La Dropship e l'APC di Aliens - Scontro Finale in metallo. Ora puoi morire felice*
Da anni ormai, da quando hai preso cioè a comprare pupazzoni e robottoni e cavalieri dell'orcodiaz e transformers, more than meets the ahia, invischiato nel periglioso turbine dei preorder, c'era solo un giocattolo un oggetto per collezionisti che continuava a sfuggirti. Perché non era facile trovarlo, o almeno trovarlo a un prezzo che non fosse mezzo stipendio. Ma chi la dura la vince, come diceva il padre del maestro Tempera, e infine, dopo tanto tempo, direttamente dall'Argentina dal Giappone, la dropship diecast di Aliens - Scontro Finale, con tanto di APC da sbarco, è qui. La meraviglia di livello meravigliosamente meraviglioso [...]
*(tra settant'anni)
Ora, non stai a ripetere - ché credi di averlo fatto dodici milioni di volte - perché Aliens - Scontro Finale sia il tuo secondo film preferito di sempre, meno "bello" del suo predecessore ma altrettanto importante per la storia dell'immaginario fantascienzo mondiale. Fatto sta che l'hai visto così tante volte da mandare a memoria mezza sceneggiatura e nomi e caratteristiche di tutti gli space marine. Parte di ciò che l'ha sempre reso così figo? Il design di velivoli e veicoli, la navetta da sbarco (dropship) UD-4L Cheyenne e il trasporto truppe M577 Armored Personnel Carrier (APC). Come sappiamo, la prima assemblata da James Cameron montando alla rinfusa pezzi di vari modellini, il secondo ricavato da un rimorchio della British Airways.
Fast forward: 2004, diciotto anni dopo l'arrivo in sala del film. La Aoshima, azienda giapponese specializzata nella produzione di model kit e in seguito assorbita da Bandai, produce da inizio anni duemila una linea di modelli già assemblati e dipinti, in metallo, Shin Seiki Gokin, grazie alla collaborazione con lo studio Miracle House. In quel 2004 lì è la volta di varie navi e veicoli provenienti dai primi due Alien, ivi compresi la Dropship e l'APC di Aliens, entrambi in scala 1:72.
Detto che già il logo di Aliens è una delle cose più flippotrippissime della storia dell'umanità, della Dropship e dell'APC (venduti SEPARATAMENTE) Aoshima esistevano più versioni: nella fattispecie, tre per la navetta e due per il mezzo da sbarco. La Dropship era venduta infatti in edizione Standard (dropship 01), in edizione Limited (per una qualche ragione negli anni successivi più comune di quella standard, dropship 02) e in un'edizione realmente super-rara dipinta di nero, ché in Giappone di qualsiasi cosa sia vagamente collezionabile ne tirano fuori anche la versione black. Once you go black, eccetera. Messa da parte quest'ultima, la differenza tra i primi due modelli era sottile ma importante:
la dropship 01 è quella usata infatti da Hudson, Hicks e gli altri Marines all'inizio del film. La navetta Bug Stomper (come recitava una decorazione rossa e nera al lato del cockpit) pilotata dal caporale Colette Ferro, destinate (la navetta e il suo pilota) a una bruttissima fine a causa di un passeggero portoghese. Game over man, game over. La dropship 02 è invece la seconda navetta, Smart Ass (logo celeste), quella richiamata dalla Sulaco e guidata a distanza da Bishop alla fine della pellicola, e perciò il suo modellino è privo di pilota, oltre a differenziarsi dal primo per una colorazione leggermente diversa, uno 02 stampato sulla fiancata e la presenza nella confezione di una regina aliena in miniatura. Del blindato APC esistono come detto solo due versioni, Standard e Limited, con l'unica differenza delle miniature incluse: due colonial marine per la standard, uno xenomorfo per la limited.
L'abbinamento che hai rimediato te da Nippolandia, a un superprezzaccioper pura botta di cul... grazie all'instancabile ricerca che portavi avanti da anni, è Dropship Standard (01) e APC Limited. La cosa assurda è che, relativamente più raro, l'APC finisce per costare quasi quanto la Dropship, anche se il primo è un carrarmatino di dieci centimetri e la seconda una belva di metallo di 35 centimetri di dimensione artistica. Ma la navetta senza l'APC non è chiaramente la stessa cosa. Nella foto qui sopra, il contenuto della confezione della tua sospiratissima UD-4L Cheyenne: quasi tutto il modellino è in METALLO, ad eccezione dei piedi, del portellone da sbarco e di altri piccoli elementi, come la mitragliatrice a canne rotanti da agganciare sulla punta.
