Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione IV, parte III): novembre-dicembre 1971
La formula delle Pubblicità Fuorvianti di Topolino, ricorderete, è molto semplice: quelle degli anni 80 e dei primissimi 90 per le lacrime napulitante, quelle degli anni 70 per ridere. Per la puntata di oggi sei andato a pescare nel passato remoto, il 1971 (Topolino 835-837, 28 novembre-12 dicembre 1971, 150 lire cadauno), trovando il solito mix di ingenuità, messaggi promozionali vergati in stile futurista e robe INQUIETANTI su una scala da zero alla famigerata pubblicità del vinavil da sniffare. Non ci credete? Seguitemi [...]
Partiamo con queste due piste Mattel, Sizzlers e Ontario, che costavano uno sproposito. D'altronde la pubblicità parla chiaro: "Natale Novità, c'è tutto quello che i ragazzi si aspettano". E il rEgazzino, lì in alto, si aspetta la Cinquemilalire dalla nonna.
Le cingomme Paperon Dollars della Elah ti regalavano il pallone Asteroid. Cioè, ti regalavano: dovevi mandare dei soldi in francobolli (250 lire, cioè quasi il doppio di quanto costava allora un numero di Topolino). "Silenziosa e leggera, la palla smontabile Asteroid non rompe nulla e si può usare anche in casa". Poco sotto: "i pezzi smontati volano come boomerang". Ce la vedi proprio, una mamma degli anni 70, tutta tranquilla mentre le volano per casa dei boomerang. Ma no, ma', tranquilla, c'è scritto che non si rompe nient... e parte la prima cinquina.
E anche per voialtri selvaggi nati solo a metà di quel decennio lì, un primo, significativo momento mariomerolo: le costruzioni Plastic City, parenti poverissimi dei Lego, vendute in quei cosi lì a cilindro. I fustini Plastic City. Che se glieli regalavano al posto dei Lego, uno era talmente felice che poi si voleva gettare dal terrazzo.
Storie di evasi e di bambini che non vogliono dormire, perché tutti desiderano disperatamente, leggiamo, il Cioccolone. Cioè questo, uh, spermatozoo rosso gigante con l'orecchino di Mastro Lindo? Ma più che altro: per quale ragione non fanno più le tavolette Duplo al pistacchio?
Dolce Forno Harbert. Ché ognuno è convinto che il Dolce Forno fosse un giocattolo tipico di quando era rEgazzino lui, e invece c'era il Dolce Forno degli anni 90, quello degli anni 80, questo degli anni 70 e pare che pure gli antichi romani, da bambini, ne avessero uno.
La teNNologia era un gioco da ragazzi grazie al CUBETRON EP 3, cioè una serie di cubetti con dei circuiti assemblabili ad incastro. Per farci cosa? "SONAR, antifurto, radio, anticendio, radiotrasmittenti e molte altre cose". E "se credi di essere troppo grande o troppo piccolo per un gioco del genere ti diciamo subito che ti sbagli, perché il Cubetron va bene sia per tuto fratellino più piccolo che per... tuo papà". Al di là delle illazioni poco simpatiche sulla paternità del lettore, questa cosa che il Cubetron andasse bene per tutti era fichissima. Chiamavi il tuo fratellino di tre anni e gli dicevi Oh, vieni qua, teh 'sti cubetti e costruiscimici un Sonar. Scat-ta-re.
I due rEgazzini, prigionieri dei loro maglioni in acrilico a collo alto della morte, non stanno raschiando via un gatto morto dall'asfalto, come pur potrebbe sembrare, ma provando l'Adigraf, questa cosa flippotrippissima che ti incidevi da solo il tuo stampo per il Das. Cioè, quando ancora si giocava con il Das e il Vernidas. Cioè, in quegli anni del tardo Medioevo lì, in cui poveri cristi di genitori erano costretti a tenere su una mensola un bellissimo manufatto creato dal figlio artista. Un bellissimo manufatto che aveva tutta l'ora di uno stronzo verniciato.
"Svelto pilota, attenzione!" è già un titolo perfetto per un'opera di Marinetti. Ma a rendere davvero meravigliosa questa pubblicità è l'abuso selvaggio di trattini. Ritorno al futurismo.
La bellissima Porsche 917, genuina macchina del futuro, in un modellino elettroautomatico, col motore che sale di giri se spingi più fortemente e con il selettore Start, Stop e Ruck, per i modellisti amanti del rugby.
"Noi abbiamo i nostri!". E vantatevene pure, che vi fanno usare il profumo e il bagnoschiuma dello Zecchino d'Oro. Roba che i due con i calzoni corti con un outing del genere rischiano tanti di quei coppini sulla nuca dai compagni di classe che ci viene l'esoftalmo.
Il fucilino Molgora, per i tempi in cui si potevano ancora pubblicizzare fucili e pistole giocattolo, prima chequalche cacacaz... la sensibilità al riguardo mutasse. Un Winchester caricato a cartucce Click Boom, e i banditi battono in ritirata...
...in sella ai loro tricicli elettrici da banditi viziati. Visto che ora sei una persona adulta e che certe cose erano piuttosto illegali, non racconterai di come, con la cumpa del quartiere, si forassero le canne di pistole e fucili giocattolo per fargli sparare il colpetto esplosivo, tramutandole in pratica in armi da soft air ante litteram pronte ad esplodere gommini infuocati.
Le bici degli anni 70, come quelle messe in palio da questo concorso del Tin Tin Alemagna assieme a trombe bitonali, specchietti, le immancabili adesivE e altre robe per intamarrire ulteriormente il mezzo.
Non ti dilunghi ulteriormente sull'argomento perché della ragion d'essere di queste bici e del motivo per cui siano state sterminate qualche anno dopo dalle BMX si parla in un capitolo di Per il potere di Grayskull. Andiamo avanti.
E sbàm, a tradimento: si stava girando il Pinocchio di Comencini, capolavoro assoluto e grandissimo catalizzatore di mariomerolitudine.
"Billy astronauta, costruttore, pilota, sub". Come Big Jim, ma con la faccia da bimbominchia e le gambe segate.
La Cetra Magica, "un delizioso strumento musicale con un sensazionale sistema per suonare subito". E glielo leggi in faccia, a questi rEgazzini collettati, quanto sono felici di giocare con questa roba. Dai, regà, andiamo tutti a casa mia con la Cetra. E partivano gli sputi. Il cane è lì che supplica di esser portato in un canile.
