Daikengo il guardiano dello spazio, episodio 1 (La prima puntata non si scord… eh?!?)
Prosegue indefessa, e neanche troppo fessa, la carrellata di robottoni classici (🤖🤖🤖) per La prima puntata non si scord... eh?!?. Dopo Gackeen tocca stavolta a Daikengo, il Guardiano dello Spazio (宇宙魔神ダイケンゴー, Uchū majin Daikengō, 1978), serie celebre sia per l'acconciatura terrificante del protagonista che per l'insormontabile sfastidio che anima il robot senziente che dà il nome al cartone: Daikengo, campione galattico di pesoculismo [...]
Sul pianeta Emperius, che viene subito dopo Empoli sulla Firenze-Pisa-Livorno spaziale, è in corso una feroce battaglia tra i soldati locali, militi rossoblù con le gambe a mazzarella...
...e i villanzoni viola e fucsia, che si sono cavati gli occhi e c'hanno l'uniforme sottolinea-capezzoli, delle forze di Magellano. Le armi con cui combattono sembrano delle normalissime spade con la lama storta,
ma in realtà ti colpiscono con un'energia misteriosa che poi diventi tutto luminoso e qualcuno ti dice benvenuto nel mondo dell'aids, e infatti muori, e senza manco aver ciulato. Gli invasori villanzoni sono talmente più forti che manco li guardano i nemici che affrontano, pensano ai caz*i loro, se ne fregano.
Anche perché in quanto a mezzi meccanici dispongono di un dinosauro robot che spara laser dagli occhi,
mentre quegli altri c'hanno solo questi velivoli a forma di minchie di mare e dei fischietti. Il pianeta Emperius è in fiamme
e il capocumpa degli invasori, questo robot con la barba, i canini aguzzi e gli occhi a triangolino della cazzimma, se la ride. Ah, c'ha quel cappello lì perché si chiama Generale Roboleon ed è una sorta di omaggio a Napoleone. No, sul serio.
La devastazione sta per arrivare fino al palazzo di corte, che sembra il Santuario dei Cavalieri dello Zodiaco ma con troppe antenne e parabole per quelli che vogliono vedere Tele + ma c'hanno la scheda tarocca.
E siccome il re sta guardando la partita, a combattere ci va uno dei suoi figli: "Sono il principe Samson di Emperius!", grida l'uomo dal mantello celeste melvino, e infatti di lì a poco farà una figura da gelataio.
"Scendi, Roboleon! Scendi che ti rompo il culo! Vieni giù! Scendi dalla macchina!", intima il coraggioso leader con la gambetta magra al capo degli invasori, come un automobilista aggressivo qualsiasi. Poi quello scende davvero, ed è un robot energumeno, e allora Samson ci dice "Risali, Roboleon! Torna su! Si scherzava! La precedenza era tuissima!"
Ma in qualche modo Samson sembra avere la meglio e disarma il robot, ferendolo a una spalla... Aspe', ferendolo a una spalla? Samson, attento! Non fare il minchia che è tutta una sceneggiata alla Nedved! Guarda che ti...
Eccallà. Il malandrino guida la sua spada energetica telecomandata a distanza, e l'arma passa da parte a parte Samson, che diventa un ghiacciolo Sanson a forma di orsetto, defunge
E non sapendo bene come comportarsi in caso di morte, si iscrive al movimento burronista come Pegasus e si lancia nel vuoto.
Ma intanto, in una parte del pianeta sottoposta all'effetto noto tra gli astrofisici come montarozzo di Charlie Brown alla Oliver Hutton, un ragazzo con dei calzini buffi corre velocissimo.
È Ryger, fratello di Samson e primo eroe dei cartoni giapponesi a cui le basette provocavano in continuazione attacchi di congiuntivite. Degna di nota anche l'acconciatura - un misto tra taglio alla Wolverine e mullet da zarro dell'autoscontro anni 80 con il pacchetto di marlboro arrotolato nella manica - per cui nei confronti del barbiere di Ryger è stato spiccato un mandato di cattura intergalattico.
D'altronde è tipo una roba di famiglia, ché pure il padre, il sovrano con il nome da ente carrozzone statale, Empel, c'ha la coda lunga da patriarca di un clan zingari.
L'unico elegante, lì in famiglia, è l'altro fratello di Ryger e Samson, Yuga, che ha le basette normali e per compensare indossa un costume da pagliaccio con colletto da diciassettesimo secolo e borchie luminose che dall'Immacolata in poi lampeggiano a intermittenza.
Ryger giura solennemente sulla vita di Cicco Formaggio che vendicherà il fratello burronista e ucciderà Roboleon, ma un tizio là vicino gli ricorda di far piano quando si gira, ché quei colletti appuntiti hanno già fatto tre vittime.