La sensazione di solidità del modellino, bello massiccio, è enorme, il che permettedi giocar... di esaminare questo oggetto da collezione in tutta tranquillità, senza timore che qualcosa si spezzi e che tocchi scomodare mezzo Paradiso, richiamandone a gran voce gli occupanti più prestigiosi.
I piedini della Cheyenne sono di due tipi. Qui (non) vediamo quelli da assetto da volo, bassi,
mentre questi zamponi qui emulano le stesse slitte ma allungate per l'atterraggio. L'interno dei piedi ha le sbarre del sistema idraulico verniciate di metallo. Nella foto qui sopra vediamo anche i pod con i missili spalancati: le due "ali" che richiuse si incrociano sulla fusoliera formando una X e le due postazioni piene di confetti più avanti, ripiegabili su se stesse.
In questa versione del modellino, come detto, c'è anche una miniatura di Ferro, con i suoi occhiali a specchio. La miniatura è probabilmente la cosa meno riuscita di tutta la faccenda, ma è pur vero che di quelle dimensioni non era facilissimo far di meglio.
Ed eccola, Colette Ferro (prego notare il logo Bug Stomper alla sua sinistra), che vogliamo ricordare così, mentre chiama il suo copilota Spunkmeyer, convinta che quello sia ancora a menarsela nel bagnetto della nave. Pensava fosse amore e invece era uno xenocalesse. Un altro po' di foto:
La colorazione è un'altra cosa che salta subito all'occhio: un verde militare con varie sfumature, che rendono il modellino più accattivante per la retina e meno giocattoloso.
La cura nei particolari, che si estende a marchi e scritte, lo fa sembrare infatti più una roba sfornata con amore e dedizione da un modellista che un prodotto venduto così com'è.
Facendo ruotare due piccoli e perni e unendo le falangi sulle note del Pippero, la Dropship molla la rampa da sbarco, nata ovviamente per ospitare il più scalciaculico e tiragiùinomante dei veicoli militari,
Nella parte frontale ci sono i fari, i numeri di serie serigrafati sul paraurti e una torretta orientabile,
sul tetto la torretta principale, orientabile anch'essa e soprattutto scorrevole lungo il suo binario,
per farla scivolare dietro l'APC per il carico/scarico sulla navetta, per quando c'è da attraversare un portello non sufficientemente alto, per fare gli splendidi con gli amici davanti al bar.
Come detto, la versione limited dell'APC include un mini alien ingaggiabile come cubista.
Ed eccoci qua, il sogno di una vita,la Liv Tyler dei bei tempi nuda a casa t... un nuovo, grande protagonista della vetrinetta numero 2 (reparto robottoni, astronavi e casalinghi).
In giro per i forum di siti e appassionati si trovano anche delle versioni customizzate, con l'aggiunta di alcuni tocchi di colore e delle luci led, inserite all'interno dei fari di plastica di navetta e APC. Guardate la foto qui sopra. Che gli vai a dire? Solo una cosa:
*(tra settant'anni)
Ora, non stai a ripetere - ché credi di averlo fatto dodici milioni di volte - perché Aliens - Scontro Finale sia il tuo secondo film preferito di sempre, meno "bello" del suo predecessore ma altrettanto importante per la storia dell'immaginario fantascienzo mondiale. Fatto sta che l'hai visto così tante volte da mandare a memoria mezza sceneggiatura e nomi e caratteristiche di tutti gli space marine. Parte di ciò che l'ha sempre reso così figo? Il design di velivoli e veicoli, la navetta da sbarco (dropship) UD-4L Cheyenne e il trasporto truppe M577 Armored Personnel Carrier (APC). Come sappiamo, la prima assemblata da James Cameron montando alla rinfusa pezzi di vari modellini, il secondo ricavato da un rimorchio della British Airways.
