Il nuovo Martin Mystère, Monolith, The Walking Rat, il Dylan Dog di Sclavi Gundam Thunderbolt, Duckenstein e tanto altro!
Primo giro di Microletture post-Lucca, per smaltire almeno quei primi due, tre chili di fumetti degli oltre dieci infilati in valigia al rientro. Tanta roba Bonelli, ma anche dell'altro. Nello specifico, oggi si parla di: Martin Mystère Le Nuove Avventure a Colori 1 e 2, Monolith, Nathan Never - L'abisso delle memorie, Gundam Thunderbolt 5 e 6, Dylan Dog 362 "Dopo un lungo silenzio", Topolino 3177-3180 e Quando C'era Lui 3 [...]
Nel padiglione Bonelli in fiera era possibile acquistare un cofanetto con copertina lenticolare contenente i primi due numeri di Martin Mystère Le Nuove Avventure a Colori, una serie in 12 numeri che presenta un altro Mystère. Come spiega Castelli nell'introduzione del primo numero, non si tratta di un remake o di un reboot, ma di una versione alternativa, un altro "avatar", per dirla con le sue parole, di Martin come lo è stato quello a cartoni. Questo BGZM (Buon Giovane Zio Martin) è americano ma vive da anni in Italia, non ha un uomo delle caverne come assistente - ma un tizio hipster che mena come un rugbysta ubriaco - e vive avventure a metà strada tra Indiana Jones e James Bond.
La particolarità della serie è che tutti i numeri sono scritti da un pool di autori, come nei telefilm: si firmano I Mysteriani e sono coordinati da Giovanni Gualdoni. Ogni albo, inoltre, è disegnato partendo dagli storyboard di Andrea Artusi, per garantire uno stile uniforme. Il taglio è proprio quello delle serie TV odierne, e non a caso: il progetto è nato nella mente di Alfredo Castelli qualche anno fa, quando era in ballo un telefilm sul detective dell'impossibile. Da lì l'Italia, da lì il ciaone a Java. Che te n'è parso? Le prime due storie sono divertenti, anche per le continue strizzate d'occhio al mondo del vero Martin, ma non ti è piaciuta molto la componente grafica, vuoi per dei volti troppo da quarta di copertina di Diabolik nel primo numero, vuoi per una colorazione a tinte piatte in entrambi gli albi.
Tirando una riga mentale (hai scritto riga, non facciamo i volgari!) e facendo la media, ne viene fuori un tre presidentesse e mezzo. Però oh, vedere Martin gironzolare per Firenze e Torino è divertente. Peccato che per leggere il terzo numero ci vorrà gennaio (la serie debutta in edicola in questi giorni, il numero 2 esce a dicembre, il tre, appunto, tra due mesi. #Autostacce).
Se quella di Marinella è una storia vera, quella di Monolith è una storia semplice, eppure, se ti lasci prendere, ti mette sotto. Esattamente come il SUV super-tecnologico che funge alla bisogna da panic room guidato da Sandra e con a bordo suo figlio David. Problema: non sempre la tecnologia ti è amica. Nato da un'idea di RRobe, il progetto Monolith è diventato un film, realizzato in collaborazione con Sky, e un fumetto in due parti, scritto dallo stesso Recchioni e da quel peluche vivente alto due metri di Mauro Uzzeo, e illustrato da LRNZ. Come recita il titolo di questo cartonato da 96 pagine in grande formato, si tratta solo del "primo tempo" di Monolith, ma la storia ti ha preso e le pagine di LRNZ... beh, dai, inutile parlarne, Lorenzo Ceccotti potrebbe renderti emozionante anche un volantino del despar. Le soluzioni cromatiche per dar corpo alla notte, alla disperazione e perfino a un allarme assordante sono incredibili. E lo sguardo di Sandra, a pagina 35, farebbe sciogliere pure il Perito Moreno.
C'è solo una cosa che non ti è piaciuta, ed è questo fatto che in ogni albo del RRobe qualcuno deve chiamare qualcun altro putt*na. In questo caso è un autoinsulto, e non sai se sia peggio o meglio. Sei inoltre curioso di vedere il film, perché reggere una pellicola su questo concept è più difficile che farne una graphic novel, immagini. Ma poi magari nel secondo tempo succede tanto altro, vallo a sapere. Sia quel che sia, scimmiatissimo per la parte 2 e primo volume promosso con lode e bacio accademico. A Sandra.
Abbiamo già parlato di The Walking Rat, ai tempi in cui la storia è sta pubblicata sul bimestrale di Rat-Man. Hai preso ovviamente il cartonato che la raccoglie con l'aggiunta del colore, e altrettanto ovviamente hai scelto la versione realizzata per Emergency, visto che l'incasso viene devoluto all'organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada. The Walking Rat non solo ti ha fatto ridere come parodia di quella serie TV in cui tutti sono deficienti (le canzoni di Favarini sono una roba che nel telefilm potrebbe succedere DAVVERO, per dire), ma ti ha regalato anche dei momenti di malinconia. Per il povero Fetoardo, per il protagonista, perché il tutto, a rileggerlo oggi, è una traccia di quello che arriverà mesi dopo con il lungo finale di Rat-Man. D'altronde Anubi, questo energumeno alla Miller, non vi ricorda qualcuno?
I complimenti per Leo, che ringrazi anche per le due chiacchiere allo stand, li hai esauriti da anni, e per una volta ti piace spendere due parole sui colori di suo fratello, Lorenzo "Larry" Ortolani, di grandissima atmosfera. Kudos anche per la cover viola dell'edizione Emergency: viola + zombie rosso (quindi comunista, quindi mangiabambini) fa villanzonitudine di livello tombolata a casa dei Lannister.
Gundam Thunderbolt continua ad essere uno dei tuoi manga preferiti in circolazione insieme a One Punch Man. Le storie di umana disperazione, i drammi dei caduti, il senso di predestinazione, la voglia di rivalsa e la sete di vendetta... c'è tutto il peso della guerra nel manga di Yasuo Ohtagani, come solo nelle storie migliori del metaverso di Gundam. I mobile suit schierati continuano ad essere dei cessi incredibili (compreso il nuovo Gundam Atlas, mobile suit con i mega racchettoni per una ciaspolata di un certo livello), ma le trame sono fantastiche. Dopo la Guerra di un Anno, si continua a combattere sulla Terra, per le ragioni più disparate (compreso il nuovo impiego come raccatta-rottami robotici di uno dei piloti di Zeon visti in precedenza) e la storia montata al contrario del numero 6 è bellissima. Mai come in questo manga, il Gundam e tutti gli altri mech sono solo il gettone da pagare al mercato dei gunpla, corredo meccanico obbligatorio. Ma sono gli uomini che li pilotano e le loro vite al centro di tutto.
