Il Gunpla del Gundam Barbatos e l'anime Gundam Iron-Blooded Orphans
A quasi un anno dall'ultimo tirato su, lo Strike Gundam Master Grade, pensavi di non avere più tempo per i Gunpla, la scimmia che hai colpevolmente attaccato a un sacco di antristi con questi post sui modellini di Gundam flippotrippissimi. Poi nell'ultimo nippotour hai trovato questo modellino no-grade (non rientra cioè nelle classiche linee High Grade, Master Grade, etc) in scala 1/100, la stessa dei Master Grade, del Gundam Barbatos di Mobile Suit Gundam: Iron-Blooded Orphans. Siccome costava così poco... pèm, di nuovo nel tunnel. Oggi vediamo perché questo Gunpla, pur relativamente semplice e soprattutto economico, riesce ad essere molto figo. E già che ci siamo, spendiamo anche due parole sul perché l'anime Iron-Blooded Orphans ti stia scimmiando così tanto [...]
La scatola, piuttosto compatta e con la solita, bellissima illustrazione accalappiaocchi,
ospita un numero di telai tutto sommato contenuto. L'assemblaggio non presenta particolari difficoltà e si completa in una manciata di ore. Inclusi nel prezzo, una feature fichissima e qualche scorciatoia sparagnina imboccata da Bandai. Ma prima, parliamo dell'anime, sì?
Sì. Era dai tempi di Yamato 2199 che un anime fantascienzo non ti prendeva così tanto. Le perplessità maturate per i primissimi episodi sono state spazzate via da quanto messo in scena nel prosieguo della storia. Le ragioni della scimmia sono poche e semplici. 1) Il Gundam Barbatos non solo è fichissimo (quei cosi luminosi che sembrano pulsantoni di spegnimento sul telecomando a parte), ma ha una fisicità incredibile, che permea tutti gli scontri della serie.
Ciao spade laser, addio cannoni al plasma, qui si combatte in stile old school, con spadoni e scuri di metallo, acciaio contro acciaio. I colpi esplosi da cannoni e mitragliatrici impattano e perforano le corazze nemiche, i segni della battaglia marchiano astronavi e carapaci metallici. Il tutto conferisce ai mech in battaglia un aspetto vissuto, che, unito alle sequenze ai box (con i mobile suit in riparazione) e alla filosofia alla Z Gundam "mobile suit catturato = mobile suit riciclato", dà vita a un mood realistico avvincente. Non è tutto.
La storia di fondo riprende il tema del bambino soldato - presente in molti anime del multiverso di Gundam - e lo porta alle conseguenze più estreme. I protagonisti sono un gruppo di rEgazzini marziani che, per sfuggire alla fame, si sono sottoposti a un dolorosissimo (e in molti casi letale) intervento per innestarsi sulla schiena un'interfaccia per controllare le macchine da lavoro. Fatto questo, ci si vende come schiavi a compagnie e milizie private: si diventa "ratti spaziali", feccia umana nutrita a calci nei denti e sacrificabile in qualsiasi momento. Alle ragazze, si legge tra le righe, capita anche di peggio, perché l'unica strada... beh, è la strada. Solo che Mika, Orga e gli altri ragazzini si ribellano, tirano fuori un numero alla Taps - Squilli di rivolta, si impadroniscono della compagnia e la ribattezzano Brigata Tekka (Tekkadan): sono ora fratelli in armi, pronti a morire l'uno per l'altro, ma non più alle dipendenze degli adulti.
Uno scenario in cui il pilota del Gundam Barbatos, Mika, parte malissimo ma acquista subito quota. Mikazuki Augus è un ragazzo totalmente apatico, apparentemente incapace di provare emozioni. Uccide a sangue freddo i suoi avversari quando gli viene chiesto di farlo (anche a bruciapelo, con una pistola, di fronte a un nemico inerme), non mostra mai la minima paura o il minimo rimorso. Una macchina di morte, che riesce a pilotare da subito il Barbatos (residuo di una guerra svoltasi molto tempo prima) grazie alla sua interfaccia, miracolosamente compatibile dopo aver scaricato il crack. Impassibile e spietato, Mika, ma proprio per questo emblema perfetto del bambino soldato, dei mostri creati da una cultura di guerra, violenza, sopraffazione. In un inconsueto scambio di ruoli, Mika resta quasi sempre sullo sfondo, bassista carismatico junior, scalciaculi seriale,
mentre il tipo con il look e il fisico-di-ruolo del bassista carismatico, Orga, è il leader, il capo di questi ragazzi della via Astropal, legato a Mika da un rapporto ambiguo: al contempo si sente il suo fratello maggiore, ma è ossessionato dalla paura di sfigurare ai suoi occhi, di non riuscire ad essere più un giorno il motore che spinge il ragazzino senza paura a fare qualunque cosa vada fatta, e dannatamente bene. All'anime torniamo tra un attimo, passiamo al Gunpla.