Ma per chi proprio desiderava qualcosa di un attimo più moderno di uno strumento musicale a corda in uso già nell'Antica Grecia, c'erano le pianole Antonelli, anche in versione fantascienza con mangiadischi da 33 e 45 giri incorporato,
o quelle Giaccaglia, come il Duchy. La pubblicità recita: "Il capo sei tu. Tu giocosuoni anche senza conoscere la musica, e gli altri cantano e danzano intorno a te". Basta calare l'aspirina nella coca cola e alè, fatto.
La pista Dromocar, con "Topolino che scappa". Il solito PDF caghella.
Le mitiche pubblicità della GOVY IMPORT, quella degli occhialini a raggi X e di tutte quelle altre meravigliose minchiate. Come il binocolo giapponese, le ricetrasmittenti giapponesi (negli anni in cui "giapponese" era sinonimo di "roba teNNologica che funziona"), la rivoltella con "vendità libera, senza formalità, porto autorizzato in casa o in macchina", o un praticissimo fucile da cecchino ad aria compressa.
E partiamo con la solita ressa di bambolotti demoniaci. Il primo è Cicciotto, il bambolotto "tutta ciccia", che getta luce sullo scottante problema dell'obesità pupazzale,
seguito a ruota da Filomena, la bambola che se batti le mani una volta cammina, se le batti una seconda volta si ferma, se le ribatti riparte, e se sente per sbaglio un applauso viene colta da una crisi di nervi e cappotta.
Fortunella ti insegna invece il gioco dei dadi, per un futuro da indebitato con persone poco raccomandabili nelle bische; poi c'è Teresa la Vispa e.... AAAAAHHHHHHH!!! AAAAAAHHH!!! Il dannatissimo Paperino mostruoso degli anni 70!!!
Ok, Ok, ti sei calmat... AAAAHHHH!!! Proprio ora che l'avevi rimosso. Anni e anni buttati... Ok, ora ti sei calmato. Davvero. Andiamo avanti. Ecco, il fratellino era una bambola molto interessante. La bambina andava dai genitori e chiedeva come regalo di Natale il fratellino. Ma il dannato regalo arrivava solo nove mesi dopo e non si poteva neanche costruire e smontare! Che razza di sola, oh!
Questo trittico di pubblicità Geloso ce lo spariamo così, giusto per, ché per te il Geloso è sinonimo di catanannitudine degli anni precedenti alla tua nascita. Del resto, guardate là, i registratori a bobine. Per dire. Però quelle pagine destre con le storielle in rima sono fantastiche. Ti ricordano un libro illustrato che avevi da rEgazzino, di quelli che ti spiegavano tutte le robe, le bandiere, le monete, come costruire un missile per andare su Marte. Quelle robe lì. A ricordarsi il titolo.
Sette righe di testo, un solo punto. Nuovo record mondiale, applausi a scena aperta.
Il gioco del risparmio, gioco da tavolo della Clementoni dalle finalità educative, in quanto pensato per "insegnare ai bambini il significato del risparmio". E infatti quello se ne sta con due sacchi di dollari di Zio Paperone in mano, tutto felice. Seems legit.
Il pantasci di Topolino, svasato, con uno stemma del personaggio risalente all'immediato dopoguerra. A sole 13.800 lire (118 euro di oggi, secondo la rivalutazione Istat), cotiche. E no, per quella somma non veniva un erede di Walt Disney a consegnartelo a casa.
Bambolotti dell'orrore, parte 2. Marcellino della Migliorati, che "non piange, strilla", perché è chiaramente una bambola posseduta dal demonio. "Allora per farlo smettere non c'è che dargli il biberon in bocca". O un paio di schiaffi forti.
Peggy Pen Pal è invece la bambola che scrive insieme a te. Tu scrivi dal lato tuo e Peggy Pen Pal scrive dall'altro lato. Solo che la bambola scrive sempre la stessa frase: "Non rompermi i coglioni". Nelle fotine sotto, Fanella, la bambola terribile che il giorno dopo ti viene di lanciarla dal balcone, e Paciughino, il bambolotto che si scaccola.
Serenella della Furga ride ogni volta che la lanci per aria, a causa delle evidenti malformazioni ai piedi. Se però dopo averla lanciata ti dimentichi di afferrarla al volo, ridono solo le altre bambole nella stanzetta.
Tesoro di Mamma, la bambola che "se la stringi al petto ride felice"
E ri-sbam, altro colpo bassissimo, Terence Hill sul set di Continuavano a chiamarlo Trinità.
Il figlio di Terence, Jess Girotti in arte Jess Hill, sarebbe apparso insieme al padre in varie pellicole, come Don Camillo e Botte di Natale. Quel bimbo lì oggi ha 44 anni.
Scegliete la vostra pettinatura con Mia, la macchina dei bigodini a caldo della Harbert! Trasformatevi anche voi una simpatica catananna adolescente dell'Ottocento come quelle tizie lì negli ovali!
Un trapano per torturare i propri giocattoli e costringerli a parlare e, subito sopra, una praticissima calcolatrice superextrarapidaquadrioperazionale Mini-Matic. Ma senza i tasti delle calcolatrici alle quali siamo abituati, se no era troppo semplice. Qualcuno ha idea di come diavolo funzionasse quell'aggeggio?
I puzzles, al plurale sgrammaticato, della Ravensburg(er). "Giochi, puzzles e tanti bei hobbies". Il testo l'ha scritto Don Lurio.
I mitici trenini Rivarossi, con tre tipi di scartamenti, molto più flippotrippissimi dei successivi, più pezzenti trenini Lima. Ma se i trenini Rivarossi erano troppo complessi o costosi,
c'era quello Lego che andava a pile. E se anche quello era troppo complesso o costoso, c'era quello di legno tutto storto costruito dal nonno.
L'indissolubile accoppiata Subbuteo-Meccano della Dinky Toys, per una pubblicità che sarebbe andata avanti per la sua strada, vintaggia e imperterrita, per vent'anni. Prego notare come all'epoca venissero venduti anche il Subbuteo del rugby e soprattutto quello del cricket. Strano che non abbia attecchito, con i milioni di ultrà del cricket che c'abbiamo in Italia.
