Birdman, la recensione senza spoiler
Aspettavi Birdman di Iñárritu (d’ora in avanti, siccome ti scoccia copincollarlo: Inarritu) da mesi, urlando LALALA non sento LALALA a chi l'aveva visto in America, sull'Internet o da qualche altra parte e ti voleva proprio raccontare di cosa parlasse davvero questo film su un Michael Keaton attore in crisi vent'anni dopo esser stato Batm… Birdman. Ieri, finalmente, l'hai visto. E? E leggetevi la recensione, eghe […]
Riggan Thomson (Michael Keaton), un passato ingombrante come super-eroe del grande schermo negli anni Novanta, ora è autore e interprete della riduzione teatrale di un'opera di Raymond Carver a Broadway. Per dimostrare di non essere un attore ormai bollito, che tutti ricordano solo come Birdman, vent'anni prima, anche se in effetti... è un attore ormai bollito che tutti ricordano solo come Birdman, vent'anni prima. E a proposito di ricordare, ricorda qualcosa tutto questo?
Esatto, è praticamente la storia di Michael Keaton. Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) è, esattamente come il trailer lasciava intuire, metacinema allo stato puro: un film che ironizza sui film di super-eroi che fagocitano attori di talento infilandoli in un costumino, attraverso un protagonista - già stato, già fatto - da tempo fuori dal giro che ha contribuito a creare. Uno di quei film sul sogno americano al contrario, un ex astro sepolto sotto i debiti e uno strato spesso così di polvere di stelle, dopo essersi ritrovato parcheggiato in doppia fila sul Viale del Tramonto. Riggan è il passato che non vuole andarsene, mentre si beve una stella artois in un camerino pulcioso, a un passo dal finire a vivere solo di ricordi e rimpianti come un Jake LaMotta. Troppo attento a non andare a fondo per prestare attenzione a chi gli sta attorno e a quello che gli capita. Tutto un me, me, me, io, io, io, urlato senza accorgersi di parlare al vento.
Birdman è il giochino - vecchio quanto vuoi, ma sempre efficace se messo in piedi bene - di Hollywood che prende per il culo Hollywood, dello star system che guarda dall'alto in basso lo star system, preparandosi ad esser seppellito di statuette e portato in trionfo da quello stesso star system alla prossima notte degli Oscar. Una volta c'erano i legionari romani che mischiavano lodi e insulti ai loro condottieri e tutti erano felici, ché era uno strumento democratico di contenimento della boria e dell’autoglorificazione, oggi ci sono film come Birdman. Carmina triumphalia da grande schermo, direbbe un qualche critico cinematografico amico di quei critici musicali che conosciamo. E nel farlo, nel prendere per il naso il cinema, e quindi fondamentalmente se stesso, o la febbre da viral dei socialcosi, in ossequio alla quale è meglio esser ridicoli(zzati) che dimenticati, Birdman ti fa vedere anche come funziona Broadway e cosa gira nella testa - nella testa, non nel naso: quella è Hollywood, non fate confusione - di chi ci lavora.
Birdman è un film che ti fa amare New York e i suoi muri di mattoni, pur mostrandotela pochissimo e pur col rischio che una bionda ti sputi in testa per sfizio da un tetto. Birdman è anche un monito fin troppo esplicito per chi insegue le sue ossessioni invece che le proprie idee, tanto più per chi il suo momento di gloria già ce l'ha avuto e ora fissa nervoso il nuovo che avanza. Ché è un attimo tirarsela e fare i superiori e dire che gli altri fanno schifo e non valgono niente, quando non ti caga nessuno. Non vale per Keaton, che incarnando proprio tutto questo è finito di nuovo sotto i riflettori, ma vale per tutti quelli che il suo Riggan Thomson rappresenta. Per tante, mille piccole cose, anche ognuno di noi. L'ego delle persone pesa molto più di 21 grammi, e di sicuro vale quel che vale. Cioè niente.
Poi c'è un altro livello, un'altra cosa che i primi secondi di film ti lasciano lì, a galleggiare in compagnia di un sogghignante filo di dubbio, ed è un gioco. Un gioco di un imprevedibilmente, ironicamente, drammaticamente giocherellone Inarritu, che prendendoci gusto si mette a trastullarsi perfino con la musica di sottofondo, strizzando tutti e due gli occhi allo spettatore con quella gag in stile Simpson del batterista e della banda con i tamburi.