Fast forward: 2004, diciotto anni dopo l'arrivo in sala del film. La Aoshima, azienda giapponese specializzata nella produzione di model kit e in seguito assorbita da Bandai, produce da inizio anni duemila una linea di modelli già assemblati e dipinti, in metallo, Shin Seiki Gokin, grazie alla collaborazione con lo studio Miracle House. In quel 2004 lì è la volta di varie navi e veicoli provenienti dai primi due Alien, ivi compresi la Dropship e l'APC di Aliens, entrambi in scala 1:72.
Detto che già il logo di Aliens è una delle cose più flippotrippissime della storia dell'umanità, della Dropship e dell'APC (venduti SEPARATAMENTE) Aoshima esistevano più versioni: nella fattispecie, tre per la navetta e due per il mezzo da sbarco. La Dropship era venduta infatti in edizione Standard (dropship 01), in edizione Limited (per una qualche ragione negli anni successivi più comune di quella standard, dropship 02) e in un'edizione realmente super-rara dipinta di nero, ché in Giappone di qualsiasi cosa sia vagamente collezionabile ne tirano fuori anche la versione black. Once you go black, eccetera. Messa da parte quest'ultima, la differenza tra i primi due modelli era sottile ma importante:
la dropship 01 è quella usata infatti da Hudson, Hicks e gli altri Marines all'inizio del film. La navetta Bug Stomper (come recitava una decorazione rossa e nera al lato del cockpit) pilotata dal caporale Colette Ferro, destinate (la navetta e il suo pilota) a una bruttissima fine a causa di un passeggero portoghese. Game over man, game over. La dropship 02 è invece la seconda navetta, Smart Ass (logo celeste), quella richiamata dalla Sulaco e guidata a distanza da Bishop alla fine della pellicola, e perciò il suo modellino è privo di pilota, oltre a differenziarsi dal primo per una colorazione leggermente diversa, uno 02 stampato sulla fiancata e la presenza nella confezione di una regina aliena in miniatura. Del blindato APC esistono come detto solo due versioni, Standard e Limited, con l'unica differenza delle miniature incluse: due colonial marine per la standard, uno xenomorfo per la limited.
L'abbinamento che hai rimediato te da Nippolandia, a un superprezzaccio
La sensazione di solidità del modellino, bello massiccio, è enorme, il che permette
I piedini della Cheyenne sono di due tipi. Qui (non) vediamo quelli da assetto da volo, bassi,
mentre questi zamponi qui emulano le stesse slitte ma allungate per l'atterraggio. L'interno dei piedi ha le sbarre del sistema idraulico verniciate di metallo. Nella foto qui sopra vediamo anche i pod con i missili spalancati: le due "ali" che richiuse si incrociano sulla fusoliera formando una X e le due postazioni piene di confetti più avanti, ripiegabili su se stesse.
In questa versione del modellino, come detto, c'è anche una miniatura di Ferro, con i suoi occhiali a specchio. La miniatura è probabilmente la cosa meno riuscita di tutta la faccenda, ma è pur vero che di quelle dimensioni non era facilissimo far di meglio.
Ed eccola, Colette Ferro (prego notare il logo Bug Stomper alla sua sinistra), che vogliamo ricordare così, mentre chiama il suo copilota Spunkmeyer, convinta che quello sia ancora a menarsela nel bagnetto della nave. Pensava fosse amore e invece era uno xenocalesse. Un altro po' di foto:
La colorazione è un'altra cosa che salta subito all'occhio: un verde militare con varie sfumature, che rendono il modellino più accattivante per la retina e meno giocattoloso.
La cura nei particolari, che si estende a marchi e scritte, lo fa sembrare infatti più una roba sfornata con amore e dedizione da un modellista che un prodotto venduto così com'è.
Facendo ruotare due piccoli e perni e unendo le falangi sulle note del Pippero, la Dropship molla la rampa da sbarco, nata ovviamente per ospitare il più scalciaculico e tiragiùinomante dei veicoli militari,
l'M577 Armored Personell Carrier, per gli amici e i nemici APC.
Sull'APC Aoshima non c'è molto da dire: lungo una decina di centimetri, è tutto di metallo, eccezion fatta per le due torrette e per le ruote.Nella parte frontale ci sono i fari, i numeri di serie serigrafati sul paraurti e una torretta orientabile,
sul tetto la torretta principale, orientabile anch'essa e soprattutto scorrevole lungo il suo binario,
per farla scivolare dietro l'APC per il carico/scarico sulla navetta, per quando c'è da attraversare un portello non sufficientemente alto, per fare gli splendidi con gli amici davanti al bar.