"La cosa che tuo padre aspettava dalla fine della guerra". E no, non è l'indennizzo per la cantina requisita da quei caz*o di americani, ma un cineproiettore super 8 a forma di pallone. E siamo arrivati così al gran finale. Tenetevi. Un po' più forte. Ok, così va bene:
"Alla tua età meriteresti... un po' di su e giù". Vogliamo aggiungere qualcosa? No, appunto.
TUTTE LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
Partiamo con queste due piste Mattel, Sizzlers e Ontario, che costavano uno sproposito. D'altronde la pubblicità parla chiaro: "Natale Novità, c'è tutto quello che i ragazzi si aspettano". E il rEgazzino, lì in alto, si aspetta la Cinquemilalire dalla nonna.
Le cingomme Paperon Dollars della Elah ti regalavano il pallone Asteroid. Cioè, ti regalavano: dovevi mandare dei soldi in francobolli (250 lire, cioè quasi il doppio di quanto costava allora un numero di Topolino). "Silenziosa e leggera, la palla smontabile Asteroid non rompe nulla e si può usare anche in casa". Poco sotto: "i pezzi smontati volano come boomerang". Ce la vedi proprio, una mamma degli anni 70, tutta tranquilla mentre le volano per casa dei boomerang. Ma no, ma', tranquilla, c'è scritto che non si rompe nient... e parte la prima cinquina.
E anche per voialtri selvaggi nati solo a metà di quel decennio lì, un primo, significativo momento mariomerolo: le costruzioni Plastic City, parenti poverissimi dei Lego, vendute in quei cosi lì a cilindro. I fustini Plastic City. Che se glieli regalavano al posto dei Lego, uno era talmente felice che poi si voleva gettare dal terrazzo.
Storie di evasi e di bambini che non vogliono dormire, perché tutti desiderano disperatamente, leggiamo, il Cioccolone. Cioè questo, uh, spermatozoo rosso gigante con l'orecchino di Mastro Lindo? Ma più che altro: per quale ragione non fanno più le tavolette Duplo al pistacchio?
Dolce Forno Harbert. Ché ognuno è convinto che il Dolce Forno fosse un giocattolo tipico di quando era rEgazzino lui, e invece c'era il Dolce Forno degli anni 90, quello degli anni 80, questo degli anni 70 e pare che pure gli antichi romani, da bambini, ne avessero uno.
La teNNologia era un gioco da ragazzi grazie al CUBETRON EP 3, cioè una serie di cubetti con dei circuiti assemblabili ad incastro. Per farci cosa? "SONAR, antifurto, radio, anticendio, radiotrasmittenti e molte altre cose". E "se credi di essere troppo grande o troppo piccolo per un gioco del genere ti diciamo subito che ti sbagli, perché il Cubetron va bene sia per tuto fratellino più piccolo che per... tuo papà". Al di là delle illazioni poco simpatiche sulla paternità del lettore, questa cosa che il Cubetron andasse bene per tutti era fichissima. Chiamavi il tuo fratellino di tre anni e gli dicevi Oh, vieni qua, teh 'sti cubetti e costruiscimici un Sonar. Scat-ta-re.
I due rEgazzini, prigionieri dei loro maglioni in acrilico a collo alto della morte, non stanno raschiando via un gatto morto dall'asfalto, come pur potrebbe sembrare, ma provando l'Adigraf, questa cosa flippotrippissima che ti incidevi da solo il tuo stampo per il Das. Cioè, quando ancora si giocava con il Das e il Vernidas. Cioè, in quegli anni del tardo Medioevo lì, in cui poveri cristi di genitori erano costretti a tenere su una mensola un bellissimo manufatto creato dal figlio artista. Un bellissimo manufatto che aveva tutta l'ora di uno stronzo verniciato.
"Svelto pilota, attenzione!" è già un titolo perfetto per un'opera di Marinetti. Ma a rendere davvero meravigliosa questa pubblicità è l'abuso selvaggio di trattini. Ritorno al futurismo.
La bellissima Porsche 917, genuina macchina del futuro, in un modellino elettroautomatico, col motore che sale di giri se spingi più fortemente e con il selettore Start, Stop e Ruck, per i modellisti amanti del rugby.
"Noi abbiamo i nostri!". E vantatevene pure, che vi fanno usare il profumo e il bagnoschiuma dello Zecchino d'Oro. Roba che i due con i calzoni corti con un outing del genere rischiano tanti di quei coppini sulla nuca dai compagni di classe che ci viene l'esoftalmo.
Il fucilino Molgora, per i tempi in cui si potevano ancora pubblicizzare fucili e pistole giocattolo, prima che
...in sella ai loro tricicli elettrici da banditi viziati. Visto che ora sei una persona adulta e che certe cose erano piuttosto illegali, non racconterai di come, con la cumpa del quartiere, si forassero le canne di pistole e fucili giocattolo per fargli sparare il colpetto esplosivo, tramutandole in pratica in armi da soft air ante litteram pronte ad esplodere gommini infuocati.
Le bici degli anni 70, come quelle messe in palio da questo concorso del Tin Tin Alemagna assieme a trombe bitonali, specchietti, le immancabili adesivE e altre robe per intamarrire ulteriormente il mezzo.
Non ti dilunghi ulteriormente sull'argomento perché della ragion d'essere di queste bici e del motivo per cui siano state sterminate qualche anno dopo dalle BMX si parla in un capitolo di Per il potere di Grayskull. Andiamo avanti.
E sbàm, a tradimento: si stava girando il Pinocchio di Comencini, capolavoro assoluto e grandissimo catalizzatore di mariomerolitudine.
"Billy astronauta, costruttore, pilota, sub". Come Big Jim, ma con la faccia da bimbominchia e le gambe segate.
La Cetra Magica, "un delizioso strumento musicale con un sensazionale sistema per suonare subito". E glielo leggi in faccia, a questi rEgazzini collettati, quanto sono felici di giocare con questa roba. Dai, regà, andiamo tutti a casa mia con la Cetra. E partivano gli sputi. Il cane è lì che supplica di esser portato in un canile.
Rockband, trentacinque anni prima |
o quelle Giaccaglia, come il Duchy. La pubblicità recita: "Il capo sei tu. Tu giocosuoni anche senza conoscere la musica, e gli altri cantano e danzano intorno a te". Basta calare l'aspirina nella coca cola e alè, fatto.
La pista Dromocar, con "Topolino che scappa". Il solito PDF caghella.
