GLOW, la serie Netflix sul wrestling femminile anni 80. Una storia vera
Donne, è arrivato il Circolino (dei telefilm). Se avete del fumo nella vostra serie TV di cucina, noi vi togliamo il fumo dalla vostra serie TV di cucina. A gas. Basterebbe il rigo e mezzo del titolo a far capire perché fossi tanto scimmiato per l'arrivo su retepellicole di questa serie. Un telefilm comico sul bresslinz femminile? Negli anni 80? Con le scrittine fluo e tipo gli Scorpions, i Roxette e gli Scandal (con "The Warrior", cheteleodicoafare) nel soundtracco? Shuttizitto e take quei quattro soldi di abbonamento. Ma l'aspetto più intrigante di GLOW è che il wrestling è lì sullo sfondo, se non addirittura assente in buona parte dei suoi dieci episodi. Si parla di persone, si parla di sogni, si parla di finte russe bolsceviche che devono prenderle da bionde miss american pie. E Bye bye. È essenzialmente una storia di ridere, GLOW. Ma anche una storia di sentimenti. E, soprattutto, una storia vera. Più o meno. [...]
L'anno è il 1985, altrimenti noto come AD 1 (questa chi la capisce è bravo e Don Rodrigo ha un lavoro per lui). Ruth Wilder (Alison Brie, che tutti amiamo in quanto, tra le altre cose, voce di Diane Nguyen in BoJack Horseman), un'attrice sfigata a cui nessuno dà mai uno straccio di parte, viene a sapere dei provini per uno show di bresslinz tutto al femminile: GLOW, acronimo di Gorgeous Ladies Of Wrestling. Lì si imbatte in un campionario totalmente eterogeneo di altre aspiranti bressler, agli ordini di un regista indipendente frustrato e insopportabile, Sam Sylvia (Marc Maron).
Il tutto è una versione superfictionalizzata della vera GLOW, lega di bresslinz col cromosoma XX esistita tra l'86 e il '92 e composta sulseriamente da attrici, ballerine e stuntwomen come quella del telefilm. Sono dieci episodi brevi, questa prima stagione del GLOW netflixo, e scivolano via veloci, portandosi via una mezz'ora appena l'uno (applausi scroscianti del pubblico che ha una vita). Eppure quel tempo basta e avanza agli autori per tratteggiarti come si deve almeno una mezza dozzina delle protagoniste, mischione di fissazioni, paranoie, ambizioni, amicizie tradite, jacklondon e ovviamente stereotipi. C'è poco wrestling vero, si diceva - anche se lì si apprezza un minimo d'impegno da parte delle attrici - ma c'è, visto che l'aspetto comedy è prevalente, tanta costruzione delle gimmick, che come nel bresslinz vero (di allora e di oggi) sono innanzitutto una parata infinita di stereotipi.
La tizia indiana (Sunita Mani di Mr. Robot) diventa così la libanese cattiva Beirut, quella cambogiana la cinese altrettanto villanzona Fortune Cookie, and so avanti. Ai cattivi i fischi e gli insulti, ai buoni applausi e coretti IUESSEI, IUESSEI, IUESSEI. È un circo, funziona così, non giudicate. E poi oh, da un popolo che ha eletto quella protesi di minchia saldata a un parrucchino come presidente che diavolo v'aspettate, il pubblico del bresslinz è il meno. Il fatto è che hai trovato buona parte dei personaggi di GLOW a-d-o-r-a-b-i-l-i. La partycrasher scoppiata Melrose, il gigante buono Machu Picchu, Cherry, Britannica (Kate Nash), la groupie punk col segreto. Ma è adorabile pure quello stronzo egoista e problematico di Sam, anche se non hai capito se perché sembra esteticamente un mix tra lo Stan Lee anni 70 e tuo zio Carletto. Boh. Il suo ambizioso film nel cassettoROTFL.
E bressler veri? Ce n'è? Quanti ne vuoi. Tra immagini di repertorio del pagliazzo Hogan o di Ric Flair, citazioni di Jake the Snake e tante glorie del ring nel ruolo di comparse: dai capelli impossibili e brevettati dalla NASA di Carlito a Brodus Clay, da John Morrison al mascellone di Brooke Hogan, la figlia del pagliazzo, passando per Joey Ryan di Lucha Underground, Alex Riley, Frankie Kazarian, Christopher Daniels. Ma sono bon-bon per gli appassionati, caramelle dai conosciuti. Perché GLOW resta una serie sciroppabile e godibile anche da chi del bresslinz non ne sa e non vuole sapere una well-loved. Si parla di donne forti e di quello che vogliono dalla vita. E piano con le battute, ché arriva Cherry "Junkchain" Bang e vi dà una pizza a mano aperta così forte da invertirvi gli zigomi.
