Perché True Detective è una serie meravigliosamente meravigliosa
Sai di predicare ai convertiti. Sai che una buona parte di lorsignori debosciati ha già visto la prima e per il momento unica stagione di True Detective, conclusasi negli Stati Uniti dell'hotdog a marzo. Ma c'è che nello scorso fine settimana te la sei tirata tutta in due giorni, e ora ci tieni proprio tanto a scrivere perché, a tuo e non solo tuo modo di vedere, si tratta di un serial semplicemente meraviglioso. No spoiler per chi non l'avesse ancora vista, tranquillos [...]
Come ripeti sempre, spesso le serie TV migliori c'hanno questa cosa: non sembrano delle serie TV. Non hanno la classica struttura e i limiti narrativi di un telefilm confezionato per un pubblico scemo e non seguono il solco della grande tradizione del genere d'appartenenza. La crime story ideata e scritta da Nic Pizzolatto, un classe '75 di New Orleans, non è un serial, ma un film lungo otto ore. Otto episodi che ti agganciano per le orecchie e ti trascinano fino alla fine senza possibilità alcuna di opporre resistenza. Perché? Per almeno tre ragioni.
Innanzitutto, True Detective è una storia scritta maledettamente bene. Un storia di detection classica che non è però classica per niente. Il pingpong cronologico tra due diversi piani temporali e la caratterizzazione dei personaggi (ci arriviamo tra un attimo) fanno il grosso del lavoro calamitico, ma ci mette del suo anche l'ambientazione. Pizzolatto, con il suo nome da finto cappuccino italoamericano inventato, lascia da parte la solita New York e si tuffa nel marcio paludoso della sua Louisiana, dove affonda le proprie radici uno strano e perciò inquietante e perciò magnetico caso di delitti seriali legati a una qualche forma di vudù / santeria / paganesimo / fanatismo cristiano white trash. Sullo sfondo, una società ricchi e potenti versus poveri cristi ignoranti sbilanciatissima a favore dei primi, nel cuore caldo del profondo sud senza Huck e Jim.
True Detective è un giallo con elementi da horror movie (la scuola, Carcosa) che cita esplicitamente le storie di Robert W. Chambers e del suo "The King in Yellow", e che riesce ad agganciare in modo credibile alcuni snodi anche importanti del plot principale alla devastazione portata da Katrina. Una storia che si srotola all'inizio con un ritmo lento, in due asfittiche salette per interrogatori, per poi accelerare sul finale tirando fuori almeno un paio di sorpresoni concentrici, dopo aver tentato (invano) il depistaggio dell'ultimo Tyrionsecondo.
E poi ci sono loro due. Due attori di grandissimo peso come Woody Harrelson e un MOSTRUOSO Matthew McConaughey, cui non sono stati affidati i soliti ruoli preconfezionati da coppia di detective, il poliziotto stronzo e quello comprensivo, i completi usati ma tenuti bene di un Law & Order qualsiasi. Al posto dell'investigatore cinico divorziato abbiamo Rustin "Rust" Cohle, detective sì cinico, sì divorziato, ma trasformato da un dramma personale in un alfiere del nichilismo più sfrenato, distaccata macchina da detection alimentata a sigarette camel e birre lone star, cyborg incapace di legare apparentemente con nessuno. Tanto è vero che lui e il suo partner, Martin "Marty" Hart, a lungo non legano per niente. Anzi. Hart (Harrelson) è invece l'americano medio che crede nei valori da torta di mele e del buon padre di famiglia, e non vuole gli si tocchino. Tranne quando una ragazzina perversa al buon padre di famiglia gliela molla sotto al naso, o un'altra ragazzina perversa (Lili Simmons) fa altrettanto, dicendogli quella cosa lì in quel modo lì(li), ad alto rischio epistassi nel pubblico maschile davanti al televisore:
Uno stronzo violento e ipocrita, Marty, in buona sostanza, che però finisce con il pagare di tasca propria il prezzo delle due azioni. Ma manca ancora all'appello la terza ragione: la regia - affidata per tutti e otto gli episodi a Cary Joji Fukunaga, Jane Eyre con Fassbender - e una fotografia eccezionali. Saresti stato lì a guardare quei campi e quelle paludi, quelle stradine deserte solcate solo da pickup sgangherati, per ore. Una regia non solo priva di sbavature, ma che non ricorre ai soliti trucchetti visivi moderni, ai trademark da infilare forzatamente in ogni episodio (come la scena accelerata e l'inquadratura da sotto al tavolo di Breaking Bad). True Detective è una di quelle produzioni che decine e decine di cineasti e produttori, capaci solo di bruciare budget enormi su film scritti e diretti con standard da canile, dovrebbero esser costretti a guardare per legge.