BelliFFimo. Un giorno o l'altro parliamo anche dell'adattamento anime.
Non compri Topolino tutte le settimane, lo fai solo quando ci sono storie che ti interessano. Nell'ultimo mese ti sei ritrovato però a farlo sempre. Prima (Topolino 3177 e 3178) perché c'era una nuova avventura in due parti di Casty, di quelle con Eurasia Tost, Topolino e Pippo sulle tracce di Atlantide, e te ADORI le storie di Casty (appropò, sapete che ci sarà anche lui nella fase 3 di Radium? No? Sapevatelo!). Il numero 3179 l'hai preso a Lucca in versione limitata con copertina metallizzata sbrilluccico embossed chromium whatev, ed è uno di quei numeri bomba che si vedono di tanto in tanto. Quelli in cui non c'è una storia portante corredata da storie più ordinarie, ma un intero numero di avventure tripla A. Una di Faraci e Cavazzano con Zio Paperone in visita alla fiera di Lucca (dopo aver scoperto che X è più popolare di lui, come gli conferma di persona lo stesso Casty in un cameo), una parodia di Sio e Silvia Ziche della mitica Topolino e la Spada di Ghiaccio di Massimo De Vita (Topolino e la Spada di Ghiacciolo), una parodia di Nathan Never (Ciccio Never di Secchi e Perina) e la prima parte di Duckenstein, la terza parodia gotica di Bruno Enna e Fabio Celoni dopo Dracula di Bram Topker e Lo strano caso del Dottor Ratkyll e Mister Hyde. A chiudere il quartetto, Topolino 3180, con la seconda e ultima parte di Duckenstein.
Duckenstein è un'altra storia spassosa, con tanto di cappello per quella battuta sui cartoni e una costruzione della trama tutt'altro che banale. E una Paperina meno stronza del solito, va detto. Ma gran bella anche la storia di Zio Paperone a Lucca e divertente quella di Ciccio Never, per chiunque conosca il mondo dell'Agente Alfa. Il numero 3179, di suo, è da cinque presidentesse piene. Ah, ora Topolino è finalmente ordinabile anche in fumetteria, così si possono recuperare i numeri meritevoli saltati in edicola. Ewwiwa, ché tempo di ricevere una dritta dal bressler Manuel su un numero da comprare e spesso non lo trovavi già più.
Dopo un lungo silenzio, lo capisci già dal titolo, non è una storia su Dylan Dog, anche se presenta uno dei Dylan più drammatici, sofferenti, innamorati, azzerbinati e pure stronzi di sempre. È la storia di Sclavi, dell'atteso ritorno di Tiziano Sclavi, come ricordano la cover bianca e l'assenza di redazionali: è tutto bianco, non c'è bisogno di aggiungere altro. Il che - voluto o meno - funziona anche come stacco tra il precedente copertinista, Stano, e quello che gli subentrerà dal prossimo numero, Cavenago. Dopo un lungo silenzio è una storia su un mostro spaventoso chiamato dipendenza in cui, a cuore aperto, Sclavi parla dei suoi trascorsi con l'alcolismo e di come la bottiglia trasformi tutto quello che hai intorno. Siamo tutti dipendenti da qualcosa, ci diciamo tutti di poter smettere quando vogliamo, continuando a recitare la pantomima.
Numero bellissimo, anche per quelli a cui non frega (da sempre o da poco) nulla di Dylan Dog. Anche perché un Groucho così non lo vedevi da, boh, anni?
Quando C'era Lui continua a gettare legna nella caldaia del trolololo chu-chù, non solo prendendo per il culo mezzo parlamento (ma soprattutto la destra e i grillini, giusto per calamitare un altro po' di odio e di coca cola), con tanto di nota politica italiana che squirta, ma facendo il verso alle manie di Internet e a quanto facilmente la Rete si butti sui tormentoni scemi e abbocchi alle idiozie. Ma c'è, ovvio, anche spazio per tanta metareferenzialità, con le pagine sui fasci armati di manganello che manifestano il loro vivo apprezzamento per questo fumetto su un redivivo duce diversamente bianco. Da sganascio, anche stavolta, le pagine finali sui social network del ventennio, con tanto di versione faSSista del poster di Lucca e disegnino di un giovane fan di Addis Abbeba Pig. Peccato solo non ci sia una nuova storia di Lui-Uomo, ecco.
Che poi i tizi che s'incazzano e vogliono menarti se parli male di qualcosa non sono mica solo i fasci, gente che ragiona con la cinghia e quindi te l'aspetti. Fabbri e Antonucci già avevano fatto incazzare i cattolici più suscettibili con V for Vangelo e la Trilogià di Gesù (a te, per la cronaca, non erano piaciuti. C'entra niente la religione, a te sai che frega, non ti avevano detto molto le storie). Ora ci sono dentro pure i grillini. Prossimo passo, le tifoserie più facironose e i fan fondamentalisti di Cannarsi e Buffy, poi due biglietti per l'Alaska. Sola andata, grazie.
Chiudiamo con il libro in assoluto più bello di tutti. Di tutti quelli che hai comprato, intendi, e probabilmente di tutta la fiera stessa. L'abisso delle memorie raccoglie in un volume cartonato i numeri 18 e 19 di Nathan Never, L'abisso delle memorie e L'undicesimo comandamento. Quelli della storia di Nathan, quelli scritti divinamente da Michele Medda e disegnati da un Nicola Mari stellare. Il suo Never con l'eyeliner e l'espressione triste è per te, da allora, la versione perfetta del personaggio. È una storia di dolore e di rimpianti, di un uomo imperfetto e della sofferenza che deve vivere per diventare l'eroe triste che sarà. Un volume IMPERDIBILE non solo per tutti i membri del nostro fanclub antristico di Michele Medda, ma in assoluto per tutti gli amanti della fantascienza e, più in generale, dei fumetti con la F e tutte le altre lettere maiuscole.