Vai, figghio!, ci dice il re, però torna prima delle due e metti il robot gigante in garage, non lo lasciare davanti al palazzo ché ce lo ciulano. È un re severo ma giusto, Empel, che ha una scala disegnata sul petto perché tiene per il Verona.
Facciamo a questo punto, purtroppo, la conoscenza dei due robot cacaminchia del cartone, Anike e Otoke, perché uno dice che non bastava. Mentre il pianeta subisce l'invasione ed è prossimo al tracollo, loro giocano felice a batti-batti-le-manine, perché hanno l'intelligenza artificiale di un paramecio.
Ryger va a supplicare il robottone protagonista del cartone di aiutarlo ad affrontare i nemici, ma questo non è un robot come gli altri, che entri in cabina e lo piloti. Nossignore, questo è un robot che devi aspettate i suoi porci comodi, si muove quando lo dice lui, e se non ti sta bene pedalare, difendi il pianeta con Anike e Minkietto, vai. Fallo te.
Perché il robot faccia il suo lavoro tocca aspettare che passi la Stella del Guardiano, che in realtà è una cometa e sfreccia ogni 950 anni sopra Emperius. Pensa che culo quelli di Magellano, hanno scelto di attaccare nell'unica finestra sbagliata in quasi un millennio. Geni. Come sappiamo questa storia della cometa? Grazie al dialogo tra la biondina con frangetta Cleo e suo padre,
il corrotto ministro Dulles, che sembra La Russa e si capisce subito che è malvagio, visto che mentre la sua gente combatte contro i tizi di Magellano, lui si fa un drink con l'olivetta.
Ma arriva un energumeno di trecento chili e dice che il nemico è lì alle porte, sta trovando parcheggio, poi passa a comprare le pastarelle e tra un po' citofona,
così tornano tutti a corte e Dulles sponsorizza l'energumeno come pilota del Daikengo, appena la stella di stacippa si degnerà di passare là sopra, al robottone passerà lo sfastidio e potranno finalmente utilizzarlo in battaglia.
"See, nella cabina di pilotaggio non c'entra manco 'na gamba", fa presente il sempre pragmaticissimo re Empel. "A guidare Daikengo sarà uno dei miei figli. Sarà..."
Ryger la prende benissimo, grida Kivemmù! e fugge via ad aggiustare l'antenna sulla cameretta. Poi, scesa la notte, va a trovare il fratello
e lo sfida a tirare un po' di scherma con armi vere. Oh, metti che crepa, lui si piglia non solo il robottone ma pure il parrucchiere. Se il suo l'arrestano, c'ha il supplente. Di Ryger, in questa immagine, si apprezza tutta l'eroica agilità da impedito che in educazione fisica al liceo ha preso 3.
Poi, in un commovente addio, dice al fratello di non abbandonare mai il coraggio e la speranza. E la lacca per capelli.
Ma anche di crederci, #crederci tantissimo, al fatto che il robot sarà lui a pilotarlo: "Yuga, tu sei tagliato per fare il protagonista", gli dice. "Però di Fiorellino giramondo". Arriva finalmente 'sta cavolo di Stella del Guardiano, che sembra un anello fluorescente dei Masters, e mentre l'astronomo dei tizi di Magellano viene licenziato a cavucincù da Roboleon,
la cometa investe il robot di una luce verde piena di stelline tipo trekking light ti illumina i pesciolini. Daikengo, scopriremo poi, si è inventato tutta questa manfrina perché grande fan del telefilm dell'Incredibile Hulk, e se non gli dai la luce verde gli pesa il culo e non si muove. Gli altri robot possono essere a volte lunatici, lui è cometico. Stacce™.
Nel vederlo finalmente animarsi, ché son passati 950 anni dall'ultima volta e tutti pensavano fosse un pacco pazzesco, una sola inanimata spacciata per robot senziente da combattimento, Ryger resta senza parole. "Questo robot ci salverà da Magellano!", dice. "È un robot possente e guiderà la nostra riscossa. Lo chiamerò... Dai, Kazzo!". Ma il robot mugugna qualcosa. "Dai pongo?", gli chiede Ryger, per sottolineare l'innata elasticità tattica del rob... ma il gigante mugugna di nuovo. "Cos'è che dici? Se non ti togli quella mascherina da davanti alla bocca non capisc..."
"DAIKENGO, testa di minchia!" ruggisce il robot, con l'aria super-aggressiva e feroce. Sarà per quei canini,
sarà perché prima di cadere nel suo lunghissimo sonno non aveva fatto a tempo a passare dal bagno, e sono 950 anni che se la sta trattenendo.
Ma il giorno dopo Yuga va a prendere il robottone e non lo trova in garage. Ryger si è impossessato del Daikengo, l'ha portato all'autolavaggio e ne ha preso i comandi.
