Il castello errante di Howl
(I film dello Studio Ghibli - 1)
Di ritorno dal viaggio in Nippolandia, la scorsa estate, ti eri ripromesso di tirar fuori due collane di post legate a due determinate serie di film, giusto per avere la scusa di rivederteli tutti. Bene, il primo post della prima collana ce l'avete davanti: i film dello Studio Ghibli, in un ordine assolutamente non cronologico, dettato dal principio fisico del come capita. È capitato così che una sera di dicembre, in casa Manhattan, si sia rivisto in raggioblù Il castello errante di Howl (ハウルの動く城, Hauru no ugoku shiro, 2004). Seguono le tue impressioni sul film, precedute da un'inevitabile premessa […]
La premessa è che a molta gente i film di Miyazaki non piacciono. E non per questo sono delle brutte persone, intendiamoci. Beh, almeno non del tutto. Solo non sapevi proprio a spiegarti questa cosa che tu uscissi dal cinema - quando è finita l'era oscura e i film di Miyazaki, grazie all'Oscar a Spirited Away, hanno iniziato a darli anche al cinematografò qui da noi - sempre felice ma con un piccolo magone mignon addosso, intrappolato in un perfetto momento di ringere fuori dal tempo, e che lì accanto ci fosse sempre anche qualcuno che diceva "Che minchiata!". E se pure non lo diceva, c'aveva la faccia di uno che. Ma, e l'hai capito soltanto lo scorso agosto, non è una questione di gusti o di semplice level-cap personale nella barra della sensibilità: è una questione di linguaggio. L'hai capito ad agosto, appunto, fissando rapito nella saletta del Museo Ghibli un corto in giapponese su dei bambini che fanno amicizia con una balena inesistente. Quel film, di cui comprendevi solo in minima parte i dialoghi, ti aveva parlato nella stessa lingua dei lungometraggi di Miyazaki visti in italiano, lo stesso idioma con cui si esprime il Museo stesso. Parlando direttamente all'animo, senza perder tempo a farsi ricevere dalle orecchie. E se allora quel linguaggio lo comprendi, non c'è bisogno d'altro: basta star fermi e lasciarsi travolgere dall'onda. Fine della inevitabile premessa, parliamo di Howl.
Credi che le parole più adatte a descrivere questo film del 2004 siano quelle pronunciate da Diana Wynne Jones in un'intervista rilasciata all'uscita del film e contenuta tra gli extra del raggioblù. La Jones, autrice del romanzo da cui è stato tratto il film, parla delle tante differenze tra la sua opera e la pellicola di Miyazaki. Il castello così diverso, la guerra, a tratti anche lo stesso Howl. Eppure l'infilata di sinonimi di amazing con cui descrive lo stupore provato alla visione è esattamente la stessa che ti frullava nella mente quando l'hai visto la prima volta.
Miyazaki ha filtrato la storia originale attraverso temi che gli sono sempre cari - come la distruzione da parte dell'uomo di tutto il bello che lo circonda, sempre rappresentata da una qualche oscurità strisciante che ingoia tutto - dandole un taglio inimitabile, miyazakiano al 400 percento. Ma l'ha fatto senza mai perdere di vista l'elemento centrale di quella storia, l'amore che - in qualsiasi forma, quali che siano i soggetti coinvolti, giovani, vecchi, mostri, demoni - c'ha il trionfo da epic win. I continui cambi di aspetto di Sophie, il suo amare Howl nonostante il bel mago sia sempre più un essere spaventoso. È una favola, ok, ma nonostante il lieto fine è una favola diversa dalla rigida struttura in tre atti che ingabbia ogni favola Disney. Quello che va in scena ne Il castello errante di Howl è uno spettacolo che, come buona parte dei film di Miyazaki, mette gli spettatori adulti sullo stesso piano dei bambini, perché anche i primi non sanno esattamente cosa aspettarsi. Howl è un po' Jareth il re dei goblin, un po' Ziggy Stardust, un po' tormentato eroe emo, un po' cavaliere solitario contro le forze del male: un momento sembra un impavido eroe nagaiano, un attimo dopo manda avanti Sophie (in versione catananna) perché ha paura della sua vecchia maestra.
E così torniamo all'inizio e all'inevitabile premessa. Alla fine della visione del raggioblù, ti sei ritrovato intrappolato in quella stessa goccia di ambra del passatopresentefuturo. Felice e col piccolo magone mignon addosso. Sereno, della serenità prossima alle lacrime che ti danno… boh, solo i film di questo ometto giapponese qui il cui nome fa rima con Ciao. È partito tutto con quell'altro castello, quello con Lupin e il resto della banda a Cagliostro col cinquino, è proseguito con buona parte dei film dello Studio Ghibli - un paio meritano un discorso specifico, ma ci arriveremo nei post a loro dedicati - si è sublimato nella visita al Museo di agosto. Effetto potenziato dall'angelico refrigerio dell'interno, contro i 70 gradi all'ombra che c'erano fuori, siamo d'accordo. Questo, per te, sono i film di Hayao Miyazaki. Un luogo che quando varchi la porta d'ingresso, qualunque cosa tu abbia fatto prima, ti mette in pace con tutto il resto. Un autolavaggio impossibile dell'animo: entri turbato dal mondo reale, esci rasserenato grazie a un mondo fantastico, in buona parte delle accezioni del termine. Che tu abbia 5 o 105 anni, fa lo stesso: basta saper comprendere quel linguaggio per cui non servono le orecchie.
Il castello: buffo, inquietante, metalsluggo |
Credi che le parole più adatte a descrivere questo film del 2004 siano quelle pronunciate da Diana Wynne Jones in un'intervista rilasciata all'uscita del film e contenuta tra gli extra del raggioblù. La Jones, autrice del romanzo da cui è stato tratto il film, parla delle tante differenze tra la sua opera e la pellicola di Miyazaki. Il castello così diverso, la guerra, a tratti anche lo stesso Howl. Eppure l'infilata di sinonimi di amazing con cui descrive lo stupore provato alla visione è esattamente la stessa che ti frullava nella mente quando l'hai visto la prima volta.