Birdman si fa amare facile da chi ama il cinema, aggrappandosi non solo alle performance dei suoi protagonisti, ma a una serie infinita di piani sequenza. Birdman è tutto una sequenza di piani sequenza. No, meglio: è praticamente tutto un unico piano sequenza, tipo un sogno bagnato di Altman e Cuarón. Con la gente infilata nei corridoi strettissimi del teatro, o in mezzo alla folla di Times Square, per rendersi le cose più difficili. Adori i piani sequenza e soprattutto adori i piani sequenza usati in modo intelligente, quelli che ti fanno girare la testa come su una giostra, un enorme Guarda là! per non farti accorgere che una mezz'ora di film è volata via praticamente in due stanze. Sotto il profilo tecnico, Birdman è un videogiocatore che gioca a livello ultra hard a prescindere, e i niubbi muti in un angolo. Dove le mettiamo le nomination per miglior regia e fotografia? Lasciatele pure lì, insieme alle altre, grazie.
Birdman è un film coraggioso e intelligente, di quelli che al cinema di spiegoni e zuppe pronte oppongono orgogliosi un dito medio alzato, perché sanno che il loro pubblico non ne ha bisogno, in quanto dotato di numero 1 cervelli funzionanti. Dialoghi affilati, un cast con degli attori che son tutti maledettamente in parte e non lì per obbligo di firma (sì, anche la Stone. Giuri), una trama che ti lascia appeso fino all'ultimo, perché non sai in che direzione svolterà al prossimo incrocio. E un Michael Keaton che dimostra, a chi pensava il contrario ricordandolo solo nei due Batman di vent'anni fa o nel robocoppo sbagliato, di - esatto - non essere per nulla un attore bollito. E non è mica merito dell'imprevedibile virtù dell'ignoranza, eh. In sintesi, un gran, gran bel film.
Ah, non fatevi spaventare dal cognome calabromessicano del regista, se proprio non vi sono piaciuti 21 grammi o Babel. Questo è un Inarritu diverso, divertito e divertente, evviva l'allitterazione. Che volete di più, Michael Fassbender? Era impegnato "nel prequel del prequel degli X-Men", sorry.
Riggan Thomson (Michael Keaton), un passato ingombrante come super-eroe del grande schermo negli anni Novanta, ora è autore e interprete della riduzione teatrale di un'opera di Raymond Carver a Broadway. Per dimostrare di non essere un attore ormai bollito, che tutti ricordano solo come Birdman, vent'anni prima, anche se in effetti... è un attore ormai bollito che tutti ricordano solo come Birdman, vent'anni prima. E a proposito di ricordare, ricorda qualcosa tutto questo?
Esatto, è praticamente la storia di Michael Keaton. Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza) è, esattamente come il trailer lasciava intuire, metacinema allo stato puro: un film che ironizza sui film di super-eroi che fagocitano attori di talento infilandoli in un costumino, attraverso un protagonista - già stato, già fatto - da tempo fuori dal giro che ha contribuito a creare. Uno di quei film sul sogno americano al contrario, un ex astro sepolto sotto i debiti e uno strato spesso così di polvere di stelle, dopo essersi ritrovato parcheggiato in doppia fila sul Viale del Tramonto. Riggan è il passato che non vuole andarsene, mentre si beve una stella artois in un camerino pulcioso, a un passo dal finire a vivere solo di ricordi e rimpianti come un Jake LaMotta. Troppo attento a non andare a fondo per prestare attenzione a chi gli sta attorno e a quello che gli capita. Tutto un me, me, me, io, io, io, urlato senza accorgersi di parlare al vento.
Anche il personaggio di Edward Norton è… una parodia dell’attore che lo interpreta. In particolare, della reputazione da stronzo che Norton si è ritagliato sul set di molti suoi film |
Birdman è un film che ti fa amare New York e i suoi muri di mattoni, pur mostrandotela pochissimo e pur col rischio che una bionda ti sputi in testa per sfizio da un tetto. Birdman è anche un monito fin troppo esplicito per chi insegue le sue ossessioni invece che le proprie idee, tanto più per chi il suo momento di gloria già ce l'ha avuto e ora fissa nervoso il nuovo che avanza. Ché è un attimo tirarsela e fare i superiori e dire che gli altri fanno schifo e non valgono niente, quando non ti caga nessuno. Non vale per Keaton, che incarnando proprio tutto questo è finito di nuovo sotto i riflettori, ma vale per tutti quelli che il suo Riggan Thomson rappresenta. Per tante, mille piccole cose, anche ognuno di noi. L'ego delle persone pesa molto più di 21 grammi, e di sicuro vale quel che vale. Cioè niente.