La feature interessante di cui parlavi all'inizio è il fatto che questo Gunpla ha uno scheletro completo e perfettamente snodato, il Frame, su cui vanno poi montati i pezzi dell'armatura.
Molti Master Grade hanno un endoscheletro che ne permette la posabilità, ma in genere corazza e struttura sottostante vengono assemblate insieme durante il montaggio. Qui invece si monta prima il Frame, poi si aggiunge il resto.
Questa peculiarità, estesa a tutti i modelli di questa linea 1/100 ispirata a Iron-Blooded Orphans, riprende peraltro quanto visto nell'anime,
dato che in diversi episodi si vede il Barbatos alle prese con il tagliando. Gomme, olio, livello altri liquidi, cambio tergicristalli se serve, quello di dietro forse è ancora buono.
Il risultato finale è questo, un cuginetto del T-800 con pistoni e snodi a vista
e una posabilità eccellente, grazie alle tante articolazioni e ai piedoni ben stabili. Un po' di fotine sceme:
Questo è il risultato finale. La nota almeno in parte negativa sono gli sticker. Non ci sono decal in questo kit (il Barbatos non ha del resto addosso scritte o loghi), ma solo degli adesivi che servono per i "pulsantoni di spegnimento sul telecomando" e altri dettagli, come i tacchi del mobile suit, quel giallo che vedete sotto le spalline e le parti bianche del cannone. Per risparmiare sulla plastica, in altre parole, il colore di alcuni elementi è dato da un adesivo anziché da un pezzo aggiuntivo. Il problema sta nel fatto che alcuni hanno iniziato a scollarsi quasi subito, "arricciandosi" ai margini, come si nota in qualche foto. Hai risolto con un filo di colla vinilica passato sotto le estremità con uno stuzzicadenti. L'altro problema è che gli adesivi, se non stai attento, quando armeggi col modello rischiano di rovinarsi. La soluzione migliore sarebbe probabilmente andar di colore, magari utilizzando un pennarello color rame per i "pulsantoni".
Per il fregio sulla capoccia hai usato invece un marker nero Bandai, riempiendo le linee sottili e lasciando solo un'ombra in quelle grandi, come sulle foto sulla scatola. Per ottenere quelle ombre o un effetto sporco per i dettagli si adopera un metodo semplicissimo: dopo aver riempito di colore la zona, ci si passa sopra un cotton fioc imbevuto di solvente per unghie, e voilà, restano scuri solo i contorni.
Il livello di dettaglio, nel complesso, è ottimo per un modellino economico,
e la posabilità resta per buona parte quella del solo frame, tolti alcuni movimenti estremi delle braccia, qui impediti dalle spalline (vogliamo dirlo che quelle spalline bombate sono fichissime? Diciamolo). Qui come nell'anime, il Barbatos è un Gundam badass, che sa quello che vuole.
Grazie a un'impugnatura orientabile e a un peso ben bilanciato, il cannone è facile da impugnare, ma è possibile anche renderlo più stabile riprendendo il collegamento al backpack che si vede nell'anime
Il backpack va modificato sostituendo alcune parti e spostandone altre,
Ed eccolo qua, il nostro ASW-G-08 Barbatos. Per quello che costa, e nonostante alcune curve tagliate da Bandai per risparmiare, un gran bel Gunpla. Economico (sullo store dell'antrista wargarv lo trovate a 30 carte), semplice da assemblare, solido e ben posabile una volta costruito.
Un'aggiunta dignitosissima agli altri Master Grade, visto che la scala è la stessa, ma anche un modello di partenza per chi ancora non sia stato rapito dalla scimmia dei Gunpla. Qui sopra lo vediamo accanto allo Strike Gundam e al Gundam 00 Raiser,
mentre qui che fa il Nabbo sul ripiano dei Gundam, prima di esser coppinizzato per nonnismo.
Sei arrivato a 15 dei 20 episodi trasmessi finora (in totale saranno 25) e, a parte forse solo un episodio, non ti sei incagliato in tempi morti. La storia scorre, i ragazzi portano avanti la loro missione e... Se non lo state già facendo, in buona sostanza, guardatevelo. Finora è la tua serie di Gundam preferita in assoluto tra quelle non ambientate nell'Universal Century (la cronologia di tutte le serie di Gundam la trovate qui).