Sì, ci sono dei momenti volemose bene, come il pubblico conquistato un po' alla volta dal primo spettacolo delle ragazze (fa molto anni 80 pure quello, sembra la scena di un film di Celentano), ma ci sono anche dei momenti di grande televisione. Si può dire televisione, pure se la serie - qui nell'eremo di campagna in mezzo al puma feroce che vuole ucciderti - te la sei vista tutta sull'iFonz? Chissene, televisione. Quel finale appeso alla domanda sull'identità di Ruth? Bellissimo. E insomma, promossone, piaciutone, magari pure albertone. Solo che ora una seconda stagione non la vogliamo fare, Netflix? Eh? E una terza? E una quarta? Con Orange is the new coso, prodotto dalla stessa cumpa, siete arrivati a cinque, no?
Bene deboscia, apriamo il Circolino: che serie state guardando in questo periodo? Come vanno? E sì, dobbiamo ancora affrontare il capitolo Twin Peaks, te ne rendi conto. Soon. Foors.
L'anno è il 1985, altrimenti noto come AD 1 (questa chi la capisce è bravo e Don Rodrigo ha un lavoro per lui). Ruth Wilder (Alison Brie, che tutti amiamo in quanto, tra le altre cose, voce di Diane Nguyen in BoJack Horseman), un'attrice sfigata a cui nessuno dà mai uno straccio di parte, viene a sapere dei provini per uno show di bresslinz tutto al femminile: GLOW, acronimo di Gorgeous Ladies Of Wrestling. Lì si imbatte in un campionario totalmente eterogeneo di altre aspiranti bressler, agli ordini di un regista indipendente frustrato e insopportabile, Sam Sylvia (Marc Maron).
Il tutto è una versione superfictionalizzata della vera GLOW, lega di bresslinz col cromosoma XX esistita tra l'86 e il '92 e composta sulseriamente da attrici, ballerine e stuntwomen come quella del telefilm. Sono dieci episodi brevi, questa prima stagione del GLOW netflixo, e scivolano via veloci, portandosi via una mezz'ora appena l'uno (applausi scroscianti del pubblico che ha una vita). Eppure quel tempo basta e avanza agli autori per tratteggiarti come si deve almeno una mezza dozzina delle protagoniste, mischione di fissazioni, paranoie, ambizioni, amicizie tradite, jacklondon e ovviamente stereotipi. C'è poco wrestling vero, si diceva - anche se lì si apprezza un minimo d'impegno da parte delle attrici - ma c'è, visto che l'aspetto comedy è prevalente, tanta costruzione delle gimmick, che come nel bresslinz vero (di allora e di oggi) sono innanzitutto una parata infinita di stereotipi.
La tizia indiana (Sunita Mani di Mr. Robot) diventa così la libanese cattiva Beirut, quella cambogiana la cinese altrettanto villanzona Fortune Cookie, and so avanti. Ai cattivi i fischi e gli insulti, ai buoni applausi e coretti IUESSEI, IUESSEI, IUESSEI. È un circo, funziona così, non giudicate. E poi oh, da un popolo che ha eletto quella protesi di minchia saldata a un parrucchino come presidente che diavolo v'aspettate, il pubblico del bresslinz è il meno. Il fatto è che hai trovato buona parte dei personaggi di GLOW a-d-o-r-a-b-i-l-i. La partycrasher scoppiata Melrose, il gigante buono Machu Picchu, Cherry, Britannica (Kate Nash), la groupie punk col segreto. Ma è adorabile pure quello stronzo egoista e problematico di Sam, anche se non hai capito se perché sembra esteticamente un mix tra lo Stan Lee anni 70 e tuo zio Carletto. Boh. Il suo ambizioso film nel cassettoROTFL.
