Cucador, l'ALTRO fumetto sui paninari
1986. La moda dei Paninari muove da Milano alla conquista del resto dello Stivale, colonizzando progressivamente anche le medie inferiori e trovando terreno fertile nei rEgazzini più giovani. La Edifumetto, quella dei p0rnachos da edicola, ha trovato come sappiamo una miniera d'oro con Il Paninaro - I nuovi galli, rivista con fumetti a base di edonismo violento, disprezzo delle autorità, del meridionale e degli extra, cinghiate ai ciaina, e rubriche ancora più allucinate, in cui si incoraggiano i rEgazzini di cui sopra, con la piega dei jeans altissima e il giumbotto smanicato, a prendere a centre appartenenti ad altre sottoculture e sfigati vari. Ma sulla scia de Il Paninaro, e sappiamo anche questo, nacquero diverse altre riviste dal formato più o meno tascabile. Come Zippo Panino - Il mensile per galli e galletti, che faceva quasi tenerezza, e Cucador, che seguiva invece Il Paninaro sul suo terreno cosparso di risse, stereotipi e versi fescennini nello slang del movimento. Dice: per esempio? Per esempio, grazie all'antrista Velenero che ti ha passato le scan, quello che troviamo in questo numero 3 di Cucador - il giornale dei veri paninari [...]
Si parte con la posta, che in realtà sarebbe pagina 80, ma non facciamo i soliti PdF. Posta in cui leggiamo la triste storia di una paninara che ha fuso la cotenna per un gallo di Dio, ma quello non se la sdruma e viene perciò invitata a tacchinare altri galli da vera sfitinzia giusta. Non avete capito manco mezzo parola? Meglio per voi. Ma dopo i dubbi di un altro giovane paninaro sull'ortodossia di una certa marca di giubbotti, facciamo la conoscenza del capo di una cumpa di Saluzzo (CN), che gioca a Commando ("videogioco troppo giusto") e si batte da un anno con Tarri, Barrots e Metallari. Se non sapete chi sono i Barrots, non guardate da questa parte.
Segue un lungo approfondimento dal titolo eloquente (?), "Il pane e le rose", in cui si parla d'ammmore, paninari single, gente che copula nella roulotte parcheggiata nel capannone dello zio Franchino.
Una bella ripassata al look approvato per assomigliare a dei piccoli Albert Wesker, e si passa al fumetto del numero
Protagonista eponimo di queste storie è Cucador, biondo paninaro milanese
Un regista impegnato e un'attrice di film zozzi sono stati coinvolti da un produttore per la realizzazione di un film sui paninari, su pressione del figlio, aspirante paninaro
L'attrice non ci sta, ché le avevano promesso film di ben altro spessore e più che altro metraggio, ma con un po' di violenza e minacce torna la calma. Il paninaro occhialuto fa il punto sulla situazione delle riviste paninare in edicola (tre) e cita Enzo Braschi, che fa l'amplification per il popolo televisivo.
Naturalmente il protagonista non può che essere Cucador, il supergallo di Dio, portatore sano di mullet vergognoso. Con grande professionalità, il ragazzo viene attirato in trappola con una festa a base di Duran Duran.
dove la bionda attrice di p0rnachos lo rimorchia con il suo look very arrapation e facendogli il vinavil. L'altra, Vampa, la moretta che si accompagnava a Cucador, non la prende benissimo: Che Cagacazzo, dice, citando un antico adagio latino.
Avvisato delle vere intenzioni di quei soggetti, compresa la storia del film, Cucador è perplesso. Finché non gli dicono che c'è da fare un sacco di grano, tirandogli fuori un Accetto al brucio schizzo.
La scena di apertura è OVVIAMENTE una rissa con i Ciaina, che al grido di "Paninaro del caz*o, prendi 'sto mazzo" randellano i presenti
Le comparse non sono infatti comparse, ma veri Ciaina, che picchiano il protagonista con le loro baguette, allontanandosi poi con cori geograficamente non molto precisi.
E non è finita lì: mentre Cucador non limona la p0rnotizia perché troppo cartonato, punk, metallari, dark e tarri si coalizzano negli scantinati dell'università statale, covo di poveracci che non possono permettersi l'istruzione privata.