Quanto agli altri mobile suit, la particolarità di Iron-Blooded Orphans è quella di aver visto all'opera più mechadesigner. Questo comporta una decisa eterogeneità dei robottoni, che non solo ha senso da un punto di vista logico (trattandosi di mech nati anche a decenni di distanza, oltre che su mondi diversi), ma rende più vario il parco macchine. I Graze (foto sopra) non ti piacciono per niente, scure a parte,
mentre hai trovato accattivante questa versione, l'EB-05S Schwalbe Graze.
Qui vediamo invece, in sequenza, l'ASW-G-11 Gundam Gusion (che nella serie fungerà da base per un Gundam custom della brigata Tekka),
Chi sia Amida e che rapporti abbia con questo fighetto vestito da mafioso italoamericano vi si lascia il piacere di scoprirlo. Ah, dimenticavi, spaccano anche le sigle, soprattutto questa (il video, intuirete, è quello ufficiale del brano, non l'opening dell'anime:
ALTRI POST SUI GUNPLA:
Gundam RX-78-2 3.0
Geara Doga
Sengoku Astray Gundam
Sinanju
Gundam 00
Strike Gundam
La scatola, piuttosto compatta e con la solita, bellissima illustrazione accalappiaocchi,
ospita un numero di telai tutto sommato contenuto. L'assemblaggio non presenta particolari difficoltà e si completa in una manciata di ore. Inclusi nel prezzo, una feature fichissima e qualche scorciatoia sparagnina imboccata da Bandai. Ma prima, parliamo dell'anime, sì?
Sì. Era dai tempi di Yamato 2199 che un anime fantascienzo non ti prendeva così tanto. Le perplessità maturate per i primissimi episodi sono state spazzate via da quanto messo in scena nel prosieguo della storia. Le ragioni della scimmia sono poche e semplici. 1) Il Gundam Barbatos non solo è fichissimo (quei cosi luminosi che sembrano pulsantoni di spegnimento sul telecomando a parte), ma ha una fisicità incredibile, che permea tutti gli scontri della serie.
Ciao spade laser, addio cannoni al plasma, qui si combatte in stile old school, con spadoni e scuri di metallo, acciaio contro acciaio. I colpi esplosi da cannoni e mitragliatrici impattano e perforano le corazze nemiche, i segni della battaglia marchiano astronavi e carapaci metallici. Il tutto conferisce ai mech in battaglia un aspetto vissuto, che, unito alle sequenze ai box (con i mobile suit in riparazione) e alla filosofia alla Z Gundam "mobile suit catturato = mobile suit riciclato", dà vita a un mood realistico avvincente. Non è tutto.
La storia di fondo riprende il tema del bambino soldato - presente in molti anime del multiverso di Gundam - e lo porta alle conseguenze più estreme. I protagonisti sono un gruppo di rEgazzini marziani che, per sfuggire alla fame, si sono sottoposti a un dolorosissimo (e in molti casi letale) intervento per innestarsi sulla schiena un'interfaccia per controllare le macchine da lavoro. Fatto questo, ci si vende come schiavi a compagnie e milizie private: si diventa "ratti spaziali", feccia umana nutrita a calci nei denti e sacrificabile in qualsiasi momento. Alle ragazze, si legge tra le righe, capita anche di peggio, perché l'unica strada... beh, è la strada. Solo che Mika, Orga e gli altri ragazzini si ribellano, tirano fuori un numero alla Taps - Squilli di rivolta, si impadroniscono della compagnia e la ribattezzano Brigata Tekka (Tekkadan): sono ora fratelli in armi, pronti a morire l'uno per l'altro, ma non più alle dipendenze degli adulti.
Uno scenario in cui il pilota del Gundam Barbatos, Mika, parte malissimo ma acquista subito quota. Mikazuki Augus è un ragazzo totalmente apatico, apparentemente incapace di provare emozioni. Uccide a sangue freddo i suoi avversari quando gli viene chiesto di farlo (anche a bruciapelo, con una pistola, di fronte a un nemico inerme), non mostra mai la minima paura o il minimo rimorso. Una macchina di morte, che riesce a pilotare da subito il Barbatos (residuo di una guerra svoltasi molto tempo prima) grazie alla sua interfaccia, miracolosamente compatibile dopo aver scaricato il crack. Impassibile e spietato, Mika, ma proprio per questo emblema perfetto del bambino soldato, dei mostri creati da una cultura di guerra, violenza, sopraffazione. In un inconsueto scambio di ruoli, Mika resta quasi sempre sullo sfondo, bassista carismatico junior, scalciaculi seriale,
mentre il tipo con il look e il fisico-di-ruolo del bassista carismatico, Orga, è il leader, il capo di questi ragazzi della via Astropal, legato a Mika da un rapporto ambiguo: al contempo si sente il suo fratello maggiore, ma è ossessionato dalla paura di sfigurare ai suoi occhi, di non riuscire ad essere più un giorno il motore che spinge il ragazzino senza paura a fare qualunque cosa vada fatta, e dannatamente bene. All'anime torniamo tra un attimo, passiamo al Gunpla.