“Ma… ma… io c’avevo il colletto settecentesco”, balbetta Yuga, ma nessuno più l’ascolta. “Fratello, il ruolo di comandante si addice a un uomo inesorabile come me” (sic), gli dice Ryger, "E perciò puppa".
L’uomo dalle basette con la convergenza è convinto di essere solo a bordo di Daikengo,
"Potresti aver bisogno di me in futuro” (sic), dice Cleo con voce da p0rnodiva e gli strizza l’occhio,
Il robot decolla per andare a combattere e saluta la folla con un Kvmm!, ma c’ha la mascherina, non si capisce bene.
Poi disfa tutte le postazioni di fuoco dei tizi di Magellano spuntate come funghi, e perciò appropriatamente dalla foggia fungina, così quelli si decidono a schierare il dinosauro robot.
In realtà, come visto all'inizio, c’è solo lo scheletro, mancavano i fondi per fargli pure il rivestimento in similpelle.
Una piccola astronave a forma di sarago abbandona lo scheletro robot, difettoso in quanto non nuclearizzato dalla consueta detonazione finale. Alla guida del pesce volante c’è lo stesso Roboleon, generale operaio che fa tutto da solo, perché ci sono stati grossi tagli al budget nella ultima spending review.
E a proposito di pesci, Daikengo si sbarazza delle astronavine che prendono a bombardarlo scagliando contro di esse le sue torpedini spaziali. In pratica, al posto del solito missione centrale da Mazinga, lui c’ha questi due missili addominali a metà tra gli squali e i Pallottolo Bill di Super Mario. Perché sì.
Daikengo può così riprendere il volo, in un cielo tutto fucsia, e usare un’altra arma, il Razzo Cosmico:
qui il robot oltre alla bocca si tappa anche gli occhi e le orecchie, perché non vuole proprio saperne una mazza,
e con una lunga e complessa ridisposizione dei suoi componenti diventa un’astronave cessissima
con loro c’è l’arma definitiva, Daikengo. “Questo robot è talmente potente, così forte che è l’unico in grado di ripristinare l’ordine dove c’è solo il caos”, dice Ryger a Cleo per far colpo, “Per questo lo chiamerò… il bidello dello spazio!”. Poi alla prima occasione Daikengo si ritoglie la mascherina e gli sputa, e allora il titolo diventa “Il guardiano dello spazio”, che in effetti suona meglio. Sigla: daaaai, daaaai,DaiKazz... Daikengo.
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Sul pianeta Emperius, che viene subito dopo Empoli sulla Firenze-Pisa-Livorno spaziale, è in corso una feroce battaglia tra i soldati locali, militi rossoblù con le gambe a mazzarella...
...e i villanzoni viola e fucsia, che si sono cavati gli occhi e c'hanno l'uniforme sottolinea-capezzoli, delle forze di Magellano. Le armi con cui combattono sembrano delle normalissime spade con la lama storta,
ma in realtà ti colpiscono con un'energia misteriosa che poi diventi tutto luminoso e qualcuno ti dice benvenuto nel mondo dell'aids, e infatti muori, e senza manco aver ciulato. Gli invasori villanzoni sono talmente più forti che manco li guardano i nemici che affrontano, pensano ai caz*i loro, se ne fregano.
Anche perché in quanto a mezzi meccanici dispongono di un dinosauro robot che spara laser dagli occhi,
mentre quegli altri c'hanno solo questi velivoli a forma di minchie di mare e dei fischietti. Il pianeta Emperius è in fiamme
e il capocumpa degli invasori, questo robot con la barba, i canini aguzzi e gli occhi a triangolino della cazzimma, se la ride. Ah, c'ha quel cappello lì perché si chiama Generale Roboleon ed è una sorta di omaggio a Napoleone. No, sul serio.
La devastazione sta per arrivare fino al palazzo di corte, che sembra il Santuario dei Cavalieri dello Zodiaco ma con troppe antenne e parabole per quelli che vogliono vedere Tele + ma c'hanno la scheda tarocca.
E siccome il re sta guardando la partita, a combattere ci va uno dei suoi figli: "Sono il principe Samson di Emperius!", grida l'uomo dal mantello celeste melvino, e infatti di lì a poco farà una figura da gelataio.
"Scendi, Roboleon! Scendi che ti rompo il culo! Vieni giù! Scendi dalla macchina!", intima il coraggioso leader con la gambetta magra al capo degli invasori, come un automobilista aggressivo qualsiasi. Poi quello scende davvero, ed è un robot energumeno, e allora Samson ci dice "Risali, Roboleon! Torna su! Si scherzava! La precedenza era tuissima!"
Ma in qualche modo Samson sembra avere la meglio e disarma il robot, ferendolo a una spalla... Aspe', ferendolo a una spalla? Samson, attento! Non fare il minchia che è tutta una sceneggiata alla Nedved! Guarda che ti...