Lo scopo è quello di assaltare il set e GAMBIZZARE la protagonista femminile. L'amica/ragazza di Cucador, presente alla riunione in qualità di dark, pensa che sia una buona cosa: Con le estremità spezzate quella piovra di Pamela la pianterà di collare Cucador!
e i due li scheggiano al brucio. Arrivati sul set, la dark capisce che purtroppo il piano non ha funzionato: Non solo Pamela ha le zampette integre, ma si vuole pure fare Cucador!, dice, ricorrendo a un altro fine gioco di sottintesi.
Vampa passa così al sabotaggio del ketchup per i panozzi con cui Cucador e la bionda vogliono smerigliarsi il gargarozzo, ma niente, vaffanbyte, un altro buco nell'acqua.
Si torna sul set e la bionda invita Cucador con un criptico Su, vieni ad arpionarmi. Ma un nuovo pericolo si fa avanti: i coatti sottoproletari dei bassifondi
Mentre cercano di fuggire con le pizze del film, i due truzzoni vengono sorpresi dal cummenda e da suo figlio soggettone - autoparodia di molti coetanei? Personaggio metareferenziale?
Ma Cucador, che si era infilato nel letto con la bionda in mutande e calzettoni a rombi, corre a zoomare perché non gli quaglia la brodaglia. Realizzato che senza pellicole non si becca una lira, il Wesker di Via Montenapoleone si lancia all'inseguimento
I due erano nella banda del Vallanzasca, non solo poveri e coi jeans della pompa ma anche criminali, ma Cucador fa appello ai valori che gli sono più sacri: la possibilità di comprarsi un fuoristrada e rinnovare tutta l'attrezzatura.
Così, sempre in mutande, finisce all'università statale, covo di tutti quei poveracci malintenzionati, aggressivi perché privi di timberland e quindi posseduti dall'invidia sociale di cui parla sempre Pernascò.
La dark libera il suo amico/guaglione, messo in ginocchio sui ceci per assistere al rogo della Corazzata Kotiomkin
Le incomprensioni tra l'attrice, il regista e il produttore vengono intanto appianate a papagne e minacce di ritorsioni familiari. Ma il cummenda caccia poco grano e si becca del rabbino. Ché giunti a pagina 53 ancora mancavano all'appello le discriminazioni religiose e lo spernacchio delle forze dell'ordine, e non erano cose.
Incassato il quale, il biondo va a rifarsi l'hardware, lasciando lì le sue Betty e Veronica senza manco una parola. Quando c'è l'amore c'è tutto. Restando in tema, segue il toccante racconto "Vola Moncler Vola", in cui Simona arpiona un tipo grazie alla volpinata di un'amica.
E poi, attenzione, c'è a sorpresa questo manga italiano ambientato in un mondo post-atomico "Angeli Neri"
Ecco giusto un paio di pagine a campione. Qualcuno (Sam, magari) ne sa qualcosa?
Per finire, la pagina del cinema, con la "recensione" del film l'Aquila d'Acciaio, primo, tamarrissimo capitolo di una saga grande protagonista delle serate di Italia Uno Action per almeno dieci anni. "Un Rambo con le ali", sintetizza il titolo, prima che il testo sottostante racconti tutta la cacchio di trama, alè.
Nel commentare le scan di Velenero (che ringrazi), ti sei ricordato praticamente ora di aver preso a marzo almeno un paio di numeri di Cucador, insieme a un'ALTRA rivista per paninari. Torniamo insomma a parlarne, prima o poi, tenetevi pronti. Ma prima di chiudere, una chicca. Abbiamo detto più volte come il fenomeno dei paninari fosse arrivato ovunque. Ricordate la storia di Kentozzi e i paninari contro i punk? Per esempio. Ma fin dove poteva spingersi l'invasione paninara? Qual era l'ultimo avamposto dopo il giornalino di Barbie? Topolino. 25 settembre 1988, sul Topo pubblicano questo mini-dizionario:
(grazie a Squalo Densetsu per aver scovato la chicca). Un articolo su Topolino intitolato "Galli, squinzie e post panozzi". In cui si parla di tipe arrapation. Esatto. Ora potete pure uscire fuori ad urlare.