E così quelle otto ore volano via e arriva un finale che, sulle prime, ti aveva un attimo lasciato perplesso. Per quelle esagerazioni da Arma Letale che l'atteso confronto finale con [OMISSIS] si è trascinato forse inevitabilmente, catarticamente dietro. Ma i dialoghi che seguono dopo, quelle scene dell'ospedale, sono una chiosa perfetta per questa storia di orrori di periferia e disperazione umana. Restano, sul Nooooèfinitoooo dei titoli di coda, solo un dubbio e una nota amara. Il dubbio: riuscirà il nostro eroe Pizzolatto a tirar fuori con la seconda stagione, che per il momento non ha ancora una data ma avrà un cast e una storia completamente diversi (e, a detta dello stesso showrunner, il medesimo livello di "stranezza"), qualcosa all'altezza della prima? A trovare un altro McConaughey?
La considerazione amara: quando guardi qualcosa di così ben fatto, ti viene difficile poi mandar giù le produzioni dello stesso tipo che volano qualche decina di chilometri più in basso. Dato fondo alle otto puntate di True Detective, avete provato a guardare con la signora Manhattan le prime di Banshee. Alla fine dell'episodio pilota, il livello di Vabbè aveva già sfondato le barriere di protezione e avete lasciato perdere.
Se avete già visto la prima stagione di True Detective, bravi: potete scrivere qua sotto che ne pensate, ma occhio agli spoiler. Se proprio necessario, usate come sempre il tag [SPOILER] a inizio commento. Se non l'avete ancora visto, beh, fatelo. Tipo subito.
Come ripeti sempre, spesso le serie TV migliori c'hanno questa cosa: non sembrano delle serie TV. Non hanno la classica struttura e i limiti narrativi di un telefilm confezionato per un pubblico scemo e non seguono il solco della grande tradizione del genere d'appartenenza. La crime story ideata e scritta da Nic Pizzolatto, un classe '75 di New Orleans, non è un serial, ma un film lungo otto ore. Otto episodi che ti agganciano per le orecchie e ti trascinano fino alla fine senza possibilità alcuna di opporre resistenza. Perché? Per almeno tre ragioni.
Innanzitutto, True Detective è una storia scritta maledettamente bene. Un storia di detection classica che non è però classica per niente. Il pingpong cronologico tra due diversi piani temporali e la caratterizzazione dei personaggi (ci arriviamo tra un attimo) fanno il grosso del lavoro calamitico, ma ci mette del suo anche l'ambientazione. Pizzolatto, con il suo nome da finto cappuccino italoamericano inventato, lascia da parte la solita New York e si tuffa nel marcio paludoso della sua Louisiana, dove affonda le proprie radici uno strano e perciò inquietante e perciò magnetico caso di delitti seriali legati a una qualche forma di vudù / santeria / paganesimo / fanatismo cristiano white trash. Sullo sfondo, una società ricchi e potenti versus poveri cristi ignoranti sbilanciatissima a favore dei primi, nel cuore caldo del profondo sud senza Huck e Jim.
True Detective è un giallo con elementi da horror movie (la scuola, Carcosa) che cita esplicitamente le storie di Robert W. Chambers e del suo "The King in Yellow", e che riesce ad agganciare in modo credibile alcuni snodi anche importanti del plot principale alla devastazione portata da Katrina. Una storia che si srotola all'inizio con un ritmo lento, in due asfittiche salette per interrogatori, per poi accelerare sul finale tirando fuori almeno un paio di sorpresoni concentrici, dopo aver tentato (invano) il depistaggio dell'ultimo Tyrionsecondo.
(EdTV, 15 anni prima...) |
E non diciamo di cosa sta parlando |
Il primo di un piccolo esercito di omini di latta, mentre Cohle spiega la sua versione del concetto di eterno ritorno di Nietzsche |
Maggy Hart (Michelle Monaghan), unico personaggio femminile di rilievo del cast e punta di diamante di un discorso antimachista portato avanti dalla serie |
Se avete già visto la prima stagione di True Detective, bravi: potete scrivere qua sotto che ne pensate, ma occhio agli spoiler. Se proprio necessario, usate come sempre il tag [SPOILER] a inizio commento. Se non l'avete ancora visto, beh, fatelo. Tipo subito.