Poi c'è un altro livello, un'altra cosa che i primi secondi di film ti lasciano lì, a galleggiare in compagnia di un sogghignante filo di dubbio, ed è un gioco. Un gioco di un imprevedibilmente, ironicamente, drammaticamente giocherellone Inarritu, che prendendoci gusto si mette a trastullarsi perfino con la musica di sottofondo, strizzando tutti e due gli occhi allo spettatore con quella gag in stile Simpson del batterista e della banda con i tamburi.
Nel cast anche Naomi Watts (con una citazione di Mulholland Drive in omaggio) e Andrea Riseborough, la cugina inglese burrosa di Alba Rohrwacher |
Birdman è un film coraggioso e intelligente, di quelli che al cinema di spiegoni e zuppe pronte oppongono orgogliosi un dito medio alzato, perché sanno che il loro pubblico non ne ha bisogno, in quanto dotato di numero 1 cervelli funzionanti. Dialoghi affilati, un cast con degli attori che son tutti maledettamente in parte e non lì per obbligo di firma (sì, anche la Stone. Giuri), una trama che ti lascia appeso fino all'ultimo, perché non sai in che direzione svolterà al prossimo incrocio. E un Michael Keaton che dimostra, a chi pensava il contrario ricordandolo solo nei due Batman di vent'anni fa o nel robocoppo sbagliato, di - esatto - non essere per nulla un attore bollito. E non è mica merito dell'imprevedibile virtù dell'ignoranza, eh. In sintesi, un gran, gran bel film.
Ah, non fatevi spaventare dal cognome calabromessicano del regista, se proprio non vi sono piaciuti 21 grammi o Babel. Questo è un Inarritu diverso, divertito e divertente, evviva l'allitterazione. Che volete di più, Michael Fassbender? Era impegnato "nel prequel del prequel degli X-Men", sorry.
Birdman
recensito da DocManhattan il 2015-02-06
Rating:
recensito da DocManhattan il 2015-02-06
Rating:
Malgrado non ami inarritu (ho visceralmente odiato sia 21 grammi che amoresperros&tantiguai, irritanti compitini da - mia umile opinione - studentello del dams) per questo sono discretamente scimmiato. E poi Micheal Keaton è un grande (se non altro per quella meravigliosa sciocchezzuola di 4 pazzi in libertà, film che - negli anni lontani della mia infanzia, avrò visto millemila volte)
RispondiEliminaIdem per me
EliminaTroppo simpatico XD
E' quello dove Peter Boyle credeva di essere Cristo, vero? XD
EliminaSi, esatto....e Micheal Keaton restera' sempre il vero e unico Batman per me!
Eliminaprobabilmente lo avrete dato per scontato, ma non ho visto citato Beetlejuice!
Eliminabeh, ci mettiamo anche la guardia psicopatica di molto rumore per nulla di branagh?
EliminaMi intrigava sin dal principio, cercherò di non perdermelo: praticamente "Boris" in versione Hollywood.
RispondiEliminaQuesto film mi ha intrippato fin dalla prima volta che ne lessi un articolo su un giornale
RispondiEliminaPerò è anche vero che qui nel belpaese non è stato per niente pubblicizzato
Ironia della sorte e delle sarte, ieri ho visto lo spot in TV appena tornato a casa.
EliminaHo ritenuto "Amores perros" e soprattutto "Babel" (non ho visto "21 grammi") due film sopravvalutatissimi e di un'inutilità totale (soprattutto il secondo) eppure di questo film so pochissimo e lo voglio vedere.
RispondiEliminaAnche tu mi hai dato una speranza con la tua ultima frase. Incrocio le dita, vado nel weekend... ;)
E' uno di quei film che sento che saranno belli, ma che so di dover aspettare l'umore giusto per potermeli vedere. Prima o poi me lo guarderò XD
RispondiEliminaL'idea vaga che mi si era formata e che il Doc mi ha confermato è che qui gli attori principali non devono recitare, ma essere: va da se che l'interpretazione in questi casi è sempre di un certo livello. Sono anche contento che Michael Keaton si sia fatto perdonare per aver partecipato a Robert Cop :P
L'ho sempre voluto vedere 'sto film. E l'avrei visto sen ono fosse stato per... il fatto che che è andata a fuoco la multisala di Fabriano...
RispondiEliminaO.o
EliminaGiuro!