Miyazaki ha filtrato la storia originale attraverso temi che gli sono sempre cari - come la distruzione da parte dell'uomo di tutto il bello che lo circonda, sempre rappresentata da una qualche oscurità strisciante che ingoia tutto - dandole un taglio inimitabile, miyazakiano al 400 percento. Ma l'ha fatto senza mai perdere di vista l'elemento centrale di quella storia, l'amore che - in qualsiasi forma, quali che siano i soggetti coinvolti, giovani, vecchi, mostri, demoni - c'ha il trionfo da epic win. I continui cambi di aspetto di Sophie, il suo amare Howl nonostante il bel mago sia sempre più un essere spaventoso. È una favola, ok, ma nonostante il lieto fine è una favola diversa dalla rigida struttura in tre atti che ingabbia ogni favola Disney. Quello che va in scena ne Il castello errante di Howl è uno spettacolo che, come buona parte dei film di Miyazaki, mette gli spettatori adulti sullo stesso piano dei bambini, perché anche i primi non sanno esattamente cosa aspettarsi. Howl è un po' Jareth il re dei goblin, un po' Ziggy Stardust, un po' tormentato eroe emo, un po' cavaliere solitario contro le forze del male: un momento sembra un impavido eroe nagaiano, un attimo dopo manda avanti Sophie (in versione catananna) perché ha paura della sua vecchia maestra.
Howl, bello + magico + tormentato = tasso di accuoricinamento degli occhi del pubblico femminile fuori scala. |
Una descrizione migliore non avrei saputo trovarla ;___;
RispondiEliminaI film di Myazaki hanno quel qualcosa di magico per me, quel qualcosa che non sai bene cosa ma ti fa sognare.
Dopo aver visto il suddetto film ho intrapreso la lettura del libro (e successivamente degli altri due che lo seguono) e davvero, la stessa magia è difficilissima da trovare seppur la storia sia quella, almeno all'inizio, perchè Myazaki ha stravolto un pò tutto dal capitolo 3 in poi..
Al Museo Ghibli ho visto anche io un corto stupendo che parlava di un cucciolo di cane che smarrisce la strada di casa (parlato quasi zero ma guaiti e bao bao in abbondanza).
RispondiEliminaIl linguaggio universale del regista secondo me colpisce chi va vedere un film non con l'atteggiamento di uno che assiste a "un numero da circo" ma con di uno che visita un museo e che cerca di capire, magari nella sua ignoranza (presente!), il messaggio dell'autore.
PS: questo post è veramente un autolavaggio dell'anima, grazie.
Walt Disney vatti a nascondere.
RispondiEliminaparole sante.
RispondiEliminae non sai cosa sia vedere Ponyo con tua figlia di 3 anni e mezzo e condividere le stesse emozioni.
grazie mister Miyazaki (e grazie Doc!)
'nuff said (thx)
RispondiEliminaDici bene Doc, il linguaggio che parla alle persone senza usare le orecchie ed il 3d, ma cantando una silente canzone perche' l'Uomo ( quello " universale" ) si accorga dei propri errori. Un migliore inizio di giornata non potevo averlo
RispondiEliminaPur apprezzando il lavoro del maestro credo di essere tra quelle brutte persone che non ne comprendono il linguaggio. Mi sforzo sempre (quando ad esempio passano in tv) di vedere i suoi film perché sono affascinato dalla qualità artistica delle immagini che mi passano davanti ma inevitabilmente mi addormento...
RispondiEliminaGiusto per chiosare l'intoduzione... di quando lo andai a vedere all'epoca (al cinema della parrocchia, lol) ricordo benissimo il commento del padre di famiglia della periferia romana dietro di me: " 'a canzone cinese aa fine se 'a potevano risparmià, però era bello". E se lo trovi bello nonostante " 'a canzone cinese aa fine", è proprio perché parla in un linguaggio universale :)
RispondiElimina"Un luogo che quando varchi la porta d'ingresso, qualunque cosa tu abbia fatto prima, ti mette in pace con tutto il resto. Un autolavaggio impossibile dell'animo: entri turbato dal mondo reale, esci rasserenato grazie a un mondo fantastico, in buona parte delle accezioni del termine."
RispondiEliminaE dopo questa secchi di lacrime napulitane perchè è questo che fa l'ometto giapponese di cui si parla.
Gran bella rubrica Doc! E visto che stiamo parlando di Miyazaki immagino che prima o poi si parlerà anche di Conan il ragazzo del futuro, vero? Vero? :)
RispondiEliminaPrima i film Ghibli, poi le serie a cui ha lavorato Miyazaki. Tranne Heidi, ché Heidi deve morire, lei e le sue caprette. Anche perché alla voce "serie" c'è una delle migliori (co)produzioni RAI di sempre, non dimentichiamolo ;)
EliminaSherlock Holmes? Che bello! Che ricordi! Che momento nostalgia canalis ogni volta che ci penso.
EliminaDoc ti voglio bene... Quasi sempre quando parlo de "Il fiuto di Sherlock Homes" come di una delle mie serie preferite molto spesso incontro sguardi spenti di chi non ha idea di cosa stia parlando.
EliminaMiyazaki è inimitabile e riesce a parlare direttamente con quella parte della tua mente che vede i sentimenti come mezzo per comprendere passato, presente e futuro. Le sue opere descrivono sempre uno scandito divenire che scardina le prese di posizione. I personaggi, con piccolissime eccezioni, non sono ne buoni ne cattivi tanto che, alla fine, riesci a comprendere le motivazioni di tutti loro.
RispondiEliminaPosso capire che i metodi usati dal maestro e i suoi temi cari ad possano non piacere ad alcuni ma credo che il messaggio vada oltre.
Se non si ha questo genere di sensibilità probabilmente è meglio non vedere queste opere, stante il fatto che se ad un uomo non piace il Castello di Cagliostro e Porco Rosso e se a una donna non piace Nausicaa, per me hanno perso una bella manciata di punti umanità e mi sento triste anche per loro.
Meno male che c'è chi inventa per noi la Scala Umanità™ e si prende anche la briga di assegnarci a tutti un punteggio. Come faremmo altrimenti? Ovviamente questo presuppone che siamo tutti su un gradino inferiore, ma è giusto così, grazie.
EliminaPer rimanere in topic, ottimo Miyazaki, anche se per apprezzarlo adeguatamente bisogna essere nel giusto momento e nella corretta disposizione d'animo.
quoto in tutto e per tutto Matteo. Inoltre non è vero che in Miyazaki non esistono i cattivi: semplicemente sono molto realistici, come gli 'splendidi' Lepka di Conan, Muska di Laputa, Cagliostro di Lupin etc. E se un po' si assomigliano, è semplicemente perchè di persone così, abili ma miopi, mediocri e arroganti, ne è effettivamente pieno il mondo.