Eccallà. Il malandrino guida la sua spada energetica telecomandata a distanza, e l'arma passa da parte a parte Samson, che diventa un ghiacciolo Sanson a forma di orsetto, defunge
E non sapendo bene come comportarsi in caso di morte, si iscrive al movimento burronista come Pegasus e si lancia nel vuoto.
Ma intanto, in una parte del pianeta sottoposta all'effetto noto tra gli astrofisici come montarozzo di Charlie Brown alla Oliver Hutton, un ragazzo con dei calzini buffi corre velocissimo.
È Ryger, fratello di Samson e primo eroe dei cartoni giapponesi a cui le basette provocavano in continuazione attacchi di congiuntivite. Degna di nota anche l'acconciatura - un misto tra taglio alla Wolverine e mullet da zarro dell'autoscontro anni 80 con il pacchetto di marlboro arrotolato nella manica - per cui nei confronti del barbiere di Ryger è stato spiccato un mandato di cattura intergalattico.
D'altronde è tipo una roba di famiglia, ché pure il padre, il sovrano con il nome da ente carrozzone statale, Empel, c'ha la coda lunga da patriarca di un clan zingari.
L'unico elegante, lì in famiglia, è l'altro fratello di Ryger e Samson, Yuga, che ha le basette normali e per compensare indossa un costume da pagliaccio con colletto da diciassettesimo secolo e borchie luminose che dall'Immacolata in poi lampeggiano a intermittenza.
Ryger giura solennemente sulla vita di Cicco Formaggio che vendicherà il fratello burronista e ucciderà Roboleon, ma un tizio là vicino gli ricorda di far piano quando si gira, ché quei colletti appuntiti hanno già fatto tre vittime.
Vai, figghio!, ci dice il re, però torna prima delle due e metti il robot gigante in garage, non lo lasciare davanti al palazzo ché ce lo ciulano. È un re severo ma giusto, Empel, che ha una scala disegnata sul petto perché tiene per il Verona.
Facciamo a questo punto, purtroppo, la conoscenza dei due robot cacaminchia del cartone, Anike e Otoke, perché uno dice che non bastava. Mentre il pianeta subisce l'invasione ed è prossimo al tracollo, loro giocano felice a batti-batti-le-manine, perché hanno l'intelligenza artificiale di un paramecio.
Ryger va a supplicare il robottone protagonista del cartone di aiutarlo ad affrontare i nemici, ma questo non è un robot come gli altri, che entri in cabina e lo piloti. Nossignore, questo è un robot che devi aspettate i suoi porci comodi, si muove quando lo dice lui, e se non ti sta bene pedalare, difendi il pianeta con Anike e Minkietto, vai. Fallo te.
Perché il robot faccia il suo lavoro tocca aspettare che passi la Stella del Guardiano, che in realtà è una cometa e sfreccia ogni 950 anni sopra Emperius. Pensa che culo quelli di Magellano, hanno scelto di attaccare nell'unica finestra sbagliata in quasi un millennio. Geni. Come sappiamo questa storia della cometa? Grazie al dialogo tra la biondina con frangetta Cleo e suo padre,
il corrotto ministro Dulles, che sembra La Russa e si capisce subito che è malvagio, visto che mentre la sua gente combatte contro i tizi di Magellano, lui si fa un drink con l'olivetta.
Ma arriva un energumeno di trecento chili e dice che il nemico è lì alle porte, sta trovando parcheggio, poi passa a comprare le pastarelle e tra un po' citofona,
così tornano tutti a corte e Dulles sponsorizza l'energumeno come pilota del Daikengo, appena la stella di stacippa si degnerà di passare là sopra, al robottone passerà lo sfastidio e potranno finalmente utilizzarlo in battaglia.
"See, nella cabina di pilotaggio non c'entra manco 'na gamba", fa presente il sempre pragmaticissimo re Empel. "A guidare Daikengo sarà uno dei miei figli. Sarà..."
"Sarà..."
***
"Sarààà..."
"...Yuga, perché è conciato un po' meglio, evitiamo di apparare figurimmè in giro per il cosmo". Yuga, va detto subito, c'ha proprio l'aria del guerriero ed è già pronto a riempire i cannoni del nemico di fiori.Ryger la prende benissimo, grida Kivemmù! e fugge via ad aggiustare l'antenna sulla cameretta. Poi, scesa la notte, va a trovare il fratello
e lo sfida a tirare un po' di scherma con armi vere. Oh, metti che crepa, lui si piglia non solo il robottone ma pure il parrucchiere. Se il suo l'arrestano, c'ha il supplente. Di Ryger, in questa immagine, si apprezza tutta l'eroica agilità da impedito che in educazione fisica al liceo ha preso 3.