GLI ALTRI FUMETTI DEL PANINARO
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Segue un lungo approfondimento dal titolo eloquente (?), "Il pane e le rose", in cui si parla d'ammmore, paninari single, gente che copula nella roulotte parcheggiata nel capannone dello zio Franchino.
Una bella ripassata al look approvato per assomigliare a dei piccoli Albert Wesker, e si passa al fumetto del numero
Protagonista eponimo di queste storie è Cucador, biondo paninaro milanese
Un regista impegnato e un'attrice di film zozzi sono stati coinvolti da un produttore per la realizzazione di un film sui paninari, su pressione del figlio, aspirante paninaro
L'attrice non ci sta, ché le avevano promesso film di ben altro spessore e più che altro metraggio, ma con un po' di violenza e minacce torna la calma. Il paninaro occhialuto fa il punto sulla situazione delle riviste paninare in edicola (tre) e cita Enzo Braschi, che fa l'amplification per il popolo televisivo.
Naturalmente il protagonista non può che essere Cucador, il supergallo di Dio, portatore sano di mullet vergognoso. Con grande professionalità, il ragazzo viene attirato in trappola con una festa a base di Duran Duran.
dove la bionda attrice di p0rnachos lo rimorchia con il suo look very arrapation e facendogli il vinavil. L'altra, Vampa, la moretta che si accompagnava a Cucador, non la prende benissimo: Che Cagacazzo, dice, citando un antico adagio latino.
Avvisato delle vere intenzioni di quei soggetti, compresa la storia del film, Cucador è perplesso. Finché non gli dicono che c'è da fare un sacco di grano, tirandogli fuori un Accetto al brucio schizzo.
La scena di apertura è OVVIAMENTE una rissa con i Ciaina, che al grido di "Paninaro del caz*o, prendi 'sto mazzo" randellano i presenti
Le comparse non sono infatti comparse, ma veri Ciaina, che picchiano il protagonista con le loro baguette, allontanandosi poi con cori geograficamente non molto precisi.
E non è finita lì: mentre Cucador non limona la p0rnotizia perché troppo cartonato, punk, metallari, dark e tarri si coalizzano negli scantinati dell'università statale, covo di poveracci che non possono permettersi l'istruzione privata.
Lo scopo è quello di assaltare il set e GAMBIZZARE la protagonista femminile. L'amica/ragazza di Cucador, presente alla riunione in qualità di dark, pensa che sia una buona cosa: Con le estremità spezzate quella piovra di Pamela la pianterà di collare Cucador!
Scatta l'agguato
con l'intervento di Pulk, gigante Punk amico di Ivan Drago. Ma arriva in soccorso della gambizzanda Cucador, in sella alla sua Zundapp,e i due li scheggiano al brucio. Arrivati sul set, la dark capisce che purtroppo il piano non ha funzionato: Non solo Pamela ha le zampette integre, ma si vuole pure fare Cucador!, dice, ricorrendo a un altro fine gioco di sottintesi.
Vampa passa così al sabotaggio del ketchup per i panozzi con cui Cucador e la bionda vogliono smerigliarsi il gargarozzo, ma niente, vaffanbyte, un altro buco nell'acqua.
Si torna sul set e la bionda invita Cucador con un criptico Su, vieni ad arpionarmi. Ma un nuovo pericolo si fa avanti: i coatti sottoproletari dei bassifondi
Mentre cercano di fuggire con le pizze del film, i due truzzoni vengono sorpresi dal cummenda e da suo figlio soggettone - autoparodia di molti coetanei? Personaggio metareferenziale?
Ma Cucador, che si era infilato nel letto con la bionda in mutande e calzettoni a rombi, corre a zoomare perché non gli quaglia la brodaglia. Realizzato che senza pellicole non si becca una lira, il Wesker di Via Montenapoleone si lancia all'inseguimento
I due erano nella banda del Vallanzasca, non solo poveri e coi jeans della pompa ma anche criminali, ma Cucador fa appello ai valori che gli sono più sacri: la possibilità di comprarsi un fuoristrada e rinnovare tutta l'attrezzatura.
Così, sempre in mutande, finisce all'università statale, covo di tutti quei poveracci malintenzionati, aggressivi perché privi di timberland e quindi posseduti dall'invidia sociale di cui parla sempre Pernascò.
