Badass Bastards: The Lost Platoon 2, la fine
Ci siamo. Quindici mesi dopo, il viaggio di Badass Bastards 2 arriva al capolinea. Non ti dilunghi oltre: chi non l'avesse ancora fatto, e abbia voglia di leggerseli, trova tutti i capitoli precedenti qui. Pronti? Si va [...]
Tra sette mesi diventerai padre.
A Phoebe l'hai detto subito. L'hai chiamata, la mattina dopo, e le hai detto quello che era successo. Non ha risposto nulla. Hai sentito all'altro capo del telefono solo silenzio, e non sapevi che dire, fino a quando non sono arrivati i singhiozzi. Mentre la immaginavi stringere forte tra le dita bianche il telefono e nascondere con l'altra mano gli occhi, cercare il bagno per non lasciare che i colleghi la vedessero piangere, ha detto solo: «È giusto così», e ha riattaccato. Hai provato a pensarlo anche tu. Che il fatto di aspettare un figlio non ti desse più il diritto di coltivare i tuoi sogni di fuga. Che fosse arrivato il momento di smettere di essere un idiota egoista e fare quello che andava fatto. Perché la cosa giusta di cui ti parlava quel giorno tuo padre, ora era questa. Cancellare tutto, andare avanti, dimenticare.
Ci hai provato con tutte le tue forze, davvero. Ma hai fallito.
Hai scoperto di essere miope per caso. Una mattina, in prima media, ti hanno chiesto di leggere una cosa alla lavagna e non ci riuscivi. Mentre tutti i compagni ridevano, il professore di educazione tecnica ti disse che dovevi farti vedere da un oculista. Quando, quello stesso pomeriggio, ti spiegarono che avresti dovuto portare gli occhiali per tutta la vita, rispondesti al dottore tutto compito che sì, capivi, non era un grosso problema. E subito dopo scoppiasti a piangere in ascensore come un idiota. Ma quando due giorni dopo gli occhiali erano pronti, hai capito di non aver mai visto davvero com'era fatto il mondo, prima di allora. Hai scoperto che degli alberi si possono vedere anche da lontano le foglie, e non solo una massa indistinta di verde sfocato. Non volevi mettere quegli occhiali, ma dopo averlo fatto non pensavi avresti potuto più vivere senza.
I tuoi occhiali, ora, si chiamano Phoebe.
A Gloria non hai ancora detto nulla. Pensavi di farlo il più tardi possibile, nascondendoti dietro la più bieca delle scuse. I primi mesi sono delicati, continui a ripeterti, e senti l'eco nella testa che ti chiama per nome. Vigliacco. Tue altre giustificazioni in ordine casuale: non puoi odiare un bambino che porterà il tuo cognome per qualcosa che non ha fatto; crescere in una famiglia senza amore sarebbe peggio; se non vai, ti odierai fino alla fine dei tuoi giorni; se non vai, la fine dei tuoi giorni potrebbe essere anche molto prossima. Ti senti in colpa? Sì, tanto. Questo ti fermerà? No. Hai deciso di no. Non te l'ha imposto una causa esterna: l'hai deciso tu. Non fosse una frase da libro new age, diresti che vuoi essere padrone del tuo destino. Così, solo qualche settimana dopo, hai richiamato Phoebe. Ha fatto squillare il cellulare a lungo, non sapendo se rispondere o no. Ma quando l'ha fatto, quando non le hai lasciato nemmeno il tempo di dire una parola, quando le hai detto velocissimo che non avevi cambiato idea, perché l'idea era stata sempre e comunque quella di andare lì con lei, l'hai sentita ridere. L'hai sentita felice. Ti ha risposto: «Pensa se qualcuno dei miei colleghi sentiva squillare il telefono e rispondeva al posto mio». Ti ha detto che eri matto, e che quindi i matti erano due. Gloria sa che sei in Francia per lavoro, ma tu e Phoebe avete deciso di incontrarvi qui al Charles De Gaulle un mese prima della partenza, per mettervi d'accordo sulle piccole cose. Piccola scusa perché non ce la facevate più e volevate vedervi.
Solo che dovevate incontrarvi alle 10. E sono sette ore che sei seduto qui da solo, a fissare le persone con i cartelli.
Forse il ragazzo che ha lasciato per te è tornato, e l'ha convinta a restare. Forse, semplicemente, si è resa conto che era una follia. Forse non se la sentiva. Per la storia del bambino, per Gloria, per qualsiasi altra ragione valida che solo tu non riesci a vedere. Forse. Forse. Forse. Ieri, forse, hai ucciso FEARLESS Bastards, il gioco che non è più il tuo gioco. La proprietà ha indetto una, virgolette, riunione dei creativi dell'azienda, virgolette, per cercare una via di fuga disperata al casino nel quale, la stessa proprietà, si è andata a cacciare felice, ubbidendo agli ordini porta-qui-il-giornale-e-rotola del publisher. La Multivision, evidentemente stanca delle pernacchie che il gioco sta collezionando a ogni apparizione, minaccia ora di lasciarvi tutti a piedi. Seduto sul bordo del tavolo della sala riunioni, per sembrare più alla mano e vicino ai dipendenti, l'amministratore delegato della New Life Interactive, Claudio Martini, vi ha parlato con il suo solito garbo, allentandosi con grazia il nodo della cravatta.
«Siamo nella merda più totale, ce lo vogliono buttare al culo», ha detto. C'era da tirare fuori l'IDEA che salvasse capra, cavoli e panca, e più in generale il culo di tutti i dipendenti. Sprezzante del pericolo, come sempre si è fatto avanti quel coglione di Ferri. In quanto lead designer del progetto, era l'indiziato numero uno per la posizione vacante di salvatore aziendale. Anche se lui non la vedeva così.
«Visto che qui ci hanno portato le sue idee, visto che ha rotto il cazzo tutti i giorni con la storia che il gioco era un suo gioco, penso tocchi a Zainer tirarci fuori da questo casino», dice il coglione, e lo dice puntandoti l'indice.
