero di attacchi e mosse sufficiente, eri lì a piroettare in mezzo alle forze nemiche affettando cose, caschi, persone. In realtà Lucasfilm e Disney hanno imposto dei limiti su questo fronte, ed è il motivo per cui Cal può tagliare in due o amputare arti di mostri e droidi nemici, ma mai mutilare o decapitare Scout Trooper e altra soldataglia imperiale. Ma non sottilizziamo.

La Seconda Sorella. Mestiere: cacciatrice di Jedi per l'Inquisitorio imperiale

E anche se la Forza nel gioco è soprattutto tipo gli Stivali nuovi di Castlevania, e ti fa accedere un po' alla volta alle aree ancora da esplorare - quando il protagonista si ricorda ad esempio che sa attrarre gli oggetti oltre che spingerli, metti - è divertente sparare una strega zombie giù per un dirupo, attirare un Assaltatore cecchino da venti metri di distanza per piantargli un metro di laser giallo nella panza, rispedire al mittente i missili di un camminatore AT-ST che si prende troppa confidenza, ma chi ti conosce.
Alla fine, pur con tutti i suoi difetti, un gioco di Star Wars non ti prendeva tanto da, boh, dai tempi del mai dimenticato KOTOR, 
visto che i due Force Unleashed / Il Potere della Forza, dodici e dieci anni fa (santo cielo) erano così così. Parte lento, Jedi: Fallen Order, ma poi ingrana. La sua storia, che pesca personaggi e situazioni già noti come il menzionato Saw Gerrera di Whitaker o la Nona Sorella dell'Inquisitorio (la cui collega e vicina di scrivania, la Seconda Sorella, è il villain principale della vicenda), alla fine è interessante.

No, purtroppo rossa-rossa non è possibile

Certo, è un prequel, e ha i limiti di, uh, coinvolgimento narrativo di un prequel. Sappiamo come poi è andata a finire la storia, anche se il pettinatissimo roscio Cal non avevamo avuto ancora il piacere (insomma) di incontrarlo. E sappiamo anche che ci saranno dei cameo famosi, e che tutto prenderà una certa piega. Ma ti sei scoperto ad appassionarti a un qualcosa di cui, dopo le prime due o tre ore di gioco, credevi non ti fregasse nulla.

L'esplorazione alla Tomb Raider - spesso la vera difficoltà è capire come raggiungere un dannato punto della mappa - e le vampate di combattimento esplosivo sono ben miscelate, e come in un Dark Souls, se sulle prime sei una timida pippa che prende coppini sulla nuca pure dai mostri bidelli anziani della scuola, a fine gioco sei una macchina da morte che mostra a chiunque, chiunque cacchio, quanti danni può fare la sua doppia spada laser a lama gialla dall'impugnatura in bronzo satinato ganassa, bro, yomaderfaca.


Un gioco di Star Wars che tenta una via diversa per padroneggiare la Forza del videoludo. Una via ottenuta incollando pezzi di asfalto di strade altrui, ok, ma che alla fine, nonostante i bug e qualche eccesso di concept anziani, ti ha divertito. Il droide BD-1, che ovviamente si esprime solo a fischi e suoni buffi, è chiaramente più espressivo pure qui del padawan protagonista e di chiunque altro. Dev'essere ormai tipo una regola.

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Commenti

  1. Era tra i miei regali di Natale ed anch'io l'ho giocato dopo essermi gustato il finale di Mandalorian.
    Bel gioco e che sorprende con il finale: io mi ero immaginato tutt'altro scenario da quello effettivamente messo in scena, facendo tutto un volo pindarico sul nome del droide BD-1 che in inglese potrebbe essere inteso come "bad one", lasciandomi così supporre un megaraggiro ai danni del protagonista.

    Nota carina, dato che dei trofei non ne parla quasi mai nessuno (se non i cacciatori): le traduzioni italiane di alcuni sono veramente simpatiche e migliori dell'originale; su tutti mi è piaciuto il trofeo "Cal Kesti... le" al posto di "The Full Glow-Up" per aver modificato tutte le parti customizzabili.

    Per me è stato proprio il gioco di cui avevo bisogno dopo aver salutato lo sconfinato Red Dead Redemption 2 al termine di lunghi mesi spesi a sviscerarlo in lungo ed in largo.