Eliminahttp://www.cronacheanconetane.it/va-a-fuoco-la-multisala-di-fabriano-evacuati-studenti-dal-cinema/
E' uno di quei film da vedere, perché che uno lo ami o lo odi, se vuole far parte di una qualsivoglia discussione di cinema da qua ai prossimi 5 anni (o 5 minuti, visto il livello di attenzione del popolo dei social), deve vederlo.
RispondiEliminaPersonalmente, "digerito" il piano sequenza definitivo, l'ho trovato fantastico, con un grande cast (Emma Stone, a parte Spiderman, l'ho trovata bravissima in qualsiasi altro film.. Forse non è tutta colpa sua!)
Per non spoilerare non aggiungo nulla, anche perché condivido la recensione del Doc.
Bella rece doc.
RispondiEliminaVisto stanotte sottotitolato( non ho voluto rischiare col doppiaggio stavolta), avevo deciso di consigliartene la visione sta mattina e invece...BAM!! Sempre sul pezzo doc. Per me è un fuori scala w.i.l.d.e. gran film, grandi interpretazioni ( la stone non è mai stata tanto convincente secondo me) poi lq colonna sonora e i piani sequenza..deve fare il pieno agli oscar.
Possibile ROVINATORE!!!
il ( diciamo primo) finale era parecchio telefonato, ma lo sarebbe stato in entrambi i casi..mentre il secondo finale, che ti fa rimettere in discussione tutto quello che pensavi di aver capito, o forse no, oer me è stata una genialata.
P.s. a galifiakis gli si vuole bene anche senza ciccia
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDoc, hai sbagliato il cognome del regista, si chiama Inariditu (cit. Maccio Capatonda :) )
RispondiEliminaMe l'ero perso, ma da quanto hai scritto sembrerebbe il mio genere di film, adoro il meta-cinema alla Charlie Kaufman (hai visto "Synedoche, New York"? Talmente meta- da diventare meta-fisico, con un immenso Philip Seymour Hoffman in una delle sue ultime interpretazioni) e adoro i piani-sequenza ben riusciti (si accende un sigaro). Grazie del consiglio, me lo sono appuntato mentalmente...
Ah, ecco di cosa parla questo film in realta'! A vederlo in giro pensavo quasi che fosse ispirato a quel vecchio cartone di Hannah-Barbera (BIIIIIRDMAANNNN!), poi ho visto un intervista a Michael Keaton (Batman to Birdman) e pensavo che si fosse dedicato al birdwatching, ora ho capito.
RispondiEliminaAllora, la versione doppiata stica... no grazie. Appena posso mi prendo il Fuchsia-ray.
Sono l'unico ad aver pensato che il costume di Bird Man è molto simile a quello di Blue Falcon, supereroe Hanna & Barbera? :D
RispondiEliminaUn poco si, ma penso che se gli metti delle creste laterali di piume sulla maschera, praticamente ottieni più un Hawkman "versione Hollywood" fatto e finito.
EliminaDiciamo anche che Birdman era il primo nome di Batman.
EliminaAll'inizio il cavaliere oscuro doveva avere un costume nero e rosso, agiva di giorno ed era una specie di uomo mascherato alla Phantom, a detta degli autori dell'epoca, il costume era simile a quello che è adesso, ma ovviamente rappresentava un volatile... per fortuna si sono ricreduti!
Giuri per la seconda volta:
Eliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Bill_Finger
abbiamo anche delle diapositive:
Eliminahttp://symoxiii.skyrock.com/3223255615-Trivia-Take-Away-Batman.html
"Uno di quei film sul sogno americano al contrario, un ex astro sepolto sotto i debiti e uno strato spesso così di polvere di stelle, dopo essersi ritrovato parcheggiato in doppia fila sul Viale del Tramonto" * clap clap clap *
RispondiEliminaGrazie per la rece, Doc, sembra davvero un bel film e finisce dritto in wishlist!
Molto ispirante, mi piace questo tipo di film diciamo "autocitazionista".
RispondiEliminaGrazie per la recenzio'.. ;)
Devo dire che dei "tres amigos" del cinema messicano Inarritu è sempre stato quello che mi ha ispirato di meno,però la premessa di questo film mi intriga assai...andrò a vederlo il prima possibile.
RispondiEliminaTrivia inutile ma che ti fa una cultura: Keaton ha doppiato Porco Rosso nell'edizione americana.
Mi aveva davvero incuriosito, una piacevole conferma che te lo sia sciroppato e ti sia piaciuto.
RispondiEliminaDomanda forse inutile: lo hai visto doppiato o originale? mi puzza di film che va visto forte forte in lingua però oh, sia mai ;)
In itaGliano, ché al cinema quello c'era. E, per dire, al multisala ancora non se lo sono cagato. Me lo rivedrò asap in lingua originale, visto che la curiosità è tanta.