True Detective
recensito da DocManhattan il 2014-04-25
Rating:
recensito da DocManhattan il 2014-04-25
Rating:
il secondo episodio di banshee è un po' meno stupido. Non molto, ma un po' meno stupido ma tra true dective da una parte e justified dall'altra per ora non ha detto molto nemmeno a me, salvo una generica voglia di leggere qualcosa di Elmore Leonard o di Lansdale
RispondiEliminaok lo si aggiunge alle serie da vedere sperando che riesca a superare il trauma di breaking bad. Nessuna serie dopo le storie di Mr. White mi ha preso davvero.
RispondiEliminaHouse of cards e true detective possono farcela!
Eliminaappena finito di vedere la prima puntata di TD , ora capisco perchè Matthew McConaughey ha fregato l'oscar a Di Caprio XD
Eliminamattew in dallas buyers club è ... spaventoso. Di Caprio grande, ma Mattew è una spanna (anche 2 o 3) sopra.
EliminaEbbrava Giovanna (brava!), come gia detto in vari commenti consigliare questa bellissima serie é vincere facile (pocci pocci...) piaciuta tantissimo e ringrazio il signor cappuccio e tutto il cast...veramente fatta benissimo e stranamente ancora non idolatrata (ma verrà il suo momento...come breaking bad, tra l' altro merita MOLTO piu questa serie che una stagione moscia, a parte due puntate, qualsiasi di BB).
RispondiEliminaSenza spoiler non ho molto da aggiungere quindi mi limiterò ad un'altra banalitá: un grazie speciale e sentito alla signorina Alexandra Daddario :)
Primo commento in questo adorabile blog: Ma fra i punti a favore, tutti i richiami ad Alan Moore, come l'accenno che fa Rust alle marionette nella terza puntata, tutti i suoi discorsi sul tempo o il fatto che [SPOILER]
RispondiEliminaci spammino l'assassino davanti con quella nonchalance; e quella meravigliosa ultima citazione da top ten !!!!
[FINE SPOILER]
Tu che ne dici Doc, non ti hanno emozionato questi omaggi ?
Non sono il solo, allora, ad aver pensato allo stregone di Northampton. Pensavo fosse l'associazione d'idee tra la palude e le sue storie di Swamp Thing... :)
EliminaC'è molto anche di Lovecraft e, di converso di Alan Moore (The Courtyard, Neonomicon). Lo stesso elemento del giallo (ripreso da Lovecraft ora-non-ricordo-come :D) e il nome Carcosa.
Eliminail dialogo finale fuori dall'ospedale ("Light is winning" eccetera) è una diretta citazione da un fumetto di Alan Moore, ho anche visto la pagina ma adesso non ricordo più quale fosse
Eliminagrandissima serie!
RispondiEliminabanshee però non mollarlo. il pilota non è un granché, ma poi migliora parecchio!
Io aspetto settembre, per vederlo nell'italico idioma. Nel frattempo, sono sempre stato incuriosito da "Re in giallo" e frenato dalla difficoltà del procurarmene una copia. E' bello? Merita?
RispondiEliminaDa impazzire (LOL!)
EliminaNononono, in italico idioma non si può. Rust e Marty (soprattutto Rust) meritano di essere sentiti in originale (che poi subbato si trova facilmente).
Elimina@wargarv:se è una battuta legata alla trama, mi sfugge.
Elimina@Xaide:vero, ma per motivi che non stò a raccontare subbato dovrei vedermelo sul piccolo schermo del mio pc, mentre quando lo passerà Sky Atlantic approfitterò del 42 pollici in HD.
Una serie che non sembra una serie. Attori giganti, personaggi scritti come si deve, un finale all'apparenza deludente ma in realta' molto piu' sensato e "concreto" di tanti altri. Un successo stra-meritato, confermato dal fatto che erano anni che non vedevo una serie sezionata fotogramma per fotogramma come accaduto per TD (e infatti la quantita' di false piste lasciate in giro, nn saprei dire se volontariamente o meno, e' spaventosa). Bene, bravi, bis.
RispondiEliminaNella seconda stagione uniranno le forze Don Matteo e Piedone.