    Nathan

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    1. Vero, il nome di quel trofeo ha fatto sorridere anche me :)

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  2. Da quel che leggo e' un po' il difetto dei titoli tripla A. Come fa notare anche Suda 51 nel suo ultimo No More Heroes (si, piu' o meno. Il nuovo episodio"ufficiale" deve ancora uscire).
    Ci mettono troppo a ingranare. Io, ultimamente, dopo dieci minuti di tutorial mi rompo.
    Ma suppongo sia inevitabile.
    Forse sara' per questo che mi sono buttato sugli indie, di recente.
    Li trovo piu' semplici, accessibili, veloci. Almeno per me, eh.
    Di recente sto giocando alla Ps1 mini con la CrackCOFFCOFF, insomma quella roba li'.
    Beh, finalmente la Ps1 mini ha un senso.
    Mi sto risfondando di Einhander e Street Fighter Alpha 3.
    Tanta roba, gente.
    Ehi, Square...quand'e' che ci fai Zweihander?
    O chiamalo Zauver, o come accidenti ti pare. Basta che lo fai.
    Giusto perche' ho visto il collegamento sotto...ho dato un'occhiata al nuovo trailer di Sonic. E...forse hanno fatto un mezzo miracolo. Ma e' ancora presto per cantare vittoria.
    Mi basta che lo rendano almeno decente.

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  3. su un quarto di belino mi sono capottato. Come mai questa uscita ligure?

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  4. Questo è uno di quei post che mi ricordano la mia passata vita da video giocatore che difficilmente tornerà.
    Il Grande Inquisitore con tutti i vari sottoposti sono uno degli elementi dell'universo espanso che mi affascinano di più. Oltre al Grande Inquisitore conoscevo solo 5° Fratello, 7° Sorella (presenti anche in X-Wing) e 8° Sorella ma mi mancava la 2° Sorella.

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    1. PS: che figa è l'elsa delle spade degli inquisitori.

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    2. Uno dei boss è la Nona Sorella, creata graficamente dal Cammo su un fumetto di Vader (Darth Vader: Dark Lord of the Sith #6). Sulla copertina di quel numero, firmata da Cammo e Francesco Mattina, l'assoluta protagonista è peraltro proprio una spada da Inquisitore (assieme a un certo casco):
      https://vignette.wikia.nocookie.net/starwars/images/a/ac/Darth_Vader_Dark_Lord_of_the_Sith_6_Textless.jpg/revision/latest?cb=20170718225458

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    3. in che senso 5° fratello e settima sorella erano in x-wing? mi manca un pezzo?

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    4. @Doc
      ho letto il tomone su Vader che avevi consigliato in microletture e adesso mi è venuta voglia di recuperare tutto il fumetto su Vader. Poi sapendo che c'è dietro il Cammo è una sicurezza.

      @obo
      nel gioco X-Wing Miniatures il Grande Inquisitore e 7° Sorella sono due dei piloti disponibili per il Tie-Advanced V1 (Tie-Advanced X1 è quello di Vader) inoltre 7° Sorella è disponibile anche come carta miglioria di tipo equipaggio e 5° Fratello come carta miglioria di tipo artigliere. Il Tie-Advanced V1 è la nave in dotazioni agli inquisitori.

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  5. Da quello che si era visto/sentito inizialmente pensavo fosse un gioco "alla Uncharted", cioè quanto di più lontano mi viene in mente da un Metroidvania.
    Un po' mi ispira, ma non del tutto. Va comunque incoraggiata EA che non faceva un tripla A single player da non so nemmeno io quanto.

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  6. "Ti sei riletto proprio negli ultimi giorni un paio di libroni bellissimi sulla saga"
    Dicci dicci Doc, grazie ;-)

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    1. Il primo è un artbook di Ralph McQuarrie di moooolti anni fa, il secondo il librone Star Wars Anno per Anno - La storia di una saga, pieno di curiosità interessanti (me l'hanno regalato nel 2018. Unico neo, costa un bel po'. Ci vogliono 49 carte: https://amzn.to/35A1MgU)

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  7. mi ricorda il caro vecchio "potere della forza".

    dal punto di vista visivo, ho dato un occhiata al libro di concept, mi pare molto ispirato, bei trooper, bei villain, mondi affascianti da esplorare.

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    1. Quello era però un'avventura molto più su binari. Qui conta l'esplorazione, che si porta via buona parte del gioco.

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  8. Assolutamente d'accordo con la disamina, non è il gioco che ci fa strappare le mutande, ma per la media dei giochi di SW si avvicina al mezzo miracolo. A quando un post pieno di sentimento e bruscolini per Death Stranding? L'ho finito da qualche giorno e ho low roar in loop e una paranoia che levati ahah

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    1. Ho in mente una certa roba riguardo a DS. Se trovo il tempo di scriverla, arriva. Stay come il tonno.

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