La feature interessante di cui parlavi all'inizio è il fatto che questo Gunpla ha uno scheletro completo e perfettamente snodato, il Frame, su cui vanno poi montati i pezzi dell'armatura.
Molti Master Grade hanno un endoscheletro che ne permette la posabilità, ma in genere corazza e struttura sottostante vengono assemblate insieme durante il montaggio. Qui invece si monta prima il Frame, poi si aggiunge il resto.
Questa peculiarità, estesa a tutti i modelli di questa linea 1/100 ispirata a Iron-Blooded Orphans, riprende peraltro quanto visto nell'anime,
dato che in diversi episodi si vede il Barbatos alle prese con il tagliando. Gomme, olio, livello altri liquidi, cambio tergicristalli se serve, quello di dietro forse è ancora buono.
Il risultato finale è questo, un cuginetto del T-800 con pistoni e snodi a vista
e una posabilità eccellente, grazie alle tante articolazioni e ai piedoni ben stabili. Un po' di fotine sceme:
Sul frame si agganciano quindi le parti della body armor.
Ora, sia la plastica grigia dello scheletro che quella bianca della corazza sono sufficientemente morbide da tirar via gli sprue (i pezzettini di plastica che restano attaccati ai pezzi dopo averli rimossi dai telai) con un colpo d'unghia, portato con maschia fermezza da bigliettaio dell'autobus vintaggio. Tocca fare attenzione, come sempre, al blu, perché quella plastica lì è una brutta bestia, se la stressi un attimo (nello staccare i pezzi o nell'attaccarli ad altri) forma aloni bianchi inguardabili, ma per il resto si procede superspediti.Questo è il risultato finale. La nota almeno in parte negativa sono gli sticker. Non ci sono decal in questo kit (il Barbatos non ha del resto addosso scritte o loghi), ma solo degli adesivi che servono per i "pulsantoni di spegnimento sul telecomando" e altri dettagli, come i tacchi del mobile suit, quel giallo che vedete sotto le spalline e le parti bianche del cannone. Per risparmiare sulla plastica, in altre parole, il colore di alcuni elementi è dato da un adesivo anziché da un pezzo aggiuntivo. Il problema sta nel fatto che alcuni hanno iniziato a scollarsi quasi subito, "arricciandosi" ai margini, come si nota in qualche foto. Hai risolto con un filo di colla vinilica passato sotto le estremità con uno stuzzicadenti. L'altro problema è che gli adesivi, se non stai attento, quando armeggi col modello rischiano di rovinarsi. La soluzione migliore sarebbe probabilmente andar di colore, magari utilizzando un pennarello color rame per i "pulsantoni".
Per il fregio sulla capoccia hai usato invece un marker nero Bandai, riempiendo le linee sottili e lasciando solo un'ombra in quelle grandi, come sulle foto sulla scatola. Per ottenere quelle ombre o un effetto sporco per i dettagli si adopera un metodo semplicissimo: dopo aver riempito di colore la zona, ci si passa sopra un cotton fioc imbevuto di solvente per unghie, e voilà, restano scuri solo i contorni.
Il livello di dettaglio, nel complesso, è ottimo per un modellino economico,
e la posabilità resta per buona parte quella del solo frame, tolti alcuni movimenti estremi delle braccia, qui impediti dalle spalline (vogliamo dirlo che quelle spalline bombate sono fichissime? Diciamolo). Qui come nell'anime, il Barbatos è un Gundam badass, che sa quello che vuole.
"Uehi, bella"
"Neghini, neghini, nasanu... eh??! Tu chi diavolo sei?"
Passiamo alle armi. PURTROPPO non c'è quella più ignorante e spettacolare, la clava gigantesca usata dal Barbatos. Tocca accontentarsi della sua katana"Neghini, neghini, nasanu... eh??! Tu chi diavolo sei?"
che quando non somministra distruzione e morte ai villanzoni
può essere comodamente riposta sulla schiena.
Questo è invece il cannone. Le parti bianche, come detto, sono adesivi.Grazie a un'impugnatura orientabile e a un peso ben bilanciato, il cannone è facile da impugnare, ma è possibile anche renderlo più stabile riprendendo il collegamento al backpack che si vede nell'anime
Il backpack va modificato sostituendo alcune parti e spostandone altre,
al fine di emulare, appunto, lo snodo da zainetto visto nella serie.
Oltre ad avere delle parti mobili, come il sottocanna, il cannone può essere ripiegato su se stesso per agganciarlo accanto alla spada.Ed eccolo qua, il nostro ASW-G-08 Barbatos. Per quello che costa, e nonostante alcune curve tagliate da Bandai per risparmiare, un gran bel Gunpla. Economico (sullo store dell'antrista wargarv lo trovate a 30 carte), semplice da assemblare, solido e ben posabile una volta costruito.