EliminaPoi ci sono anche quelli più controversi come Jigo in Mononoke, Yubaba nella Città Incantata, il Sacro Imperatore nel fumetto di Nausicaa etc, che comunque, nonostante il loro 'fascino', sfido chiunque a trovarli positivi
Non c'entra un mazza ma il corto di cui parli e che anch'io ho visto al museo mi è sembrato il meno "miyazakiano" della sua produzione... per il resto concordo con il post, compreso il delirio femminile nei confronti di Howl (al cinema era un tripudio di urletti ogni volta che ppariva :D )
RispondiEliminaSe non metti in luce anche i pregi di Isao Takahata, soprattutto quando parlerai di "Conan, il ragazzo del futuro" (la cui serie è sostanzialmente un film unitario), o di "Hols/La spada del sole" ecc. ..., la "Brutta persona" sei te.
RispondiEliminaChe a me di Miyazaki piace giusto lo stile grafico e le animazioni, ma come regista dovrebbe fare un corso per corrispondenza, e migliorerebbe sensibilmente il suo storytelling :p
Takahata è l'altra anima complementare dello Studio Ghibli (che adoro lo stesso)
EliminaE a parte l'aspetto grafico in comune, i loro film si discostano molto. Quindi non li paragonerei anche se tutte e due lavorano sempre con i film dell'altro.
Una Tomba Delle Lucciole è uno dei migliori film di tipo sempre (non solo di animazione) e anche il resto non scherza (no, non sto parlando di Anna Dai Capelli Rossi), tipo Gocce Di Ricordi o Pom Poko,
Sullo storytelling di Miyazaki non penso ci siano dubbi, invece... ;-)
Mediaworld, interno giorno: ragazzina quindicenne con mammà che passano nel reparto dvd anime "hihihi porco rosso hihihi" con sguardo schifato della mamma fintogiovane.... se le occhiatacce potessero uccidere avrei due morti sulla coscienza
RispondiEliminaNon sono mai stato un grande fan di Miyazaki e dello Studio Ghibli in generale, ma dopo finito Ni No Kuni mi sono ricreduto.
RispondiEliminaGiocandolo, ho provato un po' quello che hai indicato tu alla fine del post, una sensazione di "pace" data dall'essere in un mondo fantastico che solo pochi sanno creare.
La prima passeggiata per la world map e per i viicoli di Gatmandù mi hanno fatto veramente scoppiare il cuore, è stato un po' come leggere un libro, ma per certi aspetti anche meglio.
Inutile dire che dopo ho recuperato tutto il recuperabile (=non fuori catalogo in DVD e Blu-Ray), quindi tutto tranne Nausicaa, Una Tomba per le Lucciole e La Principessa Mononoke.
Stai lontano da 'Una tomba per le lucciole'. Ripeto, stanne lontano.
EliminaE' una mazzata in termini di lagrime (non napulitane), vero Scott?
EliminaSì, ma ti sale anche un inevitabile senso di incazzatura. Incazzatura e disperazione. Fai tu.
EliminaAddirittura? Allora vedrò di recuperarlo al più presto, il tuo commento mi ha incuriosito parecchio!
Eliminaio ti ho avvertito. Poi però fammi sapere cosa ne pensi.
EliminaBella Doc, post molto intonato e sensibilità assolutamente condivise. Il castello errante di Howl l'ho visto a tardissima ora per caso, senza pubblicità, molti anni fa (poi ho naturalmente comprato il dvd, uno dei preferiti anche da mia figlia). Ricordo di aver passato il tempo della visione tra l'incredulità di un bambino e lo stupore di trovarmi davanti a un'opera inafferrabile e delicata, poetica ed emozionante, continuando a chiedermi chi e cosa diavolo fosse, dato che l'avevo incrociato a bobina già srotolata. Impossibile rimanere indifferenti. Ci sono i personaggi bidimensionali (tipici Disney), i tridimensionali (il grigio che si aggiunge al bianco e al nero), introdotti dai Giap negli anni buoni, e poi quelli ultradimensionali che vanno assorbiti senza poterli (e doverli) per forza analizzare e ridurli, o adattarli, a schemi interpretativi propri.
RispondiEliminaSpesso ti accorgi della potenza di un messaggio dal fatto che, quando cerchi di spiegarlo a qualcun altro che tutto ignora, finisci con impiegarci un numero di parole spropositato, rendendoti conto alla fine di non aver capito ancora dove fosse la maniglia per afferrarlo e gestirlo... e di aver fatto più casino che altro.
Si fa prima, come per tutte le opere d'arte, a dire: "Guardatelo!"
E poi condividerne le emozioni in silenzio, perché non c'è nulla da poter togliere o aggiungere.
Bellissimo post, Doc, grazie.
Devo fare il mea culpa, purtroppo non ho mai visto un film di Miyazaki. Ma rimedierò al più presto, anzi se non sbaglio proprio in questi giorni li danno su sky.
RispondiEliminaAhaaa!!!! Attento alla tessera da antrista.
Eliminaattento alla differenza tra i film di GORO Miyazaki e quelli del Maestro. Io partirei da Princess mononoke... o da "una tomba per le lucciole". Poi devi necessariamente passare per "spirited away" e Nausicaa (anche se il manga era meglio)
Eliminami hai fatto piangere lacrime napulitante! il livello di nostalgia non è soubrettosamente Canalis ma magonamente e annisettantamente Chinaglia (la famosa Nostalgia Chinaglia di cui ti dono il copyright seduta stante). in più ascolto campanellini http://open.spotify.com/track/4LvzIP2btU3ttZ1HcPVDcf e non ci vedo più dalla fame :')
RispondiEliminacondivido...
RispondiEliminaQuando si parla di animazione giapponese, la faccia schif(i)ata è sempre in agguato... ormai lo tengo in considerazione.
Secondo me, scontiamo ancora oggi le uscite moralistoidi dei Salvalaggio e le leggende metropolitane "dei cartoni cattivi fatti coi computer"...