Ventiquattro anni dopo, questa storia non ha perso un grammo del suo fascino, conserva intatta tutta la potenza narrativa e visiva che ricordavi. Non può esistere un Nathan Never senza queste origini, e il livello di queste origini le rende inarrivabili per ogni rilettura come Annozero (non hai ancora letto il sesto e ultimo numero, ne riparliamo asap). C'è poi quella frase, quella dedica nella postfazione di Michele a chi c'era allora, e ai tempi era solo un figlio e ora è un padre, che t'ha fatto scattare pure la bruschetta oculare. In assoluto, uno dei tuoi fumetti preferiti: finalmente puoi piazzarne un volume di prestigio accanto a L'ultima caccia di Kraven, Watchmen, Maus e Il ritorno del cavaliere oscuro. È l'ambitissimo ripiano CAPOLAVORÌ della tua libreria, ed è un circolo molto, molto esclusivo.
Ok, deboscia, a voi la palla: cosa state leggendo/avete letto di bello negli ultimi tempi?
MARTIN MYSTÈRE LE NUOVE AVVENTURE A COLORI #1-2 SBE, 16x21, 98 pagine, 8 elmi |
Alla voce James Bond vedi macchinoni e pheega |
Tirando una riga mentale (hai scritto riga, non facciamo i volgari!) e facendo la media, ne viene fuori un tre presidentesse e mezzo. Però oh, vedere Martin gironzolare per Firenze e Torino è divertente. Peccato che per leggere il terzo numero ci vorrà gennaio (la serie debutta in edicola in questi giorni, il numero 2 esce a dicembre, il tre, appunto, tra due mesi. #Autostacce).
MONOLITH - PRIMO TEMPO SBE, 22x30, 96 pagine, 16 ruote |
C'è solo una cosa che non ti è piaciuta, ed è questo fatto che in ogni albo del RRobe qualcuno deve chiamare qualcun altro putt*na. In questo caso è un autoinsulto, e non sai se sia peggio o meglio. Sei inoltre curioso di vedere il film, perché reggere una pellicola su questo concept è più difficile che farne una graphic novel, immagini. Ma poi magari nel secondo tempo succede tanto altro, vallo a sapere. Sia quel che sia, scimmiatissimo per la parte 2 e primo volume promosso con lode e bacio accademico. A Sandra.
THE WALKING RAT Panini, 20x30, 158 pagine, 19,90 zombiratti |
I complimenti per Leo, che ringrazi anche per le due chiacchiere allo stand, li hai esauriti da anni, e per una volta ti piace spendere due parole sui colori di suo fratello, Lorenzo "Larry" Ortolani, di grandissima atmosfera. Kudos anche per la cover viola dell'edizione Emergency: viola + zombie rosso (quindi comunista, quindi mangiabambini) fa villanzonitudine di livello tombolata a casa dei Lannister.
MOBILE SUIT GUNDAM THUNDERBOLT #5-6 Star Comics, 13x18, 218 pagine, 6 particelle Minovsky l'uno |
BelliFFimo. Un giorno o l'altro parliamo anche dell'adattamento anime.
TOPOLINO #3177-3180 Panini, 14x18,5, 162 pagine, 2,50 paperi l'uno |
DYLAN DOG #362 SBE, 16x21, 98 pagine, 3,20 rimpianti |
Numero bellissimo, anche per quelli a cui non frega (da sempre o da poco) nulla di Dylan Dog. Anche perché un Groucho così non lo vedevi da, boh, anni?
QUANDO C'ERA LUI #3 SBE, 16x24, 32 pagine, 3 coche |
Che poi i tizi che s'incazzano e vogliono menarti se parli male di qualcosa non sono mica solo i fasci, gente che ragiona con la cinghia e quindi te l'aspetti. Fabbri e Antonucci già avevano fatto incazzare i cattolici più suscettibili con V for Vangelo e la Trilogià di Gesù (a te, per la cronaca, non erano piaciuti. C'entra niente la religione, a te sai che frega, non ti avevano detto molto le storie). Ora ci sono dentro pure i grillini. Prossimo passo, le tifoserie più facironose e i fan fondamentalisti di Cannarsi e Buffy, poi due biglietti per l'Alaska. Sola andata, grazie.
NATHAN NEVER - L'ABISSO DELLE MEMORIE SBE, 20x26,5, 210 pagine, 24 ricordi |
Ventiquattro anni dopo, questa storia non ha perso un grammo del suo fascino, conserva intatta tutta la potenza narrativa e visiva che ricordavi. Non può esistere un Nathan Never senza queste origini, e il livello di queste origini le rende inarrivabili per ogni rilettura come Annozero (non hai ancora letto il sesto e ultimo numero, ne riparliamo asap). C'è poi quella frase, quella dedica nella postfazione di Michele a chi c'era allora, e ai tempi era solo un figlio e ora è un padre, che t'ha fatto scattare pure la bruschetta oculare. In assoluto, uno dei tuoi fumetti preferiti: finalmente puoi piazzarne un volume di prestigio accanto a L'ultima caccia di Kraven, Watchmen, Maus e Il ritorno del cavaliere oscuro. È l'ambitissimo ripiano CAPOLAVORÌ della tua libreria, ed è un circolo molto, molto esclusivo.
Ok, deboscia, a voi la palla: cosa state leggendo/avete letto di bello negli ultimi tempi?
Non riesco a prendere Monolith sul serio, scusate.
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Scherzo_del_destino_in_agguato_dietro_l%27angolo_come_un_brigante_da_strada
Per quel che vale la mia opinione - con quella ed un euro e dieci si compera un caffè nel bar di Illy - concordo con quanto dici dei disegni dello BGZM, ma potrebbe non essere un limite. Il fumetto cerca un pubblico nuovo che probabilmente il tratto di Alessandrini non seduce.
RispondiEliminaRicordo che in gita a Venezia alle superiori comprai uno dei primi numeri di Nathan Neve, un capolavorò che rileggerlo oggi mi vengono i brividi. Il professore di lettere, sfigatissimo single ultraconservatore, mi fece una pizza durante il viaggio in treno sulla merda che leggevo, che era meglio Manzoni e Leopardi.
RispondiEliminaMa vaffarti un giro và. 20 anni dopo ancor di più lo penso .
Nel frattempo io mi sono letto WOLFRAM HERWIG
"Storia dei Goti" volume monumentale sul popolo germanico divenuto suo malgrado il distruttore dell' impero nel quale voleva più di tutto integrarsi . Una selva di personaggi interessantissimi, a partire dal mitico re Teodorico, a cavallo tra Oriente ed occidente, eroico ed astuto in guerra, lungimirante nella pace; Galla Placidia, feroce ed intelligente regina invischiata nelle spietate lotte di potere tra barbari e romei; Galla Placidia, fvolitiva regina barbara astuta come una Bizantina ed odiata da Teodora; Totila l' eroe distruttore del suo stesso popolo; Belisario, il generale geniale e politicamente miope che devastò l' Italia proiettandola nel medio evo. Ho trovato interessantissimo la parte del saggio dedicata ai visigoti ed al regno di Tolosa, vero regno romano barbarico . Sempre più rileggendo il libro ci si rende conto che la fine del mondo antico in Occidente è stata veramente frutto di politiche sciagurate e che si sarebbe potuto evitare , come fu nell' Oriente, un brutale ritorno all' età della pietra.
