Le meraviglieeeh?! tecnologiche da un Postalmarket del 2000
Sfogliare un Postalmarket autunno-inverno 2000-2001 non è come immergersi nella circospetta lettura di un catalogo degli anni 80 (tipo quel Vestro dell'86 o quel Postalmarket dell'89): non ci sono gli abiti buffi, le domatrici di pernacchie, le felpe fluo, i maglioni di Cliff Robinson, i cuscinetti con le fot*ute capuzzelle di Pierrot di cui, purtroppo, sappiamo. Però c'è la tecnologia vintaggia che tanto ridere e piangere (= ringere), ci fa. Perché quattordici anni sono un viaggio sulla time machine fondamentalmente innocuo per come siamo, per quello che facciamo e diciamo. Ma per la teNNologia no, significa comunque partire con il pranzo a sacco per il tardo Cretaceo, come questa breve carrellata di pagine è pronta a dimostrarvi, con tutta la sua sicumera da 4MB sbandierati ai quattro venti. E dunque, computer costosissimi, DVD zozzi e console tarocche. Siete pronti? Andiamo [...]
Waiddaminute: hai davvero scritto "DVD zozzi", due secondi fa? Sul catalogo per famiglie per antonomasia? Eh. Accanto alla pagina delle VHS, con Bugs Bunny e altre suggestive produzioni dell'immediato dopoguerra, appariva infatti questa pagina qui dedicata ai DVD, con i "migliori filmS in digitale". Settecento carte per un lettore DVD decente e una media di 50 a titolo. A pie' di pagina, una selezione di simpatici film più o meno zozziforte come un "Playboy Gen-X" (le amiche di Douglas Coupland messe a Formula 1?) o "Rocco Never Dies". Mamma, assieme al misuratore di spaghetti e alla tendina per il bagno con le ventose possiamo ordinare "Tania Russof Story"? Certo, Pierugo.
E poi c'erano i televisori, come i monolitici CRT Sony Trinitron, oggi ancora i migliori amicici del retrogaming, le telecamere che costavano un rene e che costringevano il "parente del filmino" ad allenare il bicipite in vista di matrimoni e battesimi,
e i televisorini 14 pollici con il videoregistratore incorporato. Che stavano alle camerette di una più o meno giovine nuova leva di italiani quanto i poster e i calzini lasciati sotto al letto.
In questa pagina qui concentrate per cortesia la vostra attenzione su quel lettore di CD portatile, simili-Discman, della Aiwa. Qualche anno prima, a metà anni 90, quello promesso dal Discman era sembrato uno scomodissimo futuro, pratico quanto una passeggiata in Antartide in canottiera e pinocchietti.
Poi sono arrivati l'MP3 e i suoi lettori e ciao. Ed eccolo, un lettore MP3, "la nuova frontiera della musica", lì in basso a sinistra. Addirittura da 32 MB, per infilarci la bellezza di almeno una dozzina di brani. Mica fischiett. A corredo: masterizzatori dai prezzi ancora allucinanti; palmarini medievali; fotocamere in plastica trasparente colorata come i Mac dell'epoca, dalla risoluzione infima e dai prezzi incivili; modem/fax. Ché prima di estinguersi, i fax, hanno cercato di far comunella con i modem. Pervicaci.
Una veloce occhiata al costo altrettanto esorbiTANTO delle stampanti a getto d'inchiostro,
ed eccoci ai computer. Un bel Pentium III con 64MB di RAM e scheda video 3Dfx Voodooo III, con un po' di programmi in bundle, a soli TRE MILIONI E MEZZO DI LIRE. Oppure un pratico notebook da DUE MILIONI E OTTO. Con monitor DSTN, attenzione, ché col TFT fanno TRE MILIONI E QUATTRO. Però c'è la borsa in omaggio, eh.
Il software, i fascinosi, ingombranti scatolotti di cartone di una volta. Tra un FIFA 2000 con Vincenzo Montella in copertina, un Rayman 2, programmini oggi da app per cellulare venduti a prezzo pieno.
Le pagine dei giocattoli sono praticamente inesistenti sul catalogo, in compenso i videogiochi non mancano. Segno dei tempi. E allora piangete pure, ne avete facoltà, davanti a software e accessori per Game Boy Color, PSone e Nintendo 64. Occhio ai titoli di ringere nascosti in mezzo agli altri.