La dark libera il suo amico/guaglione, messo in ginocchio sui ceci per assistere al rogo della Corazzata Kotiomkin
Le incomprensioni tra l'attrice, il regista e il produttore vengono intanto appianate a papagne e minacce di ritorsioni familiari. Ma il cummenda caccia poco grano e si becca del rabbino. Ché giunti a pagina 53 ancora mancavano all'appello le discriminazioni religiose e lo spernacchio delle forze dell'ordine, e non erano cose.
Dice: e le forze dell'ordine? Eccole.
Tutto è bene quel che finisce bene: Cucador cerca di STRANGOLARE la sua amica/guagliona per il ruolo avuto nel gombloddo ("Fermati, la stai defungendo!"), ma si ferma quando gli sventolano sotto il naso l'assegno.Incassato il quale, il biondo va a rifarsi l'hardware, lasciando lì le sue Betty e Veronica senza manco una parola. Quando c'è l'amore c'è tutto. Restando in tema, segue il toccante racconto "Vola Moncler Vola", in cui Simona arpiona un tipo grazie alla volpinata di un'amica.
E poi, attenzione, c'è a sorpresa questo manga italiano ambientato in un mondo post-atomico "Angeli Neri"
Ecco giusto un paio di pagine a campione. Qualcuno (Sam, magari) ne sa qualcosa?
Per finire, la pagina del cinema, con la "recensione" del film l'Aquila d'Acciaio, primo, tamarrissimo capitolo di una saga grande protagonista delle serate di Italia Uno Action per almeno dieci anni. "Un Rambo con le ali", sintetizza il titolo, prima che il testo sottostante racconti tutta la cacchio di trama, alè.
Nel commentare le scan di Velenero (che ringrazi), ti sei ricordato praticamente ora di aver preso a marzo almeno un paio di numeri di Cucador, insieme a un'ALTRA rivista per paninari. Torniamo insomma a parlarne, prima o poi, tenetevi pronti. Ma prima di chiudere, una chicca. Abbiamo detto più volte come il fenomeno dei paninari fosse arrivato ovunque. Ricordate la storia di Kentozzi e i paninari contro i punk? Per esempio. Ma fin dove poteva spingersi l'invasione paninara? Qual era l'ultimo avamposto dopo il giornalino di Barbie? Topolino. 25 settembre 1988, sul Topo pubblicano questo mini-dizionario:
(grazie a Squalo Densetsu per aver scovato la chicca). Un articolo su Topolino intitolato "Galli, squinzie e post panozzi". In cui si parla di tipe arrapation. Esatto. Ora potete pure uscire fuori ad urlare.
GLI ALTRI FUMETTI DEL PANINARO
Il mio amico (e guru paninaro) Nico disse che Cucador non andava comprato, perché nel fumetto non si riconoscevano le marche degli indumenti... Interessante come metro di giudizio, no? Io comunque continuai a comprarlo, perché mi faceva sangue Vampa, ma questo Nico non lo ha mai saputo...
RispondiElimina
RispondiEliminaOpporc.... a me L'Aquila d'Acciaio piaceva pure, più che altro perché ha una OST non originale piena di bei pezzi. E poi Louis Gossett Jr nei panni dell'ufficiale istruttore tsundere ci stava troppo bene.
Ero paninaro e non lo sapevo?
Topolino venne preso d'assalto dal " Panino" molto di piu' in quegli anni, addirittura con un restyling di tutta la famiglia . Ricordo " Totally Minnie" tipo Madonna ed unippo Surfista inguardabile . Magari trovo qualcosa e condivido .
RispondiEliminaEcco, bravo: cicontoci. Perché Topolino che parla di tipe arrapation è una di quelle robe in grado di dar fuoco all'infanzia.
EliminaMissione Cantina : mode on . Vedo se riseco per Lucca . :-)
EliminaMi ricordo che c'era una storia in cui Tip e Tap (i nipotini di Topolino),andarono in un paese sperduto lontano da Topolinia,dove non sapevano cosa fosse la cultura(!!!) paninara e insegnarono ai giuovini del posto tante belle cose.In tempo zero allestirono anche un fast food.
EliminaQuesta storia me la ricordo anch'io! Credo avessero chiamato il neonato fastfood qualcosa tipo "Il Panozzo".