...Peccato che molti dei genitori ed adulti di oggi, gli stessi che disprezzano e storcono la bocca, erano fan accaniti dei cartoni trasmessi in Italia nell'epoca d'oro... e non me lo so spiegare!
Leggendo "un problema di linguaggio" pensavo che ti riferissi a quanto sono brutti i dialoghi italiani dei film di Miyazaki.
RispondiEliminaConcordo. Per fortuna i film parlano da soli ed affascinano sempre. Howl e' spettacolare. I dialoghi, invece, mettono i bastoni tra le ruote per quanto sono barocchi e pieni di inutili complicazioni linguistiche. Purtroppo se queste sono le scelte di lucky red...
EliminaTi quoto a bomba sulll'ultima parte specialmente.
RispondiEliminaNon importa quanto nervoso, incazzoso, depresso o alterato sono... se metto un film di Hayao nel lettore, alla fine della visione sono ripulito e sereno.
E questo lo dico pure di Howl che non è nella mia top three della produzione Gibli (più che altro per una certa inconsistenza nella strutturazione della narrazione).
Spezzo però una lancia alla Lucky Red che nonostante le scarse entrate ha riportato su grande schermo i grandi classici che già prima avevo visto a casa (i primi addirittura in vetusta VHS). Quando ho visto Totoro su grande schermo mi sono commosso... e non in senso figurato, ho proprio pianto di commozione per la bellezza a tratti spaventosa di quel film.
Non vedo l'ora di leggere il tuo commento su quella particolare pellicola. ;)
Cheers
Per me c'è un prima e un dopo. Prima di conoscere Miyazaki l'avrei bollato come bambinata in salsa Disney. Dopo averlo conosciuto non posso far altro che vedere e rivedere i suoi film, emozionandomi sempre :)
RispondiEliminaLacrimuccia. Ma anche grassa risata per "metalsluggo" ;)
RispondiEliminaEcco, dunque... doverosa premessa.
RispondiEliminaAdoro Miyazaki. Fossi donna non baderei alle questioni di età e mi accamperei fuori da casa sua fino all'arrivo della polizia.
Ho letto un gazillione di volte "Nausicaa", visto ogni fottuto film uscito al cinema, rivisto Totoro a nastro fino all'inevitabile effetto LSD, ritengo la scena dell'inseguimento con la 500 truccata del Castello di Cagliostro con tanto di tema orchestrale LA SCENA di inseguimento della storia del cinema (Fast & Furious, sooooka!) e penso che il Tribunale dell'Aya dovrebbe indagare sul fatto che "Mononoke Hime" non sia disponibile in DVD e BD in Italia.
Fine premessa.
"Il castello errante di Howl" non mi è piaciuto.
[lancio di pomodori e uova]
Nonostante graficamente sia una gioia per gli occhi, dal primo all'ultimo momento non ci capisco una fava. Non capisco cosa fanno i personaggi, cosa pensano, cosa vogliono. Non capisco cosa succede: c'è una guerra? Ma contro chi? Perchè? Da quando e dove? Usando cosa e con che conseguenze?
Non è questione di favola o non favola. Nelle favole la relazione tra causa ed effetto è rispettata, al limite "causa" ed "effetto" sono semplificati o stravaganti come in "La città incantata" o "Ponyo".
In "Howl" c'è una guerra che ad un certo punto la Regina decide di far finire, presumibilmente usando il trucco della folaga (cit. Ortolani), così, perchè gli gira.
Anche il bambino puccettoso dentro di me, ad un certo punto, inarca il sopracciglio...
Perfettamente d'accordo invece e ANZI ci aggiungerei l'odioso deus ex machina dello spaventapasseri (altra citazione della folaga) e le TANTISSIME incertezze a livello grafico e dell'animazione (vedasi la scena della banda musicale che vista al cinema era pietosa) perchè, per essere un film ghibli, fu fatto sull'onda del successo di spirited away (e di mononoke prima) ma IN TROPPO POCO TEMPO.
EliminaCOncordo su praticamente tutto con il Doc per quel che riguarda la magia di Hayao, ma per Howl PER ME non vale questo discorso: è un film BRUTTO dove accadono una serie di tante cose troppo buttate a caso qui e li e dove l'autore non sapendo piu dove andare a parare ha dovuto tirare fuori almeno due o tre deus ex machina per concludere il film; la qualità e la cura grafica di sfondi e animazioni dei personaggi non principali vista in Mononoke è LONTANISSIMA.
Quando sono uscito dal cinem con Howl debbo dire sono stato uno di quelli con il "meh" dipinto in faccia
se volete far pace con il castello errante leggetevi il libro :) è esattamente come lo volete voi , per esempio la guerra su scala mondiale nel libro non c'è, a me è piaciuto sia il libro che il film che in un certo modo si vanno "ad incastrare" cioè quello che non tratta l'uno lo tratta l'altro
EliminaNon ho bisogno di fare pace con Howl: il libro lo ho letto (dopo) e mai lo avrei letto se non avessi visto il film, e l'ho trovato sicuramente migliore dal punto di vista trama.
EliminaIl film però lo giudico a se e anche se delle trovate visive sono al solito bellissime (primo su tutti il castello che è meraviglioso) il film è e rimane un lavoro per me mediocre rispetto ad altro della ghibli.
L'unico motivo per cui approvo i film di Miyazaki al cinema è per trovarne le locandine facilmente. Per il resto, fatico ad andarli a vedere. A meno che non approvino l'uso di martelli giganti in sala.
RispondiEliminaIl problema occidentale è dato dal fatto che qui "cartone animato = per bambini" è un concetto inevitabile e radicato. Quindi la gente si aspetta sempre la solita principessa, il solito cattivo, l'ammòre e il vissero felici e contenti. Invece si trova guerra, razza umana da estirpare per il male che fa, famiglie disfatte, odio, morte, rancore e un lieto fine, molto fine certe volte il tutto espresso con un cartone animato senza tanti effetti speciali.
Quello che adoro di Hayao ( che secondo me sembra più quando ti pestano i piedi in coda da qualche parte e ti incazzi "Aia ooh!")
è la semplicità con cui butta in cartone animato temi così, a volte fortini.
Spero solo che tu abbia l'intenzione di evitare di parlare di "una tomba per le lucciole".
Oh, niente affatto. Sarà difficile, ma si parlerà anche di quello...