La reazione numero uno, tra le tante che ti sono passate nella mente nel vedere quell'idiota scaricarti addosso come niente fosse responsabilità non tue, sarebbe stata molto più divertente della reazione numero due, quella che alla fine hai scelto. Sì, sarebbe stato molto più divertente afferrarlo per quella giacca orribile, ridergli in faccia, mandare tutti a fanculo, uscire da quel posto per non metterci mai più piede, una musica eroica in sottofondo. Ma hai incrociato senza volerlo gli sguardi di Marcio e Subotnick, lì a ricordarti che non si trattava solo di te: i tuoi colleghi stavano aspettando una risposta, una qualunque, nella speranza che servisse a continuare a pagare il mutuo. E allora volevi davvero trovare una soluzione convincente, per Martini, per la Multivision, per tutti. Salvare il gioco e gli stipendi di tutti. Solo che non ti veniva in mente assolutamente nulla, perché se avessi avuto una soluzione, l'avresti usata prima di far naufragare il progetto fino a quel punto. E stavi lì a pensarci, quando quella merda di Ferri ha aggiunto: «Certo. Sei buono solo ad appropriarti delle idee altrui, te».
In quell'istante, la cosa che più desideravi al mondo era vedere quell'uomo sepolto sotto una valanga di liquami. Perciò l'hai fatto, hai tirato fuori quella roba di cui avevate parlato per scherzo con Marcio tempo prima. Quando, giocherellando con una delle sue intoccabili action-figure da scrivania giusto per farlo incazzare, una statuina super-limited di Manny Calavera, gli avevi detto: «Non sarebbe bellissimo? Non sarebbe bellissimo trasformare questa merda di gioco che non piace a nessuno in un'avventura comica in stile Lucas?». L'hai fatto, hai tirato fuori questa idea assurda della parodia, e a riderti in faccia è stato Ferri.
«Sei alla frutta Zainer, ma abbi almeno rispet…», ha provato a dire, prima di essere interrotto con un gesto secco da Martini.
«Siccome di altre idee non ce ne sono, e non abbiamo più tempo o nulla da perdere, facciamolo. E, Ferri? Fammi il cazzo di piacere di restare zitto», gli ha detto. E Ferri muto, la faccia di chi stava masticando un rotolo intero di alluminio.
Lei biascica qualcosa che non capisci, poi resta in silenzio per qualche secondo. «Sei Gabri, vero?», ti dice in un inglese peggiore del tuo, quando inizi a temere che la linea sia caduta. Sì, sei Gabriele, certo che sei Gabriele, ti può passare Phoebe per piacere, chiedi di nuovo. Senti tipo un sospiro, poi ti dice: «Dio, non lo sai, vero?». Senti del rumore. Riattacca.
«Non lo sai… Non lo sai cosa?», chiedi alzando la voce, quando a risponderti c'è solo il segnale di occupato. Pietro e Subotnik corrono verso di te, tirandoti letteralmente via dalla poltrona.
«No, fermi…», provi ad opporti, continuando a fissare la tua mano che stringe la cornetta, cercando di capire. Non hai tempo ora per i loro scherzi scemi, vuoi sapere cos'è che non sai, porca puttana, prima di impazzire.
Arrivano anche dei tizi dagli altri reparti: Marcio ti solleva un braccio in segno di trionfo, mentre guardi tutti stordito, come un pugile sopravvissuto all'ultimo round senza sapere bene come.
«Ma che…», farfugli.
«Se la sono bevuta! La Multivision ha approvato la tua idea!», urla Marcio. Gli altri aggiungono i dettagli in ordine confuso, parlandosi addosso per la felicità. Hanno trovato la cosa brillante. È stato già diffuso un primo comunicato, con cui viene svelata la grande presa in giro ordita da tempo e tenuta nascosta fino a quel momento. L'idea dello spin-off ironico, tutto battute metareferenziali. Il survival horror che prende in giro il genere survival horror. Il web, ti dicono, è già esploso. Qualcuno è arrivato a scusarsi su NEOGaf per le perculate pregresse. Il post con cui un noto blogger newyorchese ha ricostruito tutti gli indizi sulla vera natura parodistica del progetto, scovati nei trailer precedenti da tempo e non rivelati prima per non spoilerare la sorpresa, è stato condiviso su FB da alcune migliaia di giocatori, convinti sia tutto vero. Sembra Capodanno e la festa di compleanno di tutti, contemporaneamente. L'unico a non partecipare alla festa è Ferri, che ti fissa dalla sua stanza-acquario. Potesse ucciderti, si sarebbe già disfatto da qualche ora del cadavere. Pietro te lo indica e fa un gesto con la mano, lasciando che tutti lo vedano: il gesto è un pollice portato sotto il collo e mosso lentamente verso destra.
Pare che la stanza di Ferri non sarà la stanza di Ferri ancora a lungo. Ti lasciano in pace solo una dozzina di brindisi a Coca Cola e Fanta del distributore più tardi, tornando tutti euforici ai loro posti. Non ti frega nulla del gioco e della Multiversal. Stai ancora pensando alle parole di quella ragazza, quando ti viene in mente che sei uno stupido. Apri Google, inserisci il nome e il cognome di Phoebe, aggiungi Parigi. 7.650 risultati, e le prime pagine sono piene di link ai suoi pezzi per il sito della rivista. Recensioni, anteprime, reportage da fiere in giro per il mondo. Uno di quei pezzi l'ha scritto a Tokyo sul tuo portatile. Usi strumenti di ricerca, Ultime 24 ore, niente. Provi con Ultimo mese, e saltano fuori di nuovo pagine e pagine. Ma i primi cinque risultati sono questa volta articoli di quotidiani francesi. Apri il primo e cerchi di capire cosa ci sia scritto, sotto quella foto di un ragazzo, cosa c'entri il nome di Phoebe.