EliminaUn altro po' e verrà fuori che anche Tex all'epoca bistecca e patate le comprava da Burghy :D
Eliminala storia è "Tip & Tap e il panin-emporio" dell'89
Eliminahttp://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1729-B
Ehi, quella storia me la ricordo bene anche io!
EliminaMa che postone di ringere che mi ha fatto trovare il Doc stamattina! Un Lunedì meno amaro del solito, sul pullman saturo di pendolari gli altri dormivano e io ridevo, anzi ringevo.
RispondiEliminaGrazie Doc.
Per una casa editrice di p0rnachos, pubblicare una roba di questo tipo, non capisco se sia un passo avanti o uno in dietro.
RispondiEliminaDi lato XD
EliminaTrattenendomi da battute facilissime riguardo "fare del vinavil", fatemi capire: questo Cucador che è il Capitan America dei Paninari, se la fa con una Dark? Ok ok, io per primo so che cose come coerenza e logica non sono di casa in questo argomento, ma.... non doveva sembrare una specie di sacrilegio nell'ottica dei paninari che leggevano? XDXD
RispondiEliminaVa beh rinuncio a capire XD
Da notare che il film viene girato con una TELECAMERA da studio televisivo... "A te Mario Bianchi!"
RispondiEliminaLa stai defungendo? Hahahahahahaha
RispondiEliminaSupertelegatttttttoneeeeee.
RispondiEliminaZiomio poi uno si chiede come cavolo siamo finiti a questi livelli socioculturali e classedirigenziali.
Quel manga non mi pare italiano, mi pare autentico, dal design, ma non lo riconosco. Ci sono i nomi degli autori italiani? Mi pare scopiatizzo da qualche manga giapponese, se fu fatto da autori italiani. Hai altre scansioni a disposizione, per favore?
RispondiEliminaDoc, conosci una rivista paninara intitolata “Mondo Gallo”? Un mio amico sostiene che sia esistita.
No, ma ce n'erano talmente tante che può essere.
EliminaI paninari per questo Paese sono stati peggio degli anni di piombo.
RispondiEliminaBeh, mo' non esageriamo, Giorgio, dai. Era una moda. Una moda scema? Ma pur sempre una moda. La cosa risibile era che per cavalcare l'onda, questa miriade di riviste propinasse storie di calci in culo e racconti di cinghiate che galvanizzavano i ragazzini-lettori.
Eliminapeccato che all'epoca non esistesse il Moige, altrimenti sai le "matte risate" :-)
EliminaSono più gli anni '80 il problema.
EliminaPuro simbolo di edonismo sfrenato e insensato che viene rispecchiato nei Paninari.
Si,ma comunque non diamogli troppa importanza.Dopotutto è stato un fenomeno circoscritto ai licei e di durata relativamente breve.Visto che si basava sul niente,non poteva durare.
EliminaSono il modo dell'adolescente di rispecchiarsi nella società.
EliminaCome oggi la moda dell'hip-hop/rap.
Eh, ma qui mi aspettavo un bel link a "20 cose che forse non sapevate su Higlander"! Infatti Iron Eagle - Aquila d'acciao include nella OST il pezzo "One Vision" che apre "A Kind of Magic" dei Queen (un)OST del filmone sugli immortali. Tra l'altro, è l'unico pezzo dell'album che è dichiaratamente tratto da una colonna sonora, mentre di Highlander non si fa menzione. Altra cosa singolare, pur non facendo parte della soundtrack del film di Mulcahy, anche in questo pezzo ricorre, ancor più che negli altri, la parola "one".
RispondiElimina(Memorabile il finale, dove i Queen chiudono cantando "fried chicken" al posto di "one vision", tanto per esprimere un parere sulla loro vision della pellicola) :-)
Doc, non c'entra nulla col post, maè deceduto Lou Scheimer, patron della Filmation. Direi che un post-tributo ci starebbe, che ne dici?...
RispondiEliminaUn grande,HeMan,SheRa,Bravestarr,Shazam,Ghostbusters(non real)...
EliminaHA FATTO LA STORIA DELLA NOSTRA GIOVINEZZA.
una cosa che non sapevo che è ha fatto anche il doppiatore,doppiava Orko,Stratos e Re Randor
Mo' vediamo.