EliminaDevi proprio? A me a provocato la reazione "occhio umido, rabbia interiore, tavolino rovesciato con furia e grida al cielo del tipo MA PEERCHE', PORCA DI QUELLA GRANDISSIMA POOTTANA; PERCHE'?" Parliamo piuttosto di quel capolavoro di Porco Rosso, dai! A proposito, com'è il film di Goro, I racconti di Terramare?
EliminaScott purtroppo abbastanza (molto) pessimo, anche la Leguin si è risentita molto dell'adattamento ghibli
EliminaTerribile.
EliminaGrazie ad entrambi, mi risparmio la visione.
EliminaPiù bello l'articolo del film, se posso esprimere la mia opinione. Non che sia brutto, il film intendo, ma manca di quella magia che permea altri capolavori del maestro. Una fiaba, dici bene, ma priva di quell'incanto fuori del tempo che ho trovato, ad esempio, in Totoro. Priva di quella leggerezza e semplicità che ho percepito in Kiki. Priva di quella strabordante fantasia espressiva che è la base de La città incantata. Secondo la mia modestissima opinione l'hai un po' sopravvalutato. È un buon film ma non uno dei migliori.
RispondiEliminaE' una posizione condivisa tra molti fan dello studio ghibli...io stesso come scritto sopra lo ho "sentito" fatto meno col cuore e con la testa e piu col portafogli e in tempi "ristretti"
EliminaVisti tutti i film di Miyazaki, più e più volte (La città incantata l'ho visto in giappone perché ero lì in quel periodo). Letto anche alcuni romanzi legati alle sue opere: se ad es. nella serie di Conan ho trovato moltissima attinenza coi temi del libro, devo dire che con Howl il buon Hayao si è preso proprio delle grossissime libertà... c'è da dire che, non fosse stato per il film d'animazione, probabilmente il libro se lo sarebbero filato in 4...
RispondiEliminaMiyazaki è un'artista straordinario, uno dei pochissimo a saper creare opere capaci essere apprezzate anche dai bambini piccoli per le qualità artistiche e non solo per il puro divertimento offerto da trama e personaggi (questo vale in realtà solo per alcuni film: direi Totoro, Spirited away e Ponyo).
RispondiEliminaAccidenti doc, il mio cuore già soffriva per i tuoi impietosi (e ingiusti) giudizi sprezzanti sul SdA, ora "Heidi deve morire" mi dà una mazzata tremenda. Mi auguro che sia un giudizio non ponderato basato su ricordi remoti. Non posso che consigliarti di dare un'occhiata alle prime 10-15 puntate. Heidi è un gioiello di professionalità e ricerca accoppiate ad una sensibilità e ad una cura nell'approfondimento psicologico dei personaggi che non cessa di stupirmi ad ogni visione (e l'ho visto parecchie volte). Forse può disturbare il ricordo di eccessi lacrimevoli, ma seguendo la serie per intero si partecipa alla rappresentazione del tutto coerente di un crudele tentativo di "normalizzazione sociale" di uno spirito infantile libero e istintivamente gioioso quale è quello di Heidi, con momenti di riflessione che appaiono tutt'ora di radicale estremismo (su tutte il dialogo Nonno-prete sulla scuola episodio #17 Arrivano visite). Heidi è un personaggio straordinario, calato in una storia che offre molti spunti di riflessione ed emozione per gli adulti e che diverte e appassiona ancora i bambini, il tutto calata in un'europa di inizio secolo che sembra impossibile sia stata ricreata con tanta cura da un manipolo di (straordinari artisti) giapponesi quaranta anni fa. La natura e in particolare la natura delle Alpi (che amo e conosco bene), infine, sono rappresentate con una cura e una sensibilità mai più raggiunta non solo da nessuna serie, ma da nessuna opera animata.
Doc, dai a Heidi un chance (anche solo due, tre puntate) non te ne pentirai.
Proprio l'esser stato costretto, più e più volte, da un esercito di nipotini a vedere i primi episodi a nastro me li ha resi indigesti. Appena parte la sigla della Viviani mi scatta il tic nervoso ;)
Eliminasgrunt
EliminaBellissimo, così come 'La Città Incantata'.
RispondiEliminaVisitare 2 anni fà il Museo Ghibli (all' epoca ero 38enne) è stata per me una grandissima emozione, Miyazaki è come un nonno adottivo colmo di passione e amore che trasmette a tutti noi grazie ai suoi capolavori.
Rispetto a quando ero bambino è forse più conociuto ed apprezzato ma mai quanto i colossi 'uazzammerricani'.
A mio parere il miglior film di Miyazaki rimani "il mio vicino Totoro".
RispondiEliminaAl primo anno dell'università, ricordo che l'insegnante ce lo fece vedere in lingua originale come esercizio per principianti.
(Il secondo anno lo passammo guardando episodi di Doraemon alla lezione del lunedì mattina...)
quoto tutto ma nell'immagine dove hai messo il bello e tormentato Howl,io ragazza riesco solo a perdermi nella minuziosa varieta' del fondale
RispondiEliminaAnche io. :P
EliminaSul serio, Howl non mi diceva proprio nulla.
Doc mi spiace,ma sono rimasto un pò deluso dall'articolo:di articoli e recensioni piene di complimenti allo studio Ghibli se ne trovano tantissimi,perchè sono indubbiamente dei geni,ma speravo che tu ne scrivessi uno un pò nel tuo stile graffiante a "La prima puntata non si scorda mai",quella sarebbe stata una recensione veramente diversa da tutte quelle lette finora.
RispondiEliminaNon si può mica scrivere di tutto in quel modo, Itlas. Di sicuro, questa rubrica non nasce per quello. Che poi esistano altri post pieni di complimenti a Studio Ghibli, beh, è normale. Ma questo mi toglie forse il diritto di parlarne come credo sul mio blog personale? No.
EliminaCerto Doc,ma io non ti ho mica detto "Riscrivilo" o ti ho negato il diritto di trattare certi argomenti.
EliminaHo solamente espresso la mia opinione,tutto qui :)
Mi son perso un paio di emoticon per strada, e la mia risposta sembra molto più rigida. Cercavo solo di spiegare perché quel tipo di post non è adatto secondo me ai film Ghibli.
Elimina:)
EliminaIo faccio il Bastian Contrario dicendo che Holw e un film mediocre.
RispondiEliminaSuperato solo dall' ancor più brutto Ponyo.