Le mitiche pubblicità della GOVY IMPORT, quella degli occhialini a raggi X e di tutte quelle altre meravigliose minchiate. Come il binocolo giapponese, le ricetrasmittenti giapponesi (negli anni in cui "giapponese" era sinonimo di "roba teNNologica che funziona"), la rivoltella con "vendità libera, senza formalità, porto autorizzato in casa o in macchina", o un praticissimo fucile da cecchino ad aria compressa.
E partiamo con la solita ressa di bambolotti demoniaci. Il primo è Cicciotto, il bambolotto "tutta ciccia", che getta luce sullo scottante problema dell'obesità pupazzale,
seguito a ruota da Filomena, la bambola che se batti le mani una volta cammina, se le batti una seconda volta si ferma, se le ribatti riparte, e se sente per sbaglio un applauso viene colta da una crisi di nervi e cappotta.
Fortunella ti insegna invece il gioco dei dadi, per un futuro da indebitato con persone poco raccomandabili nelle bische; poi c'è Teresa la Vispa e.... AAAAAHHHHHHH!!! AAAAAAHHH!!! Il dannatissimo Paperino mostruoso degli anni 70!!!
Ok, Ok, ti sei calmat... AAAAHHHH!!! Proprio ora che l'avevi rimosso. Anni e anni buttati... Ok, ora ti sei calmato. Davvero. Andiamo avanti. Ecco, il fratellino era una bambola molto interessante. La bambina andava dai genitori e chiedeva come regalo di Natale il fratellino. Ma il dannato regalo arrivava solo nove mesi dopo e non si poteva neanche costruire e smontare! Che razza di sola, oh!
Questo trittico di pubblicità Geloso ce lo spariamo così, giusto per, ché per te il Geloso è sinonimo di catanannitudine degli anni precedenti alla tua nascita. Del resto, guardate là, i registratori a bobine. Per dire. Però quelle pagine destre con le storielle in rima sono fantastiche. Ti ricordano un libro illustrato che avevi da rEgazzino, di quelli che ti spiegavano tutte le robe, le bandiere, le monete, come costruire un missile per andare su Marte. Quelle robe lì. A ricordarsi il titolo.
Sette righe di testo, un solo punto. Nuovo record mondiale, applausi a scena aperta.
Il gioco del risparmio, gioco da tavolo della Clementoni dalle finalità educative, in quanto pensato per "insegnare ai bambini il significato del risparmio". E infatti quello se ne sta con due sacchi di dollari di Zio Paperone in mano, tutto felice. Seems legit.
Il pantasci di Topolino, svasato, con uno stemma del personaggio risalente all'immediato dopoguerra. A sole 13.800 lire (118 euro di oggi, secondo la rivalutazione Istat), cotiche. E no, per quella somma non veniva un erede di Walt Disney a consegnartelo a casa.
Il mitico proiettore a bobine Minicinex della Harbert...
...e l'altrettanto mitologico View-Master, per vedere una carrellata di foto di Zorro, Tarzan, il Libro della Giungla, gli Aristogatti, Topolino che schiavizza Dumbo. Ma "View-Master ha pensato anche ai tuoi genitori, per loro ha ideato le interessanti serie turistiche". E pure al tuo zio scapolo Peppino, con le altrettanto interessanti serie p0rnazze con le donnine nude.Bambolotti dell'orrore, parte 2. Marcellino della Migliorati, che "non piange, strilla", perché è chiaramente una bambola posseduta dal demonio. "Allora per farlo smettere non c'è che dargli il biberon in bocca". O un paio di schiaffi forti.
Peggy Pen Pal è invece la bambola che scrive insieme a te. Tu scrivi dal lato tuo e Peggy Pen Pal scrive dall'altro lato. Solo che la bambola scrive sempre la stessa frase: "Non rompermi i coglioni". Nelle fotine sotto, Fanella, la bambola terribile che il giorno dopo ti viene di lanciarla dal balcone, e Paciughino, il bambolotto che si scaccola.
Serenella della Furga ride ogni volta che la lanci per aria, a causa delle evidenti malformazioni ai piedi. Se però dopo averla lanciata ti dimentichi di afferrarla al volo, ridono solo le altre bambole nella stanzetta.
Tesoro di Mamma, la bambola che "se la stringi al petto ride felice"
FELICISSIMA.
Ma il Natale Mattel 1971 sta arrivando anche per le bambine, e il povero Kentozzi (a proposito: sabato. Sabato torna Kentozzi. No, davvero. Parola) è già circondato da un esercito di schiave dell'Algida Stronza. Il rEgazzino là in alto, intanto, ricorda alla nonna che sta sempre aspettando la Cinquemilalire.Il figlio di Terence, Jess Girotti in arte Jess Hill, sarebbe apparso insieme al padre in varie pellicole, come Don Camillo e Botte di Natale. Quel bimbo lì oggi ha 44 anni.
Scegliete la vostra pettinatura con Mia, la macchina dei bigodini a caldo della Harbert! Trasformatevi anche voi una simpatica catananna adolescente dell'Ottocento come quelle tizie lì negli ovali!
Un trapano per torturare i propri giocattoli e costringerli a parlare e, subito sopra, una praticissima calcolatrice superextrarapidaquadrioperazionale Mini-Matic. Ma senza i tasti delle calcolatrici alle quali siamo abituati, se no era troppo semplice. Qualcuno ha idea di come diavolo funzionasse quell'aggeggio?
I puzzles, al plurale sgrammaticato, della Ravensburg(er). "Giochi, puzzles e tanti bei hobbies". Il testo l'ha scritto Don Lurio.
I mitici trenini Rivarossi, con tre tipi di scartamenti, molto più flippotrippissimi dei successivi, più pezzenti trenini Lima. Ma se i trenini Rivarossi erano troppo complessi o costosi,
c'era quello Lego che andava a pile. E se anche quello era troppo complesso o costoso, c'era quello di legno tutto storto costruito dal nonno.
L'indissolubile accoppiata Subbuteo-Meccano della Dinky Toys, per una pubblicità che sarebbe andata avanti per la sua strada, vintaggia e imperterrita, per vent'anni. Prego notare come all'epoca venissero venduti anche il Subbuteo del rugby e soprattutto quello del cricket. Strano che non abbia attecchito, con i milioni di ultrà del cricket che c'abbiamo in Italia.