Solo dopo qualche istante fai caso a quel grassetto sotto al titolo.
E un animale invisibile gigante ti azzanna la gola.
Meurtre-suicide. C'è scritto Meurtre-suicide.
Provi a leggere il resto, ma non ce la fai.
Ti alzi, punti dritto verso il bagno. Subotnik ti chiede che cos'hai, non rispondi. Ti chiudi dentro a chiave, ti accasci contro la parete. Solo allora puoi riprendere a respirare. Tiri dentro l'aria con forza, e ti brucia la gola. Quando le lacrime arrivano, piangi fino ad esplodere, mentre senti crescerti dentro una rabbia senza nome.E allora urli. Più forte che puoi.
.12 (CLOSING CREDITS)
Per ricordarti che manca meno di un mese, la madre di Gloria viene a trovarvi praticamente ogni giorno. La casa è già piena di giocattoli, tutine, fiocchetti. Una culla, due passeggini, un bauletto da auto, non adatto alla tua auto. Rovisti tra le carte del tuo studio per tenerti impegnato, quando salta fuori la copia firmata del contratto con i giapponesi. Nakamura-san ha continuato a scriverti per settimane, dopo, per sapere cosa ti fosse successo. Non hai mai risposto. Strappi quei fogli e cerchi una scusa per uscire. Gloria e sua madre stanno parlando di qualcosa, ma non sai cosa, e non ti interessa. Lei ti dice «Certo, amore, torna presto». È troppo felice per accorgersi del fatto che ti sei spento. Non hai voglia di fare niente, non hai voglia di parlare con nessuno. Senza i tuoi occhiali, gli alberi non hanno più le foglie: sono tornati ad essere una massa di verde indistinta.
Le porte dell'ascensore stanno per chiudersi, quando una mano le blocca. Quella mano appartiene a Manuel Pontili. Il maledetto Manuel Pontili. Il figlio di puttana che ha ridotto in quel modo Gloria e non ha mai pagato per quello che ha fatto. Ha il camice da farmacista sul braccio, il golfino da quasiricco, il sorriso da idiota pericoloso in faccia.
«Ma guarda chi si rivede», dice. «Come te la passi, Zainer?».
Non lo degni di uno sguardo, ma a lui non interessa e continua: «Sai che Gloria resta sempre un bel figone? Cosa ci trovi in uno come te non me lo spiego proprio. Chissà che un giorno o l'altr…». La frase viene interrotta da un rumore secco. Il rumore secco è la tua fronte che gli si abbatte sul naso, distruggendolo. Si porta le mani al volto e spalanca gli occhi incredulo, mentre baffi e labbra si coprono di sangue. Senti montare la rabbia e le lasci i comandi. Dopo la testata arrivano i pugni; quando lui si accartoccia a terra implorante, con le mani insanguinate a coprirsi la testa, arrivano anche i calci. Blocchi l'ascensore e, appena le porte del sistema di emergenza si aprono sul secondo piano, lo butti fuori, contro il muro. Stai per andare via, quando lo senti piagnucolare. «Sei rovinato, coglione… Ti rovino…», dice in un rantolo, sputando sangue. Allora torni indietro, lo tiri su a sedere per la giacca e lo inchiodi contro la parete. «Hai visto cosa si prova, merda? Hai visto?!?», urli, prima di lasciarlo andare. Scendi a piedi fino al piano terra, e lì trovi un'anziana condomina dell'ultimo piano, ferma davanti alle porte di metallo dell'ascensore, con le borsine della spesa in mano.
«Dottor Zainer, buongiorno. Sa mica se l'ascensore è bloccato? L'ho sentito traballare», dice.
Tiri dritto, ignorandola.
Sei in macchina. Stai tornando a casa e ascolti un'altra canzone sbagliata alla radio. Alla New Life Interactive tutto procede a gonfie vele: FEARLESS Bastards è stato inserito dal sito YGM tra i venti giochi più attesi dell'anno e l'hype per il titolo è alle stelle, soprattutto dopo quel tweet di Tim Schafer. A Martini e alla Multiversal quasi non sembra vero. Anche vendendo solo le copie in pre-order, il gioco è destinato comunque a fare dei numeri pazzeschi. Sei stato nominato nuovo lead designer, di questo e dei prossimi progetti della NLI. Qualcuno, anche se non ricordi chi, ti ha detto che Ferri sta elemosinando lavoro presso softco minori, di quelle che fanno solo giochi merdosi per cellulare. Nessuno lo ha più visto comunque dalle vostre parti. Il suo ufficio è rimasto vuoto, perché hai preferito restare al tuo posto. Dentro c'è ancora una sua piantina orribile, morta da tempo come la carriera del suo proprietario.
Una grossa casa editrice, a cui avevi mandato qualche pagina del file Romanzo-Crociata.doc, ti ha contattato perché interessata a pubblicarlo. A casa, avete deciso che vostro figlio di chiamerà Marco.
Il traffico verso Milano scorre lentissimo, le luci rosse contro il cielo grigio dell'anaconda di metallo. Ogni anello, un pendolare prigioniero di quello che gli gira per la testa. Ti chiami Gabriele Zainer, e sei un game designer: la rima sul biglietto da visita non è voluta. Sei un uomo realizzato, un uomo felice, continui a ripeterti, mentre le lacrime ti sfocano tutto il mondo intorno.