E bressler veri? Ce n'è? Quanti ne vuoi. Tra immagini di repertorio del pagliazzo Hogan o di Ric Flair, citazioni di Jake the Snake e tante glorie del ring nel ruolo di comparse: dai capelli impossibili e brevettati dalla NASA di Carlito a Brodus Clay, da John Morrison al mascellone di Brooke Hogan, la figlia del pagliazzo, passando per Joey Ryan di Lucha Underground, Alex Riley, Frankie Kazarian, Christopher Daniels. Ma sono bon-bon per gli appassionati, caramelle dai conosciuti. Perché GLOW resta una serie sciroppabile e godibile anche da chi del bresslinz non ne sa e non vuole sapere una well-loved. Si parla di donne forti e di quello che vogliono dalla vita. E piano con le battute, ché arriva Cherry "Junkchain" Bang e vi dà una pizza a mano aperta così forte da invertirvi gli zigomi.
Sì, ci sono dei momenti volemose bene, come il pubblico conquistato un po' alla volta dal primo spettacolo delle ragazze (fa molto anni 80 pure quello, sembra la scena di un film di Celentano), ma ci sono anche dei momenti di grande televisione. Si può dire televisione, pure se la serie - qui nell'eremo di campagna in mezzo al puma feroce che vuole ucciderti - te la sei vista tutta sull'iFonz? Chissene, televisione. Quel finale appeso alla domanda sull'identità di Ruth? Bellissimo. E insomma, promossone, piaciutone, magari pure albertone. Solo che ora una seconda stagione non la vogliamo fare, Netflix? Eh? E una terza? E una quarta? Con Orange is the new coso, prodotto dalla stessa cumpa, siete arrivati a cinque, no?
Bene deboscia, apriamo il Circolino: che serie state guardando in questo periodo? Come vanno? E sì, dobbiamo ancora affrontare il capitolo Twin Peaks, te ne rendi conto. Soon. Foors.
Twin Peaks è arrivato all'ottava puntata e Lynch è sempre più Lynch. Io una roba così "avanti", nel 2017, non credo di averla mai vista in TV. Mancano ancora metà episodi ma già mi sono dovuta levare il cappello almeno 60 volte. Non ho nemmeno parole per descriverlo.
RispondiEliminaCe n'è solo una per descrivere però The Mist, l'ultimo figlio bastardo di King: laMMerda. Al confronto Anderdedoum era un capolavoro.
Malissimo anche la terza serie di Fear the Walking Dead, l'unica che elimina i personaggi principali (dei quali, per inciso, non frega una beneamata a nessuno) all'inizio degli episodi, senza costruirci nulla intorno, così, dal nulla mentre per fortuna Preacher è ricominciata col botto: ironia a palate, teste che esplodono, inseguimenti in auto, filtro "pellicola rovinata anni '70" e dedica al compianto Dillon. Lacrime.
Quoto per Twin Peaks, ho visto l'ottavo episodio e direi che solo Davide Linci e pochi altri si possono permettere il lusso di fare certe cose: disturbante, inquietante, visionario, sicuramente non lascia indifferenti
EliminaDevo troppo riprendere Preacher, appena posso.
EliminaThe Mist… avevo qualche minuscola aspettativa: credo di essere una delle trentadue persone a cui è piaciuto in Italia… invece… di un brutto imbarazzante. I primi tre episodi mi hanno davvero depresso. proverò a guardarne un altro paio, ma proprio per accanimento terapeutico, prima di buttar via tutto. Ora metterò in scaletta l'inizio della seconda di Preacher. 'Genius' l'ho finito ieri (carina, storicamente discreta, ovviamente spesso agiografica), 'Dark Matter', sciocco ma decompressivo, me lo godo fra poco nel suo IV° episodio della terza stagione… Alcune serie l'ho accumulate per ripetuti binge nelle prossime ferie estive. La vera goduria è lo sconosciuto ai più (e per me geniale, divertente, assurdo, ben fatto !) 'El ministerio del tiempo', serie spagnola di fantascienza alla sua terza stagione. Beh, poi c'é il Dottore… questa decima stagione, nonostante Moffat, è davvero discreta.
Elimina@Doc: Il nome Ruth Wilder mi sembrava familiare. Grazie per aver svelato l'arcano.
EliminaConcordo quanto detto da @Babol su tutta la linea su Twin Peaks e Preacher.