Eliminagrazie della dritta.
RispondiEliminaE complimenti per la recensione.
Grazie :)
Eliminadi solito per scimmiare me un film deve essere proprio qualcosa di clamoroso, questo mi scimmiava già prima figuriamoci ora che vedo 5 presidentesse su 5...
RispondiEliminaRaga, ma qualcuno ha visto Game6 con Keaton? A me il trailer di questo film ricorda troppo QUEL film....Keaton che mette in scena uno spettacolo tatrale e intanto ragiona sulla sua vita, e anche lì i rapporto tra padre e figlia...c'era anche R.D.Junior che faceva il critico bastardo...
RispondiEliminaNessuno ti impedisce di farlo, Bara, intendiamoci, ma infilare un link in OGNI commento, senza chiedere il permesso di farlo, non è il massimo della netiquette. Tu mi chiedi: Posso farlo? Io ti rispondo: Sì, puoi farlo, certo. Solo che non ricordo tu me l'abbia chiesto. Sbaglio?
RispondiEliminaInsieme a Grand Budapest Hotel è il miglior film che abbia visto da un anno a questa parte. Il fatto che entrambi abbiano fatto incetta di nomination non è una sorpresa (o meglio, lo è visto che Hollywood in genere premia le minchiate).
RispondiEliminaRegia perfetta (con l'unico piano sequenza che si snoda per tutto il film), colonna sonora azzeccata, con quegli assoli di batteria al punto giusto (e la gag del batterista), attori tutti enormi (sia Keaton che Norton meritano l'Oscar!).
Se potete, guardatevelo in lingua originale perchè doppiato vi perdereste davvero molto.
-------------------SPOILER GROSSO-----------------
Il finale: all'inizio ero rimasto perplesso e non ne avevo capito il senso.
Poi discutendone con gli amici al cinema ho capito (credo).
Lui muore sul palco. La scena all'ospedale è immaginaria (della figlia). Infatti è l'unica scena fuori dal piano sequenza. La moglie è vestita di nero per il lutto. I fiori gli vengono appoggiati sul petto. La recensione superpositiva della critica non c'è mai stata (infatti lei si alza e se ne va incazzata alla fine dello spettacolo quindi prevedibilmente la recensione sarà negativa). E quando la figlia guarda prima giù e poi in cielo, è il segno che si è riappacificata col padre e sa che nonostante sia morto, ha fatto quello che sognava ed ora è libero di volare da solo, e non più come Birdman che infatti è stato mandato a cagare (letteralmente!).
----------------FINE SPOILER--------------
:-)
Mi piace questo finale perche' anche io non e' che ci avessi capito molto...grazie!
EliminaSPOILER ...................
EliminaInteressante la vostra interpretazione.
Non credo che il finale sia così metafisico, perché non ce ne sarebbe stato bisogno. Poteva allora finire al Bang.
Credo che invece il significato sia che lui per certi versi è tornato ad essere Birdman, cioé la fama e la notorietà "fagocitano" anche quello di buono che ha fatto al teatro. Lei è contenta perché in fondo è quello che lui vuole.
Però la mia è un'interpretazione, non vedo l'ora che esca il DVD per capire quale fosse l'intento del regista.
Prego!
EliminaNon è tutta farina del mio sacco però, visto che fra i 7-8 amici che eravamo al cinema si è innescata una discussione di 20 minuti sul film e sul finale e questa è stata la conclusione!
Altro segno che il film è ottimo! ;-)
Quella citata da Pedro è una tesi sposata da molti. E non fa una piega. Io sono più propenso però
Elimina[ROVINATORE]
...
per il finale da magical realism movie. Tutte le scene con Birdman avvenivano chiaramente solo nella sua testa, MA alla fine metaforicamente spicca il volo davvero.
A thing is a thing not what is said of that thing.
EliminaA mio giudizio la tesi metafisica non regge,e poi è bello pensare il finale come reale aprendo qualche congettura.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, ci mancherebbe (i finali aperti sono fatti apposta), ma metaforico e metafisico non sono sinonimi. Di metafisica non ne ho vista, ma di metafore nel film Inarritu (come suo solito) ne ha usate a chili.