Bellissima, vista tutta in un giorno. Speravo, lo dico sinceramente, in un finale fanta horror lovercraftiano.
RispondiElimina"Come ripeti sempre, spesso le serie TV migliori c'hanno questa cosa: non sembrano delle serie TV"
RispondiEliminaPiù che altro ormai le serie TV si sono evolute ed oggi sono proprio questo... non hanno più nulla da invidiare al cinema che invece ha ormai da tanti anni preso una brutta piega e tutto quello che esce su grande schermo deve per forza essere PG-13 altrimenti non vende.
OK! Mi hai incuriosito, la metto subito in coda (^_^)
RispondiEliminaDOC sono a fare la maratona Soprano (3a stagione per ora),poi mi dedico a questa. Promesso.
RispondiEliminaNon sai come ti invidio. Per il fatto che hai ancora I Soprano da finire, chiaramente. Per me ancora la miglior serie di sempre.
EliminaBanshhaahahahaahahahahahahahahhmwwahaahhahhwhahahahhaahahahhwhhahahhwhhahhaahhahahah.
RispondiEliminaPer moltissime produzioni e soprattutto relativi fan sfegatati andrebbe messo in atto il Metodo Ludovico, con True Detective proiettato davanti in loop.
A seguire, Giovannona Coscialunga e La Polizia s'incazza.
Ah, personalmente preferisco la Daddario alla Simmons... e comunque Banshee è bellissimo!
RispondiEliminaTrue detective è stato quello di cui avevo bisogno subito dopo la fine della terza di Sherlock. Cominciato all'altezza del secondo episodio, dopo QUELLA scena di Alexandra Daddario, è diventato immediatamente una droga. Una di quelle che non vedi l'ora che passi la settimana, che consulti tutti i siti di recensioni, che inizi a trovare indizi, a fare collegamenti, ipotesi, supposizioni, metti su teorie con i tuoi contatti, che il lunedì mattina ti ritrovi a fare refresh compulsivi dicendo peste e corna della lentezza degli autori di sub e poi li vorresti abbracciare tutti quando escono. (Nota: è tutto recitato con un accento assurdo, i sub sono semplicemente necessari).
RispondiEliminaHo provato Banshee anch'io subito dopo, per tirarmi su. Ma niente. Dovendo trovare un metadone, consiglio anch'io House of Cards, mi sono sparato tutta la prima serie (13 puntate, circa 12 ore) in un giorno ed è una meraviglia che non so neppure da dove cominciare.
[Spoiler] Nel finale lovecraftiano con personaggio disperso nell'ombra o impazzito ci speravo tantissimo anch'io. Ho avuto le stesse parplessità del Doc, il "ma come, tutto qui?" a un certo punto è inevitabile, ma quel [SPOILERX2] "No, non li abbiamo presi tutti. Ma abbiamo preso i nostri." è straordinario.
"True detective è stato quello di cui avevo bisogno subito dopo la fine della terza di Sherlock."
EliminaGrazie. Avevo bisogno di queste parole. So che con me probabilmente non funzionerà, ma vado a metterlo in coda,và.
Bella bella True Detective, ottima regia ottimi personaggi, ma la storia è banale (niente colpi di scena clamorosi, niente finali che lasciano a bocca aperta, solo una piatta, scontata caccia all'assassino da parte della polizia). Il vero punto di forza della serie è il detective di McConnaghiu, che però, bisogna dirlo, dopo la terza/quarta puntata si trasforma in una macchietta cinica capace solo di ripetere frasi intrise di pessimismo E BASTA. Hanno voluto calcare un po' troppo la mano con la sua caratterizzazione da bello e dannato, sembra il Dottor House in versione poliziotto. A un certo punto ti chiedi quando la smetterà di pontificare su quanto schifo gli faccia la vita e speri che si decida a tagliarsi le vene.
RispondiEliminaSarei anche d'accordo, Faina, sulla ripetitività del dobbiamotuttimorire di Cohle, senonché...
Elimina[SPOILER]
...ha una funzione precisa nell'economia della storia, e cioè provare a spiegare in quale buco nero si sia cacciato negli anni "fuori dal radar". O perché si sia legato tanto a questa indagine. Non solo. La filosofia nichilista di Rust - come ho scritto nel post non si è inventato niente: si cita Nietzsche anche alla lettera - non rimane un suo fatto privato e personale. Arriva a suggerire a una donna, dopo averla fatta confessare, di suicidarsi. E dalla faccia che fa la tipa, il consiglio non è finito nel vuoto. Contribuisce insomma, a mio modo di vedere, al tono cupo e malato della storia fino al suo epilogo.