"La cosa che tuo padre aspettava dalla fine della guerra". E no, non è l'indennizzo per la cantina requisita da quei caz*o di americani, ma un cineproiettore super 8 a forma di pallone. E siamo arrivati così al gran finale. Tenetevi. Un po' più forte. Ok, così va bene:
"Alla tua età meriteresti... un po' di su e giù". Vogliamo aggiungere qualcosa? No, appunto.
TUTTE LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
AAAAAAAAAAAHHHH!!!
RispondiEliminaMa porc... doc, ma me lo paghi tu lo psichiatrAAAAAAAAHHH!?
Ok, ok... mi sono ripreso.
Dovresti avere una rubrica fissa a "La Grande Storia", che ricordi a questo paese dell'Alzheimer che nel 1971 su Topolino c'erano non solo le pubblicità delle pistole giocattolo MA ANCHE DI QUELLE "VERE" (tutte le virgolette del caso ma vendità libera, senza formalità, porto autorizzato in casa o in macchina, per carità, eh...).
Però i regazzini che prendono la pistola del papà e sparano al fratellino li abbiamo avuti in questi anni... e sarà colpa dei videogames di sicuro...
In Italia l'obbligo di porto d'armi per le armi comuni da sparo risale al 1956, quindi su un Topolino del 1971 non potevano vendere pistole per il porto libero. Le armi potevano però essere tenute in casa. Questo fino al 14 ottobre 1974 in cui fu varata la legge nr. 497 che inaspriva le pene, ma li si era già in stagione terroristica.
EliminaLa storia del perché si arrivò a restringere il possesso di armi da fuoco in Italia è molto interessante, un giorno semmai la racconto. Per ora dico solo che non è stato a causa di un sentimento spontaneo e c'entrava il desiderio di un ministro di mantenere la poltrona e anche la televisione.
Nuoooo il Cioccoloneeee !!!!
RispondiEliminaSempre forte questa rubrica.
RispondiEliminaMolti prodotti non li conosco essendo nata il decennio successivo.
Le pubblicità della GOVY IMPORT le trovavo su Diabolik
Devo dire che in quel fumetto c'erano delle pubblicità folli dagli occhiali a raggi ics a tutte cose legate al sesso e alla bella presenza fisica.
Ho trovato questo post dove ne ce sono alcune: http://turelcaccese.blogspot.it/2013/06/mentre-il-mio-amico-michele-gallo.html
P.S.: Attendo sabato ;)
BWAHAAHAHAHAHAHHAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHBAHGAHAHAHAHAAHNHAAHHAAHAHAHAHAH
RispondiEliminaoddio....mi devo riprendere .....dall'ultima.......
Comunque mi sono terrorizzato di più per Tesoro di Mamma,la bambola con gli occhi da serial killer che non per il Paperino che sembra Howard the Duck del film.
Altre menzioni d'onore per i doppisensi vanno a Golden Organ e Jolly Drill Tuttotraforo :D
Sarà,ma io sono stato felicissimo possessore dei plastic city.Ero un bambino povero.E abitavo al pianterreno.
RispondiEliminaAnch'io. E non ho avuto turbe psichiche... almeno credo...
EliminaNo. Niente da aggiungere all'ultima O_o Al secondo posto assoluto di sempre dopo l'irraggiungibile "pelocaldo"
RispondiEliminaFantastico come sempre! :D
RispondiEliminaIl buffo è che ho scovato una collezione di Topopino nella cantina in montagna che va dal '61 all'80 e ho passato l'estate a farmi prendere in giro dalla famiglia perché mi spanciavo a leggerne le pubblicità.
È vero che io nasco come pubblicitario e a questo hanno dato la colpa della mia tara ma possibile che non si siano resi conto, malgrado gliele facessi vedere!, che pubblicità (anzi: rélclame XD) come la "su e giù" della Policar sono dei capolavori di comicità, spero involontaria? ^___^
A proposito: della Dinky Toys sono ancora il fortunato possessore di uno strepitoso Interceptor della Shado, con tanto di pattini arancioni! :D
Ah, dimenticavo!!! Quanto ho pianto quando i miei si rifiutarono di comprarmi i pantaloni da sci di Topolino. ç_ç
RispondiEliminaA tanti anni di distanza: GRAZIE! : )
No veramente sono con le lacrime agli occhi! Serenella la bambola con i piedi a testicoli!!!
RispondiEliminaguarda che sono dei banalissimi pon pon...pdf off
EliminaNotevole il famoso "designer" fra virgolette nella pubblicità Bontempi. Quando c'era ancora ritegno nell'usare certe parolacce
RispondiEliminache poi scrivono: un famoso "designer" come se metterne il nome fosse una mezza vergogna (si, non lo conosceva nessuno ma fa niente).
EliminaVorrei sapere chi faceva gli annunci della Polistil per stringergli la mano e fargli i complimenti per quanto erano bravi a infinocchiare i loro clienti facendogli accettare QUALSIASI COSA.
RispondiEliminaMi hanno visto esplodere in ufficio, dopo l'ultima foto.
RispondiEliminaSottoscrivo la domanda: perchè non fanno più il Duplo al pistacchio?
RispondiEliminaLa Leopard della Graziella IO LA TENEVO. In realtà era di un mio cugino più grande, e me la regalo quando si decise che o si buttava, o si trovava un fesso che la ripuliva e la usava lui. Amavo quella bici.
RispondiEliminaNon è un caso che poi quel Paperino sarà oggetto del thriller "Non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci (1972 guardacaso).
RispondiEliminaMarcellino che Piange me lo sognerò stanotte, meenchia se è raccapricciante.
RispondiEliminaNo, non c'ero ancora...
RispondiEliminaPerò alla fine degli anni 70 qualosa di tutto ciò ancora girava: i PlasticCity Italocremona, la Leopard per cui ancora si sbavava...
E poi, ah, la Marklin....faceva piste elettriche per macchinine davvero toste...
la "Sprint" qui presente ha una linea molto "Giugiaro" e, fatta eccezione per il frontale, ricorda un po' la DeLorean, la Lotus Esprit e addirittura (saltando di carrozzeria in carrozzeria) la Lancia Beta Montecarlo di Pininfarina...misteri dei misteri...
e per finire la Same-Govj (poi PrivatPost, mi pare...) di via ALgarotti, Milano...mi raccolgo in doveroso silenzio...
Ma il figlio di Terence Hill non morì a 16 anni, più di 20 anni fa?