Io di Holw ho letto anche il libro , che preferisco di brutto: ha molte sotto-trame che sembrano non c'entrare nulla ma che poi, nel finale, si ricollegano tutte.
L' anime invece è discretamente fedele al romanzo nella prima parte, per poi diventare un polpettone insipido e confuso dall' incontro di Sophie con la maga Suliman.
E non mi sono piaciuti altri cambiamenti come Markl che da ragazzo è diventato un bambino.
Penoso Lasseter negli extra dei dvd, quando dice di come è geniale Miyazaki a inventarsi cose come la porta magica che ti porta in certi luoghi girando una leva.
Peccato che questa è un invenzione del romanzo, non di Miya-san.
Sigla, veleno e Twin Peaks !
Mi vergogno a dirlo ma non ho mai visto nemmeno uno dei suoi film...dovrò rimediare immediatamentsubitissimamentora.
RispondiEliminaTi dirò,sarà che ne ho visti solo 3-4 di film dello studio Ghibli(e infatti sto cercando pian piano di guardarmeli tutti),sarà che io,tolti gli anime tradizionali,quelli a puntate,non sono un grande amante dell'animazione giapponese,ma nelle opere di Miyazaki non ho mai trovato niente di così speciale.Sono divertenti?Si,non c'è dubbio,ma il mio giudizio non si spinge più in là.Magari vedendone altri cambierò idea,chissà,ma per ora non riesco a capire tutta questa esaltazione
RispondiEliminaComplimenti Doc, hai centrato il punto anche sta volta!
RispondiEliminaIo faccio sempre fatica a capire dove finisce lo "stile" e dove inizia "la banalità". A me piace Miyazaki ma non impazzisco per i suoi lavori.
RispondiEliminaSolo trovo i suoi film tutti identici. Dal primo all'ultimo i temi sono sempre gli stessi riassumibili in: mondi con un aspetto nascosto da scoprire, shintoismo a manetta, ogni oggetto ha un'anima vivente, bene a male non sono mai così definiti e riconoscibili ecc.
E' il suo stile ma è anche il suo limite perchè visti due o tre gli altri sono identici al punto di non distinguerli.
Sia chiaro che succede lo stesso con la Disney e la Pixar che sono più terra terra come temi ma così identici a loro stessi da risultare prevedibili.
Salvando Conan....perchè Conan è Conan...
Premessa: sono un fan scatenato dello Studio Ghibli (non solo del Maestro, ma anche dei film di Takahata e Kondo... l'unico che ancora non riesco ad apprezzare è il giuovine Goro), la Città Incantata è forse il mio film preferito in assoluto, quando sono stato al Museo Ghibli recentemente sono rimasto incantato, ho pensato seriamente di farmici rinchiudere all'interno, ho saccheggiato il MammAiuto e ho applaudito come un pazzo alla fine del corto sulla bambina piena di mele che va a fare una gita in montagna, storia raccontata solo attraverso l'uso di onomatopee "recitate" dai doppiatori. E' molto raro che arrivi alla fine di uno dei film dello Studio senza aver avuto gli occhi lucidi in almeno due o tre momenti.
RispondiEliminaDetto questo, penso che Howl sia il film peggiore della produzione di Miyazaki. Che vuol dire comunque "meglio dei tre quarti del resto della produzione cinematografica mondiale", sia chiaro, ma ogni volta che lo vedo rimango con l'impressione che si sia voluta mettere troppa carne al fuoco, sacrificando a una grande mole di temi e suggestioni la chiarezza della vicenda, la spiegazione di cosa sta realmente avvenendo, una conclusione motivata. Quel processo di semplificazione che si è avuto, con risultati eccezionali, nel passaggio di Nausicaa dal manga al grande schermo qui è ribaltato, e l'impatto del film ne risulta annacquato.
Detto questo, quanto è bello il castello, e quanto è deliziosa Sophie?
Capolavoro
RispondiEliminaWow sei riuscito a spiegare quello che non si può a parole.
RispondiEliminaC'è qualcosa di unico nella poetica di Miyazaki.
Sei davvero una persona migliore quando hai finito di vedere un suo film.
Ho sempre pensato che fosse una cosa mia ma mi rendo conto che è universale.
Gran bel post! Cmq questo e Tòtoro insieme a Nausicaà sono i suoi capolavori
"è una questione di linguaggio"
RispondiEliminaIo ed il mio mini I'mpossible ce li siamo visti tutti a nastro, più e più volte,in lingua originale (a volte graziati dai sottotitoli in inglese)...e pur non capendo uno straciuffolo dei dialoghi non ci siamo mai stancati.
Wow! Gran post e grandissimo Miyazaki! Purtroppo l'ho conosciuto solo da poco e quasi accidentalmente, quando un po' di mesi fa hanno passato Ponyo sulla scogliera in tivvù, beh, che dire, me ne sono subito innamorato. I suoi film sono poesie sublimi e sogni catartici, emozionanti e davvero, davvero stupendi! Aspetto con impazienza i prossimi post :)
RispondiEliminaDato che Ponyo, come Howl, è tra i suoi lavori peggiori il resto ti potrà solo stupire ancora più in positivo :)
EliminaSe questi sono fra i peggiori, non vedo l'ora di vedere il resto! :)
EliminaIl più bello di Miyazaki è quasi sicuramente "Nausicaa della Valle del Vento", semplicemente un film stupendo. Unico problema che non esiste una versione italiana acquistabile ma solo una scaricabile (vuoi conosce il motivo per cui esiste un doppiaggio, lo trovi su wikipedia). Dopo averlo visto leggi il fumetto relativo e scoprirai uno dei capolavori del fumetto giapponese, mi raccomando compra l'ultima edizione che è stata fatta color seppia come l'originale.
EliminaGrazie mille per i consigli! Avevo giusto intenzione di recuperare queste perle.. sfortunatamente per ora ho visto solo Ponyo e La città incantata, più qualche spezzone degli altri film. Recupererò sicuramente! ;)
EliminaEcco con la città incantata stai grossomodo vicino alla vetta (per me toccata da Mononoke, dallo straziante tomba per le lucciole e dalla serie tv di conan)
EliminaEh la città incantata ti riempe, occhi, testa, cuore, tutto. Più che un film è una vera esperienza, almeno secondo me.