Ma se uno non c'aveva i soldi per le console vere, il Postalmarket di allungava premuroso questi ignobili tarocchi. La finta PSOne con una Zapper da NES, il volantone, il finto arcade stick della PlayStation, il finto pad del Dreamcast. Dentro, la solita ammucchiata di vecchi giochi a 8 bit. Da 69mila a 119mila lire, per chi voleva proprio la CONSOLLE PROFESSIONALE "ARCADE". L'ultima frontiera del videogioco. Di quindici anni prima.
Prima di chiudere, torniamo un attimo sulla copertina. Il padre che riceve un'affettuosa carocchia dalla figlia, il cane che ordina per tutti sullo store online di Postalmarket. Doveva essere la nuova vita del catalogo, l'online shopping, ché quelli erano gli anni in cui Internet iniziavano ad avercelo davvero tutti. Ma, detto che il cane stava probabilmente comprando dei DVD zozzi doggystyle, restava un problema: come vendere vestiti scrausi e porta rotoli da cucina a chi non aveva un computer?
Ecco allora, sulla quarta di copertina del catalogo, la soluzione: un set top box da collegare alla TV di casa. La descrizione recita: "Permette di navigare in Internet, gestire e inviare posta elettronica (e-mail), immagini (prese da Internet). Non serve il PC, basta il vostro televisore di casa e una presa telefonica". Solo quattrocento carte e ualà. Semplice e praticissimo, con il puntatore da spostare sullo schermo con quelle frecce direzionali. In canotta e pinocchietti in mezzo ai pinguini.
Waiddaminute: hai davvero scritto "DVD zozzi", due secondi fa? Sul catalogo per famiglie per antonomasia? Eh. Accanto alla pagina delle VHS, con Bugs Bunny e altre suggestive produzioni dell'immediato dopoguerra, appariva infatti questa pagina qui dedicata ai DVD, con i "migliori filmS in digitale". Settecento carte per un lettore DVD decente e una media di 50 a titolo. A pie' di pagina, una selezione di simpatici film più o meno zozziforte come un "Playboy Gen-X" (le amiche di Douglas Coupland messe a Formula 1?) o "Rocco Never Dies". Mamma, assieme al misuratore di spaghetti e alla tendina per il bagno con le ventose possiamo ordinare "Tania Russof Story"? Certo, Pierugo.
E poi c'erano i televisori, come i monolitici CRT Sony Trinitron, oggi ancora i migliori amicici del retrogaming, le telecamere che costavano un rene e che costringevano il "parente del filmino" ad allenare il bicipite in vista di matrimoni e battesimi,
e i televisorini 14 pollici con il videoregistratore incorporato. Che stavano alle camerette di una più o meno giovine nuova leva di italiani quanto i poster e i calzini lasciati sotto al letto.
In questa pagina qui concentrate per cortesia la vostra attenzione su quel lettore di CD portatile, simili-Discman, della Aiwa. Qualche anno prima, a metà anni 90, quello promesso dal Discman era sembrato uno scomodissimo futuro, pratico quanto una passeggiata in Antartide in canottiera e pinocchietti.
Poi sono arrivati l'MP3 e i suoi lettori e ciao. Ed eccolo, un lettore MP3, "la nuova frontiera della musica", lì in basso a sinistra. Addirittura da 32 MB, per infilarci la bellezza di almeno una dozzina di brani. Mica fischiett. A corredo: masterizzatori dai prezzi ancora allucinanti; palmarini medievali; fotocamere in plastica trasparente colorata come i Mac dell'epoca, dalla risoluzione infima e dai prezzi incivili; modem/fax. Ché prima di estinguersi, i fax, hanno cercato di far comunella con i modem. Pervicaci.
Una veloce occhiata al costo altrettanto esorbiTANTO delle stampanti a getto d'inchiostro,
ed eccoci ai computer. Un bel Pentium III con 64MB di RAM e scheda video 3Dfx Voodooo III, con un po' di programmi in bundle, a soli TRE MILIONI E MEZZO DI LIRE. Oppure un pratico notebook da DUE MILIONI E OTTO. Con monitor DSTN, attenzione, ché col TFT fanno TRE MILIONI E QUATTRO. Però c'è la borsa in omaggio, eh.
Il software, i fascinosi, ingombranti scatolotti di cartone di una volta. Tra un FIFA 2000 con Vincenzo Montella in copertina, un Rayman 2, programmini oggi da app per cellulare venduti a prezzo pieno.
Le pagine dei giocattoli sono praticamente inesistenti sul catalogo, in compenso i videogiochi non mancano. Segno dei tempi. E allora piangete pure, ne avete facoltà, davanti a software e accessori per Game Boy Color, PSone e Nintendo 64. Occhio ai titoli di ringere nascosti in mezzo agli altri.