Serie spettacolare davvero.
RispondiElimina[inizio SPOILER]
La mia unica perplessità è stata sulla svolta che porta i due detective a scoprire chi è l'assassino. La storia della casa verniciata di verde mi è sembrata davvero tirata per i capelli.
[fine SPOILER].
Gli ultimi 7 minuti della quarta puntata sono un unico piano sequenza.
RispondiEliminaUna goduria tecnica che ho dovuto rivedere per crederci.
Magistrale.
Ecco, io quella l'ho dovuta rivedere per capire che fosse un piano sequenza. Alla prima visione ero talmente "dentro" che non ci avevo neppure fatto caso.
EliminaSi, infatti quando la vidi non ci feci caso subito, mi accorsi che era un piano sequenza verso la fine e pensai: "Però, sono almeno un paio di minuti... però fammi vedere bene da dove inizia..."
EliminaCi sono rimasto quando ho visto che era tutta la scena
[SPOILER SPOILER SPOILER]
dei motociclisti e della fuga!
[FINESPOILER FINESPOILER]
Concordo su ogni parola. Serie per me incredibile per il coinvolgimento che riesce a trasmettere, poi io per le storie ambientate in queste praterie di confine della zona meridionale degli Stati Uniti con personaggi molto crepuscolari ho un debole grande come una casa. Ma Rust e Marty me li ricorderò sempre come mi ricorderò Walt e Jessie: personaggi di uno spessore che ciao, un'alchimia che si consolida molto a fatica tra di loro e vacilla continuamente, fino alla concretizzazione nell'episodio finale.
RispondiElimina[inizio SPOILER}
A me il finale è piaciuto tantissimo: davo già per scontato che uno dei 2 sarebbe morto, e mi sarebbe sembrata una cosa veramente telefonatissima, un Rust martirizzato e ricordato dal collega che finalmente ne riconosce le qualità umane ecc. Grazie a dio hanno pensato ad altro.
Ho sentito anch'io pareri contrastanti sull'esito della storia, penso che l'apparente insoddisfazione sia dovuta soprattutto perchè è un finale "normale", nel senso di "realistico" e non drammatico per forza. Il killer è stato preso, loro vivranno di gloria per qualche tempo, ma poi torneranno ad essere le persone che sono, massacrate dalle scelte fatte e subite nel corso della storia. Sono due esseri umani abbastanza patetici a conti fatti, pieni di debolezze e difetti e contraddizioni, ma proprio per questo ti ci affezioni.
[fine SPOILER]
Ho paurissima per la seconda stagione a questo punto. Per i corridoi semibui dell'internetto si vociferà ci sarà un Brad Pitt degradato alla Fight Club ad interpretare uno dei 2 protagonisti, e che sia già stato contattato e confermato dalla produzione. Non so se dire tanta roba o mettermi le mani nei capelli, ma vista la trasformazione di McConaghey, ormai posso sperare su chiunque.
[SPOILER]
EliminaRitengo che molte persone siano rimaste deluse dal quantitativo di false piste che non hanno portato a niente (online si era tutti o quasi convinti del coinvolgimento della famiglia della moglie di Marty, ad esempio) e dal fatto che non c'e' una vera risoluzione finale, catturano il giardiniere e... basta, il resto della setta e' ancora al largo e ci restera'. E secondo me qui sta una delle grandi forze di TD, perche' in una storia "realistica" difficilmente si riesce a smantellare una organizzazione con radici cosi' profonde nelle gerarchie del potere. La cattura del Yellow King alla fine non e' altro che un contentino, l'elemento sacrificabile della setta che viene arrestato. Abbastanza per dare un volto al colpevole e chiudere la storia, ma non abbastanza per parlare di una vittoria. E qui secondo me, lo ripeto, sta uno dei punti piu' alti di TD.
[fine SPOILER]
Mi hai quasi fatto venire voglia di vederlo.
RispondiEliminaChe io sappia, per la seconda stagione si pensava due protagoniste femminili e una storia sulle ferrovie statunitensi.
RispondiEliminaVoci di Internetcorridoio.