Eliminaho appena visto il film e il finale è la cosa più assurda che abbia mai visto ... keaton ha i poteri ? non è possibile visto la scena del tassista, alla fine si suicida ? si lo fà, perchè nonostante il successo, birdman è la sua ossessione e le sue vittorie con la moglie la figlia e la critica non sono servite per liberarsi dell'ombra che lo ha seguito per tutta la sua carriera, forse per un attimo ha pensato di aver dato una svolta alla sua vita ma avere avuto la visione del pennuto in bagno gli ha fatto capire che niente, che nessun successo teatrale,avrebbe cancellato il suo demone e quindi ha deciso interrompere la sua esistenza. la figlia vede il padre volare ? o keaton si illude o si convince prima di lanciarsi nel vuoto che la figlia lo avrebbe visto volare ? guardando la pellicola avevo dato per scontato che il protagonista si sarebbe suicidato e il momento giusto sarebbe stato lì nell'ultima scena a teatro ma il fatto che si sia sparato al naso è stata una scelta geniale del regista che ha spostato i toni da un finale drammatico ad uno a lieto fine e allora perchè un secondo suicidio ? ha un significato più profondo ? hanno voluto far riflettere gli spettatori o alla fine hanno realmente fatto diventare keaton un superman ? a me il film è piaciuto , anche gli attori sono stati a mio avviso molto bravi lo stesso norton sembra essere il vero protagonista ma lasciare un finale così a libera interpretazione lo trovo poco rispettoso nei confronti di chi ha seguito l'intera trama.
EliminaAttenzione a non farci fuorviare dalla "scena del tassista". Lo vediamo rincorrere qualcuno dentro il teatro dicendo che "quello non gli ha pagato la corsa", ma non sappiamo se sia effettivamente Keaton. Quindi anche la tesi dei "poteri reali" resta valida.
EliminaNon condivido invece la tesi della "morte in scena - e tutto quello che viene dopo è nella testa della figlia", sarebbe in contrasto con una cosa che viene detta ad inizio film: gli attori seduti intorno al tavolo parlano di un tale che si è sparato in testa ma non è riuscito nemmeno ad ammazzarsi (inizialmente l'ho preso come un ammiccamento al finale di Fight Club). Alla luce di quanto succede in Birdman, con Keaton che guarda caso si spara in testa e sembra fallire, trovo improbabile che si sia voluto spezzare il parallelismo metanarrativo seminato ad inizio film!
è sicuramente keaton la persona che rincorre il tassista altrimenti al suo atterraggio in strada ci sarebbe una folla stupita ad osservare ed invece i passanti sono del tutto indifferenti
EliminaSono indifferenti perché distratti, se ne vedono chiaramente due intenti a smanettare con lo smartphone (se vuoi, leggici anche una critica alla tecnologia che ci impedisce di vedere le meraviglie a un passo da noi).
EliminaMa comunque il punto è che altrimenti non avrebbe senso il fatto che il tassista entri ed esca senza far vedere chi fosse effettivamente il passeggero :)
Non c'avrei scommesso nulla.
RispondiEliminaFilm dell' anno non so , ma sorpresa dell' anno a quanto pare possiamo sbilanciarci pure.
Bella rece, ero incuriosito prima e lo sono ancor di più ora. Per la cronaca a me Babel era piaciuto, mentre 21 grammi devo ancora vederlo.
RispondiEliminaVisione sicura assicurata per Mercoledì prossimo, questa recensione del Doc mi rassicura.
RispondiEliminaUna interessante analogia; ho visto poche settimane fa il BD di "Maps to the Stars" del maestro Cronenberg, che pur utilizzando un linguaggio ed una trama differente per qualche strano "giro del destino" è legato a doppio filo con questo Birdman.
Pertanto se questo Birdman vi è piaciuto guardatevi pure Maps to the Stars!
Ero gia' straconvinto di vedermelo.Ora ancora di piu'.Oggi provvedero' in lingua originale.Seguira' "l'attesissimo" commento !
RispondiEliminaScimmie, scimmie, scimmie dappertutto!
RispondiEliminaBella recensione (come sempre)
RispondiEliminaIl film mi e' piaciuto, uno di quei casi in cui mi riscopro a pensare a cio' che ho visto anche dopo essere uscito dal cinema.
La mia unica perplessita' e' proprio legata alla scelta tecnica del piano sequenza, ho sempre l'impressione che decisioni estetiche tanto estreme siano un po' fini a se stesse, uno sfoggio di tecnica non sempre legato alle esigenze narrative...
C.
"Uno di quei film sul sogno americano al contrario, un ex astro sepolto sotto i debiti e uno strato spesso così di polvere di stelle, dopo essersi ritrovato parcheggiato in doppia fila sul Viale del Tramonto."