EliminaThank U
EliminaPenso che barrots si riferisca ai barotti: ragazzi di campagna dal marcato accento/inflessione dialettale e che di solito vestono la camicia.
RispondiEliminaBWAHAHAHAH,la riunione di metallari e truzzi sembrava la versione sfighè della riunione delle bande de I GUERRIERI DELLA NOTTE :D :D ci sta pure il Cyrus de'noartri XD
RispondiEliminaI guerrieri della botte.
EliminaPensavo che sarebbe riuscito almeno a recuperare le pellicole trafugate ma questo Cucador è uno sfigato di dimensione stellare XD
RispondiEliminaÈ meglio se le due tipe lo lasciano perdere e si cercano qualcuno di più furbo XD
Orrendo o meraviglioso, sono indeciso. Comunque voglio entrare a far parte dei Coatti sottoproletari dei bassifondi, e per compensazione inserire "Accetto al brucio schizzo" nel mio vocabolario.
RispondiEliminaOh che ricordi.Mi sentivo completamente un disadattato perché non rientravo minimamente nella categoria.Unico vezzo fu una felpa della best company.Dopo la quale abbiamo campato a pane e acqua x un mese :-):-):-):-):-):-):-):-):-).
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminai sotterranei della statale dovrebbero essere quelli della facoltà di scienze politiche, ci sarò passato un miliardo di volte.
RispondiEliminaScienze politiche covo di ciaina nel 1986? Seems Legit ;)
EliminaMhh... stò "manga" è la prima volta che lo vedo.. i disegni però assomigliano a quelli di Laura Anselmino , quella del Voltron di Masters e il team dell' avventura... ma magari è un suo clone .
RispondiEliminaPer caso il nome appare nelle gerenze o da qualche altra parte della rivista ( e questa domanda è rivolta sopratutto a Velenero)?
Alla rivista ha collaborato di sicuro Alberico Motta, che nella gerenza dei numeri che ho (8 e 9) viene citato come consulente o coordinatore di quella sezione. Una cosa di questo tipo. Per Velenero: se ti va di controllare i nomi dei collaboratori, il tamburino/gerenza dovrebbe stare sul retro del foglio adesivi spillato in copertina.
EliminaPurtroppo la pagina dei credits è andata perduta come lacrime nella pioggia, altrimenti l'avrei scansionata... quindi, niente nomi. Ricordo solo che dal numero 4 in poi, cominciarono a pubblicare altro e di Angeli neri non si seppe più nulla... Sarebbe interessante, a questo punto, recuperare un numero 3 con la pagina dei credits o, addirittura, i numeri 1 e 2... Visto che a breve c'è Lucca, un'anima pia potrebbe andare a qualche banchetto che li vende e sbirciare i nomi... Lo farei io, ma Lucca mi viene troppo fuori mano e ai mercatini dei fumetti usati tedesci Cucador non ce l'hanno... :(
EliminaTedeschi, non tedesci...
EliminaCmq sono sicuro al 90% che i disegni siano proprio della Anselmino.
EliminaCioè, immaginate una che inizia disegnando sul Cucador e poi finisce a fare l'assistente di Tezuka in Giappone ( e sticaz*i dove lo mettiamo ?) :)
Pur seguendo l'Antro da un po' questa è la prima volta che scrivo!
RispondiEliminaGrazie al Doc (e a chi gli fornisce il materiale) per questi post-documentario sui paninari, ogni volta che ne leggo uno ringrazio di essere nato nel 1989. E ringrazio pure la buona vecchia playstation :).
PS: abitando a Lucca mi pare il caso di partecipare al raduno in occasione dei comics :D
UN articolo su Topolino? Si tratta di una rubrica/dizionario, me la ricordo bene! Espose il gergo paninaro (in una forma edulcorata, naturalmente) dalla A alla Z! ^__^
RispondiEliminaQuanto a "Il pane e le rose", un titolo così "ciaina" in una rivista paninara mi stupisce. Forse i redattori di Cucador facevano quel lavoro solo per guadagnarsi la pagnotta, ma nell'intimo nutrivano idee del tutto diverse. Anzi, credo che sia quasi sicuro.
Non ce l'ho fatta ad uscire, ho urlato dentro casa e spaventato il cane.