Confesso che leggo gli articoli di Microletture chiedendomi: "cosa starà leggendo Thiella in questo momento?". Giuro.
EliminaIo ho finalmente finito Il Medioevo Barbari, cristiani, musulmani, a cura di Eco, il quale ha scritto la prefazione nel capitolo dedicato alla filosofia, un gran bel libro che tratta sì della storia altomedievale ma soprattutto del modo in cui ragionavano e vivevano nell' area mediterranea e nordeuropea: scienze tecniche, arti figurative, musica e le maledette ed endemiche pestilenze e carestie dell' epoca.
Però, da quel che ne viene fuori, nessuno aveva il concetto di caduta dell' impero romano, ogni regno barbarico cercava la sua legittimazione.
Ma sapere che gli Unni erano visti come barbari anche dalle popolazioni germaniche che hanno sfondato i limes mi ha sinceramente spiazzato.
Il Dylan Dog lo leggerò a breve durante il viaggio in treno, così come il Topo, Nathan Never me lo sono perso, ma da come ne parli dovrò procurarmelo. Va bene anche per chi non ha mai letto nulla del personaggio? Si trova già in fumetteria?
RispondiEliminaA me il Doc l'ha consigliato e io non mai letto Nathan Never.
EliminaAggiungo: dopo le tue tante lodi al personaggio di Pantera Nera ho deciso di prendere l'albo che Panini ha presentato a Lucca, se non dovesse piacermi ritieniti personalmente responsabile! :D
RispondiEliminaNon so se è già stato citato in passato, io ho da poco letto Beta, un fumetto italiano che riprende ad arte tutti gli stereotipi dei robottoni degli anni '80, molto bello.
RispondiEliminaCitato quando era uscita la prima edizione, ripresa poi da Cosmo se non erro.
EliminaMonolith gran figata, bello bello bello. Non mi ricordo se te l'aveo detto quando c'eravamo sentiti ma la narrazione mediante il colore che propone il disegnatore/colorista è incredibile. Il colorare la notte a quel modo rende più di cento parole.
RispondiEliminaHo detto ha RRobe, quando mi ha fatto la dedica, che la canzone "dell'autobus" mia figlia l'ascolta in loop quindi la scena in contrapposizione alla musica che mi risuonava in testa mi ha veramente colpito.
Anche io ho storto il naso, più per il motivo dell'auto-insulto che per l'auto-insulto in sè che non è poi così immeritato.
Attendo il secondo tempo.
Nathan Never, su tuo consiglio, l'ho comprato e me lo voglio proprio gustare essendo completamente a digiuno del personaggio. Dopo che l'ho letto avrò un altro motivo per distubare Medda :P
Anche su Walking Rat mi hai contagiato, l'avevo letto, ma lo rileggerò volentieri.
PS: tra le canzoni che canta mia figlia c'è Supereroi contro la Municipale. Visto che la citavi da qualche parte.
Wow, tanta roba, tutta di qualità!
RispondiEliminaCondivido tutto quello che si è detto su DD con la copertina bianca, un bon Sclavi, intimista. Manca un po la componente horror, ma il mostro c'è, eccome!!!
Per il resto in questo periodo ho avuto modo di leggere cose lasciate in dietro, alcune addirittura risalenti all'anno scorso, molti fumetti indipendenti, e qualche chicca:
• Finalmente letto il fumetto di Fuga da New York della Cosmo. Jena è sempre Jena, anche se la storia è un po così, sembra una di quelle cose anni ottanta (volutamente?) di vecchia fattura, però ci sta, ti scorre da paura.
• One-Punch Man, per quanto riguarda i manga, siamo ancora al finale della prima stagione animata, quindi la storia la conosco bene, però che piacere leggere questo bel fumetto ;)
• I bonellidi: Zagor 666 (che ho comprato allettato dal numero "particolare" e dal numero di serie molto metal), che in realtà è una storia fantasy con molti collegamenti al mito del personaggio e con altri chara Bonelli, 2 in particolare. Poi c'è quella storia dell'Agenzia alfa disegnata in stile "manga 80/90" che devo ancora leggere.
• Comics: C'è il solito "Strange" che continua bene, la morte della magia è un bel ciclo, spero in un finale adeguato. Invincible è sempre un bel fumetto anche se sono indeciso se fermarmi alla "Guerra Vitrumita" per motivi di spazio. Poi in finale la Justice League America, in attesa dei "Rebirth"
• una bella novità di questi giorni è stata un'iniziativa nel fabrianese, "Exploit", dove chiamano autori indipendenti di fumetti locali e fanno con loro una specie di dibattito sulle loro produzioni. In questa occasione ho avuto il piacere di conoscere Alonso "ElJolly" autore di un vero e proprio manga nostrano che non ha nulla a che invidiare alle produzioni nipponiche: Gotho Namite. Storia bellissima e dissacrante, divertente e ironica, vi farà venire voglia di leggere i manga, voglia che personalmente avevo perduto da qualche tempo. Caldamente consigliato!
Posso chiederti una cosa su One Punch Man? Se si è visto l'anime, il fumetto è uguale uguale, come succede spessissimo? E' la prima volta che guardo prima l'anime del fumetto, e penso che un po' mi annoierei a rileggere cose che ho visto da poco. Ho calcolato che dal numro 7 in poi si dovrebbe andare oltre la serie animata, quindi potrei cominciare a leggerlo da lì... ma nessuno mi sa dire se mi sto perdendo cose "in più" rispetto all'anime.
EliminaAlmeno da quello che ho visto, sono identici.
EliminaNel fumetto.... un'attimo...
[Spoiler]
nel fumetto noterai delle piccole storielle in più che, pur essendo abbastanza superflue, raccontano alcune cose su Saitama e su quello che gli succede tra una stora e l'altra parlando di cose che spiegano un po di più il suo mondo e aggiungendo personaggi secondari che forse (o forse no) si rivrdranno in seguito.