Poi, in un commovente addio, dice al fratello di non abbandonare mai il coraggio e la speranza. E la lacca per capelli.
Ma anche di crederci, #crederci tantissimo, al fatto che il robot sarà lui a pilotarlo: "Yuga, tu sei tagliato per fare il protagonista", gli dice. "Però di Fiorellino giramondo". Arriva finalmente 'sta cavolo di Stella del Guardiano, che sembra un anello fluorescente dei Masters, e mentre l'astronomo dei tizi di Magellano viene licenziato a cavucincù da Roboleon,
la cometa investe il robot di una luce verde piena di stelline tipo trekking light ti illumina i pesciolini. Daikengo, scopriremo poi, si è inventato tutta questa manfrina perché grande fan del telefilm dell'Incredibile Hulk, e se non gli dai la luce verde gli pesa il culo e non si muove. Gli altri robot possono essere a volte lunatici, lui è cometico. Stacce™.
Nel vederlo finalmente animarsi, ché son passati 950 anni dall'ultima volta e tutti pensavano fosse un pacco pazzesco, una sola inanimata spacciata per robot senziente da combattimento, Ryger resta senza parole. "Questo robot ci salverà da Magellano!", dice. "È un robot possente e guiderà la nostra riscossa. Lo chiamerò... Dai, Kazzo!". Ma il robot mugugna qualcosa. "Dai pongo?", gli chiede Ryger, per sottolineare l'innata elasticità tattica del rob... ma il gigante mugugna di nuovo. "Cos'è che dici? Se non ti togli quella mascherina da davanti alla bocca non capisc..."
"DAIKENGO, testa di minchia!" ruggisce il robot, con l'aria super-aggressiva e feroce. Sarà per quei canini,
sarà perché prima di cadere nel suo lunghissimo sonno non aveva fatto a tempo a passare dal bagno, e sono 950 anni che se la sta trattenendo.
Ma il giorno dopo Yuga va a prendere il robottone e non lo trova in garage. Ryger si è impossessato del Daikengo, l'ha portato all'autolavaggio e ne ha preso i comandi.
“Ma… ma… io c’avevo il colletto settecentesco”, balbetta Yuga, ma nessuno più l’ascolta. “Fratello, il ruolo di comandante si addice a un uomo inesorabile come me” (sic), gli dice Ryger, "E perciò puppa".
L’uomo dalle basette con la convergenza è convinto di essere solo a bordo di Daikengo,
ma all’improvviso lo raggiunge una vocina:
ha lasciato la porta aperta, sono entrati Cleo, i due robottini rompicoglioni e pure due testimoni di Geova di passaggio. "Potresti aver bisogno di me in futuro” (sic), dice Cleo con voce da p0rnodiva e gli strizza l’occhio,
che a Ryger dall’emozione una basetta si congiunge al sopracciglio.
Daikengo ha così un equipaggio di quattro elementi al posto di un solo pilota, ed era anche abbastanza prevedibile, visto che a bordo c'erano quattro poltroncine. Uno sviluppo della trama scritto nel destino quanto nell’arredamento degli interni. Il robot decolla per andare a combattere e saluta la folla con un Kvmm!, ma c’ha la mascherina, non si capisce bene.
Poi disfa tutte le postazioni di fuoco dei tizi di Magellano spuntate come funghi, e perciò appropriatamente dalla foggia fungina, così quelli si decidono a schierare il dinosauro robot.
In realtà, come visto all'inizio, c’è solo lo scheletro, mancavano i fondi per fargli pure il rivestimento in similpelle.
Daikengo bestemmia fortissimo se stesso
e cappotta l’avversario con una mossa bresslinistica,
ma quello si riprende e lo palleggia per tipo cinque secondi come un super santos. Ma Daikengo, ricordiamolo, è il robot dello sfastidio, il colosso meccanico che si scoccia facile. Perciò pronuncia il suo grido di battaglia, jamayrottoerkattsaw!,
sfodera le sue spade incrociate e fa fettine del robot-scheletro.
Poi fa roteare le lame e se le infila negli stivaloni, come un tizio sborone degli anni 90 che accende lo zippo nell'autobus sfregandolo sulla gamba dei jeans. Una piccola astronave a forma di sarago abbandona lo scheletro robot, difettoso in quanto non nuclearizzato dalla consueta detonazione finale. Alla guida del pesce volante c’è lo stesso Roboleon, generale operaio che fa tutto da solo, perché ci sono stati grossi tagli al budget nella ultima spending review.
E a proposito di pesci, Daikengo si sbarazza delle astronavine che prendono a bombardarlo scagliando contro di esse le sue torpedini spaziali. In pratica, al posto del solito missione centrale da Mazinga, lui c’ha questi due missili addominali a metà tra gli squali e i Pallottolo Bill di Super Mario. Perché sì.