RispondiEliminaBrrr, io sono una nostalgica estrema (così estrema che ho nostalgia di un tempo vissuto di sfuggita, a pochi mesi d'età), ma quegli anni avevano dei lati oscuri DAVVERO oscuri.
Ma la maglietta "ConversA" sarebbe la "Converse" della pompa? :D
RispondiEliminaNon c'è paragone con "Il Paninaro"! Quelle erano le vere storie panoz, con cinchios e i ciaina da menare, le battute razziste sui carabinieri meridionali, le pubblicità travestite da rubriche, le foto dei lettori al Burghy con il paperino disegnato sui pantaloni!
RispondiEliminaQuello era il vero spirito, a quale paninaro interessavano queste storie-pipponi meta-fumettistiche? E il manga?
Sempre notevoli questi excursus sui paninari... Tra l'altro ricordo distintamente che anche Lupo Alberto ebbe qualche contaminazione panozza (con conseguente riot di diversi lettori nelle pagine della posta)! :D
RispondiEliminaOltre alla duratura rubrica sul vocabolario paninaro (brrr), al riadattamento della veste grafica in versione Naj-Oleari (ri-brrrr), c'è anche una storia del topastro costretto da Minni a girare per Topolinia agghindato in tutti i possibili stili modaioli dell'epoca. Cominciando dal neo-romantico per arrivare al paninaro, passando per skinhead, dark, yuppie, metallaro e neo-dandy. Una cosa terrificante, ma anche una di quelle volte in cui il topo, costretto a figure di melma dalla fidanzata, risulta simpatico.
RispondiEliminaLol, me la ricordo :D. C'ho le annate negli scatoloni in soffitta, comprese quelle del dizionario italiano-paninaro, troooppo da ridere.
EliminaIo ho vissuto proprio quel periodo e lo ricordo come molto triste.
RispondiEliminaMi ricordo in quel periodo pure i rockettari.
Chi faceva il Liceo era paninaro,chi l'Istituto tecnico,rockettaro e giù di stereotipi........
Io che facevo il Liceo ma non ero ne l'uno ne l'altro ero visto come un UFO.
Della quel cosa non me ne è mai impippato un fiocco.
Sui diciassette anni ero un animale solitario e le "elargivo" sia ai rockettari che ai panozzi(con più gusto per i panozzi xò!).
Ola!
Mah, io frequentavo un professionale e c'erano due o tre paninare anche nella mia scuola (ma non nella mia classe). Comunque io non ero allineata con nessuna moda, ero una di quelli che venivano chiamati con disprezzo "regolari".
EliminaDoc a questo punto una rubrica "20 cose che non sapete su Italian fast food" mi pare doveroso.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=rCdl3EJgis8
Pochi scherzi, sono davvero curioso per quel manga che potrebbe essere:
RispondiEliminaa) originale con traduzione fedele;
b) originale con traduzione inventata;
c) scopiazzatura italiana dello stile di qualche autore degli eighties;
d) varie ed eventuali (scopiazzatura americana di autore nipponico con traduzione ita?).
Dai dai dai, ki ni narimasu!
La risposta giusta è "C ":)
Eliminae pensare che l'ho comprato...
RispondiEliminaSul Topolino 1636 c'era una storia con Topolino che veniva costretto da Minni a vari look anni 80, dal dark al new romantic, passando da yuppie a paninaro vestito proprio come Enzo Braschi!
RispondiEliminaL'Abito non fa il Topolino http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1636-C
In quella storia,Minni,invidiosa del look moderno dei fidanzati delle amiche,costringeva topolino,a modernizzare il suo abbigliamento,composto di semplice camicia e cravattino.Alla fine grazie a una stilista alla quale Topolino aveva riportato dei disegni rubati,il look di Topolino venne pubblicizzato su varie riviste di moda,e anche i fidanzati delle amiche di Minni si adattarono a questo stile.
EliminaQuel fumetto è una cosa epicissima, ma di che periodo sono queste rivisite? Io sono nato nell'80 ma non me le ricordo affatto...
RispondiEliminaTranquillo, io sono del 78 e nemmeno io ho mai avuto a che fare, anzi.... per molti anni l'unica cosa chiamata "paninaro" che ho conosciuto era Enzo Braschi (che come quasi tutto il cast del Drive-In, mi faceva pelare dal ridere): ho scoperto che esistevano davvero solo molto tempo dopo la loro estinzione.