RispondiEliminaE l'Internetto si alza per fare la ola ;-)
Quindi mettere Keaton nei panni di Batman a fine anni'80 è stato un doppio danno: a noi perchè come Bruce Wayne era ridicolo e a lui perchè gli ha segato le gambe come attore.
RispondiEliminaBella lì, Timmy!
keaton era ridicolo come batman ? siamo nel 2015 e molti pensano che sia lui l'unico batman a differenza di clooney e kilmer
EliminaDovevo andarlo a vedere ieri ma causa neve ho dovuto rimandare. Dopo questa recensione da cinque Presidentesse lo aspetto ancora di più, spero di riuscire ad andare nel weekend.
RispondiEliminaA proposito del Batman '89 , Doc, non sono ANNI che ti riproponi un bel post su Burton, anche perchè tua moglie pare l'abbia incontrato dal vivo a Venezia?
RispondiEliminaLo so, lo so, e avrei tutto un progetto al riguardo. Tocca solo trovare il tempo per realizzarlo... :)
EliminaAnche questa volta Inarritu non mi ha deluso. Un cast in totale stato di grazia (Naomi Watts un po' meno degli altri) per un film che, come hai scritto, si fa amare facile da chi ama il cinema.
RispondiEliminaBella recensione.
Grazie.
Grazie a te.
Eliminadoc la devi smetterla di stuzzicarmi e farmi allungare all'inverosimile la lista dei film "Ora non posso, prossimamente" eghe che qui c'è gente che non c'ha tempo °_°
RispondiEliminaBTW ottima rece sembra molto più interessante di quel che avevo dedotto leggiuchiando in giro.
Interessante punto di vista.
RispondiEliminaPosso dirti che concordo sul fatto che questo film è parecchi passi avanti a 21 grammi e Babel, ma per il resto taccio fino a lunedì, quando anch'io pubblicherò il post.
E dopo una recensione così, caro Doc, ho un gibbone appollaiato sulle spalle, aggrappato per le mie orecchie che mi urla LODEVIVEDEEEREEEEEEEEEEEEEEE
RispondiEliminaimperdibile!
RispondiEliminaPiaciuto, ma non proprio esaltato. 7.
RispondiEliminaSottolineo che al contrario del personaggio interpretato nel film, Keaton nella realtà dopo i Batman ha fatto decine di film, magari nessun incasso stellare ma è ricco, ha mucchi di soldi, non è uno squattrinato come lo era Rourke prima del suo rilancio con The Wrestler....
RispondiEliminaIl gigante Ciccio ti ringrazia per la precisazione, Giuseppe, ma nessuno ha scritto che Keaton e il personaggio sono identici. Solo che la gggente ricorda Keaton per Batman, e non per quello che ha fatto dopo. Non è un caso se il protagonista ha interpretato l'ultimo Birdman nel '92. Detto questo, con tutti i soldi che sicuramente ha fatto, non aveva un ruolo da protagonista in un film di rilievo da diversi anni.
Eliminacerto, certo era tanto per dire che se Keaton volesse produrre uno spettacolo non avrebbe certo bisogno di chiedere un ipoteca, potrebbe comprarsi pure il teatro, inoltre il pubblico(e la critica)è ben consapevole della sua bravura...
Eliminascusami per "film di rilievo" intendi con poco incasso o che comunque non erano commerciali?
Ma a proposito dello splendido The Wrestler..qualche somiglianza di trama o di spirito con il sogno americano al contrario della star acclamata dalle folle e caduta in rovina del fenomenale Rourke? Hollywood a parte mi sembra dello stesso filone..
RispondiEliminaMi rispondo da solo, avendo finalmente recuperato in periodo vacanziero il film di Inarritu.
EliminaLe somiglianze con The Wrestler ci sono nell'impostazione e nel significato di fondo del sogno al contrario yankee, stesso filone insomma. Ma la realizzazione tecnica è profondamente diversa.
Epperò c è molto in Riggan del personaggio di Rourke. Entrambi sulla via discendente, entrambi senza famiglia e con un rapporto difficile con la figlia..ma se lì la faceva da padrone il corpo martoriato, carne e sangue, di Rourke, qui più la sofferenza interiore, il dolore e la voglia di riscatto, la follia dei dialoghi con Birdman..e Keaton è superbo nel rendere la parte sua, così come è superbo Norton nel rendersi odioso!