Ma se uno non c'aveva i soldi per le console vere, il Postalmarket di allungava premuroso questi ignobili tarocchi. La finta PSOne con una Zapper da NES, il volantone, il finto arcade stick della PlayStation, il finto pad del Dreamcast. Dentro, la solita ammucchiata di vecchi giochi a 8 bit. Da 69mila a 119mila lire, per chi voleva proprio la CONSOLLE PROFESSIONALE "ARCADE". L'ultima frontiera del videogioco. Di quindici anni prima.
Prima di chiudere, torniamo un attimo sulla copertina. Il padre che riceve un'affettuosa carocchia dalla figlia, il cane che ordina per tutti sullo store online di Postalmarket. Doveva essere la nuova vita del catalogo, l'online shopping, ché quelli erano gli anni in cui Internet iniziavano ad avercelo davvero tutti. Ma, detto che il cane stava probabilmente comprando dei DVD zozzi doggystyle, restava un problema: come vendere vestiti scrausi e porta rotoli da cucina a chi non aveva un computer?
Ecco allora, sulla quarta di copertina del catalogo, la soluzione: un set top box da collegare alla TV di casa. La descrizione recita: "Permette di navigare in Internet, gestire e inviare posta elettronica (e-mail), immagini (prese da Internet). Non serve il PC, basta il vostro televisore di casa e una presa telefonica". Solo quattrocento carte e ualà. Semplice e praticissimo, con il puntatore da spostare sullo schermo con quelle frecce direzionali. In canotta e pinocchietti in mezzo ai pinguini.
Chissà tra 14 anni, quando vedremo i cataloghi online odierni di MediaW o altri, cosa diremo: "Iphone, samsung e compagnia bella a 699euri, LOL!"
RispondiEliminaUn delirio , che a guardarlo con gli occhi di oggi sembra il medioevo.... eppure in quel medioevo ci siamo stati ..... magari prima o poi ci si ritorna
RispondiEliminaAllucinante l'assortimento di videogiochi per N64
RispondiEliminaE notare Tomb Raider scritto come al solito "Tomb Rider" nella pagina dei software =D
RispondiEliminaComunque tanta nostalgia a veder l'archeotecnologia di 15 anni fa!
Certo che a quei tempi comprarsi un 32" o un PC (preassemblato) era davvero una spesa mica da ridere...
RispondiEliminaPerò gli scanner non sembrano aver subito particolari variazioni di prezzo rispetto ad oggi...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl padre è il sosia di Caressa!!
RispondiEliminaGiravano anche a casa mia questi cataloghi..e peraltro ricoedo bene xhe anche nelle famose pagine formatrici della nostra adolescenza (quelle dell'intimo, of course) c'erano robe fini fini proprio..
Attenzione a chiedere l'intimo che il Doc ci propina delle cose agghiaccianti maschili.
EliminaInfatti: in un vecchio post che ho visto poco fa ci sono delle mutande leopardate :)))
EliminaCe lo so, ce lo so..peraltro qualche maglia "agghiaggiante" comprata su PostalMarket girava anche in casa mia..NIENTE leopardi però.. ;)
EliminaE comunque io avevo il walkman dell'Aiwa che era veramente indistruttibile!! :)
Quanti ricordi, quando per connettersi a internet e caricare una fottuta pagina era un parto... anzi, magari! Mia figlia è nata in meno di 10 minuti con il cesareo e, per caricare qualcosa ti pesante (2 mb), ci voleva ben di più.
RispondiEliminaLa cosa che fa specie sono i prezzi, ormai non sono più abituato a leggere i prezzi in lire e facendo la conversione (eliminando tre zeri) in certi casi sembrano quasi buoni e in altri sono dei furti allucinanti, prendi i DVD o i pc, adesso costa infinitamente meno.