Aspetterò con ansia l'uscita della versione nel nostro amato idioma. ovviamente aspetterò che diano tutte le puntate per poi guardarmele prive delle odiose interruzioni pubblicitarie e sopratutto per non dover aspettare 2 mesi per sapere come va a finire.
RispondiEliminaSperando che Woody Harrelson sia doppiato da Roberto Pedicini e Matthew McConaughey da Francesco Prando o Riccardo Rossi
Doc, nel filone "questo è un film lungo, non una serie", ti consiglio anche "Top of the lake", diretta da Jane Campion e autoconclusiva. Ambientazione: Nuova Zelanda. Stile: alla Twin Peaks.
RispondiEliminaCélo, consigliata qui sul blog (forse anche da te?) e ho visto il primo episodio. Non male. Asap me la sparo tutta in retina in un'unica soluzione :)
EliminaDannato alzheimer... : (
EliminaMi ripeto come i vecchietti.
Venduto! (Il telefilm, non il Doc, eh?!?!?!)
RispondiEliminaVado a pescarlo dal torrente, e gia' che ci sono pesco pure qualche puntata di Agents of SHIELD.
TD è un capolavoro, nuff said. E hai ragione Doc, dopo tutto quello che è troppo inferiore come livello si trascina dei "Vabbéh..." uno dopo l'altro.
RispondiEliminaE scarichiamo va....due click e il gioco è fatto...
RispondiEliminaDoc, come già ho avuto modo di dirti su FB ti consiglio di proseguire con Banshee... Oltre al fatto che Lili Simmons è nel cast con un ruolo sempre più di rilievo (e farà tante zozzerie).
RispondiEliminaBanshee è un'abbuffata di sesso, di violenza, un'abbuffata fatta bene, esagerata, godi come un maiale mentre trangugi tutto, poi ti rendi conto, alla fine, che hai esagerato, e ti duole la panza.
ok che True detective è inarrivabile, ma la recitazione in Banshee è sempre a livelli Americani, fotografia molto buona e nel complesso devo dire che non mi dispiace, se la si guarda con gli occhi di un bambino che va al Luna Park, ti diverti, se la guardi con altri occhi, sorridi e la percepisci come un'americanata iperviolenta e iper in tante altre cose.
Ma ti consiglio comunque di proseguire perché poi decollerrà... vedrai come decollerà (soprattutto la seconda stagione).
Comunque, non per fare il PdF, però penso che saranno tutti concordi nell'affermare che la serie in Italiano perderebbe quasi metà del suo fascino.
RispondiEliminaRust sarebbe impoverito all'ennesima potenza.
D'accordo con te.
EliminaLe serie americane ed inglesi di un certo spessore vanno viste rigorosamente in lingua originale.
Con tutto il rispetto per la scuola di doppiatori italiana... il doppiaggio fa perdere metà della recitazione.
Soprattutto in una serie come TD... cavolo... anche la più piccola comparsa recita come se non ci fosse un domani!
E' soprattutto guardando le serie in lingua originale che mi accorgo come il loro livello recitativo sia di diverse spanne sopra quello italiano.
Mi accodo al coro di difensori di Banshee.
RispondiEliminaTra l'altro,per contro,forse perchè non ho avuto modo,ma benche mi piaccia pure Justified,reputo Banshee più.....beh,più-più.
Punto.
....volevo dire,"forse perchè non ho avuto modo di seguire le prime due stagioni(di Justified)".....
RispondiEliminaUn gran bel telefilm.
RispondiEliminaAttori bravissimi.
Storia inizialmente un po' lenta ma che riesce a rapirti.
[SPOILER]
Il finale quasi "tarallucci e vino" (QUASI) mi aveva inizialmente lasciato perplesso, dato che mi aspettavo che finisse tutto in tragedia. Tuttavia, più che ci penso (ancora adesso) e più, in realtà, mi è piaciuto. Alla fine, giustamente, era la storia di Rust & Cohle nemici-amici, a cui faceva da sfondo un caso veramente inquietante.
Ah, ed il finale del quarto episodio credo sia di altissima regia, ma sarà già stato detto fino alla nausea.
I'll do it
RispondiEliminaTrue Detective serie dell'anno e oltre.
RispondiEliminaPersonalmente sono preso strabene dalla recentissima serie di Fargo, promette grandi cose anche quella.
Banshee per me è un guilty pleasure, le scazzottate sanguinolente che si vedono lì sono uniche.
Quoto fortissimamente tutto quanto detto dal doc in questo post.