Bando alle ciance: film molto intenso, ben recitato, piani sequenza quasi al limite del "bè allora dillo che lo fai solo per sfregio", ma ancora accettabili e quel senso di meta-narrazione teatrale (mai visto la pièce "Rumori fuori scena" e il relativo film con Michael Cane?) che lo rende piacevolmente radical-chic..."Ah coso! Bay...Prrrrrrrr!"
Oscar meritati. Film dell'anno? Per ora se la gioca con Fury Road..vedremo cosa ne resterà a fine anno..
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBella recensione e segnalazione interessante.
RispondiEliminaHo visto ieri il bd americano, ed e' stato certamene un film particolare. Curiose inquadrature che seguono continuamente i personaggi e gli ruotano attorno (sembra un mockumentary girato bene), momenti introspettivi sullo stile "ma succede davvero o no?".
Molto bello lo sguardo all'interno del mondo del cinema, con le tre categorie di attori gerarchizzati (teatro > cinema > cinema fracassone).
La cosa particolare e' che io di solito guardo principalmente proprio i blockbuster odiati da Thompson invece di "tutti questi filmetti artistici e pieni di chiacchiere" (cit), ma la produzione si fa apprezzare un po' da tutti.
Ok, questo finisce nella lista degli indiziati per MOTY 2014.
Io invece ho fatto una overdose da postmodernismo, come ho scritto dalle mie parti.
RispondiEliminaAlla fine il film è anche bello e godibile, ma c'è quell'aura da compitino, da gomitata nelle costole ogni due per tre, che diventa irritante se non fatta nel modo giusto (e no, il modo giusto non è questo).
Leggendo la tua recensione non ho potuto fare a meno di notare che c'hai infilato una metafora riguardo al "Viale del Tramonto" molto simile a quella che ho utilizzato pure io nella mia recensione. Coincidenze? Io non Dzeko.
RispondiEliminaE questo non te lo sto scrivendo per gridare al gomblotto (perché figurati se te la sei inculata la mia recensione), ma per dirti che è un onore venire plagiati nel modo di fare critica dal Doc <3
A parte questa parentesi scema, recensione davvero eccelsa (come sempre), però potevi spendere due parole su quanto sia topa Emma Stone, mi hai deluso un tot.
Non volermene, Gianmarco, ma sei fuori strada: non ho letto né la tua, né alcuna altra recensione del film, perché non volevo alcuna indicazione extra rispetto a quanto visto nel trailer mesi addietro.
EliminaDoc, lo so che letto da dietro un computer non può sembrare, ero sul serio ironico :)
EliminaVolevo giusto sottolineare la piacevolissima coincidenza (metafora simile nella recensione dello stesso film), essendo tu una persona che stimo molto nel modo di fare critica. Perdonami!
EliminaTranquillo, l'avevo capito :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto film è una bomba!
RispondiEliminaTroppo bello!!!!
A me non è piaciuto molto, tecnicamente ineccepibile ma aspetti una rivelazione che non arriva e alla fine sono uscito come sono entrato: poche emozioni. Mi è sembrato un grosso fanservice per cinefili, uno lungo virtuosismo autorale che hai paura a dire che è brutto per non passare per superficiale.
RispondiEliminacredo mi sia bruciato tutto il 2015 cinematico con questo film, è la perfezione, un tarantino meno pulp, uno spielberg meno guaglionesco, spike lee più bianco è l'opposto di bay dove gli effetti cgi sono in funzione alle riprese e non alle scene......... mi sono bruciato il 2015.......... maledetto doc
RispondiElimina--- ATTENZIONE!!!! SPOILER ---
RispondiEliminaRiflettendo con il mio ragazzo dopo il finale pensavamo a questo: tutto il film è metanarrazione del contrasto tra "cio che vuole la gente" e "ciò che è arte". Quindi dopo che fin dall'inizio del film ci hanno telefonato la scena finale sul palco, il regista ci frega dandoci un altro finale. Ma a commento di tutto il discorso che ha intavolato fino a quel momento non ci dà la realtà, ci dà "ciò che vuole la gente" ovvero che i poteri non sono un suo delirio, ma realtà. Perchè noi spettatori non vogliamo che muoia... e così facendo ci frega per l'ennesima volta.
CHAPEAU
P.S. Durante il film tutti gli "usi dei superpoteri" erano visibili chiaramente solo dagli spettatori (quando il suo amico apre la porta del camerino lui sta lanciando qualcosa con le mani, il taxi, ecc.)(ovviamente tutto è lasciato volutamente nell'ambiguità).
--- FINE SPOILER ---
Voi che ne pensate?
Gran bel film! E Edward Norton conferma di essere il migliore!
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