Un'aggiunta dignitosissima agli altri Master Grade, visto che la scala è la stessa, ma anche un modello di partenza per chi ancora non sia stato rapito dalla scimmia dei Gunpla. Qui sopra lo vediamo accanto allo Strike Gundam e al Gundam 00 Raiser,
mentre qui che fa il Nabbo sul ripiano dei Gundam, prima di esser coppinizzato per nonnismo.
Tornando all'anime, oltre al Barbatos che sfonda nemici,
o pianta loro una spada in gola, ci sono le macchinazioni politiche di una moltitudine di fazioni e le motivazioni di tanti personaggi. Con un minimo di fan-service (l'equipaggio dei Turbine...) e i soliti bambinetti insopportabili - IL dazio da pagare nelle serie di Gundam - ma anche una moltitudine di altri temi accennati, dall'omosessualità alla corruzione, alla povertà.
Cosa vuole davvero l'impassibile Fumitan?
E Kudelia (Demon) è davvero soltanto una ragazzina idealista?
Va' che numero. Non manca, nella fisicità delle mazzate, qualche esagerazione, come il martellone spaccaasteroidi di Kudal Cadel (tizio esageratissimo già di suo...) |
Quanto agli altri mobile suit, la particolarità di Iron-Blooded Orphans è quella di aver visto all'opera più mechadesigner. Questo comporta una decisa eterogeneità dei robottoni, che non solo ha senso da un punto di vista logico (trattandosi di mech nati anche a decenni di distanza, oltre che su mondi diversi), ma rende più vario il parco macchine. I Graze (foto sopra) non ti piacciono per niente, scure a parte,
mentre hai trovato accattivante questa versione, l'EB-05S Schwalbe Graze.
Qui vediamo invece, in sequenza, l'ASW-G-11 Gundam Gusion (che nella serie fungerà da base per un Gundam custom della brigata Tekka),
l'STH-05 Hyakuren e l'STH-05AC Hyakuren Amida Custom,
l'UGY-R41 Man Rodi, per i fan delle vacanze in Grecia.
C'entra nulla, ma visto che abbiamo già visto il suo mobile suit, non vogliamo dedicare una foto all'affascinante, tosta, sfregiata Amida Arca?Chi sia Amida e che rapporti abbia con questo fighetto vestito da mafioso italoamericano vi si lascia il piacere di scoprirlo. Ah, dimenticavi, spaccano anche le sigle, soprattutto questa (il video, intuirete, è quello ufficiale del brano, non l'opening dell'anime:
ALTRI POST SUI GUNPLA:
Gundam RX-78-2 3.0
Geara Doga
Sengoku Astray Gundam
Sinanju
Gundam 00
Strike Gundam
La serie la sto seguendo anche io e mi piace molto, anche se sono un po' più indietro di te (12° episodio, se non sbaglio). Il Barbatos in kit non sembra malvagio e costa pure una cifra ragionevole. Da che parte si precipita nel tunnel dei modellini? Di là?
RispondiEliminaDoc, io giuro che ti voglio bene, ma i mech di questa serie li trovo tutti terrificanti. ;P
RispondiEliminaL'anime invece non l'ho ancora visto, ma da come ne parli me lo hai già praticamente venduto.
Sì, lo so, il Barbatos è particolare, diverso dalle consuete variazioni sul tema del Gundamone protagonista. Ma gran parte del suo fascino deriva dal vederlo spaccare i nemici nell'anime, credo. Le azioni di un personaggio (in questo caso di un mobile suit) lo rendono più figo anche esteticamente? Bella domanda.
EliminaAndiamo avanti con le scimmie gundamesche.... Si hai attaccato anche a me il morbo,per fortuna riesco a contenermi e per ora sono fermo a 2 gunpla... Per ora...
RispondiEliminaCredo faccia parte della stessa categoria a cui appartiene "perché qualcuno (tra i quali mi annoverano) continua a considerare lo Zaku il più bel mobile-suit della storia? È amore vero per quel tipo di estetica o una sorta di imprinting nostalgico?" Credo non lo sapremo mai.