Daikengo può così riprendere il volo, in un cielo tutto fucsia, e usare un’altra arma, il Razzo Cosmico:
qui il robot oltre alla bocca si tappa anche gli occhi e le orecchie, perché non vuole proprio saperne una mazza,
e con una lunga e complessa ridisposizione dei suoi componenti diventa un’astronave cessissima
e con le cosce, perché quelle non sapevano dove metterle.
Intanto il perfido Dulles riferisce al re di un accordo proposto da Roboleon per una tregua, e infatti c’ha proprio la faccia del politico liberale corrotto di Narcos, quel pirla con la pipa. Il re ovviamente se la beve, dice di richiamare Ryger, che è tuttappò, giusto passasse a prendere il latte e le uova prima di rientrare. Ma Ryger manda a cagare il ministro traditore e prosegue il suo viaggio:con loro c’è l’arma definitiva, Daikengo. “Questo robot è talmente potente, così forte che è l’unico in grado di ripristinare l’ordine dove c’è solo il caos”, dice Ryger a Cleo per far colpo, “Per questo lo chiamerò… il bidello dello spazio!”. Poi alla prima occasione Daikengo si ritoglie la mascherina e gli sputa, e allora il titolo diventa “Il guardiano dello spazio”, che in effetti suona meglio. Sigla: daaaai, daaaai,
GLI ALTRI POST DE LA PRIMA
PUNTATA NON SI SCORD...EH?!?:
Transformers
Holly e Benji
I Cavalieri dello Zodiaco
L'Uomo Tigre
Capitan Harlock
Georgie
I Masters
Candy Candy
Astrorobot
Lupin III
Jeeg
Daitarn III
Il Grande Mazinga
Goldrake
Iron Man
Zambot 3
Tartarughe Ninja
L'Uomo-Ragno e i suoi fantastici amici
Babil Junior
Donna Ragno
Getter Robot
Kyashan
Godam
UFO Diapolon
I 5 Samurai
Holly & Benji VIDEO
Balatack
Georgie VIDEO
Fantaman
Capitan Futuro
Ken il Guerriero
Batman il Telefilm
Vultus V
Combattler V
General Daimos
God Sigma
Gaiking
Gackeen
Maledizione Doc...annaspo...affogo...aiuto...
RispondiEliminaDaikazz... :D
Non rifiato dal ridere....
Grandissima rece, tutto vero, tutto giusto, dall'abbigliamento assurdo ai tagli di capelli impossibili, ai nemici pezzenti col loro design da fossili al museo. Ma quando parte la sigla mi emoziono ancora come in quei dì.
RispondiEliminaE mi allontano cantando "daiiiii, daiiiii, dai kazzz.. ehm, Daikengo!"
altro robottone di cui si salvava solo la sigla... ora tocca a gordian!
RispondiEliminasempre mitica questa rubrica!
Gordian era veramente figo, ho rivisto qualche puntata... altro che questo patacca tutto chiacchiere e basettoni!
Eliminapotere dei ricordi....purtroppo entrambe le serie erano davvero molto molto scarse ;)
Eliminamai a livello del ginguiser però :D
EliminaDici Wargrav? Secondome invece Gordian non era da buttare, e non sono liete memorie di gioventù, l' ho rivisto col bambino un paio di mesi fa. Sicuramente meglio di questa. Cos'è che non ti garbava ?
EliminaIl mio nuovo obbiettivo nella vita sarà avere un taglio come Ryger.
RispondiEliminaSe ci riesci voglio vedere la foto!
EliminaPure io.
EliminaDoc gli abitanti di Emperius erano in realtà i primi sostenitori del Crotone Calcio!!!!!! Anche Daikengo alias :"Dai ke 'n gola.... ti ci sta un altra wrasciola" lancia simpatiche mascotte a forma di Squalo..... :-P
RispondiEliminaMa...roboleon...non sembra una via di mezzo tra bryking e barashin,i nemici di kyashan???
RispondiEliminaL'autore di Daikengo, Akiyoshi Sakai, ha lavorato per molti anni in Tatsunoko, anche su Kyashan:
Eliminahttp://www.animenewsnetwork.com/encyclopedia/people.php?id=5676
ahhhhh… chiarissimo!denghiu
EliminaSempre meravigliose le prime puntate,ma di questo proprio non ne so niente. E la cosa francamente non è che mi dispiace troppo..
RispondiEliminaDoc volevo segnalare che adesso la home dell'Antro mostra solo l'ultimo post completo invece che le varie anteprime dei post di oggi e delle giornate precedenti.
RispondiEliminaé voluto o c'è un bug?
(Scrivo da pc usando Firefox)
C'era un errore nell'HTML. Ora dovrebbe essere ok, confermi?
EliminaConfermo! Tutto a posto ora :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaThanks.