[FINE]
RINGRAZIAMENTI
Con la colonna sonora anch'essi, ché ci tieni. Un primo, enorme grazie a Francesco Codolo per le illustrazioni di Wendy che ci hanno accompagnato in questi quindici mesi. Il secondo grazie formato ginormous è per tutti gli antristi che si sono sciroppati Badass Bastards 2, con i suoi tempi di attesa biblici tra un capitolo e l'altro. Tirandone le somme e spingendone le addizioni, è stato un esperimento interessante, soprattutto per gli ultimi quattro capitoli. Li hai dovuti scrivere da zero, avendo solo un'idea precisa di dove bisognasse arrivare, a questo finale che avete appena letto. Quando devi scrivere della fiction ti fai sempre tremila problemi, ma qui sei andato liscio, scrivendo quello che volevi scrivere come ti veniva, unplugged. Che poi è, come sapete, lo stesso approccio seguito per il blog, e grazie a Badass Bastards 2 hai scoperto che funziona anche con la narrativa. Laddove per "funziona" intendi che, quale che sia la bontà del risultato, è stato un piacere scrivere questi ultimi capitoli. In primavera, se possibile, riprendiamo anche Frankie se ne va a Hollywood, dai. Ancora buon anno a tutti.
.11
Fissi la gente con i cartelli. Le persone con i cartelli che sostituiscono le altre persone con i cartelli che c'erano prima. Su un rettangolo di carta infilato in una busta trasparente leggi: Wierzbowski. Che diavolo di nome è Wierzbowski? E dove l'hai già sentito? Ah, certo. Apone, Crowe, Dietrich, Drake, Ferro, Frost, Gorman, Hicks, Spunkmeyer, forse qualcun altro che non ti ricordi, Vasquez e Wierzbowski. Tra qualche minuto, anche quel cartello e il tizio che lo regge, alto un metro e novanta e stretto in un abito elegante di due taglie più piccolo, andranno via. Tra un po' andranno via tutti. Ascolti una canzone sbagliata, spremendo le ultime gocce di vita della batteria del portatile. Tra sette mesi diventerai padre.
A Phoebe l'hai detto subito. L'hai chiamata, la mattina dopo, e le hai detto quello che era successo. Non ha risposto nulla. Hai sentito all'altro capo del telefono solo silenzio, e non sapevi che dire, fino a quando non sono arrivati i singhiozzi. Mentre la immaginavi stringere forte tra le dita bianche il telefono e nascondere con l'altra mano gli occhi, cercare il bagno per non lasciare che i colleghi la vedessero piangere, ha detto solo: «È giusto così», e ha riattaccato. Hai provato a pensarlo anche tu. Che il fatto di aspettare un figlio non ti desse più il diritto di coltivare i tuoi sogni di fuga. Che fosse arrivato il momento di smettere di essere un idiota egoista e fare quello che andava fatto. Perché la cosa giusta di cui ti parlava quel giorno tuo padre, ora era questa. Cancellare tutto, andare avanti, dimenticare.
Ci hai provato con tutte le tue forze, davvero. Ma hai fallito.
Hai scoperto di essere miope per caso. Una mattina, in prima media, ti hanno chiesto di leggere una cosa alla lavagna e non ci riuscivi. Mentre tutti i compagni ridevano, il professore di educazione tecnica ti disse che dovevi farti vedere da un oculista. Quando, quello stesso pomeriggio, ti spiegarono che avresti dovuto portare gli occhiali per tutta la vita, rispondesti al dottore tutto compito che sì, capivi, non era un grosso problema. E subito dopo scoppiasti a piangere in ascensore come un idiota. Ma quando due giorni dopo gli occhiali erano pronti, hai capito di non aver mai visto davvero com'era fatto il mondo, prima di allora. Hai scoperto che degli alberi si possono vedere anche da lontano le foglie, e non solo una massa indistinta di verde sfocato. Non volevi mettere quegli occhiali, ma dopo averlo fatto non pensavi avresti potuto più vivere senza.
I tuoi occhiali, ora, si chiamano Phoebe.
A Gloria non hai ancora detto nulla. Pensavi di farlo il più tardi possibile, nascondendoti dietro la più bieca delle scuse. I primi mesi sono delicati, continui a ripeterti, e senti l'eco nella testa che ti chiama per nome. Vigliacco. Tue altre giustificazioni in ordine casuale: non puoi odiare un bambino che porterà il tuo cognome per qualcosa che non ha fatto; crescere in una famiglia senza amore sarebbe peggio; se non vai, ti odierai fino alla fine dei tuoi giorni; se non vai, la fine dei tuoi giorni potrebbe essere anche molto prossima. Ti senti in colpa? Sì, tanto. Questo ti fermerà? No. Hai deciso di no. Non te l'ha imposto una causa esterna: l'hai deciso tu. Non fosse una frase da libro new age, diresti che vuoi essere padrone del tuo destino. Così, solo qualche settimana dopo, hai richiamato Phoebe. Ha fatto squillare il cellulare a lungo, non sapendo se rispondere o no. Ma quando l'ha fatto, quando non le hai lasciato nemmeno il tempo di dire una parola, quando le hai detto velocissimo che non avevi cambiato idea, perché l'idea era stata sempre e comunque quella di andare lì con lei, l'hai sentita ridere. L'hai sentita felice. Ti ha risposto: «Pensa se qualcuno dei miei colleghi sentiva squillare il telefono e rispondeva al posto mio». Ti ha detto che eri matto, e che quindi i matti erano due. Gloria sa che sei in Francia per lavoro, ma tu e Phoebe avete deciso di incontrarvi qui al Charles De Gaulle un mese prima della partenza, per mettervi d'accordo sulle piccole cose. Piccola scusa perché non ce la facevate più e volevate vedervi.
Solo che dovevate incontrarvi alle 10. E sono sette ore che sei seduto qui da solo, a fissare le persone con i cartelli.