EliminaMi piaceva il Miyazaki di un tempo. Da anni ormai lo vedo arrancare cercando di stupire con immagini prive pero' di contenuto. Non bastano piu' le creature e i mondi fantastici se non hai piu' niente da dire e lo hai persino dichiarato in un'intervista. Howl tra l'altro credo sia uno dei suoi peggiori film e dispiace vedere come molti sui lavori vengano considerati capolavori a priori sull'onda dell'oscar e soprattutto dell'esotismo nipponico (come il sopravvalutatissimo, in occidente, Kitano). Sono uno che in genere ama sognare con i film e ha pure la lacrimuccia facile. Non mi rispecchio quindi con quello che dice: "che minchiata!" uscendo dal cinema nonostante non mi piaccia il cinema di Miyazaki. O meglio....non mi piaccia l'ultimo suo cinema. Entriamo come sempre nella sfera dei gusti e purtroppo alcune cose toccano le corde di alcuni mentre di altri no. Tutto qui.
RispondiElimina@ Doc: ho letto con grande piacere questo post, anche se Howl mi è al più piaciucchiato.
RispondiEliminaAttendo con ansia i prossimi, e in particolare attendo con ansia di leggere le tue impressioni (e la granugola di commenti che scatenerà la tua recensione) su Princess Mononoke.
Una delle prime leziioni alla scuola di fumetti fu "il fumetto deve comunicare senza balloon, come un film muto", I film di Miyazaki ci riescono.
RispondiEliminaCome disse un amico mio riguardo la morte di Fudo:
"Se non piangi alla morte di Fudo della montagna sei una brutta persona!"
parafraso
"Se non to emozioni coi film di Miyazaki sei una brutta pesona!"
vorra' dire che sono una brutta persona! Grazie!^^
Eliminasicuramente in alcuni commenti si scherza. Ma una cosa e' dire che i film Myazaki sono belli o brutti (pareri personali) e un'altro e' dire che gli altri non ci capiscono niente o sono brutte persone. ma ripeto: penso si stia scherzando
RispondiEliminaSi scherza, dai. Per forza. O sarebbe un discorso da scimmie terminatrici dell'Internet, e qui le scimmie terminatrici dell'Internet non le vogliamo :)
Eliminac'entra nulla, ma volevo segnalare al doc questo sito, gestito da un blogger appassionato di retrogaming: http://www.simoneguidi.info/
RispondiEliminaSi parla di emozioni ... ma caspita, qualcuno nota dalle foto i miGliardi di particolari che quel pazzo fa disegnare ai suoi collaboratori?
RispondiEliminaAlle volte, e questa è una critica, trovo che Miyazaki esageri coi dettagli, rendendo spesso confusa la scena. Credo che un uso più frequente di una ridotta profondità di campo, in molte occasioni avrebbe migliorato parecchio l'afflato delle sue opere. Avrei da ridire anche sulla scelta della colonna sonora de "La Città Incantata". Tiè.
Bon! se sei arrivato fino a qui, adesso posso confessarlo: amo Miyazaki di un amore quasi gay e sicuramente masochista, potrei vedere ogni suo film in ginocchio sui ceci per ore e arrivare persino a ringraziare con le lacrime agli occhi urlando:
"Non son degno maestro, ma ancora ti prego".
'na roba del genere insomma.
MEGA OT
RispondiEliminahttp://www.tomshw.it/cont/news/compra-la-tuta-di-iron-man-da-35mila-dollari/51957/1.html#.UrGsvfim1L8
Cavolo seguo Tom's tutti i giorni e questa notizia mi era passata inosservata O.o
EliminaMagia degli RSS :D
EliminaAspetto Totoro per sapere la sua opinione con impazienza...Per il resto amen,fratello,amen!
RispondiEliminaGrandissimo Miyazaki, i suoi film mi lasciano sempre qualcosa dentro, ma a volte sono molto strong, vedi una tomba per le lucciole, che ho apprezzato molto ma non riesco a rivedere. Ho esitato molto prima di vedere "i sospiri del mio cuore", non pensavo che una storia di amori adolescenziali mi potesse interessare, ma alla fine mi ha lasciato una piacevole sensazione di freschezza e leggerezza. Lo so che sembra il promo di uno snack, ma mi è uscito così! ;-)
RispondiEliminaragazzi! Una tomba per le lucciole non e' di Miyazaki ma di Takahata! Capolaoro comunque. Fantastica la cosa del fratello che in realta' e' un personaggio negativo. Personificazione del malsano orgoglio giapponese. La sorella e lui alla fine muoiono per il suo orgoglio.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaVerissimo, è prodotto dalla studio Ghibli e quindi in automatico lo associavo al sensei, ma non è di Miyazaki.
EliminaTornando ad Howl pessima e ruffiana la scelta di farlo doppiare a quel disgraziato di Kimura Takuya. Cosi' come in kaze tachinu Anno e' insentibile
RispondiEliminaPiccolo ot, me lo perdonerai: la sensazione che descrivi, che io provo ad ogni opera dello studio Ghibli (tanto da essermelo anche tatuato) l'ho ritrovata sia con "La collina dei papaveri" e sia, amplificata, con "Wolf Children". Sadamoto ha grandissime potenzialità.
RispondiEliminaSadamoto e' il character design. Non il regista che e' Hosoda Mamoru. Comunque nessuno parla di quel genio di Kon Satoshi? Oh saranno gusti ma altro che Miyazaki! Lui si' che ha sfornato capolavori originali
Eliminapremesso che tutto rientra nei gusti giustamente tutti parlano di ghibli in un post sullo studio Ghibli. Il mai troppo compianto Satoshi kon ha fatto degli ottimi lavori, di tutt'altro genere ma anche non tutti (per non dire pochissimi) di semplice fruibilità...diciamo che capisco non ti debba piacere lo studio ghibli in generale ma Kon in questo caso non centra molto se non per il fatto che è stato un regista di anime Giapponese ^^;;;
EliminaBeh.... si paragonano registi di lungometraggi animati. Come si paragonano in genere registi cinematografici. Se regge un paragone Disney-pixar-Miyazaki non vedo perché non debba reggere con Hasamoto e Kon visto che tutti producono i loro film animati originali e fanno parte del genere fantastico. Oltre ad essere giapponesi e con uno stile sia registico che grafico che li contraddistingue. Oh ma son gusti anche nei paragoni certo! ^^
EliminaInutile sprecare parole per descrivere la magia dei film di Miyazaki.