In merito a internet sulla tv ricordo l'esperienza di Freedomland: la suddetta società offriva, per prima, il servizio pubblicizzato dall'ultima immagine e si quotò in borsa dicendo che aveva già pronti una massa notevole di clienti pronti a sottoscrivere il contratto. In realtà spese una valanga di soldi in pubblicità e i presunti clienti erano semplicemente gente che, intervista non so in quale ambito, aveva espresso la possibilità di sottoscrivere un contratto di quel tipo. Chi ci buttò i soldi avrebbe fatto meglio a comprare dei titoli argentini.
si ma quando si leggono i prezzi in lire tieni conto che come potere d'acquisto non devi fare la conversione ma semplicemente dividere per 1000 e vedrai che i prezzi ti "diranno qualcosa"
EliminaA parte i discorsi "togli tre zeri e dividi per due e controlla il paniere ISTAT", la memoria sicuramente mi inganna, ma a me 'sti prezzi sembrano stragonfiati anche per quegli anni. Sapendo che chi di tecnologia ne masticava questi oggetti se li andava a comprare in negozi più o meno specializzati, questi cercavano di accaparrarsi la clientela inesperta che pensava "se risparmio sulle mutande, risparmio anche sul dividì" e sparavano prezzi di listino mai visti in una qualsiasi catena dell'epoca. Poi magari mi sbaglio.
Eliminaquelle stampanti lexmark sono certo di averle viste ancora in funzione (lol) in qualche ufficio :D
RispondiEliminaIl padre della mia professoressa di lettere acquistò davvero per la figlia (ossia la mia professoressa), quel web tv, una ciofeca allucinante.
RispondiEliminaOltretutto il browser era solo compatibile con html 3.2 (e c'era già il 4.0 in giro per il 5 ci vorranno 15 anni passando per il dimenticato xhtml) e no java ne flash.... praticamente ci andavi giusto su altavista, yahoo e i siti ospitati su geocities. :P
E sui pornazzi su quelli riuscivi ad andare solo che per la mancanza di banda la gente le pippe era costretta a farsela sulla pagina delle thumb.
RispondiEliminaVedendo cose come queste mi rendo conto di come spesso sottovalutiamo la velocità con cui la tecnologia si sta evolvendo.
RispondiEliminaQuando comprarsi un pc era ancora un lusso... non ti dico poi sfogliando delle vecchie riviste per pc degli anni '90 cosa esce fuori: 8088 (roba dell'anteguerra) venduti ad un paio di milioni :D
RispondiEliminaIl coso per collegare la tv ad internet lo comprò mio zio per metterlo in soffitta un paio di mesi dopo essersi vantato dell'acquisto :))
Aiwa. Io ho ancora un registratore a cassette AIWA. Cercando su wikipedia ho scoperto che nel 2001 era tata acquistata dall'acerrimo concorrente Sony e poi fatta sparire nel 2007 circa. andando a cercare il sito Aiwa si finisce su [URL href="http://campaign.odw.sony-europe.com/hub/aiwa.html"]questa pagina che chiede di scegliere ta vecchio e nuovo logo[/URL]
RispondiEliminaIl logo sul mio registratore e` ancora piu` vecchio...
[IMG]http://i.imgur.com/jTG1aZB.jpg[/IMG]
i cataloghi della postalmarket più che x questa roba tecnologica quelli della mia generazione c'è li ricordiamo per qualcos'altro....
RispondiEliminaLa biancheria intima?
EliminaOh, qui trovi tutte le foto che cerchi.
...
...
...
(forse)
L'avevo detto che era meglio non chiedere però almeno una foto della De Grenet.
EliminaC'è da dire che l'AIWA è stato un pezzo della mia vita, pur nella versione walkman, prima di passare a un godurioso walkman Sony!
RispondiEliminaPurtroppo i fax ancora non si sono estinti praticamente tutta la pubblica amministrazione persevera con i fax, e non contenta te ne gira anche una copia (non dell'originale però) per PEC... penso non si estingueranno mai!
E comunque in quarta di copertina abbiamo un pregevolissimo esempio di SmartTV anzi tempo!
Da avvocato, ti assicuro che il fax è ancora ben lungi dall'estinguersi.
RispondiEliminaconfermo
EliminaQuel set top box per collegarsi a internet era la trovata di Virgilio Degiovanni? http://www.repubblica.it/online/economia/freedomland/precedenti/precedenti.html
RispondiEliminammm... non ne sono tanto sicuro.
EliminaSony Trinitron... lo ho ancora giù in garage... perfettamente funzionante.
RispondiElimina30 carte a cd di barzellette era un affarone... cavolo me li sono persi!
RispondiEliminaFaccio outing: ero un fiero possessore di quel lettore mp3 da 32 golosi MB!
RispondiEliminaAdesso quello è l'mp3 dei Puffi. Il primo che ho comprato io, nel 2006, era da 500 mega e costava 60 euro; adesso ne ho 2 da 2 giga ciascuno e pagati 15 euro ciascuno. Capacità quadrupla per un quarto del prezzo. Quanto alla stampante Lexmark, dal 2005 al 2009 ne ho usate ben due, una a casa e l'altra in ufficio: quella di casa la pagai 25 euro in un Iper, ma non rimpiansi la spesa.