RispondiEliminaTrue Detective alza moltissimo l'asticella della qualita' nelle serie tv.
Mi aveva intrigato gia' dal teaser estivo, l'ho attesa, l'ho guardata e riguardata, l'ho amata!
Certo che in questo 2014, iniziato con un botto del genere, sara' difficile trovare qualcosa che ci rapisca nuovamente e cosi' bene come ha fatto la serie di Pizzolatto.
Riguardo Banshee, ho visto la prima puntata, mi è stata simpatica e cosi' ho "recuperato" e visto in pochi giorni le due stagioni gia' trasmesse negli USA.
E' carina, ( e difatti l'ho divorata) , alcuni personaggi azzeccati, pero' è molto lineare nel complesso.
Secondo me è la classica serie che cerca di far credere di essere adulta solo perché mostra un po' di violenza e un po' di sesso, ma siamo lontani anni luce da TD.
Se non l'hanno ancora fatto, ti consiglio di leggere il noir di Pizzolatto, Galveston (attualmente in lettura), in cui ci trovi tutti i germi delle tematiche di TD. Non è facilissimo da recuperare, ma ne vale assolutamente la pena.
RispondiEliminaPer quanto riguarda Banshee, invece, è da vedere come una roba assolutamente NON seria e sopra le righe (di una ventina di km sopra le righe). E' stupida, sì, ma con cognizione di causa.
doc, ma 'the wire' lo hai visto?
RispondiEliminaDoc ma una bella rece su The Americans? Con tutte quelle parrucche le macchine da scrivere le minicassette sembra fatto apposta per i feticisti anni 80 di sto blog :D
RispondiEliminaHo appena visto il primo episodio....mi è piaciuto parecchio!
RispondiEliminaE quindi me li vedrò tutti.
E' come vedere Criminal Minds ma senza quella sensazione banale del "siamo una quadra di amiconi e ci vogliamo tanto bene". C'è solo la parte dura! Troppo fico!
[SPOILER]
RispondiEliminaTutto perfetto, tutto mostruosamente bello... però. Però Rust nel finale mi è caduto. Quella redenzione non ha convinto per niente. Per il resto, una delle più belle serie di tutti i tempi.
Al di là della variazione sul tema "bene contro male" tratteggiata all'interno di una cornice noir/poliziesca/investigativa, c'è più di un vago rimando a Twin Peaks e al cinema di Lynch in True Detective: nell'ultimo episodio per poco meno di un minuto mi sembrava ci fosse proprio il Lynch di Twin Peaks dietro la macchina da presa, quasi mi aspettavo di veder comparire il cadavere di Laura Palmer avvolto nella plastica galleggiare tra le acque paludose della Louisiana.
RispondiEliminaOra, però, chiariamoci: True Detective è una serie con molti pregi ma è ben lontana da essere il capolavoro o la "rivoluzione" con cui in tanti si riempiono la bocca manco fossero René Ferretti di Boris (e dai dai dai!). Davvero, chiariamoci, non c'è nulla di rivoluzionario o di eccezionale in TD. C'è una discreta, a tratti ottima mano a sostenere la regia (il già citato piano sequenza del quarto episodio e alcuni sprazzi qui e là sanno quali corde toccare per dirigere spettatore/sguardo/immaginazione all'interno del racconto, per dare a quest'ultimo un certo colore che non trovi facilmente altrove); c'è un interprete, che dire _straordinario_ è dire poco, nei panni di un buon personaggio; c'è un estetica accattivante, di stile; c'è una storia che pur con qualche pippone ontologico/nichilista di troppo, pur avendo qualche buco narrativo a dir poco imbarazzante, pur non essendo particolarmente brillante rimane organica, ben delineata, un buon abito per i suoi personaggi. Al di là di tutto questo la verità è che True Detective non è nient'altro che un ottimo prodotto di genere, per molti un capolavoro per il vuoto lasciato da Breaking Bad (che svetta comunque più in alto) e la relativa mancanza di una "giovane promessa" da incensare. E niente di più. Personalmente ho molto gradito (grandi speranze per la prossima stagione) ma, sul serio, sono l'ultimo dei fessi e vi dico che non c'è niente di più di questo. Non basta essere sopra il 6 per farsi lodare dalla maestra con tutta la classe, con tanto di stellette sul compito per poter sboronoggiare in giro, con la claque un po' lenta di comprendonio a farci sentire importanti.