Anche io mi sto godendo DoctorWho, perche' finalmente gli scrittori hanno capito come approcciare Twelth. Peccato per una serie di episodi a meta' stagione alquanto fiacca. Capaldi maiuscolo come sempre.
A parte quello, ho finito American Gods: discreta, spero non allunghino il brodo all'inverosimile. 3 stagioni al massimo e poi tutti a casa.
Sto finendo di vedere Mobile Fighter G Gundam, e sto inizando ad apprezzarne gli INFINITI cameo . Serie scema da birra e bretzel.
RispondiEliminaGundam cessi . Ma talmente cessi che tutti quelli che ho trovato in GUNPLA me li sto ordinando. Per primo mi arriva il gundam dei francesi. Si lo ammetto, mi piacciono un sacco...
Stiamo per iniziare Iron Blooded Orphans, spero sia adatto ad un bambino di 5 anni che digerisce gli horror come fossero patatine e che spiega agli adulti che è tutta finzione, che fantasmi spiritelli e cose sovrannaturali non esistono, per cui cosa vuoi avere paura.
Il più piccolo , di 3 anni, invece quando vede scene violente in televisione gira canale.
Ah e concludo facendo notare che il look anni ' 80 a me piaceva un sacco. A parte i paninari. Sarà per quello che ho ordinato il Gundam Rose??
Tu pensa che io, per la prima volta, mi sto guardando Gundam, la serie originale.
EliminaMia figlia va pazza per le sigle, iniziale e finale, e mentre lo guarda con me continua a fare commenti del tipo:
- quando arriva Gundam?
- mah quella è la Base Bianca!
- Amuro perché è triste?
- chi è Sayla?
Anche io ho visto la serie originale per la prima volta con mio figlio.. e anche lui mi ha fatto gli stessi commenti;)
Eliminae poi è bellissimo vedere che gioca con i suoi compagni di asilo a chi è Amuro Rey e Ramba Ral !!
Quando siamo in giro, gli faccio: "come si chiama il pilota del Daitarn?" e lei subito: "Aran Benjo!".
EliminaTra Gundam e Daitarn preferisce Gundam, io avrei detto il contrario. Daitarn mi sembra più gradevole per i bambini.
La prima serie di Iron Blooded e' adatta ad un bimbo di 5 anni per il tono di rivincita sulla vita ( anche se i dubbi morali non mancano ) la seconda e' molto piu' cupa e moralmente ambigua
EliminaSono curioso, ci darò un occhio.
RispondiEliminaSu AD1 sparo: primo numero del catalogo di alessandro distribuzioni?
O l'anno dopo la nascita della Presidentessa?
EliminaBingo. Anno Dominae.
EliminaIo ho visto american gods (bellissimo) , e ora quella cafonata di Shannara (però é divertente per chi lesse i libri)
RispondiElimina"qui nell'eremo di campagna in mezzo al puma feroce che vuole ucciderci"
RispondiEliminaChe rispondere se non "Sono scettico"?
O meglio, ero scettico, nonostante il mio amore per Alison Brie e il rispetto che mi sta crescendo per Jenji Kohan, ma se dici che ci possiamo fidare vado Brooklyn, ok?
Vai come il ponte.
EliminaNon quello di Messì, quell'altro.
Ho appena finito GLOW pur'io. non sono appassionato di wrestling, ma non mi ha impedito di godermelo. giusto un pelo meno entusiasta del Doc, alcuni eventi mi son sembrati dettati più da esigenze di sceneggiatura che da una consistenza interna con i personaggi e la storia (che un po' stride con il "realismo" di una allison brie emaciata e "moderately attractive").
RispondiEliminaMa tant'è. Vorrei vedermi American Gods, ma non ho ben capito come procurarmelo (legalmente). Qualche frequentatore sa darmi una dritta?
Sei abbonato ad Amazon Prime? Se sì, puoi vederlo aggratis su Amazon Video.
Eliminauhm e senza Prime? non so quanto mi convenca, visto che vivo in Svizzera e amazon.ch non esiste ...
EliminaIo sto guardando la 3 di Kingdom, serie sui lottatori di MMA, molto americano, un po spartacus, ma a me il genere (gente che si mena sul ring, dalla boxe in su) piace.
RispondiEliminaSto finendo Better call Saul (terza anche qui) bella ma un po' loffia, la prima resta la migliore.