Forse il ragazzo che ha lasciato per te è tornato, e l'ha convinta a restare. Forse, semplicemente, si è resa conto che era una follia. Forse non se la sentiva. Per la storia del bambino, per Gloria, per qualsiasi altra ragione valida che solo tu non riesci a vedere. Forse. Forse. Forse. Ieri, forse, hai ucciso FEARLESS Bastards, il gioco che non è più il tuo gioco. La proprietà ha indetto una, virgolette, riunione dei creativi dell'azienda, virgolette, per cercare una via di fuga disperata al casino nel quale, la stessa proprietà, si è andata a cacciare felice, ubbidendo agli ordini porta-qui-il-giornale-e-rotola del publisher. La Multivision, evidentemente stanca delle pernacchie che il gioco sta collezionando a ogni apparizione, minaccia ora di lasciarvi tutti a piedi. Seduto sul bordo del tavolo della sala riunioni, per sembrare più alla mano e vicino ai dipendenti, l'amministratore delegato della New Life Interactive, Claudio Martini, vi ha parlato con il suo solito garbo, allentandosi con grazia il nodo della cravatta.
«Siamo nella merda più totale, ce lo vogliono buttare al culo», ha detto. C'era da tirare fuori l'IDEA che salvasse capra, cavoli e panca, e più in generale il culo di tutti i dipendenti. Sprezzante del pericolo, come sempre si è fatto avanti quel coglione di Ferri. In quanto lead designer del progetto, era l'indiziato numero uno per la posizione vacante di salvatore aziendale. Anche se lui non la vedeva così.
«Visto che qui ci hanno portato le sue idee, visto che ha rotto il cazzo tutti i giorni con la storia che il gioco era un suo gioco, penso tocchi a Zainer tirarci fuori da questo casino», dice il coglione, e lo dice puntandoti l'indice.
La reazione numero uno, tra le tante che ti sono passate nella mente nel vedere quell'idiota scaricarti addosso come niente fosse responsabilità non tue, sarebbe stata molto più divertente della reazione numero due, quella che alla fine hai scelto. Sì, sarebbe stato molto più divertente afferrarlo per quella giacca orribile, ridergli in faccia, mandare tutti a fanculo, uscire da quel posto per non metterci mai più piede, una musica eroica in sottofondo. Ma hai incrociato senza volerlo gli sguardi di Marcio e Subotnick, lì a ricordarti che non si trattava solo di te: i tuoi colleghi stavano aspettando una risposta, una qualunque, nella speranza che servisse a continuare a pagare il mutuo. E allora volevi davvero trovare una soluzione convincente, per Martini, per la Multivision, per tutti. Salvare il gioco e gli stipendi di tutti. Solo che non ti veniva in mente assolutamente nulla, perché se avessi avuto una soluzione, l'avresti usata prima di far naufragare il progetto fino a quel punto. E stavi lì a pensarci, quando quella merda di Ferri ha aggiunto: «Certo. Sei buono solo ad appropriarti delle idee altrui, te».
In quell'istante, la cosa che più desideravi al mondo era vedere quell'uomo sepolto sotto una valanga di liquami. Perciò l'hai fatto, hai tirato fuori quella roba di cui avevate parlato per scherzo con Marcio tempo prima. Quando, giocherellando con una delle sue intoccabili action-figure da scrivania giusto per farlo incazzare, una statuina super-limited di Manny Calavera, gli avevi detto: «Non sarebbe bellissimo? Non sarebbe bellissimo trasformare questa merda di gioco che non piace a nessuno in un'avventura comica in stile Lucas?». L'hai fatto, hai tirato fuori questa idea assurda della parodia, e a riderti in faccia è stato Ferri.
«Sei alla frutta Zainer, ma abbi almeno rispet…», ha provato a dire, prima di essere interrotto con un gesto secco da Martini.
«Siccome di altre idee non ce ne sono, e non abbiamo più tempo o nulla da perdere, facciamolo. E, Ferri? Fammi il cazzo di piacere di restare zitto», gli ha detto. E Ferri muto, la faccia di chi stava masticando un rotolo intero di alluminio.
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Ha il cellulare staccato. La cerchi da giorni, ma ti risponde sempre e solo lo stesso messaggio registrato della compagnia telefonica. Ha un profilo Twitter, ma non lo aggiorna da oltre un anno. Non ha mai creato un account su Facebook o, per quanto tu ne sappia, su altri social. Quando i forse nella testa diventano troppi e stanno per tracimare, decidi di fare quello che ti eri ripromesso di non fare, e chiami la redazione della sua rivista. Ti risponde il centralino, chiedi di parlare con lei, ma ti passano qualcun altro. È una ragazza. Le chiedi se Phoebe c'è. Vorresti parlarle, dici.Lei biascica qualcosa che non capisci, poi resta in silenzio per qualche secondo. «Sei Gabri, vero?», ti dice in un inglese peggiore del tuo, quando inizi a temere che la linea sia caduta. Sì, sei Gabriele, certo che sei Gabriele, ti può passare Phoebe per piacere, chiedi di nuovo. Senti tipo un sospiro, poi ti dice: «Dio, non lo sai, vero?». Senti del rumore. Riattacca.
«Non lo sai… Non lo sai cosa?», chiedi alzando la voce, quando a risponderti c'è solo il segnale di occupato. Pietro e Subotnik corrono verso di te, tirandoti letteralmente via dalla poltrona.
«No, fermi…», provi ad opporti, continuando a fissare la tua mano che stringe la cornetta, cercando di capire. Non hai tempo ora per i loro scherzi scemi, vuoi sapere cos'è che non sai, porca puttana, prima di impazzire.
Arrivano anche dei tizi dagli altri reparti: Marcio ti solleva un braccio in segno di trionfo, mentre guardi tutti stordito, come un pugile sopravvissuto all'ultimo round senza sapere bene come.
«Ma che…», farfugli.