RispondiEliminaDetto questo (e facendo ovviamente la tara agli imprescindibili limiti che la fisica ci impone) il problema è tutto mio perché per me un mobile-suite nasce per essere un mezzo da combattimento. E su un mezzo da combattimentoi tacchi e il vitino da Vespa non hanno senso di esistere
Good point, e qui il vitino è più da vespa che mai (lo tengon su due tubi). Verò è che anche lo Strike e molti altri MS della saga hanno questa caratteristica. Ha senso per una macchina da guerra? No. Ha senso per come lo usa Mika nell'anime? Sì. Questo Gundam non ha neanche uno scudo, non è fatto per combattere dalla distanza e viene impiegato per sgusciare sotto la guardia del nemico e piantargli una spada o la mazza nella cabina di pilotaggio. Per come guizza, sfreccia, impenna, esclama porco dito, è naturale che sia così snello nel punto in cui ruota. Ma ci sto facendo un ragionamento a posteriori su, chiaro.
EliminaGuarda, il mio principio di partenza è "o assomiglia, almeno per concetto, ad un mezzo militare, o morte". Anche se è ovvio che da qualche parte prima o poi "tocca".
EliminaCon questo spirito ho verniciato di grigio Mitsubishi (quello degli zero della Seconda Guerra Mondiale) e verde Zaku un Sinanju Stein.
Poi sono passato al Sinanju con lo stesso concetto: rosso è un pugno in un occhio. Perché non lo faccio nero opaco come gli aerei stealth? E così ho fatto. Solo per rendermi conto alla fine che gli aerei stealth sono neri opachi per assorbire le onde dei radar e le onde dei radar nell'universo di Gundam sono inutili a causa delle particelle Minovski.
Per concludere la giustificazione che mi sono dato è: va nello spazio? Benissimo, nero si mimetizza meglio con lo sfondo. ^__^'
Beh, il ragionamento fila :D
EliminaSempre sul fronte "vitini", un altro modello che mi fa impazzire è il Kampfer. Quel Master Grade è il prossimo della lista.
Ma il Kampfer non ha il "vitino". E' che ha le spalle larghe e i piedoni. La vita sembra sottile per contrasto... :D
EliminaComunque ho dichiarato apertamente di volerti bene, quindi prendi la seguente frase come uno di quegli scherzoni che si fanno gli amici (ci si stima e ci si rispetta, ma lo scherzone è sempre dietro l'angolo).
Ti piace il Kampfer? Non cercare MAI quello della della G-System. >:D
@Dennis: se non ricordo male, la spiegazione "interna" per la colorazione Del primo Gundam, è che si erano ispirati alle colorazioni dei prototipi degli aerei militari (che per ovvie ragioni, devono essere molto visibili). Infatti, se ci fai caso, l'RX-78 ha sì una colorazione vistosa, ma molto ordinata.
EliminaAllo stesso modo, la colorazione delle macchine di Aznable, richiama quella del Dr 1 di Von Richtofen, colorato di rosso perché VOLEVA essere visibile (Piccola nota: durante la seconda guerra mondiale, venne ridipinto di rosso un Me 163 Komet a razzo... inutile dire che venne riportato alla normalità prima che gli avieri fossero fucilati).
Ah, gli aerei stealth non sono tutti neri (gli F22 e gli F35, essendo dei caccia, hanno delle normalissime livree diurne a bassa visibilità).
Gli F117 (ritirati dal servizio) e i B2 (ed anche i B1B, che stealth non sono) sono neri per semplificare le missioni notturne.
In altre parole, Denis, nel tuo what-if hai usato un colore plausibile per la stessa ragione per cui era usato nelle macchine reali.
PRECISINATA ON
EliminaIn realtà il primo schema di colore del gundam era MOLTO differente, la livrea è stata cambiata su rischiesta della sunrise per rendere il robot più nei canoni dei super robot, che erano la moda del momento.
Nei romanzi ha altri colori infatti, diventando addirittura tutto grigio quando gli installano la corazza reattiva ;)
IMHO, con tutto l'amore che nutro per la saga di Gundam, a ben guardare un mezzo di combattimento antropomorfo non ha ragione di esistere. Ancora ancora si muovesse replicando i movimenti del corpo del pilota stile Gordian o Pacific Rim, ma muovendolo con una cloche e dei pulsanti tanto vale usare una specie di aereo con pod armi intercambiabili. Moooolto più efficiente. Ricordo che trovai al limite del ridicolo i combattimenti terrestri della serie classica, con aerei, fanti, carriarmati e... e questi pupazzoni alti 18 metri che svettavano sul campo di battaglia. Un pugno di fanti armati di missili anticarro portatili e li tiri giù. Certo, poi la fantasia, l'immedesimazione, i duelli all'arma bianca tra robot aka grosse armature con dentro umani. A questo punto vitino da vespa, faccette e piedoni/ini ci stanno bene. Poi vuoi mettere un modello di un tank con quello di un gundam come questo?!? Bellissimo il Kampfer, quasi quasi entro nel tunnel anch'io.
EliminaMa infatti in teoria erano mezzi per il combattimento spaziale favoriti dal fatto che con le particelle minovski non funzionava una cippa di dispositivi di puntamento e simili, per cui si andava di corpo a corpo.