Mi hanno detto che la serie televisiva è stata arricchita anche di questi piccoli capitoli inseriti a mo' di extra nella serie, anche se io non lo ho mai visti
[fine spoiler]
Si, più o meno dal 7/8 si va avanti perchè la storia li chiude tipo la prima stagione. Credo che in giappone stiano producendo la seconda stagione, quindi questa volta probabilmente vedremo prima il manga e poi l'anime ^_^
Nell'anime viene introdotto prima Mumen Rider(Spatent Rider). Personaggio che amo molto visto anche come mi appella il Doc (il Milanese in Bicicletta).
EliminaL'assistente hipster di Martin Mystere non si può vedere!!! Aiuto!
RispondiEliminaLa storia di Dylan mi ha lasciato freddino. L'ho trovata troppo veloce: in poche pagine Dylan peggiora sempre più e poi si dà una sistemata. Visto che a quanto pare (non sto più leggendo da almeno 15 anni) ora ci sono archi narrativi ampi, avrei approfondito lentamente la discesa nella dipendenza.
Inoltre, la "storia di fantasmi che rispecchia la storia personale che Dylan sta vivendo in quel momento" non mi è parsa niente di che. Toccante, forse, ma proprio banalotta forte, e questo da Sclavi non me lo aspettavo. Così come il "buco di logica" che segue quel che combina Dylan in macchina: io pensavo la mattina dopo lo avrebbe svegliato la polizia, possibile che nessuno riesca a tenere a memoria la targa "DYD 666"?
Una storia che fa infatti acqua da tutte le parti, oltre a sembrare un manifesto del CICAP :) secondo me Tiziano Sclavi poteva benissimo lasciarla nel cassetto e l'universo sarebbe stato benissimo lo stesso :P
EliminaAmen! Stessa impressione: banale e piatta. Poi, verso la fine, prima dichiara di essere ateo, poi però la sua preghierina al buon Dio se la fa in cerchio assieme agli altri, manina nella manina. Per me: bocciato, può ripresentarsi dopo un altrettanto lungo silenzio...
EliminaNon discuto, pur non comprendendolo, il ritferimento al CICAP, ma la preghierina è parte del rito degli alcolisti anonimi. Dylan la affronta - e la cosa viene spiegata - perché lì, in qualunque cosa tu creda, si segue un rituale. Come sempre, quando si vuole abbandonare una dipendenza soprattutto psicologica.
EliminaPer me, lo ribadisco, la sofferenza di chi quelle robe le ha vissute davvero e palese. Poi capisco che non tutti possono entrare in sintonia con la storia.
Ma, per i miei gusti, avercene di storie "banali e piatte" così. Su Dylan Dog e ovunque.
Di questi ho letto finora solo Topolino, e concordo, qualità altissima (ma ultimamente è davvero difficile trovarne numeri brutti o deludenti). Aspetto con ansia di avere il tempo di leggere DyD e che esca Monolith, anche solo per i disegni di LRNZ.
RispondiElimina...MA per quel che mi riguarda, l'hype al momento è tutto per il trailer (!!) della nuova storia di Pk (!!!): http://tinyurl.com/ztwvgr2
BOOM!
Gli albi giganti a colori di Dylan Dog, mi sono stati tutti regalati da mia madre che li ha acquistati a mano a mano che uscivano in edicola.
RispondiEliminaOltre al bellissimo regalo provo emozione, gioia e nostalgia nel rileggere questi bellissimi numeri che posseggo tutt'ora nel formato originale b\n ma che non avevo più toccato.
E poi stò leggendo Dick, La Svastica nel Sole, in attesa di riuscire a vedere la serie prodotta da Amazon.
Cosa darei per una miniserie di Quel Nathan Never, con Quello stile, e con con Quel Nicola Mari Dark! Magari autoconclusivo...anche di una realta' parallela, bastas che esca! Sogno impossibile!
RispondiEliminaIo da Lucca ne sono uscito col cartonato gigante Vendicatori/jla che avevo la serie originale ma ho perso l'ultimo numero con un trasloco (lacrimoni). Il secondo volume di occhio di falco e un bel libro su come disegnare la prospettiva della Pavesio. Più altre cose minori...
RispondiElimina"Dopo un lungo silenzio" mi è piaciuto, ma mi rendo conto che vi riponevo troppe aspettative. Avevo la scimmia a mille per una nuova storia di Sclavi, il quale non scriveva - mi pare - da 8/9 anni per le conseguenze di una forte crisi depressiva.
RispondiEliminaIl problema? Purtroppo, ritengo che la vena creativa/onirica del papà di DYD si sia esaurita da tempo!
Un paio di settimane fa mi è capitato di leggere "Sputa tre volte" di Davide Reviati e mi ha messo un groppo in gola che deve ancora andare via.
RispondiEliminaGiusto per contraddire quanto detto nella nostra breve chiacchierata a Lucca, questa volta commento e partecipo con piacere! Concordo con te Doc:L'Abisso delle Memorie è a mio modesto parere, una delle migliori storie a fumetti mai scritte in ambito italiano, da vent'anni costantemente sotto mano quando cerco idee narrative e grafiche. Non l'ho ripreso solo perché lo possiedo in molteplici copie, alcune immacolate, alcune completamente annotate, altre distrutte dalle riletture. E parlando di Mari, l'artbook a lui dedicato da Ed.Inkiostro è da urlo. Ne vorresti sempre di più, totally addicting. Argomento Monolith:...uhmmm...qualcosa non scatta. Bello formalmente, ma qualcosa non scatta a livello emotivo. LRNZ bravo, ma leggermente sottotono rispetto ad altri lavori. Mi riservo di leggere il secondo tempo prima del giudizio finale. E tra la camionata di roba portata a casa, faccio selezione e mi permetto di segnalare un altro paio di cose che davvero valgono pescate a questa Lucca50: Perramus di Breccia,per 001 Ed., un lavoro sublime in un'edizione che vale fino all'ultimo centesimo che costa;il secondo Omnibus di MikeyMouse Mistery Magazine, che a parte l'orribile giallo ocra usato per la costa, è meraviglioso; il 6 di Last Man per Bao, spettaolare conclusione del primo arco narrativo, una gioia per gli occhi.
RispondiElimina"Duckenstein" è fantastica, degna conclusione della trilogia gotica (ma il mio preferito rimane "Ratkyll"), molto bella la soluzione adottata per ovviare al problema della materia di cui è fatto il mostro.