RispondiEliminaEra il fratello minore, adottivo, Ross: anche a me era venuto il dubbio.
EliminaLa DromoCar Disney la ebbi in dono - qualche anno dopo, una volta i negozianti avevano i magazzini e sapevano aspettare - ed effettivamente Topolino sacappava. Nel senso che avevano rifilato a Paperino una macchina più lenta, gli strun%i. In pratica la gara si decideva con l'assegnazione dei veicoli: chi si beccava la 313 poteva solo sperare che l'avversario andasse lungo in curva, cosa che succedeva almeno nella prima gara, perchè la carriola del papero, più pesante, era in compenso più stabile e si poteva andare a manetta. Poi l'avversario imparava e non c'era più partita.
RispondiEliminaqua si va troppo indietro. A quei tempi la mia nascita non era nemmeno in programma ma forse mi è andata bene così.
RispondiEliminaSe i miei non avessero fatto il "su e giù" io non sarei qui a scrivere, ora.
idem..all'epoca mia madre aveva 10 anni :-)
EliminaOT: ma vogliamo parlare del trailer di Guardians of the Galaxy DOC?
scimmia o non-scimmia?
Ne parliamo stasera.
EliminaMa che sborona che era la Graziella Leopard...era l'Harley dei giovani tamarri!
RispondiEliminaPoi ogni volta che cadevi perdevi pezzi vabè...
Con questo post ho capito di essere giovane e me ne compiaccio.
RispondiEliminaP.S. Doc che significa "catananno"?
Anziano, però più anziano.
EliminaIl principale nonche' micidiale effetto collaterale dei Plastic City era diluito nel tempo, nel senso che ti ritrovi a quarant'anni a collezionare Lego :D
RispondiEliminaIl MINI-MATIC mi ricorda parecchio una roba vista allo Science Museum a Londra, ma non ricordo minimamente come si chiamava.
RispondiEliminaI calcolatori tascabili meccanici erano parecchio diffusi prima dell'avvento di quelli elettronici: iniziarono a scomparire proprio all'inizio dei '70.
EliminaQuello mostrato qui è un parente stretto di questo, immagino:
http://en.wikipedia.org/wiki/Addiator
Le divisioni e le moltiplicazioni si facevano iterando il processo di somma/differenza e aggiungendo un contatore.
Il principio è quello dei registri mobili, che viene ricalcato pari pari dagli algoritmi di calcolo implementati dalle reti logiche in elettronica. Questi aggeggi, infatti, vengono spesso impropriamente chiamati "analogici", ma erano in realtà *digitali* o, più propriamente, numerici, anche se meccanici, a differenza dei regolo-calcolatori, per esempio, che sono invece effettivamente analogici.
Se queste cose vi intrigano, andate a leggervi qualcosa sul Curta e ditemi se non vi viene voglia di cercarvene uno nei mercatini dell'usato (non vi viene? Mah...)
...E credo che più PdF di così non si possa essere, Topolino sooca.
Momenti di ringere notevoli oggi! Grande Doc!
RispondiEliminaDevo ancora spiegare ai miei colleghi stranieri che cazzo c'ho da ridere guardando quelle robe in bianco e nero... XD
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RispondiEliminaIl Tin Tin, altro snack scomparso. La bici che si vinceva era un chopper, come quelli del film "Easy rider", e la definizione di "Tin Tin agers" per i fans della merendina era un ignobile gioco di parole fra il nome di questa e il vocabolo inglese "teenager" :((
RispondiEliminaAl "Tesoro di mamma" con lo sguardo di Linda Blair GIA' posseduta dal dimonio sono morto dal ridere.
RispondiEliminaNato nel '74, alcune di queste cose le ho viste e avute solo di straforo. Tipo che nel cesto dei Lego ricordo qualche fastidiosissimo mattoncino Plastic City (che non si incastrano MAI con i Lego normali) venuto da chissà dove, mentre con un mezzo fucilino Molgora tutto sgangherato c'ho giocato mezza infanzia.
Lacrime vere invece per il Minicinex della Harbert. Che era frustrantissimo da usare, dato che mezze volte le pellicole si inceppavano, attorcigliavano, spezzavano, incendiavano, e anche quando tutto andava bene il tempo della visione era drammaticamente più breve di quello che ci avevi messo per far partire tutto e quello ci avresti messo a rimettere tutto a posto. Però cavolo che nostalgia.
Errata corrige su Terence Hill: il figlio che ha recitato con lui in "Don Camillo" non è Jess, è il secondogenito Ross, scomparso tragicamente nel 1990 a soli 17 anni. Jess comunque ha lavorato ancora con il papà, scrivendogli la sceneggiatura del film del 1991 "Botte di Natale" in cui Terence recitava di nuovo con Bud Spencer dopo anni di separazione (e il film in questione fu pure prodotto da Giuseppe Pedersoli, il figlio di Bud: tutto in famiglia!)
RispondiEliminaNope, c'era anche Jess:
Eliminahttp://www.imdb.com/title/tt0085454/fullcredits?ref_=tt_cl_sm#cast
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Elimina"Filomena è stata eletta supergiocattolo dell'anno dalla giuria del premio Pinocchio"..e vantiamocene anche!! :D
RispondiEliminaSarà stato sincero, il giudizio espresso dalla giuria del premio Pinocchio?
EliminaNoi di Voyager crediamo di no!
EliminaStavo pensando una cosa riguardante l'ultima foto: sono tutte foto del 1971, lo stesso anno in cui è uscito Arancia Meccanica. Come sapete l'spressione "su e giù" è il tormentone usato nel film, non può essere una coincidenza, ma una "trollata"ante litteram del pubblicitario ahahah
RispondiEliminaLeggo solo ora i commenti, perciò mi ripeto più avanti :-)
EliminaNon solo so come funziona quella calcolatrice, ma ne ho anche un paio a casa (mio padre colleziona robe del genere: http://www.gbreda.it/mechcalc/)
RispondiEliminaNe esistono di diversi tipi, ma il principio generale è quello di tirare su o giú le varie ghiere in base alle cifre dei numeri da addizionare, sottrarre, moltiplicare o dividere. Concettualmente è un abaco che gestisce in automatico il riporto.