Non ho ancora attaccato la nuova stagione di Fargo (le prime due le ho adorate) e American Gods. Ho letto il libro e mi era piaciuto, per questo forse sono un po' timoroso.
#OT, "AD 1" non l'ho proprio capita, sorry
RispondiEliminaL'ho detto nelle Microletture, l'unico telefilm che seguo regolarmente questi giorni è American Gods dall'originale di Gaiman. Lo vedo in contemporanea alla lettura del libro fermandomi quando raggiungo il punto in cui il telefilm collima con il capitolo che sto leggendo.
RispondiEliminaPer il momento lo trovo fatto bene e molto rispettoso dell'opera originale, protagonisti azzeccati (Od....ehm... Wensday in primis), e buon ritmo scandito esattamente come i capitoli del libro. Mi sarei soffermato un po di più su alcune scene per me un po troppo "tralasciate" e veloci che avrebbero meritato un maggiore approfondimento, ma effettivamente non so se è un problema mio, visto la contemporaneetà con cui leggo e guardo.
Prima di questo, sempre su Retepellicole, mi sono sciroppato una serie Sud-Coeana ultrademenziale, "Il suono del tuo cuore" che mi ha fatto scoprire queste produzioni che non hanno davvero nulla da invidiare a quelle giapponesi. Guardatela che è carina e inoltre vi farà scoprire che i Sudcoreici sono per certi versi la versione più trash dei nipponici... ;)
Io sto (colpevolmente) vedendo ora la S1 di Orphan Black, vado a rilento con American Gods, devo vedere la SF di Taboo (alti e bassi notevoli) e pure la prima stagione di Genius (promosso)
RispondiEliminaSerie ne sto guardando pochissime. Continuo a vedere The BlackList con mia moglie e sono arrivato finalmente al colpo di scena super telefonato della 4° stagione. E' una serie che guardo soprattutto per come Spade riesce a tratteggiare il cattivo.
RispondiEliminaSPOILER
E' Mr. Kaplan la spina nel fianco di Raymond "Red" Reddington.
Fine SPOILER
Hanno messo su Netflix la 2° stagione di Gotham mi manca solo l'ultimo episodio. Mi piace tantissimo come serie ma non riesco a coglierne il motivo. Forse la nota dolente è Gordon perché troppo lontano dall'immagine data nei fumetti.
Sai che Gotham mi fa lo stesso identico effetto?
EliminaCredo che uno dei motivo, almeno per me, sia l'ambientazione. Gotham è stupenda: un mix tra neogotico, post industriale e architettura primi fine '800 e '900 sullo stile della Scuola di Chicago.
EliminaSi, in effetti le atmosfere sono azzeccatissime, avessero fatto un telefilm con batman come protagonista con le stesse atmosfere sarebbe stato un capolavoro.
EliminaInvece Bruce Wayne non lo sopporto, penso che non sia nenche tanto centrato bene come carattere, non ci vedo un futuro Batman, sembra di più destinato alla guida di un Eva... ;)
In corso di visione abbiamo: l'ultima serie di "vikings" con interessanti gombloddi all'orizzonte; la penultima di "downton abbey" che mantiene il suo stile impeccabile; la seconda di "love" sempre divertente e a tratti surreale.
RispondiEliminaMa soprattutto sto vedendo finalmente la prima di "true detective". Perché la sto vedendo solo ora? Perchè ero talmente convinto della sua bellezza che mi stavo gustando l'attesa. Serie incredibile, sono alla seconda puntata e so già che avrò bisogno di disintossicarmi perché è una droga, ti attira a sé, ti vampirizza. E poi i 2 protagonisti sono bravi da spavento.
Aspetterò dopo le ferie per vedere "twin peaks" tutta d'un fiato...con lynch non si può fare altrimenti.
Noi dalla uno di True Detective non ci riprenderemo mai. Mai. Dopo lo champagne qualunque altra cosa è gazzosa scaduta.
EliminaDanger 5, ho finito la prima stagione e sto per iniziare la seconda. Trash, trash allo stato puro, eppure divertentissimo. Hitler che sembra il vecchietto che hanno tutti come vicino di casa, la battaglia coi robottoni giganti alla power ranger ma col mostro nazista, i dinosauri di plastilina...Non finisco più. Da vedere assolutamente per farsi due risate.