Come detto, la versione limited dell'APC include un mini alien ingaggiabile come cubista.
La Dropship con l'APC in fase di sbarco. Genuino Momento Emozione©.
Anche se di plastica, il portellone/rampa è agganciato in modo solido al resto della scocca, perciò lo si può richiudere con l'APC all'interno, come nella foto qui sopra: tiene benissimo, senza spatafasciarsi dopo due secondi.Ed eccoci qua, il sogno di una vita,
Eventualmente con lo xenomorfo cubista che balla Please don't go.
source photo |
WOW.
RispondiElimina... doc, ma quanto è grande casa tua?
Sto sbavando come un alieno...
RispondiEliminaGrande Doc, stima e invidia per questo fantastico pezzo da collezione! Film visto e rivisto almeno 50 volte (ho perso il conto) e smodata passione per la saga. Io mi devo accontentare del modellino konami per non incorrere nelle ire funeste della queen alien di casa :-) Un giorno ti posto una foto della mia collezione "aliena", so che tu puoi apprezzare.
Sure, posta, posta!
EliminaHai mica i set Micromachines di Aliens?
Non ancora, sto aspettando che mi cresca il terzo rene
EliminaIl pregio grosso è il metallo, i modellini in metallo danno una maggiore solidità oltre al fatto che questo è verniciato molto molto bene. L'AVP è forse l'elemento che mi lascia leggermente indifferente soprattutto per la sua estrema semplicità.
RispondiEliminaChe dire, bell'oggetto e costa il giusto. Adesso attento a Piki che quando incomincia a agirare per casa sono ...
Per quel che riguarda il custom mi pare che la dropship sia un kit modificato e l'APC invece l'aoshima modificato con le luci a led ma non en sono sicurissimo erano foto che giravano un po di tempo fa.
RispondiEliminaOttimo aver recuperato qualcosa che cercavi da tempo, viva le ricerche in nipponico idioma ;)
Già :)
EliminaPer la custom: è ovviamente come dici tu. Di Aoshima modificato c'è in quella foto solo l'APC, la Dropship nasce da un kit Alcyon, come specifica l'autore sulla sua pagina webbe:
http://www.ianlawrencemodels.com/dropship.html
Non credo comunque sia difficile, perdendoci un po di tempo e avendo le capacità per non rovinarla visto che andrebbero forati quelli esistenti, metterci i fari led anche sulla aoshima :)
EliminaDi sicuro dovrebbe essere più semplice piazzarli sull'APC, come ha fatto il tipo della foto: sotto ci sono le viti per aprirlo e i fari sono di plastica trasparente: se riesci a farci stare dietro i led è fatta.
EliminaE' davvero il sogno di una vita...o, a giudicare da tutti quelli che conosco e che come me amano Aliens alla follia, il sogno di tantissime vite!
RispondiEliminaFilm seminale, fondamentale, unico... a memoria la sceneggiatura tutta, invero.
Decolliamo. E nuclearizziamo.
Le action figures della McFarlane Toys non sono nemmeno male, le hai Doc? Il playset della Regina soprattutto
RispondiEliminaCèlo, e fa una comparsata in un video sul canale tutubico dell'Antro ("Ma dove diavolo metti i tuoi fumetti?", mi sembra). Negli anni ha perso progressivamente pezzi, reincollati di volta in volta, ma resta un gran playset. Il vero peccato sono i pupazzoni Hot Toys degli space marine: fatti troppo tempo fa, quando ancora Hot Toys non sfornava le robe di livello che sforna oggi. Ergo a) son bruttini, b) costano comunque un occhio perché difficili da trovare. Nella vetrina del negozio Hot Toys di Tokyo c'era Ripley con il Power Loader: una Barbie bruna con la permamente :(
EliminaCon la testa a mazzarella :)
EliminaAlla fine la McFarlane è sempre stato il miglior compromesso prezzo/qualità, ai tempi fecero anche una replica di Li II di Giger, secondo me fatta bene, ma forse flop commerciale. Come esperimento non fu malaccio. Ora solo football/baseball
So di dare un dolore alla tua famiglia( :D), me li hanno annunciati tutti in ristampa V2 ripley di Alien e Aliens con power loader:
Eliminahttp://oi62.tinypic.com/uwvhk.jpg
http://itakon.it/wp-content/uploads/2014/07/sdcc2014-hot-toys-booth-44.jpg
data da destinarsi prezzi idem (immagino improponibili ;))
La notizia resta buonerrima, ché hai visto mai la botta di chiul. Più che Ripley e il suo Power Loader (che costerà minimo un paio di reni), mi interessa qualche space marine. Una Vasquez che non sembri una bambola della Ceppi Ratti, per esempio. O Hudson, sarebbe figo anche Hudson. Faranno anche quelli in versione V2?