«Se la sono bevuta! La Multivision ha approvato la tua idea!», urla Marcio. Gli altri aggiungono i dettagli in ordine confuso, parlandosi addosso per la felicità. Hanno trovato la cosa brillante. È stato già diffuso un primo comunicato, con cui viene svelata la grande presa in giro ordita da tempo e tenuta nascosta fino a quel momento. L'idea dello spin-off ironico, tutto battute metareferenziali. Il survival horror che prende in giro il genere survival horror. Il web, ti dicono, è già esploso. Qualcuno è arrivato a scusarsi su NEOGaf per le perculate pregresse. Il post con cui un noto blogger newyorchese ha ricostruito tutti gli indizi sulla vera natura parodistica del progetto, scovati nei trailer precedenti da tempo e non rivelati prima per non spoilerare la sorpresa, è stato condiviso su FB da alcune migliaia di giocatori, convinti sia tutto vero. Sembra Capodanno e la festa di compleanno di tutti, contemporaneamente. L'unico a non partecipare alla festa è Ferri, che ti fissa dalla sua stanza-acquario. Potesse ucciderti, si sarebbe già disfatto da qualche ora del cadavere. Pietro te lo indica e fa un gesto con la mano, lasciando che tutti lo vedano: il gesto è un pollice portato sotto il collo e mosso lentamente verso destra.
Pare che la stanza di Ferri non sarà la stanza di Ferri ancora a lungo. Ti lasciano in pace solo una dozzina di brindisi a Coca Cola e Fanta del distributore più tardi, tornando tutti euforici ai loro posti. Non ti frega nulla del gioco e della Multiversal. Stai ancora pensando alle parole di quella ragazza, quando ti viene in mente che sei uno stupido. Apri Google, inserisci il nome e il cognome di Phoebe, aggiungi Parigi. 7.650 risultati, e le prime pagine sono piene di link ai suoi pezzi per il sito della rivista. Recensioni, anteprime, reportage da fiere in giro per il mondo. Uno di quei pezzi l'ha scritto a Tokyo sul tuo portatile. Usi strumenti di ricerca, Ultime 24 ore, niente. Provi con Ultimo mese, e saltano fuori di nuovo pagine e pagine. Ma i primi cinque risultati sono questa volta articoli di quotidiani francesi. Apri il primo e cerchi di capire cosa ci sia scritto, sotto quella foto di un ragazzo, cosa c'entri il nome di Phoebe.
Solo dopo qualche istante fai caso a quel grassetto sotto al titolo.
E un animale invisibile gigante ti azzanna la gola.
Meurtre-suicide. C'è scritto Meurtre-suicide.
Provi a leggere il resto, ma non ce la fai.
Ti alzi, punti dritto verso il bagno. Subotnik ti chiede che cos'hai, non rispondi. Ti chiudi dentro a chiave, ti accasci contro la parete. Solo allora puoi riprendere a respirare. Tiri dentro l'aria con forza, e ti brucia la gola. Quando le lacrime arrivano, piangi fino ad esplodere, mentre senti crescerti dentro una rabbia senza nome.E allora urli. Più forte che puoi.
.12 (CLOSING CREDITS)
Per ricordarti che manca meno di un mese, la madre di Gloria viene a trovarvi praticamente ogni giorno. La casa è già piena di giocattoli, tutine, fiocchetti. Una culla, due passeggini, un bauletto da auto, non adatto alla tua auto. Rovisti tra le carte del tuo studio per tenerti impegnato, quando salta fuori la copia firmata del contratto con i giapponesi. Nakamura-san ha continuato a scriverti per settimane, dopo, per sapere cosa ti fosse successo. Non hai mai risposto. Strappi quei fogli e cerchi una scusa per uscire. Gloria e sua madre stanno parlando di qualcosa, ma non sai cosa, e non ti interessa. Lei ti dice «Certo, amore, torna presto». È troppo felice per accorgersi del fatto che ti sei spento. Non hai voglia di fare niente, non hai voglia di parlare con nessuno. Senza i tuoi occhiali, gli alberi non hanno più le foglie: sono tornati ad essere una massa di verde indistinta.
Le porte dell'ascensore stanno per chiudersi, quando una mano le blocca. Quella mano appartiene a Manuel Pontili. Il maledetto Manuel Pontili. Il figlio di puttana che ha ridotto in quel modo Gloria e non ha mai pagato per quello che ha fatto. Ha il camice da farmacista sul braccio, il golfino da quasiricco, il sorriso da idiota pericoloso in faccia.
«Ma guarda chi si rivede», dice. «Come te la passi, Zainer?».
Non lo degni di uno sguardo, ma a lui non interessa e continua: «Sai che Gloria resta sempre un bel figone? Cosa ci trovi in uno come te non me lo spiego proprio. Chissà che un giorno o l'altr…». La frase viene interrotta da un rumore secco. Il rumore secco è la tua fronte che gli si abbatte sul naso, distruggendolo. Si porta le mani al volto e spalanca gli occhi incredulo, mentre baffi e labbra si coprono di sangue. Senti montare la rabbia e le lasci i comandi. Dopo la testata arrivano i pugni; quando lui si accartoccia a terra implorante, con le mani insanguinate a coprirsi la testa, arrivano anche i calci. Blocchi l'ascensore e, appena le porte del sistema di emergenza si aprono sul secondo piano, lo butti fuori, contro il muro. Stai per andare via, quando lo senti piagnucolare. «Sei rovinato, coglione… Ti rovino…», dice in un rantolo, sputando sangue. Allora torni indietro, lo tiri su a sedere per la giacca e lo inchiodi contro la parete. «Hai visto cosa si prova, merda? Hai visto?!?», urli, prima di lasciarlo andare. Scendi a piedi fino al piano terra, e lì trovi un'anziana condomina dell'ultimo piano, ferma davanti alle porte di metallo dell'ascensore, con le borsine della spesa in mano.
«Dottor Zainer, buongiorno. Sa mica se l'ascensore è bloccato? L'ho sentito traballare», dice.
Tiri dritto, ignorandola.