RispondiEliminaA parte i soliti sospetti (Fargo e Better Call Saul) di recente ho cominciato a seguire Blood Drive e... si tratta di un telefilMONE, cioè una serie veramente stupida che io naturalmente guardo subito. Ispirata al filone grindhouse/b-movie/exploitation, tratta di una corsa clandestina su auto alimentate a sangue umano (oh, la benzina è alle stelle), e con a tipici temi come i campagnoli cannibali. Personaggi sopra le righe, musiche cafone, situazioni ridicole, etc. Non lo chiamo guilty pleasure solamente perchè non me ne vergogno affatto, ma abbiamo capito il settore.
RispondiEliminaIo continuo con Silicon Valley,Doctor Who (grande stagione) e devo vedere Blood Drive e la seconda di Preacher.
RispondiEliminaInvece ho finito da poco Versailles,The Expanse e American Gods (molto fedele al fumetto)
ah,e anche se non è una serie tv sto seguendo in originale Face\Off,il reality sul trucco prostetico.
EliminaCome va Preacher? L'ho abbandonata quasi subito ma per motivi di tempo, vale la pena sciropparsela tutta?
EliminaSi decisamente,mantiene tutte le caratteristiche del fumetto senza però seguire una scala 1:1
EliminaAbbiamo finito la 1 di Blacklist. Solo perché a 17 anni ero cotta di James Spader, non vuol dire che deve piacermi. Viste le prime 2 del nuovo Twin Peaks siamo un po' preoccupati che sia tutto così noioso, ma vogliamo credere nel genio di Lynch. Adesso per riposare nel caldo torrido della Padania guardiamo Justified, la sceneggiatura è bella, lui è tanta roba.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi unisco alle lodi per Glow, la migliore sorpresa di Netflix per quest'anno. Oltre a questo sto guardando l'ultima stagione di Orphan Black e sono reduce dalla stagione finale di Samurai Jack.
RispondiEliminaDue parole su quest'ultima: l'unico peccato è lo scarsissimo minutaggio (dieci episodi da venti minuti ciascuno), ma per il resto non potevo immaginare un finale migliore per quella serie che rimane uno dei fiori all'occhiello dell'animazione televisiva americana. Finale per il quale abbiamo dovuto attendere tredici anni, poi.
Ma per Jack che finalmente ha concluso le sue peregrinazioni c'è uno zio Paperone che sta scaldando i motori, con il reboot di Ducktales che è molto promettente... ma quanto è bella la nuova sigla? E i teaser su Paperino?
Ieri mi ero preso un giorno di ferie per riprendermi da domenica di devasto (9 ore di pullman notturno per arrivare a Firenze/ concertone di Prophets of rage + SOA / 9 ore di pullman notturno da Firenze per tornare a casa) e il giorno di ferie me lo sono pasato guardandomi tutta la prima stagione di GLOW in binge. Adorabile. Da fan del bresslinz (non assolutamente ai livelli del Doc, ma insomma Joey Ryan l'ho riconosciuto al primo colpo quindi fate voi a che punto sto) devo dire che la serie mi è piaciuta molto. E addirittura mi aspettavo meno "lottato" di quanto non ce ne sia. Aspetto con anZia la seconda stagione (o, più facile vista la fase, la notizia della cancellazione della serie :'( .
RispondiEliminaP.S. voglio imparare a fare lo splash dal paletto tuffandomi su Brodus Clay
Kamen Rider Amazons (con la S di AmazonS) seconda stagione. Mi ero sperticato in lodi per la prima, che un Rider adulto e profondo e violento mancava da anni, ma la seconda stagione è... pure meglio della prima. Mi secca un po' solo la desaturazione grave (ma con i litri e litri di fangue che schizzano in ogni dove e le persone spezzate in due si può anche capire il perchè). Che è puree l'unica serie tokusatsu che sto seguendo al momento, che il rider "liscio" e i sentai a questo giro fanno pena.
RispondiEliminaHo recuperato due serie in questi giorni:
RispondiEliminaVikings quarta stagione: la cura storica (a parte qualcosina di perdonabile qui e là) maniacale delle prime stagioni è scomparsa, in più la sceneggiatura è diventata molto molto stiracchiata, peccato. Guarderò la prossima stagione giusto perchè c'è Katheryn Winnick.
