All Star Superman, il film

All Star Superman film recensione
Nei suoi sufficientemente simpatici e deliberatamente provocatori deliri di onnipotenza, Grant Morrison ripeterebbe mille volte che Alan Moore è un autore sopravvalutato e che il suo Watchmen è una caccona dorata. Eppure hai sempre trovato molto significativo che la storia definitiva di Morrison su Superman, l'imprescindibile maxiserie All Star Superman disegnata da Frank Quitely (e pubblicata tra il 2005 e il 2008), faccia passare il suo finale da una scena simile all'altrettanto osannata e definitiva Che cosa è successo all'Uomo del Domani?, la storia in due parti con cui nell'86 Alan lo Stregone aveva raccontato la sua ultima avventura del Superman Silver Age. C'è la statua di Superman a Metropolis, c'è il ricordo della sua ultima grande impresa e c'è soprattutto che il dio venuto da un altro mondo è caduto. All Star Superman, il decimo film dei DC Universe Animated Original Movies, ha adattato nel 2011 la serie di Morrison e Quitely nella solita oretta e un quarto di pellicola. Cogliendone l'essenza a tratti, cavandosela meno bene in altri [...]

Superman sta per morire: Lex Luthor ha vinto la sua sfida infinita con il kryptoniano, causandogli una ferita che niente e nessuno può guarire. È ovviamente una storia definitiva tanto per Superman, la maxiserie di Morrison e Quitely, quanto lo è per Luthor, e il film riesce a riprendere bene le loro dinamiche. Le motivazioni di Lex sono molto più semplici, se ci pensi, di quelle di un Joker: è roso dall'invidia, considera ingiusto che Superman faccia quello che faccia senza neanche sforzarsi, vuole riaffermare a modo suo la supremazia umana su quella di un alieno reso quello che è dal Sole. E questo vuol dire a) che Luthor è essenzialmente un razzista dimmerda, b) che non può esistere piano più sottile di uccidere il tuo nemico attraverso la fonte dei suoi poteri.
L'All Star Superman su carta ti faceva entrare nella testa di Luthor e questa sua versione animata fa altrettanto. La scena dello sputo o l'ammirazione che sembra sincera per Clark Kent (solo in quanto pavido e impacciato umano, comunque messo in ombra come lui dall'eroe) funzionano anche sullo schermo benone. Molto meno la scena del ravvedimento postumo, che va contro quanto visto fino a quel momento. Luthor è quello che risponde in quel modo all'ultima mano tesa dal suo nemico; è uno che si spegne una volta avverato il suo più grande desiderio, ma non si ravvede. Il problema fondamentale di All Star Superman, il film, è figlio anche qui dell'inevitabile confronto con il materiale d'origine.
Anche qui si son ripresi interi dialoghi, battuta per battuta, e si è scelto uno stile che imita per quanto possibile quello di Quitely, imbottendo Metropolis di mascelloni e labbra sottili. Qualcosa - l'appuntamento con Lois e la sua paranoia - ne vien fuori bene, altro inevitabilmente si appiattisce. Il solito prezzo da pagare quando provi a fare una conversione 1:1 in un medium con caratteristiche diverse. Una soprattutto: il tempo. Si percepisce un minimo lo scorrere del tempo solo perché si susseguono nella storia eventi diversi, con una carrellata di personaggi e situazioni presi dal fumetto, ma lì la storia si è dipanata per due anni e mezzo di tempo reale, qui scorre in un'ora e un quarto. La lenta agonia di Superman non è per forza di cose altrettanto lenta, arriva subito al climax in meno di 80 minuti.
Però. C'è che se lo prendi a sé, e non conosci il fumetto, All Star Superman è un bel film d'animazione, nel complesso rotondo, ma che è riuscito anche a replicare il miracolo della sua controparte cartacea: non farti stare sulle balle Superman. È strano ma comprensibilissimo che le uniche storie dell'eroe più potente di tutti che ti siano davvero piaciute sono quelle in cui crepa o ci va vicino. La fragilità di un eroe ne rende le avventure molto più epiche della sua capacità di martellare un frammento di sole su un'incudine o andare a coglier fiori in un'altra galassia. Cioè, chiedetelo al vecchio Stan. E c'è pure che qui Lois Lane non è la solita stronza insopportabile. Cioè, almeno non per tutto il film.  
Riassumendo: se non l'avete mai fatto, leggetevi All Star Superman. Se l'avete fatto oppure no, ma non ne avete tempo o voglia (shame on you), la versione animata è un succedaneo discreto, pur non essendo chiaramente la stessa cosa. Lo stile grafico simil-Quitely, a prescindere dalla storia, lo rende diverso da praticamente tutti gli altri film dei DCUAOM (più altre consonanti a caso). 