Sei in macchina. Stai tornando a casa e ascolti un'altra canzone sbagliata alla radio. Alla New Life Interactive tutto procede a gonfie vele: FEARLESS Bastards è stato inserito dal sito YGM tra i venti giochi più attesi dell'anno e l'hype per il titolo è alle stelle, soprattutto dopo quel tweet di Tim Schafer. A Martini e alla Multiversal quasi non sembra vero. Anche vendendo solo le copie in pre-order, il gioco è destinato comunque a fare dei numeri pazzeschi. Sei stato nominato nuovo lead designer, di questo e dei prossimi progetti della NLI. Qualcuno, anche se non ricordi chi, ti ha detto che Ferri sta elemosinando lavoro presso softco minori, di quelle che fanno solo giochi merdosi per cellulare. Nessuno lo ha più visto comunque dalle vostre parti. Il suo ufficio è rimasto vuoto, perché hai preferito restare al tuo posto. Dentro c'è ancora una sua piantina orribile, morta da tempo come la carriera del suo proprietario.
Una grossa casa editrice, a cui avevi mandato qualche pagina del file Romanzo-Crociata.doc, ti ha contattato perché interessata a pubblicarlo. A casa, avete deciso che vostro figlio di chiamerà Marco.
Il traffico verso Milano scorre lentissimo, le luci rosse contro il cielo grigio dell'anaconda di metallo. Ogni anello, un pendolare prigioniero di quello che gli gira per la testa. Ti chiami Gabriele Zainer, e sei un game designer: la rima sul biglietto da visita non è voluta. Sei un uomo realizzato, un uomo felice, continui a ripeterti, mentre le lacrime ti sfocano tutto il mondo intorno.
[FINE]
RINGRAZIAMENTI
Con la colonna sonora anch'essi, ché ci tieni. Un primo, enorme grazie a Francesco Codolo per le illustrazioni di Wendy che ci hanno accompagnato in questi quindici mesi. Il secondo grazie formato ginormous è per tutti gli antristi che si sono sciroppati Badass Bastards 2, con i suoi tempi di attesa biblici tra un capitolo e l'altro. Tirandone le somme e spingendone le addizioni, è stato un esperimento interessante, soprattutto per gli ultimi quattro capitoli. Li hai dovuti scrivere da zero, avendo solo un'idea precisa di dove bisognasse arrivare, a questo finale che avete appena letto. Quando devi scrivere della fiction ti fai sempre tremila problemi, ma qui sei andato liscio, scrivendo quello che volevi scrivere come ti veniva, unplugged. Che poi è, come sapete, lo stesso approccio seguito per il blog, e grazie a Badass Bastards 2 hai scoperto che funziona anche con la narrativa. Laddove per "funziona" intendi che, quale che sia la bontà del risultato, è stato un piacere scrivere questi ultimi capitoli. In primavera, se possibile, riprendiamo anche Frankie se ne va a Hollywood, dai. Ancora buon anno a tutti.
Il finale è da magone potente,bel lavoro doc!!
RispondiEliminaCom'è che sono il primo?tutti a smaltire il panettone?
EliminaOk, cioè.....bello è bello....ma non puoi farmi cominciare il 2014 con un magone simile :(
RispondiEliminaio lo sapevo... ci speravo in uno sviluppo diverso ma in fondo lo sapevo...
RispondiEliminaE iniziamo sto 2014 piangendo vá...
Veramente, ma veramente bellissimo ç_ç
RispondiEliminaEcco, e solo dopo aver mamdato il commento mi sono andato a tradurre quella frase in francese per essere sicuro.
RispondiEliminaLo stomaco si è chiuso ancor di piu .-.
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RispondiEliminaE niente, il magone, la tristezza e 'sto cavolo di fatto che so il francese e non ho dovuto neanche googlarle quelle parole lì. Comunque buon anno e ora non ci resta che aspettare Frankie, almeno per risollevare gli animi ;)
RispondiEliminaSei un maledetto Doc. Un maledetto.
RispondiElimina... T_T
RispondiEliminaCoinvolgente, trascinante, bellissimo.
Poi ti sarà addebitato il costo dei fazzolettini di carta per l'asciugatura di copiose lacrime.
Sarà banale dirlo ma è davvero un bellissimo racconto. Trascini i lettori fino all'ultima riga a perdifiato. Io purtroppo, benchè abbia molta fantasia, sono consapevole di non avere le doti adatte per dargli sfogo ed è una cosa che mi fà davvero rabbia. Ma forse è solo insicurezza dei risultati, se rileggo quello che scrivo trovo sempre qualcosa che non mi convince più e mi viene voglia di cancellare tutto.
RispondiEliminaMa porca maledettissima pupazza.
RispondiEliminaChe tono! Che narrazione! Che finale! Grandissimo doc! Io proporrei il 1 gennaio festa nazionale: l'uscita in contemporanea del film di Capitan Harlock e dell'ultimo capitolo di Badass Bastards 2, e che volete di più?!
RispondiEliminaAh, comunque lacrime a fiumi come al solito!
Wow.
RispondiEliminaFatalismo ? Non si sfugge dal proprio destino perché questo in un modo o nell'altro ti perseguita ? Phoebe era chiaramente votata all'autodistruzione sua e di chi gli poteva essere vicino. Gabri invece nonostante tutta la sua voglia di rivalsa e le possibilità inaspettate rimane incatenato alle proprie responsabilità e muore dentro. Non riesco a fare a meno di pensare al futuro di una famiglia così, Gabriele riuscirà a riprendersi con l'amore per un figlio non voluto o gli trasmetterà questo destino ? Pesante.
RispondiEliminaOra però piglio il dvd di Aliens :D
<3
RispondiEliminaDoc, io ti voglio bene...però con sto finale mi hai ammazzato. Son qui con la febbre, ancora stanco per i bagordi di ieri sera e con questo finale mi hai preso e inchiodato di nuovo i piedi al suolo.
RispondiEliminaBadass è un bellissimo racconto, amaro come solo la vita di tutti i giorni può essere.
Grazie, davvero.