EliminaDiciamo che pure sulla terra la chiave erano le particelle più che i mobile suit, senza difatti non sarebbero stati mai presi in considerazione come arma...poi vabbe so tutte scuse pe vede robottoni che menano le mani :D
Oh altra serie a cui francamente non davo due lire, mo mi tocca metterla in lista delle cose da guardare....lista che si allunga sempre più pericolosamente rosicchiando quella delle cose da leggere :(
RispondiEliminaIo sono alla puntata 20 ed e' assolutamente Flippotrippissimo! Gli intrecci e le sottostrame crescono alla giusta velocita' e gli scontri - non al centro della serie - sono comunque bellissimi soprattutto
RispondiEliminaRovinatore
La discesa sulla terra dribbalando di potenza la flotta Gallajhorn
Fine rovinatore
Insomma ..... Spacca ! Consigliatissimo !
Doc, mi dimentico semopre di chiederti... ma da qualche giorno stai utilizzando lo sfondo rosso per i nomi e lo sfondo nero come grassetto? Come mai?
RispondiEliminaPerché mi permette di isolare e mettere in evidenza meglio alcuni nomi o concetti, rispetto al semplice bold (che resta per i link).
EliminaDenchiu :-)
EliminaAvviso: questa è un'opinione non richiesta e come tale ignorabile a priori.
EliminaNon che me l'abbia chiesto nessuno, ma IMO l'evidenziazione rossa "nun se pò vedè". Interrompe fastidiosamente la lettura con la leggerezza di un elefante. Valuterei, nell'ordine:
- un semplice grassetto, che tanto evidenzia uguale.
- l'uso di un diverso font (tipo macchina da scrivere per i nomi da evidenziare)
- un carattere leggermente più grande (ma mi sa che è comunque "brutto", dato che cambia l'interlinea, dove utilizzato).
Poi, oh, de gustibus.
Mi associo ad Alberto. Che poi il blogètuofaicometipare ma lo sfondo carattere colorato anche no grazie.
EliminaAnche a me non fa impazzire, ma non sono un esteta e non mi disturba eccessivamente. Ma soprattuttamente, lasciamo fare al doc :-)
EliminaPeccato per la mancanza della mazza ignorante, al massimo si può usare il fucile come arma bianca improvvisata, cosa successa allegramente anche nell'anime se non ricordo male.
RispondiEliminaTanto più che nell'HG 1/144 c'è. Lì però manca il cannone, se non erro venduto a parte dopo. Bummer, comunque.
EliminaConfermo, il cannone è venduto a parte insieme al carrarmatino, alla lancia dello schwalbe graze e ad uno scudo random..
Eliminaaccidenti quegli adesivi son proprio bruttini... se hai una mano abbastanza ferma, la soluzione del pennarello sembra quasi obbligatoria..
RispondiEliminaMolti di questi robotazzi devono il loro fascino alle loro gesta. Per me che non ho visto l'anime è difficile esprimere un giudizio.
RispondiEliminaRicordo sempre la discussione sullo Tsugumori di Knight of Cidonia, il Doc mi sconsigliava l'acquisto e a me piace così tanto che mi sono accattato, oltre che quello della Sentinel, anche quello della Figma visto che era in offerta. Nella sua iper spigolosità lo Tsugumori lo trovo più bello di questo Gundam che è stato studiato per essere accativante nell'aspetto.
Magari se dovessi vedere l'anime incomincerebbe a piacere pure a me.
In un mondo dove ho tempo mi piacerebbe montare e verniciare qualche modellino... ci devi crederci.
Era un po' che speravo si parlasse nuovamente di questa serie di Gundam, anche perché francamente ha un sacco di spunti interessanti di riflessione.
RispondiEliminaCi sono dei personaggi interessanti e trovo che Mika (qui prima di iniziare la sua carriera canora) sia forse il più atipico pilota di gundam che io ricordo.
Proprio un episodio che citi tu (quello dove spara all'avversario sconfitto) è quello che ho trovato più emblematico. Mika appare, inquietantemente, sia spietato che puro. Difficile classificarlo anche come antieroe.
Nota sul Barbatos: il vitino è curioso, ma credo che strutturalmente non sia tanto diverso da altri gundam, è semplicemente "nudo", come alcune moto da strada scarenate. La butto lì.
Ferocissima...
Elimina[ROVINATORE ALERT]
...
...
sia la scena del militare d'onore, il Ramba Ral 2.0, giustiziato, sia quella - ancor più cruda - dell'ex somministratore di angherie freddato su ordine di Orga. All'inizio credevo che Orga approfittasse di Mika, lo sfruttasse per fare quello che lui non aveva il coraggio di fare. In realtà poi ti spiegano che c'è quella cosa della molla da continuare a far scattare in lui. Atipico senz'altro, e pure un filo inquietante.