Perché i bambolotti e le bambole sono sempre dei mostri? Non è possibile! Con una roba così in stanza, al Natale dopo, chiedi il fucile di precisione perché hai paura che ti sgozzi nel sonno XD
RispondiEliminaChe recesso irraggiungibile della mia memoria che hai riattivato: il trenino di legno storto del nonno. Ma com'è che certe cose, in quegli anni lì, erano così comuni a tutte le latitudini italiane?
RispondiElimina"La cosa che tuo padre aspettava dalla fine della guerra". E no, non è l'indennizzo per la cantina requisita da quei caz*o di americani. Oh, là. Lo si dica una buona volta. Gli alleati una cippa.
Infatti non erano mica alleati a noi.
EliminaO'professò.
EliminaFinalmente vedo cose di prima che nascessi...meno male! Stavo pensando di essere stravecchissimo!
RispondiEliminaSarebbe bello avere una nuova rubrica solo per le pubblicità di quei prodotti tip raggi-X e scimmiette marine! Quelle pubblicità erano ovunque! Anche sui giorni seri. E mi sono sempre chiesto quante fregature ci fossero. Queste merde di scimmiette com'erano fatte? Nei disegni c'era persino il Re con la corona in testa. E i raggi X di preciso com'erano fatti?
Quando era bambina alla mia ragazza le presero le scimiette. Adesso non ricordo bene come funzionava, dovrei chiedergli, ma era davvero una fregatura assoluta... tipo bustine con dentro delle "uova"(!) da mettere nell'acqua ed aspettare che nascessero ste scimmiette. Ovviamente non succedeva niente.
EliminaNooo! Quindi era tutto finto? Ma che tristezza. Chissà quanti bambini tristi per quelle scimmie!
Eliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Artemia_salina
Eliminasono dei piccoli crostacei
AAAH! Troppe bambole orrende dell'orrore!
RispondiEliminaMa sbaglio o quel Paperino urendo lì potrebbe benissimo essere l'antenato di Dolan?
a me ha sempre fatto impressione quel papero orribile di quel film fantascienzo che facevano alla domenica pomeriggio su Italia1..mamma che impressione! me lo sognavo di notte da piccolo! non mi ricordo il nome del film :(
Elimina"howard e il destino del mondo"?
Eliminaaaargh sì proprio lui!
Eliminache paura che mi faceva!
invece a guardarlo ora mi ricorda uno del mio paese :D
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EliminaMamma mia, i bambini/testimonial dei prodotti "Zecchino d'Oro" li hanno reclutati in un campo di concentramento?
RispondiEliminaIn generale gli anni '70 sono stati l'età dell'acrilico!
PS: bruschetta per i LEGO, per le piste polistil ed i trenini Lima/Rivarossi: i primi li colleziono tuttora, cogli altri ci ho giocato fino agli anni 2000! Poi non ho avuto più spazio per montarli e bon
PPS: ma pure da voi ai tempi delle elementari passavano certi tipo per le scuole e dicevano a tutti che avevi potenzialità artistiche per vendere le pianole?
Cioè oltre a quelli dei disegni che vincevi un premio ecc
Ma perché il font usato, per esempio, nella pubblicità del DAS è ubiquo?
RispondiEliminaAlcuni fortunati bambini hanno ricevuto in dono la Peggy Pen Pal con la luccicanza: se tu scrivevi "il mattino ha l'oro in bocca", lei dall'altro lato ti scriveva "REDRUM".
RispondiEliminaLOL! Però scritto al contrario (che tanto è uguale)... All work and no play makes Peggy a DULL DOLL :-D
EliminaAh, ci voleva proprio una schidionata di pubblicità fuorvianti... impennata di bruschette, al solito, alla comparsa di Trinità.
RispondiEliminaMa plastic city era davvero così orrendo?
RispondiEliminaLolle per il regalo osceno del Cioccolone
Mi raccomando invece gli imperdibili "prodotti da toletta per le età più giovani (dai3 ai 12 anni)"
Mitica Govy Import, ma mancano i prodotti meravigliosi come le scimmie di mare, gli occhiali a raggi x, le scarpe "Più alti di 7 cm in un attimo" (Pernascone le ordinava doppie)...
Minicinex e Viewmaster! Lacrime...
calcolatrice superextrarapidaquadrioperazionale: mah... forse calcolavi in base ventordici?
"La cosa che tuo padre aspettava dalla fine della guerra"? mah
"un po' di su e giù"?!?!? c'è anche un aggravante, quel Topolino è uscito nello stesso anno di "Arancia meccanica"...
Hahhahahaahahahah! Ecco cos'era in realtà il "su e giù" di cui parlava Alex DeLarge... Comunque è decisamente terrificante il messaggio su quella specie di mina antiuomo che "tuo padre aspettava dalla fine della guerra". OMG.
RispondiEliminaComunque grazie Doc :-)
io il view master me lo sono ricomprato l'anno scorso
RispondiEliminatutto altro, ragazzi...
c'è ancora il senso di profondità ma mancano i colori poetici dei dischi di quegli anni, sfumati, bellissimi. ora sono tutti stacchi bianco rosso blu giallo rosa che ti fanno male le palle degli occhi.
mia figlia lo ha guardato perplessa, ha detto "ah, bello" e l'ha messo sulla mensola. io ci sognavo per ore...
Fantastico.
RispondiEliminaAggiungo al ricordo le cuffiette Cerebro (con le quali potevi imporre la tua volontà sul altri!!), le automobiline filocomandate (tipo Fiat Ritmo) con il volantino e i due bottoni rossi per muoverle (avanti destra, indietro sinistra) ma non so se erano pubblicizzate. E poi il traforo (oltre al trapano sega tutto, il traforo è stato per lungo tempo un gioco paritetico al meccano e al Lego), i giochi a quiz con le schede traforate e la macchinetta con le luci e i bottoni per le tre risposte possibili (che poi, crescendo, hai capito che bastava guardare se l'obliteratura centrale della scheda era spostata a desta, a sinistra o se era invece equidistante per capire quale sarebbe stata la risposta giusta).
E i mega poster delle bambole (pigotte)?
Doc, i giornalini di tuttologia dell'epoca di cui non rimembri il nome potevano essere i SELEZIONE DEI RAGAZZI e SELEZIONE DELLO SCOLARO? Favolosi e disegnati una favola!
Gli anni 70 vincono sempre...delirio di risate!