Grazie, ragazzi. Mi spiace per la formattazione a cavolo in un paio di punti, ma quando importi un testo scritto altrove su Blogger e smanetti con font diverse e accapo, come in questo caso, si incasina sempre tutto. Mi sono arreso dopo un'ora di tentativi. Il testo, in ogni caso, era questo. :)
RispondiEliminaScrivo a Gabriele Zainer:ti si vuole bene. Noi tutti te ne vogliamo. Non ho idea del dolore che hai dentro, ma devi lasciare che non ti distrugga del tutto, non perché lo dica io, ma perché è quello che ti diceva tuo padre, quel giorno sul lago. Adesso arriva tuo figlio, e a prescindere dalle circostanze so che lo amerai, perché sei molto meno vigliacco di quello che pensi. Cerca di ricordarti perché amavi Gloria, e magari questa volta potrebbe funzionare. Fai bene il tuo lavoro, pubblica il tuo romanzo, prenditi cura di tuo figlio e di sua madre, cerca di amarli entrambi, e magari pian piano gli alberi ricominceranno ad avere le foglie. Ah, se Manuel Pontili dovesse denunciarti, da avvocato posso dirti che, se sei incensurato e Gloria testimonia quel che successe, te la dovresti cavare senza vedere il carcere nemmeno di sfuggita. Comunque se lo meritava. In bocca al lupo, Gabriele. Ah, se senti il Doc mandalo affancuore per tutto il malessere con cui ho cominciato il nuovo anno!
RispondiElimina:D
EliminaMi è piaciuto...anche se il finale ad alto tasso di magone un pò l'avevo previsto. Racconti così raramente finisco bene. Comunque un bellissimo esempio di narrativa moderna! Ora aspetto con ansia Francky e la tua fatica editoriale...a proposito, ma quando esce?
RispondiEliminaFrankie...pardon
EliminaPrima settimana di marzo. Torniamo a parlarne molto presto.
EliminaPanta rei. Le tessere del domino erano tutte pronte a cadere e sono cadute tutte.
RispondiEliminaGrande Doc, hai mostrato come molti di noi sono progettati per sopravvivere a tutto, anche quando non si vorrebbe.
PS: dopo aver scritto un racconto così, se non l'hai visto, devi vedere questo film http://www.imdb.com/title/tt0420223/
Visto ;)
EliminaE non ti senti in colpa come Emma Thompson, vergogna :P
EliminaOttimo. Inviato al kindle, pronto a spararmi la serie tutta d'un fiato (che avevo pure iniziato, ma poi m'ero interrotto, e mo' vatte a ricordà...) :D
RispondiEliminaAri-buonannonuovo! :)
Bello, grazie per aver concluso, non ci speravo più.
RispondiEliminaChe mazzata per iniziare l'anno, non mi aspettavo il lieto fine, però è stato più pesante di quello che credevo.
Grazie per il c**o che ti fai Doc e buon anno.
avevo sperato nel lieto fine. ma non poteva esserci.
RispondiEliminain qualche modo qualcuno avrebbe sofferto.
hai deciso di far soffrire noi.
grazie tante. :)
Premio Badass Bastard 2014...Doc Manhattan! Già vinto a mani basse per quest'ultimo capitolo strappabudella...bello bello però..grazie Doc e buon anno pure a te!
RispondiEliminaGrazie Doc.
RispondiEliminase ti dico che sto finale era all'altezza di barbie per malvagità, ti offendi?
RispondiEliminagran lavoro come sempre doc.
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RispondiEliminaTempesta di bruschette.
RispondiEliminaUn inizio anno crudelmente meraviglioso, Doc.
Grazie.
Occhi coperti da pane. Grande finale, grande storia.
RispondiEliminaAttendo la versione e-book per rileggerlo ancora e ancora. E ancora buon anno!
Adesso che è completo posso cominciarlo anch'io :-)
RispondiEliminaMai commentato, spesso leggo, e questo romanzo l'ho letto tutto di un fiato oggi.
RispondiEliminaPerdincibacco, che magone.
Complimentissimi, perché è bello bello.
Io pure aspetto la versione eBook!
Tutto molto bello. Finale mariomerolo.
RispondiEliminaPer chi lo ha chiesto: io l'ho convertito in formato EPUB, con tanto di illustrazioni per capitolo. Doc, interessa? Se si, fammi sapere.
Buon anno a tutti ;-)
Me lo mandi via mail? Gracias!
EliminaSpedito ;-)
Eliminaa volte penso che tu sia foraggiato sottobanco dal mio psicanalista per scrivere così bene, in modo da alimentare la mia acrimonia ed invidia, sue principali fonti di guadagno. Per fortuna per me sono le meno frequenti, e di solito ringrazio il cielo esistano persone come te
RispondiEliminaMaledetto Doc, me la fai finire così la storia?! sigh... veramente bel racconto, finale valido e assolutamente non scontato ma, a conti fatti, logico.
RispondiEliminaOggi ho guadagnato (perchè perso non è l'aggetivo giusto) un pomeriggio intero per leggerlo
RispondiEliminaBello, ma sul serio e senza piaggeria. Se arriva l'epub lo scarico per conservalo con quelli a cui tengo di più.
Certe situazioni le ho passate e vissute anch'io e non tanto tempo fa quindi immedesimazione a bestia.
I miei encomi
PS
EliminaAlcuni link a Utube non vanno più
Grazie, Massy. Quanto ai link, dopo un anno e mezzo, è già un miracolo ne funzioni ancora qualcuno :D
EliminaLetto ieri, bellissimo finale per un romanzo molto bello. Raccoglilo o pubblicalo in qualche forma, Doc, perché merita assai.
RispondiEliminaAspettare un mese questo capitolo è stato difficilissimo, grazie per questo finale che m'ha strappato più di una lacrima nappulitana!
RispondiEliminaUn bel romanzo Doc, sull'ironia della vita e sulle catene invisibilii, ben scritto, ne' troppo lento ne' troppo veloce. E lascia con la tristezza di non essere partiti per il Giappone, vittime di un avverso destino
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