GLI ALTRI FILM D'ANIMAZIONE DC RECENSITI:
Justice League: Doom
Batman of the Future: il Ritorno del Joker
Batman: Assault on Arkham
Batman: The Killing Joke  
20 

Commenti

  1. Il buon vecchio MorrisonXD Lo odio e lo amo allo stesso tempo... gli si riconosce in ogni caso il fatto di creare dei classici in quasi ogni cosa che scrive...

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  2. Sto facendo la collezione Eaglemoss dei fumetti della DC, speriamo che questo classico sia compreso nel piano dell'opera.

    Ammetto che non mi fa impazziere lo stile dell'animazione da quello che posso vedere dalle immagini.

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  3. Faccio outing: Superman l'ho trovato irritante anche qui. Quant'è grave? :(

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  4. Bravo dotto' ce piaci così DCfero

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  5. Lasciate stare Grant: i suoi non sono deliri di onnipotenza, è che gli piace fare il caxxone. Autore di straordinario talento, fa parte di quelli che, nonostante il successo, non si prendono sul serio: l'ho visto coi miei occhi urlare a squarciagola dal finestrino che era Batman sulla Batmobile, quando, per essere precisi, stava su una Uno scassata guidata dal Renato Rossi. E che dire di Matteo Bernardini che gli suona il campanello di casa, in Inghilterra, per chiedere timidamente di scambiare due parole e viene fatto tranquillamente accomodare a bere un tè: ne esce una delle più belle interviste che io abbia mai letto, pubblicata su Made in USA nei primi anni novanta.

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  6. Ho letto il fumetto. Il punto in cui Clark quasi schiatta dalla rabbia quando cerca di fare capire a Luthor quale spreco del proprio genio egli abbia fatto mi colpì molto.

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  7. Copolavorò di fumetto e discreta versione animata per un "nuovo classico" della DC. Il merito di All Star Superman è stato quello di farti scoprire che ancora è possibile fare grandi storie con personaggi che hanno più di settanta anni, basta prenderli per il veso giusto ^_^

    Il film in questione ne è chiaramente una versione di supporto, un modo per propagare l'opera e far entrare nella mente collettiva che anche i cartoon non sono robe per ragazzini, penso io, e anche per avvicinare magari anche i più scettici al mondo del fumetto (già con la Maschera del Fantasma, all'epoca mia madre ci rimase male per le allusioni (che poi erano richiami espliciti) al fatto che Wayne facesse sesso ecc...

    Doc, sono molto felicissimo che stai facendo le recenzioni (senza spoiler) dei film animati DC, finalmente ho l'occasione di parlare con te (voi) dei miei personaggi preferiti ;)

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  8. Ieri mi sono letto Superman/Batman: Public Enemies. Quando arriverai a recensire il film sarò preparato, almeno in parte.

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    1. Molto carino Public Enemies, il film chiaramente taglia molti pezzi perchè condenza nei soliti 80 min una storia complessa che nei fumetti si dilaziona in più testate. Però essendo comunque una storia "fumettosa" e molto classica, rende bene anche in animazione ^_^

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  9. Francamente ho preferito la versione animata a quella cartacea, forse motivata dal fatto che il fumetto l'ho letto solo dopo aver visto il cartone;
    comuqnue Doc, cosa ne penso di "Cosa c'è di sbagliato nella Verità, nella Giustizia e nell'American Way?"
    Per quanto mi riguarda e' la miglior storia mai scritto su Supes, con buona pace per gli scritti di Moore e Morrison

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    1. Bermejo mi piace molto, Kelly ha scritto delle robe grandiose (I Kill Giants su tutte) e questo loro lavoro su Superman mi piacque molto. Ho da qualche parte ancora il volume Play Press.

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  10. Doc, scusa l'OT ma non so se hai letto le ultime novità su Tiger Mask W, che ci sono un paio di news veramente succose; spero solo che alla Toei non vadano troppo al risparmio con le animazioni perchè le premesse per qualcosa di buono ci sono tutte.

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    1. Nope, non ne so niente. Che novità ci sono?

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    2. La prima è che hanno reso ufficiale la lista delle guest stars della NJPW: Kazuchika Okada, Hiroshi Tanahashi, Yuji Nagata e quel mattacchione di Togi Makabe insieme alla sua amata catenona.

      La seconda è che questa serie è ufficialmente in continuity con il Tiger Mask degli anni '60: infatti tornerà nientemeno che Ken Takaota, doppiato tralaltro dallo stesso doppiatore che gli aveva dato la voce mezzo secolo fa (e che doppiò anche Cancer nei CdZ). Chissà se si farà il nome di Naoto...

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  11. L'ho trovato gradevole, leggermente inferiore al fumetto... Ma comunque da vedere.

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  12. Doc, mi segnaleresti qual'è il formato ideale in cui recuperare il cartaceo della storia? Sono abbastanza curioso!

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    1. Io ho un paperback USA preso a NY una vita fa. In italiano ricordo sia un'edizione Planeta che una Lion.

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    2. l'edizione planeta solo se sai anche lo spagnolo ;)

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