Eliminaper ora solo ellen ripley è stata mostrata, con data TBD quindi vai a sapere che cosa faranno e quando.
EliminaIn compenso quella del primo aveva pure il gatto, se magari interessa :D :D :D
Ok ho visto roa la roba NECA, sto male
RispondiEliminaMolto belle.... anche se io non ho mai capito il perché delle altre ali per i missili della dropship....
RispondiEliminaOh, bellissima.
RispondiEliminaOgni tanto vedo sia APC che Dropship usati girare su Mandarake, a prezzi intorno ai 15mila yen l'uno e 20mila l'altra.
Mi chiedevo di che dimensioni fossero e avevo paura di scoprirlo XD
Ma fra Valk, robottoni e signorine discinte, lo spazio per il modelli è esaurito, solo posti in piedi (o in scatola).
Stavo cercando di resistere, ma tu di certo non aiuti eh è_é
Immagino le spese di spedizione visto che è tutto metallo.
La Aoshima ha fatto anche il powerloader... :Q___
Miiiii....
RispondiEliminaE' bellissimo 0.0
Meravigliosamente meravigliose!!! Invidia a millemila!!! Ma ho visto sulla baia dei modellini omonimi ma credo in una scala inferiore e in materiale plastico che si portano via con una novantina di euri entrambi e poi ci sono quelli della konami ma se ho ben capito sono in kit di montaggio.
RispondiEliminaOra so cos'è l'invidia.
RispondiElimina;-)
anche la Liv Tyler di adesso, nuda a casa mia, farebbe la sua porca figura! O meglio, la sua figura da ...Ehr...
RispondiEliminaLOL!
EliminaVa beh, dopo le dico se passa anche da te... ;-)
puoi dire quel che vuoi , ma 10 anni fa avrebbe fatto miglior figura , mentre la dropship è ancora buona come allora !!
Elimina@ALienMas:io aspetto, ti ringrazio tanto!
EliminaVisto che non lo hai detto, suppongo che gli sportelli non si aprano, vero?
RispondiEliminaComunque, cercando "aliens apc" su youtube, viene fuori roba interessante
https://www.youtube.com/results?search_query=aliens+apc
Tipo questo in scala 1:16 con il portellone che si apre, facendo vedere gli interni dettagliati ed illuminati...
https://www.youtube.com/watch?v=WK2iUGhJZtU
O tipo questa accoppiata Dropship+APC fatta coi lego...
https://www.youtube.com/watch?v=4abI21CQ1wA
Doc, come spieghi le cose tu, neanche la mamma di Forrest Gump. Sai proprio tutto di tutto sui gamberi;-)
RispondiEliminaLOLLE.
EliminaChe spettacolo...
RispondiEliminaMuoio!
RispondiEliminaOgni giorno ringrazio il cielo di non aver la malattia delle action figures e dei modellini XD
RispondiEliminaragionavo con degli amici sul fatto che bill paxton sia l'unico uomo al mondo ad essere stato ucciso prima da uno xenimorfo e poi da un predator...
RispondiEliminaGame over davvero! :-) ... Uhm, più penso alla penultima foto e più mi sovviene una cosa... Io credo che il mì babbo sarebbe in grado di aviotrasf... (no, quello non ancora) applicare le luminarie sia alla Dropship che all'APC... e senza lasciare sfregi... Interesserebbe?
RispondiEliminaPS: mai definizione sull'APC fu più azzeccata :-D
una volta ho partecipato ad un asta per la replica di un feto di regina aliena in stasi tratta da alien la clonazione: una roba da feticisti completi della serie!
RispondiEliminauna volta ho partecipato ad un asta per la replica di un feto di regina aliena in stasi tratta da alien la clonazione: una roba da feticisti completi della serie!
RispondiEliminaBuongiorno dove si possono acquistare?grazie
RispondiElimina