All'inizio anch'io avevo pensato che Orga si potesse rivelare un ambizioso approfittatore alla Grifis, forse perché l'intero Tekkadan mi ricordava un po' la Squadra dei Falchi. Se ci pensi, a Mika Orga affida le missioni più difficili e "sporche" proprio come Grifis faceva con Gatsu.
EliminaMa con il procedere della storia mi sono dovuto ricredere, sia su Orga sia sulla vicenda in generale, che è ben costruita e mi sembra anche piuttosto originale.
Stavo pensando che forse nel titolo (orphans)ci sia la chiave interpretativa più importante. In fondo sono tutti orfani, compresa Kudelia che non è mai stata accettata (vai a capire perché) dalla sua famiglia.
Ecco quindi che ciascun personaggio mostra gli effetti di queste carenze affettive: l'apatia di Mika, l'insicurezza di Orga, il sentirsi fuori posto di Kudelia e via discorrendo.
Insomma, ricorda un po' i primi manga/anime del dopoguerra, dove orfani lo erano un po' tutti, compresi gli autori.
Comunque pare saranno due stagioni... e quindi dovrò trovare il posto per una altra sfraccata di Hg (e meno male che ho la forza di passare sugli 1/100)
RispondiEliminaNon lo sapevo, gran bella notizia!
EliminaOra è ufficiale :)
EliminaIo la sto seguendo in inglese e mi è venuto un dubbio: ma Calamity War in italiano l'hanno tradotta come Guerra Calamitosa? O.o Tremendo...
RispondiElimina[Ma potevano fare guerra petalosa già che c'erano]
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RispondiEliminaIl Gundam non mi fa impazzire, ma questo kit è molto meglio di quel che pensassi. Pur essendo un "no grade", lo scheletro è realizzato molto bene, dove è carente è nei dettagli dell'armor, ma non per colpa del kit, come dici tu è proprio il Barbatos ad essere scarno e privo di decals e simili. Di contro, si presta molto ad una mod pesante con effetto usurato/ammaccato/danneggiato, ma bisognerebbe avere il tempo libero di un 15enne quindi per me ciaone. Qui si può vedere un valido esempio: http://gundamguy.blogspot.it/2016/02/1100-gundam-barbatos-customized-build_24.html
RispondiEliminaNella linea HG stanno facendo molti MS della serie, alcuni davvero belli, sono tentato di iniziarla visto anche il costo contenuto. Segnalo di imminente annunciaziò il prossimo RG che sarà il primo della serie UC (immagino l'Unicorn).
Gran bello. Davvero gran bello. C'entra poco con quello dell'anime, per decal e dettagli, ma magari durante la Guerra Calamitosa (sic) il mobile suit era proprio così :)
EliminaLa serie l'avevo iniziata a guardare con molta perplessità (la seconda puntata era inguardabile, IMHO), ma appena preso slancio è diventata fighissima. Bello lo Schwalbe Graze, il Gusion sembra l'Hulkbuster e mi piace tantissimo la capoccia del Man Rodi (ma qui credo il mio giudizio sia distorto dal fatto che ha la testa che mi ricorda quella del Geara Doga di Zeon, che per me è stupendo).
RispondiEliminaAh, hanno fatto la versione anime di Gundam Thunderbolt (4 puntate distribuite solo online). Per ora siamo alla seconda e i pugni allo stomaco del manga sono ripresi pari pari nell'anime...
Sì, anche a me quella capoccia e le linee tonde hanno ricordato il Geara Doga, MS bellissimo (e Master Grade idem). Di Thunderbolt ho visto solo la prima; appena finisce, parliamo anche di quello.
EliminaGundam Marker e a quel paese gli adesivi, senza lo sbattimento della verniciatura pro.
RispondiEliminaI tuoi commenti sulla serie, quando ne parlasti insieme a One Punch, non furono esaltanti, ma avevo gran voglia di vedere una serie di robottoni. Poi finii nel dimenticatoio, ma ora mi hai fatto salire la scimmietta, e infatti mi son fumato i primi due episodi. Si va con i prossimi per recuperare.
RispondiEliminaE poi doc, non sai quanto fai piagnè il portafoglio, questo gunpla è figo, sarà forse il mio primo acquisto del genere. Attendo l'avanzare della serie e decido
Perfettamente daccordo...sono una cazzo di fan di Gundam e mi drogo periodicamente con qualche serie: questa è fichissima....se avrò tempo mi sparo pure una fan art del barbatos!
RispondiEliminaRISE YOUR FLAAAAAAAG!!!!!!