RispondiEliminaPresi il primo numero di "Quando C'Era Lui" con un po' di scetticismo: uscire dopo "Lui È Tornato" non giocava a suo favore. Il primo numero era un po' poco per farmi un'idea e quindi ho preso anche i successivi, ed ero sempre più perplesso, facevo fatica a percepire questo desiderio latente di fascismo che secondo gli autori ci circonda (anche perché, da ignorante storico, ho sempre sottostimato la psricolosità di Mussolini) e l'umorismo troppo sopra le righe per i miei gusti non aiutava. Ero pronto a bollare il tutto come "s*******a" quando poi ho scoperto la pagina "Italiani Compatti" e ho iniziato a tremare.
Da qualche mese ho iniziato a seguire "Julia" (primo bonellide, dopo vari tentativi, a soddisfarmi veramente). Doc (e chiunque altro) l'haimai letta? E cosa ne pensi?
Ne ho letto una sola storia qualche tempo fa, mi pare interessante. Sembra diversa da molte serie SBE che conosco per la protagonista che non mi sembra un'eroina da azione e, cosa che apprezzo molto, per il fatto che gli albi hanno una ventina abbondante di pagine in più, per cui la storia può svilupparsi meglio a mio avviso
EliminaJulia è l'unico fumetto che sono riuscito a far leggere a mia moglie, approfittando della sua passione per Audrey Hepburn...
EliminaA me piace molto, l'unica pecca è che bisogna sempre aspettare parecchi numeri (mortammazzati) prima che avvenga qualche cambiamento o sviluppo "sostanziale" nei personaggi.
Però devo dire che Giancarlo Berardi è un maestro nel creare empatia con i personaggi. Ci si innamora subito della loro testa, di come ragionano.
EliminaLeggo Julia dal primo numero ed è l'unico fumetto che seguo da anni, oltre a Dylan Dog. Sempre piacevole da leggere, raramente il numero è un capolavoro o è deludente, la qualità mediamente è alta.
EliminaDi Julia conservo, oltre che un buon ricordo, una tavola originale del primo numero. Del perché smisi di leggerlo anni fa, perdendo tutta la collezione, ho scritto in qualche vecchio post :)
EliminaRecupererò il post allora! Grazie della risposta.
EliminaDuckenstein è veramente bellissima, complimenti ancora ad Enna e Celoni. E parlando di Celoni non si può fare a meno di notare come sia notevolmente migliorato negli anni, con il suo tratto che è diventato molto meno confuso (Spore era spettacolare ma facevo fatica a seguire cosa stava succedendo in un paio di frangenti). E ora hype a mille per la nuova storia di PK... Ah, dimenticavo: Casty è sempre Casty, cioè un gran bel leggere.
RispondiEliminaFronte Marvel: In America è finalmente finito il ciclo di Visione di King e Walta con il dodicesimo numero. Consiglio caldamente di leggerlo perchè è veramente ottimo (in generale dell'All-New All-Different Marvel io raccomando fortemente anche Dr. Strange, Pantera Nera, Vedova Nera e Moon Knight).
Fronte Image: ho finalmente cominciato The Fade Out, bel noir della premiata ditta Brubaker/Phillips ambientato nel secondo dopoguerra americano. Consigliatissimo, come tutto quello scritto dal buon vecchio Ed.
Ho finito anche io Visione, veramente bello (forse avrei "dosato" diversamente il finale, ma de gustibus)
EliminaTornato da Lucca sono riuscito a leggere solo Monolith, questo primo tempo mi è piaciuto è sono curiosissimo di leggere il secondo. Concordo sui colori, è stato fatto un gran lavoro, la macchina nel buio che illumina la polvere di rosso con gli stop è forse l'immagine che mi si è impressa nella testa. Appena trovo tempo mi sparo Quebrada seconda caduta tutto in un fiato, e poi via con quei 3 kg di fumetti della Cosmo e tutti gli altri presi a Lucca.
RispondiEliminaAllora: periodo DENSO di letture, micro, ri (letture) e MACRO.
RispondiEliminariletture:
1) vista l'atmosfera (poco) autunnale e cambiamenti imminenti, non ho resistito al richiamo di Sarantium, e mi sono riletto "Sailing to Sarantium" di Guy Gavriel Kay; anche dopo più di un anno dalla prima lettura, si conferma un gran bel pezzo di libro, che ti prende al momento giusto e che ti lascia quel certo qual magone quando lo chiudi che... ecco, ci siamo capiti ;)
2) parlando di magone, ho appena concluso "comici spaventati guerrieri" di quel mostro (di bravura) di Benni... e mi la lasciato un magone incredibile. GRAN. BEL. LIBRO.
PUNTO.
3) sempre di Kay, visto che mi sono sfucilato più o meno tutto il catalogo, sono arrivato a "A Song for Arbonne", cronologicamente uno dei primi che ha scritto, ma che comunque resta un gran bel pezzo di lettura. Anche in questo caso consigliatissimo, che si ami il fantasy o il romanzo storico (o, come in questo caso e come per il sottoscritto, quella giusta mistura dei due);
4) visto il periodo (Halloween Incoming) mi sono deciso ad iniziare "something wicked this way comes" del buon Bradbury e... niente... una piattonata nello scroto che la metà basta. L'inizio è lentissimo, l'inglese è macchinoso, involuto, complesso e ... barocco? si può dire? noi lo diciamo lo stesso. Speravo di sfucilarmelo nell'usuale nottate con day after da "walking zombie", e invece... lo sto sorbendo poco a poco (ma forse è anche giusto così);
5) per concludere in bellezza, dopo ANNI di attesa ho finalmente messo le mani su "A Box of Nothing" di Peter Dickinson. Libro che avevo visto da bambino in biblioteca, e che finalmente sono riuscito a leggere dopo anni. Consigliatissimo, specie a chi vuole avvicinarsi alla lettura in lingua originale e nel contempo divertirsi. Non è semplice trovare in un libro "per ragazzi" argomenti complessi come il totalitarismo, e vederli trattati in maniera così incisiva. Secondo me da leggere :sisi:
bene, altro non mi viene in mente, e sono peraltro stra di corsa, quindi salutamu a vossia ed alla prossima ;)
Commento solo per quotare il punto 2. Quello è uno dei miei libri preferiti in assoluto, l'ho sempre trovato una bomba...dovrei rileggerlo
EliminaDall'ultimo Microletture ho avuto modo di leggere un bel po' di roba.