EliminaDomanda:
RispondiEliminacome mai, nei baloon gialli dei prezzi di tutti i prodotti teNnologici, c'è sempre la mela stilizzata della Apple...?
Stupendo tuffo nel passato =d
RispondiEliminaLe pagine di elettronica erano sempre escluse quando ti inviavano uno sconto o un 'assegno' da spendere per invitarti a fare un nuovo ordine
Grazie Doc. Quell'epoca tecnologica l'ho visttua i pieno. Televisore Trinitron, l'Handycam in Hi8, il primo masterizzatore Maxtor, lo stereo tamarro dell'Aiwa col cambia cd da 100 pezzi, gli ampli dolby NON digital ma solo Pro-logic (inutili dopo pochi anni), i primi lettori mp3, le ciofeche di pc Pakcard Bell... Per quanto riguarda le stampanti, è una mia impressione o le getto d'inchiostro sono peggiorate? Le cartucce durano meno e le stampanti ci mettono una vita a scaldarsi e si intasano sempre le testine..
RispondiEliminaCondivido il tuo pensiero sulle stampanti. Oggi costano meno all'acquisto ma poi sono molto peggiori nel funzionamento anche a breve temine (parlo di hp altri non so...)
EliminaQuanto l'ho sfogliato QUESTO postalmarket. Sognavo nella pagina delle console e del pc completo a 3 milioni e mezzo! Vabbè, anche nelle alte pagine LOL
RispondiEliminaChissà se ce l'ho ancora la rivista...
che tenerezza. mi mancano le care vecchie lire. grazie doc!
RispondiEliminamio zio era cliente freedomland! aveva il set top box per collegarsi a internet col televisore... ricordo di aver visitato il sito della Rai... e basta. Anche perchè vi ricordo che ci voleva la linea libera del telefono fisso, sennò risultava occupato.
RispondiEliminaHo sempre visto i Postalmarket nelle tv Mediaset, ma mai una dal vivo...
RispondiEliminaBerlusconismo allo stato puro!
I Sony Trinitron costavano una paccata ma erano veramente ottimi.
RispondiEliminaPollice verso per la Voodoo III di quel computer, è una 2000 e non una 3000 (e io che ce l'avevo vi posso garantire che non era un gran accontentarsi).
Lacrime di commozione per GP2 tra i titoli pc
I prezzi erano veramente allucinanti, anche se gli stipendi in lire erano ben diversi da quelli di oggi. Un bel viaggio nel tempo Doc. di quelli da ringere.
RispondiEliminauhm...ben due volte è raffigurata la Williams a motore aspirato Judd del 1988 (mi pare proprio lei...) in un catalogo del 2000, vuol dire tutto...
RispondiEliminaLa cosa folle è che con gli stipendi di allora, fatte le debite proporzioni, compravi molta meno tecnologia rispetto ad oggi. In lire guadagnavo circa 1.200.000 lire, e ci compravi a malapena mezzo PC.
RispondiEliminaCacchio io nel 2000 avevo proprio un pc con quelle caratteristiche xD è ancora funzionante anche se ci mette 20 min per avviarsi con xp
RispondiEliminaIo 5 anni fa mi sono comprato la radio/lettore cd che qua costa 159.000 a ben 30€. Sto lollando per le spese pazze XD
RispondiEliminaIl Palm era un Vx, anni luce avanti rispetto al Palm Pilot, il mio primo palmare (sono anziano)
RispondiEliminaOh ma... 127 carte per una tv sono 60 euri di oggi! Mecojions!!!
RispondiEliminaMi rispondo da solo dandomi dell'idiota: quella è una rata. Non avevo letto la microscritta sopra la cifra. Ecco come mai mio nonno calabro si riempiva la casa di immani minchiate (ed ecco perché casa sua era piena di postalmarket...)
EliminaChe ricordi! Il mio primo pc era il modello prima di quel packard bell! Ben ben 32 grassi mb di ram!
RispondiEliminaPost vecchio, ma un po' così. Il mio primo PC con MS-DOS, scheda Hercules, senza sonoro e monitor a fosfori verdi costò ai miei un milione e mezzo nel 1989, che valeva molto di più del milione e mezzo del 2000. Altro che... Ma preferisco di gran lunga quando costava tanto la tecnologia e poco il cibo, piuttosto che oggi che una settimana di spesa per campare costa più di un tablet.
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