Eliminawoops,avevo risposto in maniera generica invece che al tuo intervento e ho voluto mettere la risposta al posto giusto cancellando quella di prima.
EliminaSaraaaa'...
RispondiEliminaIl Princip. Ereditar. Disgraziat. Farabutt. Gran mascalzon.Figl. di p.Di gran croc. Visconte COBR. ehm, YUGA!
Anche questa mi piaceva abbastanza, nonostante il robot apparisse un po' tozzo...con il protagonista che ad ogni episodio faceva tappa su un pianeta diverso (in una puntata arrivava pure sulla Terra!).
Tra l'altro se non mi sbaglio Samson, il fratello di Ryger che muore male all'inizio (e che avrebbe dovuto guidare DAIKAZZ..DAIKENGO), in realta' non muore, ma viene trasformato in cyborg (capirai, chi non l'ha fatto!) e comincia a svolazzare a bordo di una navicella in stile STARZINGER...
E non si è ancora visto il cavaliere dello spazio (urendo) e la capa soccola di Magellano per cui Roboleon sbava (letteralmente)
RispondiEliminaFacendo una citazione "politica" Ryger al fratello gli ha detto:
RispondiElimina"Yuga stai sereno"!.
la Russa ... anche a me era venuto in mente immediatamente... ragazzi una somiglianza inquietante!
RispondiEliminache dire ? serie mai coverta, robot a scatolotto, protagonista tamarro impresentabile con la zazzera improbabile che offende la fisica ed il buon gusto, robottini di contorno irritanti, l' unica cosa positiva era che daikengo viaggiava per lo psazio per sui per lo meno cambiava aria rispetto i soliti mostri che distruggono il Giappone in fila indiana . Se non sbaglio il protagonista era una specie di karateka. In soldoni ho vissuto bene la mia infanzia anche senza .
Non ho dimenticato la prima puntata... Ma proprio tutta la serie ahah
RispondiEliminaa me invece piaceva... il protagonista aveva un che di "selvaggio" e tutta l'ambientazione scifi era davvero carina. Peccato solo per i robottini davvero scassaminkia che battibeccavano tipo marito e moglie anziani e rovinavano tutta la tensione erotica presente tra l'eroe e Cleo (che da bambino mi dava l'idea di una pheegaa astrale, sarà stato per la voce da porca della doppiatrice). Il robot però sembrava proprio fatto con delle scatole, era bruttino.. e si sono giocati malissimo la sorpresa telefonatissima del fratello cybotg (tra l'altro orribile come design).
RispondiEliminaNe vidi solo qualche puntata, ai tempi, ma per un motivo o per l'altro (credo principalmente per i tagli di capelli estremi e i look molto colorati dei protagonisti) mi rimase impresso. Tra l'altro, come si diceva più su, il rapporto Ryger-Cleo era tutt'altro che scontato, mi pare di ricordare. E il meccanismo "oggi qua, domani là" era più originale di altre cose.
RispondiEliminaPer il resto, sì, era tutto molto trash... ma evviva le basette che fanno il giro e stuzzicano le sopracciglia! XD
Non me lo ricordo minimamente...
RispondiEliminanell'epoca gloriosa - chissà perchè - non lo dava nessuna tv privata della mia città... un compagno delle elementari lo vedeva in estate al paesello, dove un'altra tv su diverso ripetitore lo trasmetteva.... e ne parlava in modo meraviglioso, come di un capolavoro... Quando, finalmente, lo trasmisero pure dalle mie parti, la delusione fu cocente... non mi piacque per niente! troppo classicheggiante, con le acconciature improponibili e il robot semisenziente e dentone...
RispondiEliminaA me faceva ridere quel pezzo della sigla:
RispondiElimina"TUO FRATELLO DOPO MILLE CADE GIU'
e c'è tuo padre che ti chiama e ti dice
RYGER MIO, IL NUOVO PRINCIPE SARAI SE VUOI TUUU!"
si papà, col cazxzo che sarò io se il primo genito fa quella fine, è chiaro che mi metto a pilotare Daikengo e lascio la patata bollente al fratellino, che muore se va male, [chiamiamolo spoiler, vabbè] ma se risorgo cyborg col costume dimmerda come quell'altro [fine spoiler, vabbè] va anche peggio!!!
Però come tutti i robottoni dell'epoca mi salgono la nostalgia che... signora mia che bruschetta!
Dopo mille... millisecondi, ché è caduto giù subito, al primo colpo :D
Elimina[PDF] dice "contro mille", non "dopo" [/PDF]
EliminaLo guardavo sempre e NON mi ricordo manco una puntata. Qualcosa vorrà dire. Però avevo il giochino a forma della sua testa che conteneva la plastilina grigia, quello ero figo.
RispondiEliminaFigata il "Galaxy Putty"!