RispondiEliminaLa pista Sizzlers è chiaramente un plagio specularizzato (come conferma la freccia sul lanciatore) della nostra Monza, con tanto di chicane della Roggia (anche perché non so se nel 1971 le varianti le avevano già messe).
RispondiEliminaMenzione d'onore per l'ultima immagine, che con la storia del su e giù (e anche con la precisazione di Gaz sull'anno di uscita di Arancia Meccanica) mi ha ribaltato dalla sedia.
Il resto mi dice poco/nulla, essendo solo un "pischelletto" dell'85, ma il post mi ha regalato dei bei momenti come sempre. :D
Propongo un sondaggio per far entrare "Giocosuoni" e relativi verbi/avverbi derivati nel dizionario antristico!
RispondiEliminaIl duplo al pistacchio è recentemente ritornato sugli scaffali dei bar... vai col Junkie Food!!!
RispondiEliminaSorry... è vero che è recentemente comparso uno snack della Ferrero al pistacchio, ma era un'edizione limitata del Tronky. Comunque dopo averlo assaggiato mi sono chiesta perché non hanno messo in vendita la cremina che c'era dentro anche in vasetti spalmabili tipo nutella (si è capito o no che mi è piaciuto una cifra?)
EliminaTutti i PdF che hanno descritto la Minimatic evidentemente non ne hanno mai usata una, se no saprebbero i fondamentali fun facts su quegli oggetti del demonio:
RispondiElimina- Per azzerare le colonnine c'era una specie di maniglia di metallo sul lato corto, da estrarre e ri-spingere dentro con violenza dipendente dalla quantità di cadute prese dall'oggetto (più cadute, più distorsione, più faticoso resettare). Tre volte su quattro ci si lasciava dentro la ciccettina del palmo della mano.
- Per muovere le colonnine veniva fornito un pratico stiletto di metallo durissimo e appuntitissimo che - com'è, come non è, finiva sempre per diventare un'arma mortale o per lo meno una trappola nascosta fra i cuscini del divano (ah ah ah, le matte risate davanti alle emorragie inarrestabili da spunzonamento...)
Questa Minimatic sembra la discendente diretta della pascalina, cioè la prima calcolatrice meccanica del mondo, quella inventata nel 1600 e fischietti dal filosofo-inventore francese Blaise Pascal (il geniale pischello costruì questo apparecchio a soli 19 anni, per aiutare il padre che faceva il contabile, ma si trattava proprio di un accrocchio meccanico).
EliminaDoc, se davvero ti interessa il funzionamento della calcolatrice, io ne ho una completa di istruzioni. Metto al lavoro lo scanner?
RispondiEliminaGRAZIE, semplicemente GRAZIE.
RispondiEliminaIl signore e la signora ragno (si, le ho passato il link perché continuava a chiedermi "Razzo ridi?", sort of) ringraziano per le sonore risate del mercoledì sera. Un po' meno i vicini. :)
RispondiEliminaRicordavo benissimo il Duplo alla fragola e al pistacchio (e li rimangerei con somma gioia perché erano deliziosi) ma non il Cioccolone. E ricordavo anche il Plastic City, che a casa mia era soprannominato "Cremonino".
RispondiEliminaQuello era il duplo??? Sembra del cioccolato normalissimo, il cioccolone è osceno!
RispondiEliminaStupendo l'articolo su Terence Hill :D
Quanto mi mancava questa rubrica, anche questa tornata è stata E-PI-CA
RispondiEliminaDa notare che la pubblicità dell'Aviatik Edison ha sì solamente un punto in sette righe (alla fine) ma in compenso ha anche una marea di virgole utilizzate completamente a sproposito
Alla pubblicità della cetra sono morto dal ridere.
RispondiEliminaGrazie Doc.
Ossignur! Mi rendo conto di possedere qualche mattoncino plastic city, inconsapevolmente ereditati da un mio cugino in mezzo ad un sacchetto di Lego veri. Confermo che facevano veramente..... ecco.
RispondiEliminaLa pistola ad aria compressa della Govy ce l'aveva mio padre. Tirava delle botte assurde e sparava piombini: ci sparavamo rare volte contro dei vecchi bidoni di benzina... e rimanevano i segni. Era pericolosa, cazzarola.
Da qualche parte ..nella soffitta...
RispondiElimina..deve esserci ancora un proiettore tondo in agguato .....
Avevo letto di una calcolatrice manuale simile (o almeno presumo fosse simile) venisse usata dagli impiegati negli anni '20-'40!
RispondiEliminaUna disamina sulla teoria evolutiva delle biciclette tra gli anni '70 ed '80 ... fantastico !!! ma quando esce il libro ??
RispondiEliminaCioè , so già benissimo quando esce in quanto l' ho già comprato in collector's edition, ma ... quanto dura è aspettareeeeeee!!!! una sofferenza !! ;)
EliminaTu sei grande! Ti voglio bene, mi sono quasi cagato addosso dal ridere
RispondiEliminal'ultima pubblicità è stupenda e imbattibile ma l'allusione alla guerra è veramente di cattivo gusto
RispondiEliminaIL CUBETRON!!! Non me lo ricordavo più ma lo possedevo (anche fisicamente)!
RispondiEliminaBullarsi per ore perchè avevi messo in serie due lampadine!!!!!!
Maledette lacrime!
Mi sto ancora chiedendo come si giocasse al Subbuteo del rugby...
RispondiElimina... secondo me erano quelli che possedevano il Cioccolone a non dormire...
RispondiEliminaPer una svista di lettura all'epoca ( io c'ero ) ho creduto fino a stasera che il pupazzo del Duplo si chiamasse Coccolone ( da coccolare...non nel senso di colpo apoplettico ). Scopro grazie all'Antro Atomico che invece era C -i-occolone.
RispondiEliminaChennotizzia...
Ah, ricordo pure le bici chopper del TinTin Alemagna, ne ho avuta una simile e posso assicurare che sono le più scomode e faticose della storia ciclistica.
Complimenti, rivedere queste pagine di pubblicita' che erano dei sogni ad occhi aperti fa tornare bambini con nostalgia. Stavo cercando un binocolo tipo "TOPOLINO" , ne avevo uno simile non colorato e mi piacerebbe averne uno, ma.....
RispondiEliminaPenso che commentare le pubblicità odierne potrebbe essere ancora più esilarante oppure deprimente. In entrambi i casi è evidente che preferisco di gran lunga queste vecchie pubblicità che mi fanno tornare bambino
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