Better Call Saul terza stagione: amo questo telefilm, è diventato uno dei miei preferiti di sempre, le vicende umane di Jimmy e Charles mi hanno toccano in un modo che Breaking Bad non sarebbe mai stato in grado di fare. Ciliegina sulla torta la regia e la sceneggiatura granitica di Vince Gilligan.
Penso che gli darò una possibilità. Le tematiche del wrestling mi intrigano.
RispondiEliminaIo ho finito American Goda ieri, dopo una full immersion di Sense8 (oh, m'è piaciuta abbastanza anche se ogni tanto faceva supervisor Lippi, peccato che hanno chiuso). Per chi ha Amazon Prime e ama Alison Brie c'è anche tutta Community che fa parecchio ridere.
RispondiEliminaNon ho letto il post. Solo il titolo!
RispondiEliminaE per me "Glow" equivale a dire solo una cosa:
Alison Brie in topless!
Il resto è solo riempitivo.
Grande attesa del finale di Stagione di Doctor Who per l'addio di Capaldi al ruolo e sto macinando 12 Monkey. Prossimi sulla lista Glow e il nuovo Twin Peaks dopo un opportuno ripasso .
RispondiEliminaSu consiglio del Doc, in due giorni mi sono visto le 10 puntate di GLOW che, vuoi per la durata (30 minuti circa), vuoi perchè scritte bene, sono andate via in un lampo.
RispondiEliminaTanto di cappello alle attrici e agli attori (Marc Maron spradroneggia...)
American gods autentico capolavoro,
RispondiEliminaQuest'anno ( scolastico ) le mie serie preferite sono state nell'ordine:
LEGION
AMERICAN GODS
WESTWORLD
Di roba attuale nulla, soltanto American Gods appena terminato e tutto sommato è stata una bella prima stagione, magari con un paio di puntate in più sarebbe stata pure meglio.
RispondiEliminaNel frattempo sono infognato con i rewatch delle space opera in doppiaggio italico: qualche giorno fa ho terminato tutta Battlestar Galactica 2003 e devo dire che a livello di recitazione hanno fatto un ottimo lavoro, anzi, in alcuni casi preferisco l'interpretazione italica (Baltar su tutti ci guadagna IMHO)ma peccato per l'adattamento girellaro: Adama è sempre AdamO, Starbuck è Scorpion etc...
Ed ovviamente Uchuu Senkan Yamato 2199, verso cui ho sentimenti praticamente opposti rispetto a BSG: adattamento perfetto, ma recitazione un pò meno.
E tutto questo sempre aspettando la settima di GoT...
Perdonate la mia enorme ignoranza, ma mi sono visto la serie (molto velocemente lo ammetto) e mi sono perso quello che il Doc chiama "Quel finale appeso alla domanda sull'identità di Ruth?"
RispondiEliminaMe lo potete spiegare bombardandolo di avvisi spoiler...
SPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILERSPOILER
EliminaPenso si riferiva non al finale di stagione ma al finale di una delle puntate a metà serie, quando riprendono i promo delle lottatrici nel personaggio e quello di Ruth non funziona, quindi regista e produttore le chiedono "Chi sei?" e lei rimane un po'così.
Glow la aspettavo trepitande, visto che Allison Brie me gusta mucho. Devo ammettere di essere rimasta sorpresa: mi aspettavo una serie carina e invece, come ben dici tu, caro Doc, sprizza neon e personaggi e simpatia e yeah anni '80 come se non ci fosse un domani. Sono stata conquistata.
RispondiEliminaAdesso per riprendermi ho iniziato Peaky Blinders, che finora avevo - chissà perché - schifato.
Intanto resto in attesa dei tuoi riassuntoni dei giochetti dei troni, non vedo l'ora.
*trepidante, magari, eh. Ops
Elimina:P
Glow è stata una piacevolissima sorpresa, anzi devo essere sincero una grande serie. Personaggi mai banali, Alison Brie sopra le righe (assieme a Marc Maron) e alla fine ti affezioni proprio a ciascuna di quelle matte lottatrici. Le scene di wrestling sono più che decenti considerando che (mi sembra) son state girate dalle stesse attrici (o sono io che non ho notato le controfigure).
RispondiEliminaP.s. Doc, non ho capito lo spoiler sull'identità di Ruth ma avrei voluto che pure il marito si pigliasse la sua dose di insulti, invece ne esce fin troppo all'acqua di rose.