RispondiEliminaGrazie doc per la nuova rubrica, non posso che allinearmi al tuo pensiero.
p.s. il momento di massima commozione l'ho avuto con il finale di Kiki Delivery Service quando il gatto....
Ho saputo che Ciclope è tra quelli che non ci piacciono i film di Miyazaki. No, per dire. (bellissimo post Doc!)
RispondiEliminaposso solo dire : ca$$o doc, finalmente. In casa Miyazaki ci sono ALMENO 3 capolavori assoluti. 3 lungometraggi che meritano un posto nell'olimpo del cinema , non solo d'animazione. Quoto ogni parola a partire dal fatto che ho iniziato a vedere i film di miyazaki in giapponese senza sottotitoli e senza sapere una parola di quella lingua. Ma in realtà non sono convinto nemmeno oggi serva. Come dici tu, parla direttamente al cuore, in un linguaggio ancestrale di immagini, suoni e animazioni (cosa sempre trascurata). Non so se commenterò gli altri post sui film di Miyazaki perchè potrei ripetere le stesse cose. Mi limito a dire che chiunque non li abbia visti DEVE rimediare. E' una questione di qualità di vita.
RispondiEliminaIo sta serie di post la incornicio. "Togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro" (Cit. Dio).
RispondiEliminaE se i post li scrivi tutti come hai scritto questo li stampo, li rilego e me li sposo :D
Ecco, io sono uno di quelli cui i film di Miyazaki - in genere - non sono mai piaciuti moltissimo. Ci sono eccezioni, il Castello di Cagliostro e la Principessa Mononoke, ma nell'insieme trovo soffrano di una certa ripetitività visiva e di non tantissima fantasia (nei temi e nell'immaginario, più che nelle trame). Disney - Pixar sono, per quanto mi riguarda, su un altro pianeta.
RispondiEliminaChiaramente è solo opinione personale, magari leggendo i vari post del Doc cambio idea :)
Concordo & condivido , alla luce o per meglio dire dopo essere uscito dalla sala giapponese di Kyoto, questa estate, per aver guardato l'ultimo film di Miyazaki, Kaze Tachinu. ;-)
RispondiEliminaquando penso ai film di Myazaki, TUTTI, un solo termine è adatto....MERAVIGLIA.
RispondiEliminaCaro Doc, come darti torto! Spinto dal mio profondo ammore per i film di Miyazaki, mi sono procurato da poco Ni No Kuni: sono stato rapito dallo stile artistico del gioco, e lo porto avanti con gusto nonostante la formula da jrpg d'altri tempi. Davvero sublime.
RispondiEliminaAdoro Il Maestro dai tempi di Conan il ragazzo del futuro (l'ho visto la prima volta nel 1981) e devo dire che Howl forse è davvero la più deludente delle sue opere ma ho il dubbio che forse la colpa sia anche della traduzione,perchè sinceramente ho capito poco della storia..
RispondiEliminaio consiglio a tutti di rivedersi o scoprire i primi film,quello è il vero Miyazaki!
Lupin III e il castello di cagliostro, Nausicaa e la valle del vento, tenku no Shiro Laputa, KiKI , TOTORO e Porco Rosso! li si respire a pieni polmoni il senso del meraviglioso del Maestro!
Questo è stato il film che mi ha fatto innamorare di Miyazaki.
RispondiEliminaE' tutto perfetto, ricordo che lo feci vedere alla mia ex che odia queste cose.
Stupendo!
Miyazaki entra di diritto nella top ten dei migliori registi di sempre per me, assieme a Kubrik, Hitchcock, Tarantino, Jarmush e pochi altri.. :-)
RispondiEliminaPer me Miyazaki è il Chaplin dell'animazione: artista e poeta prima che regista. E' un vero peccato, per non dire ingiustizia, che in Italia certi suoi film escano soltanto in poche sale e per pochi giorni mentre quelli di Checco Zalone, De Sica e simili stazionano anche per un mese... e in più cinema della stessa città!
RispondiEliminaPerche' quei film incassano una palata di soldi, quelli di Miyazaki fuori dal Giappone no! Nessuno lavora per la gloria^^
Eliminail bello dei film di miyazaki è la risposta sempre inaspettata alla trama guerrafondaia dei suoi film. si è visto in nausicaa e anche in questo dove metaforicamente preferisce far mettere ai suoi personaggi, i fiori nelle canne dei fucili che i nemici gli piazzano d'innanzi. questo me lo rende sempre lontano anni luci dalle altre produzioni e quando non avviene lo scontro finale violento che un po' mi aspetto non ci rimango male ma ci rimango come quello che non è stato attento, che non ha capito un discorso importante e che s'è perso qualcosa per strada. ecco perché anche il castello errante me lo sono visto diverse volte e ogni volta mi pare di capirne un pezzetto di più. e ok, per il resto sono uno sbadato senza storia.....
RispondiEliminaperfettamente d'accordo con la premessa, senza neanche essere stato agli studi gibli o in Giappone, sono anni che mi stupisco quanto magici siano i suoi film.
RispondiEliminaA proposito, sono rimasto COLPITISSIMO da "Ponio", visto quasi controvoglia, decisamente più onirico di Howl, e ipotizzo forse anche meno "leggibile" per mancanza di alcuni riferimenti culturali :)
Mi piacciono molto i film di Miyazaki.
RispondiEliminaDa bimbo seguivo The incredible tide (che mi era sembrato durare cento stagioni, mi sa che era una sola) era strailmiocartoni preferito (super sigla!)
Del Castello errante, mi fa troppo ridere quando dice "senza fallo", e ancor di più quando lo ripeteva il bimbo della mia ex (che a casa sfoggia fiera il poster de La città incantata).
Molto bello pure Totoro...
Questo film di animazione mi ha sempre attratto in modo particolare. Credo che molto facciano i disegni. Questi sono dettagliati e particolari, in alcuni minuti veramente solari mentre in altri confusi e cupi. La trama è un susseguirsi di maledizioni, magie, buoni e cattivi che si confondono. Ci sono dei personaggi cosi vanesi ed egocentrici, a parte forse Sophie, da essere fuori dai soliti schemi. Howl è più il tipico ragazzo da prendere a schiaffi che quello di cui innamorarsi.
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