RispondiEliminaPartendo dai vecchi fumetti "recuperati", i volumi 1-11 di Un Uomo Un'Avventura, serie che mi piace anche se avevo aspettative più alte, per lodi sentite in giro per l'internet, e i volumi 33-35 di Dragonero, che è sempre una bella serie (anche se qui si cala un po' rispetto ai fasti dei due volumi precedenti). Letto finalmente anche Kobane Calling, all'inizio non mi ha preso ma pian piano si è fatto valere: gran bello. Inoltre House of M della Marvel, niente male, il sempre buon Rat-Man #116 e Dylan Dog #361, albo del trentennale che ho trovato piacevole (anche non conoscendo la storia di DyD) e molto ben fatto: soprattutto i disegni e i colori sono eccezionali. A proposito, nello scorso Microletture si diceva se ne sarebbe parlato, no?
A livello di libri, letto Pinocchio ma soprattutto Profondo Nordest di Maurizio Dianese, giornalista del Gazzettino di Venezia. Su Amazon il libro si presenta come "Racconta, in forma romanzata, le infiltrazioni mafiose nel Nord-Est Italia". Ed è quanto c'è da sapere sul contenuto. Aggiungo solo che è molto leggero da leggere, la trama di fantasia prende e, soprattutto, lo scrittore sa di che parla dato che da decenni si occupa della mafia in quelle zone, sin dai tempi Mala del Brenta, di cui è profondo conoscitore.
Su "L'abisso delle memorie" ti ho sempre dato ragionissima e continuerò sempre a dartela, a costo di sembrare un anziano arteriosclerotico.
RispondiEliminaUna storia che si merita una bella edizione cartonata da libreria, tra l'altro perchè è tranquillamente fruibile anche da chi non sa nulla di NN (infatti all'epoca tutti noi abbiamo cominciato a sapere qualcosa in più su di lui proprio da questa storia, perchè prima era principalmente un generic uomo d'azione fantascienzo, con qualche accenno non ancora sviluppato ad un passato difficile).
Un piccolo particolare che mi ha sempre affascinato fin da rEgazzino è l'eleganza con cui Mari ha disegnato le transizioni tra il passato e il presente: l'ultima vignetta di un piano temporale e la prima del successivo si somigliano sempre, per l'inquadratura o per qualche particolare. Ho sempre pensato che fosse un perfetto equivalente grafico delle transizioni passato-presente del romanzo di "It" di Stephen King, in cui la frase della fine di un capitolo si interrompe a metà e ricomincia nel capitolo successivo, con un significato diverso.
Io ho recuperato il finale di Ken Parker, mi piacerebbe leggere un post futuro su questa storia
RispondiEliminaPiù che cose lette ho cose da leggere, che in questo periodo non riesco a mettermi in pari.
RispondiEliminaMi "costringo" a tenere il passo con le uscite regolari, settimanali e mensili, ma ho da tempo una pila che il post Lucca ha contribuito ad alimentare e che, tra le altre cose, contempla Il suono del mondo a memoria di Bevilacqua, Fight Club 2 di Palahniuk, Gourmet e Gourmet 2 di Taniguchi, The Walking Rat del Venerabile, la raccolta de Il misterioso papero del Giappone di Daw, il primo numero della nuova edizione di Alita, di cui, shaVe on me, ancora non possedevo nessuna edizione.
Ho invece letto il manga tratto dal cumberbatchiano Sherlock, e sono rimasto contenduso. O delento, fate vobis. Contento perché è praticamente la trasposizione 1:1 della serie, e a me la serie è piaciuta. Deluso perché è praticamente la trasposizione 1:1 della serie, e avendola già vista sorpresa zero.
Effettivamente il manga funziona un po' meno, probabilmente (molto) perché il prodotto nasce come serie TV.
Discorso simile, ma diverso ed inverso per One Puch Man 'ché, nonostante valga quanto detto sopra, sono solo contento. Vai tu a capire come funziona il mio cervello, delle volte... :D
Non vedo l'ora di arrivare oltre quanto visto nell'anime, per vedere come evolve (uffa, ma quanto manca alla seconda stagione? E a quella di Shingeki no Kyojin? Maleditsione!).
Chiudo lamentandomi del fatto che m'hai messo voglia di recuperare Monolith e NATHAN NEVER - L'ABISSO DELLE MEMORIE, così, tanto per sborsare altre 40 carte, tepossino :D
Sta cambiando molto il fumetto, sono interessata a dare un'occhiata alle news
RispondiEliminaMa quando scrivevi "macchinoni e pheega" intendevi la Ferrari e il tizio barbuto?
RispondiEliminaMartin Mystère su una macchina dei fighetto!!! Con dentro i fighetto!!!!!!! Inseguito da altri fighetto!!!!!!!!!
EliminaRobe epiche.
Già intaccato i volumi di LuccaComics? Complimenti, io devo ancora sistemarli...
RispondiEliminaMonolith: solo perchè l'ha disegnato il talentosenzafine di LRNZ.
Se avvessi avuto 24 dindi avrei preso il volume di Nathan Never: quelle storie di Mari sono incredibili. A proposito di Mari, è una persona gentilissima.
Ecco ora mi hai convinto a prendere anche l'ultimo Dylan Dog.
Martin Mystere: idea molto interessante, però anche a me il disegno non mi ha colpito, non so se darò una chance.
Tanto per cambiare, vito che sono riuscito ad incontrarlo a Lucca Comics, consiglio (la nuova versione del personaggio di Liefiled) Prophet di Brendon Graham: incrocio felicissimo di fantascienza nipponica e francese alla Moebius& Metal Hurlant. Ultra consigliato. Di Graham, ho preso anche King City e Multiple Warheads.
In questo periodo ho letto moltissimi Dylan dog, tra cui voglio citare "sul fondo" che ho trovato bello bello bello coinvolgente. Mi e' piaciuto abbastanza anche "dopo un lungo silenzio". Di Bonelli sono curioso di leggere il nuovo Martin mystere. Per quanto riguarda i comics devil: Lo trovo sempre avvincente, in più power man e iron fist come comprimari sono fantastici. Ho letto anche la vedova nera 1: non male. Per quanto riguarda occhio di falco mi dispiace un casino che la serie sia finita, anche se guardando in internet dovrebbe uscire con l anno nuovo in America la nuova serie con protagonista Kate Bishop, spero arrivi presto anche da noi. Sono anche in attesa per la prossima settimana del nuovo ant-man che fa sempre sbragare! Ho anche iniziato un manga di fantascienza intitolato "demokratia" , molto belli i disegni ma per il momento si dilunga un po'. Infine grazie al consiglio del doc in un microletture precedente mi sono gustato il libro "l arte di stare al mondo" : Piaciuto moltissimo. E la prossima settimana mi arriva il nuovo di Sepulveda!