Elimina[IMG]http://www.robozzy.com/calderone/daikengo/daikengo_fluido.JPG[/IMG]
l' unico robot con la materia grigia in testa ...
Eliminaio invece avevo il diecast (non proprio ufficiale; una specie, insomma) uguale a questo:
Eliminahttp://www.ebay.it/itm/VINTAGE-NO-MARK-used-DAIKENGO-GODAIKIN-SHOGUN-TAKATOKU-DIE-CAST-ROBOT-SET-/332062376344?hash=item4d5075c198:g:kNYAAOSwFc5XwaF3
Mamma che porcheria di cartone, me lo ricordo hehe
RispondiEliminaBravo Doc per la citazione fantozziana del sorteggione del nome lol
Non ricordo se in questa serie il ruolo della viallin femminile era interpretato da una zozzona in babydoll viola e capello verde che pareva uscita da un pornachos di serie B.
RispondiEliminaerrore mio...ho visto ora che la zozzona è nella cover del DVD...ebbene sì era questa la serie! E comunque su Daikengo che bestemmia fortissimo se stesso sono morto!!!
EliminaDevo dire che a me piacque molto. La storia faceva molto "Viaggio ad occidente", la colonna sonora era molto solenne e piacevole e il protagonista era un vero coatto :D
RispondiEliminaCredo che fosse uno dei pochissimi robottoni, oltre ai canonici nagaiani, che mi piacesse. Il design era piuttosto studiato e tutto sommato anche ardito per quel periodo. I tre componenti erano belli e tatticamente studiati.
Nota: Roboleon doppiato da Gastone Moschin aggiungeva quel tocco di "realtà" in più. A volte mi aspettavo qualche supercazzola ad interim :D
Mi sembra di capire che il protagonista di questo cartone non sia proprio un simpaticone...frega il posto al povero fratello fregandosene delle volontà del padre, e non risponde agli ordini partendo per un viaggio nello spazio. Un adolescente ribelle, insomma.
RispondiEliminaComunque, credo che abbiamo accumulato abbastanza prime puntate di robottoni per ripartire con la rubrica sulle ultime puntate. Soprattutto di questo cartone, mi piacerebbe sapere come prosegue la lotta tra fratelli per il posto di pilota (e non dimentichiamo del povero energumeno che magari si era allenato per anni per essere candidato al ruolo!)
Caro Doc, grazie a te (sommo Maestro) posso finalmente dare un nome al magnifico enorme robot che i miei genitori mi regalarono negli anni '70. Ci ho giocato per anni, era bellissimo, rigorosamente in plastica e metallo, con tanti spuntoni che ti potevano cavare gli occhi, ma da rEgazzini mica si andava in bici col casco, come i bimbominchia di oggi e le norme di sicurezza erano...inesistenti. Grazie, grazie ed ancora grazie per le tue belle recensioni che mi permettono di tuffarmi nel passato degli anni allegri. Ciao. Riccardo, 47 anni e sentirli...
RispondiEliminaLa sigla era figa peró.
RispondiEliminaMa quindi battaglie nello spazio? Nessuna Tokyo da salvare?
no, forse ci passano una puntata, ma comunque è marginale. è una specie di star trek col robttone scatolone
Eliminaa me comunque il robot non dispiaceva, anche per la mascherina minimale che nascondeva una bocca zannuta (sicuramente meglio di quella da metrosexual di Go Lion), e neanche il look tamarro del protagonista wolverine/fiorello. Va da sè che la storia fosse ridicola (al netto della novità del robot migrante), ma non poi più di tanto di molti suoi contemporanei.
RispondiEliminaComunque, Doc, anche qui si aspetta la ripresa della rubrica 'Com'è andata a finire', per riequilibrare un po' il karma
Il problema di quella rubrica è che... è un casino. Soprattutto con i cartoni robotici, dove si dovrebbe ricapitolare un frappo di roba per renderne la lettura comprensibile a chi non ha visto o ricorda il cartone. Ma con qualcos'altro si può fare. Ci penso.
EliminaPoi fa roteare le lame e se le infila negli stivaloni, come un tizio sborone degli anni 90 che accende lo zippo nell'autobus sfregandolo sulla gamba dei jeans. INSUPERABILE, grandissimo Doc!!!
RispondiEliminasi ma siccome è tamarro dentro e fuori c'ha la pietrina dello zippo non originale che gli lascia una strisciata marrone sulla coscia a imperitura memoria di quanto è sfigato nell'anima.
EliminaQuest'anime era meglio intitolarlo Cleavage & Sideb00bs, chi vuol capire capisca!
RispondiEliminaEntro "alla scurdata" (come suole dire ad Oxford) semplicemente per portare all'attenzione dei distratti la luce verde che illumi'na i pesciolini. Genio.
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