Ma la citazione finale di Top 10 (fumetto poliziottesco di Alan Morre) qualcuno la colta?
RispondiEliminauna cosa sola.
RispondiEliminaSPETTACOLARE!
la serie è fighissima, e poi i titoli di testa sono degli Handsome Family
RispondiEliminaSerie meravigliosa, e un hip hip urrà anche per la sigla, una di quelle che ti restano in testa anche diverse settimane dopo la fine della serie.
RispondiEliminaSe negli anni non avessi guardato tre capolavori della televisione come (in ordine di gradimento): The Shield, I Soprano e Breaking Bad, probabilmente True Detective sarebbe la mia serie preferita e invece sono costretto a non farla salire sul podio ma poco male...E' uno show talmente atipico e fuori dagli schemi (per il genere che rappresenta) da poter essere considerato qualcosa a metà tra la serie televisiva ed un lunghissimo film (come dicevi anche tu Doc)....Oltretutto è concepita come una serie antologia, dove storia e protagonisti cambiano sempre e quindi si sa già che dovremmo separarci per sempre dai protagonisti anche se ci siamo affezionati non poco in quelle 8 ore.
RispondiEliminaIl livello tecnico riconferma tutto questo: nessuna serie televisiva ha raggiunto apici registici di questo tipo (e magari l'aver affidato la regia di tutti gli episodi ad un solo regista, di talento, ha aiutato non poco).
La storia è di quelle che non si digeriscono subito, anche perchè la complessità dell'intreccio (e tutti i misteri che ne conseguono) a un certo punto rischiano di mandare lo spettatore a farsi una passeggiata nella valle del "Oh non ci sto capendo più un cazzo". Fortunatamente gli sceneggiatori sono riusciti a tirare le fila in maniera convincente e hanno confezionato un prodotto indimenticabile.
P.S. Senza McConaughey e Harrelson sarebbe stata dura, durissima, durerrima.
Serie sublime, non so se avere l'hype alle stelle per la seconda stagione o temere che mandino tutto in vacca (caspita, è difficile pensare di poter fare meglio).
RispondiEliminaComunque, son cascato come una pera cotta al pesce d'aprile di qualche buontempone che annunciò la presenza di Bryan Cranston come uno dei protagonisti della seconda stagione.
Ciao, a presto!
finita di vedere ieri sera, consumata in tre giorni...questa è una FUCKING serie tv: l'ho adorata dalle prime riprese sino all'epilogo; la trama mi ha coinvolto e mi è piaciuta, finale "realistico" senza colpi di scena strani: hanno preso il cattivo, che si è rivelato tuttavia essere il pezzetto finale di un qualcosa di molto più grande, e intoccabile ( scelta che mi ha soddisfatta, è lo schifo in cui bene o male, consapevoli o meno, sguazziamo anche noi). c'è follia, perversione umana, droga sesso e rock'n roll (e che rock...una colonna sonora oscura, dolorosa, malata), cinismo, nichilismo, drammi familiari, corruzione...e alla fine, negli ultimi FUCKING minuti, ti esce fuori la speranza, l'amore, l'amicizia. E vuoi vedere che alla fine la luce la vince sulle tenebre in cielo? e niente...oggi sono fottutamente triste :°°°°
RispondiEliminaFinito di vederlo poco fa.
RispondiEliminaMi avevi stuzzicato, ma solo un po'.
Ho cercato sul tubo e la sigla mi ha già trascinato dentro.
Niente, appena ti ci avvicini, ti tira dentro senza possibilità di uscirne.
Partenza un po' stile "Life", poi prende la sua via e si costruisce un carattere da stendere qualsiasi cosa di simile le si accosti. Bella veramente.
... solo che adesso c'ho ansia ad andare a dormire =.=
Con un ritardo mostruoso ho finalmente visto la serie. M'è piaciuta assaje. I riferimenti a Lovecraft mi fanno sempre impazzire. Ora leggo in giro, però, che molte delle frasi di Rust (e mi pare di capire anche pezzi di trama) siano presi paro paro da uno (o più) libri di Thomas Ligotti. Thoughts?
RispondiEliminaTD è stratosferica, ma ce n'è una che, sono convinto, non ti deluderebbe: Person of Interest. Io ho aspettato a guardarla perchè opera di uno dei figliocci di JJ Abrams, che di vaccate ne han fatte... ma questa è bellissima.
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