RispondiEliminaIn attesa di aggredire il Malloppone Luccacomicoso (tra cui l'intero Blacksad, Monolith e Larry Yuma), da poco letto:
RispondiElimina- "Tex secono Nizzi" Intervista resa da Roberto Guarino a Claudio Nizzi, Editore Allagalla. Notevole e interessante, emerge l'opinione sincera e molte volte critica di Nizzi, anche verso sè stesso. Alcuni retroscena sono gustosi, il rapporto tra Nizzi, Tex e Sergio s'intuisce essere stato a volte complicato. Piccola digressione: nella storia della risurrezione di Mefisto, [/ROVINATORE] voleva che il vecchiardo vedesse la decapitazione di Tex!!!!!! Bocciata:-( [/FINEROVINATORE]
- " 12 L'Amata" - Francois Schuiten, Alessandro Editore. Storia di un'ossessione, affascinante. Disegnato in un bianconero bellissimo (che sui Bonelli si trova spesso, ma all'estero non si usa)
- "La Morte di Stalin" di Nury e Robin, Mondadori Comics HIstorica. Un cartonato a colori di pregio, storia di razza in bilico tra grottesco e realtà, con forse qualche problema di ritmo troppo affrettato nella parte finale. Comunque, gran bello.
- "Fax - Palle in Canna" di Nocilli e Leomacs ( si proprio lui!), Zero Press. Trovato per puro caso in un mercatino delle pulci. Parodia su Tex, alle prese con i suoi pard rapiti dalla tribù delle Figujennes... Sbaccanate a raffica!
- "Tex. Il Ritorno di Yama", Boselli e Civitelli. Tex è Tex, con tutti i suoi pregi e difetti, ok... Ma questo è Grandissimo Fumetto, sfido chiunque a non voler sapere come va a finire (e questa sensazione su Tex non la provavo da molto tempo). Sono pure riusciti a ridare dignità da cattivo a Bellicapelli Yama... Civitelli immenso, l'ho conosciuto a Lucca e oltre a usare il chiaroscuro che Miller lèvati che sei arrivato dopo, è pure una persona squisita.
Sto rileggendo " Musashi" , che proprio microlettura non e' ma sempre godibilissimo, Gundam Thunderbolt non delude e l'Anime ha il plus di una colonna sonora esageratissima ...per il resto studio per il jlpt5 e quindi fiabe per bimbi :-)
RispondiEliminaMoltissima Bonelli in questa microletture. Io intanto prendo nota, appena calco suolo italico recupero il piu' possibile : )
RispondiEliminaPS: tranne MM, che boh, non lo amavo e dubito possa piacermi riacconciato oggi (senza Java poi !)
C.
ehm io mi lancio,nel senso che mi arrischio a consigliare un manga umoristico.
RispondiEliminami spiego meglio,la comicità è quanto di più soggettivo vi sia, mi è capitato spessissimo di consigliare fumetti o film che mi facevano morire dal ridere e che invece lasciavano il mio interlocutore completamente indifferente,es credo di essere l'unico in italia cui sia piaciuto,in realtà lo considero il manga più divertente che abbia letto,yotsuba,manga che non è piaciuto a nessuno con cui abbia parlato.
Fatto il caveat adesso posso consigliare ,attenti sono un esper ,l'autore è quello di detroit metal city,è una comicità demenziale e volgare,ma se vi piace il genere è davvero davvero divertente
Da BVNM (Buon vecchio nipote di Mysterè) sono curioso della nuova serie (o miniserie?). Letto l'ultimo Dylan, strepitoso, aspetto la variant da libreria con la sceneggiatura di Sclavi così come il libro di Nathan Never. Di Monolith ho una scimmia dubbiosa ma aspetto che esca per dare un occhiata.
RispondiEliminaUhm... ok, dopo aver visto quante presidentesse hai dato all'ultima opera di Tiziano Sclavi con Dylan Dog beh, ho capito che spesso abbiamo pareri molto diversi... a me, ad esempio, questa storia ha fatto schifo a 360% salvando giusto il disegnatore, che ha fatto un buon lavoro; anche se il suo stile mi lascia abbastanza indifferente, è comunque un buon "artigiano".
RispondiEliminaTopolino sta diventando sempre più fico... Mi fa un sacco piacere!
RispondiEliminaAlla domanda finale rispondo: sto leggendo l'ultimo numero di One Piece. Il numero 81.
Letto "Dopo un lungo silenzio" e recuperato dalla mia collezione di NN i numeri 18-19, che non leggevo da...da..boh..24 anni?!?!?
RispondiEliminaChe dire?
Due storie diverse, ma due uomini simili, imperfetti sofferti, con i loro demoni e le loro ferite da superare, che ogni tanto si riaprono e fanno ancora male..
Il ritorno di Sclavi interessante..non una storia "complessa", semplice invece..quasi banale..ma la sua maestrìa è sempre stata quella di portare a galla l'orrore nella normalità, gli incubi nella banalità e nelle profondità dell'animo umano...e questo incubo, tutto personale, si può solo rispettare e cercare di comprendere.
"L'abisso delle memorie" è stata una rilettura più sofferta invece..perchè 24 anni fa si era ancora ingenui, immaturi, più speranzosi e pieni di sense of wonder e soprattutto circondati da quell'aura di "perfezione" e "infallibilità" e ancora di purezza e innocenza..in una bolla di pre-adolescenza che da lì a poco sarebbe diventata la comune tempesta ormonale che tutti conosciamo..e quindi quella lettura ti aveva sì colpito al tempo..ma non l'avevi capita appieno..non potevi capirla..
Adesso invece sì...24 primavere ti hanno portato gioie e dolori (non così gravi sia chiaro, ma pur sempre dolori dolorosi) e ora la "sindrome del migliore", il rapporto coi figli, la preoccupazione per il loro presente e futuro, il rapporto coniugale difficile e in crisi, la sofferenza e la tristezza per scelte sbagliate e dolore provocato..mi fermo.
Nathan e Dylan, due uomini sofferti e imperfetti...come tutti..forse per questo gli si è così affezionati..
Dopo un lungo silenzio è uno di quei racconti che ti prendono allo stomaco, ti sollevano, ti gettano a terra e ti calpestano prima di andarsene sullo scaffale. Lavoro da due anni a stretto contatto con alcolisti e tossicodipendenti, toccando con mano quello che la sostanza distrugge: corpo, mente e cuore. E' stato uno dei pochi fumetti che a fatica ho finito. Intenso come pochi, dannatamente bello e meritevole del posto in prima fila sullo scaffale. Ho preso una copia anche per il Ser.T. con cui collaboro. Grazie Doc per la recensione.
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