EliminaNe sono felicissimo, intendiamoci XD
Beh ma il film c'è: http://youtu.be/OXhbJJq7VGs
RispondiEliminaed è pure in torinese, come la più nota telenovela.
Meriterebbe una menzione almeno in un futuro pezzo.
un pezzo della mia infanzia che ignoravo (la rivista e i risvolti sociali)! mi sento esattamente come quando scoprii che i libri da edicola non erano solo harmony ma anche gialli e fantascienzi (che per la cronaca ho scoperto solo ora) etcetera etcetera.
RispondiEliminaRingrazio anche Velenero: il doc è il motore dell'antro ma gli antristi come lui ne sono la benza.
Troppo togo!
grande come sempre, Doc!!! ...ora, per chiudere il cerchio, manca giusto un grande recupero del fumetto "I ragazzi della terza B"... li avevo tutti...ora li vado cercando nella baia ed altrove....
RispondiEliminaAi tempi c'era la battutona:
RispondiElimina1)Che differenza c'è tra il Moncler e la carta stagnola?
Nessuna,tutti e due tengono dentro un panino
Articolo fantastico, fumetto raccapricciante, talmente brutto che sfocia nel sublime. Per me è tutto un gomblotto della lega anti-paninara di cui il Doc è noto possessore della tessera numero 1
RispondiEliminamai visto niente di peggio, manco braccio di ferro . Oltretutto col gergo paninaro è veramente difficile capire quel che dicono , se mai dicono qualcosa.
Eliminanon si capisce bene se a quelli del fumetto i paninari stavano sulle scatole, il cucador in tutto il fumetto fa una pessima figura
RispondiEliminaNon so se avete notato , ma dei paninari non è rimasto NULLA. Nessuna delle loro espressioni è sopravvissuta alla loro piccola parentesi lessical- modaiola , NON UNA. Nessuno dei loro ridicoli capi di abbigliamento sarebbe oggi riproponibile, manco nelle feste vintage, senza far ridere i sassi o sembrare sfigati ( altro che la roba anni 60/70 , come i pantaloni a zampa o i capelloni, che alla fin fine come gli stronzi, tornano sempre a galla) .
RispondiEliminaNessuno dei loro personaggi iconici è sopravvissuto ed anzi sembrano ormai un relitto archeologico del passato peggio ancora delle divinità azteche ( che han sempre il loro perchè) , peggio dei Caroselli degli anni del dopoguerra. Non avranno mai un remake, un reboot, manco una rebook.
Quanto al fumetto, e specialmente al protagonista, non penso esistano parole capaci di descriverlo, forse una tanica di benzina sarebbe il miglior accessorio con cui abbinare cotale obbrobrio.
E comunque, gli anni ' 80 sono stati così grandosi che ,in fin dei conti, qualcosa di orrendo da nascondere sotto il tappeto ci doveva pure essere no ???
EliminaPer me gli 80 sono stati i "migliori anni", cioè i più belli della mia vita, ma credo che sia perché è il decennio in cui sono entrata bambina e da cui sono uscita adulta. Tutti ricordiamo allo stesso modo il decennio in cui abbiamo, come la Silvia di Leopardi, salito il limitare di gioventù; ma anch'io devo dire, rivedendola a posteriori, che la moda di quegli anni era obbrobriosa, vorrei dimenticare i jeans a vita alta e caviglia scoperta, le spalline imbottite e gli orribili orecchini di plastica a clip, mentre salvo i collant neri e le scarpe col mezzo tacco (che tuttora amo molto e considero sobrie, fini e chic, mentre molte donne più giovani di me le considerano da sfigata e pensano che un tacco non sia tacco se non è 12).
EliminaIo penso che non sia proprio vero cio' che dici. A cominciare dagli idoli dei paninari...quelli piu' famosi, lo sappiamo tutti che oggi i Duran Duran, a maggior ragione dopo la reunion del 2004, continuano ad avere un grosso seguito (oltre due milioni di mi piace su FB), quando fanno un disco nuovo vanno su in classifica, ogni tour che fanno è sold out in ogni stadio e gli han dato pure l'onore di aprire le olimpiadi di Londra cosi'come saranno all'Expo'di Milano 2015 come band principale. Passiamo alla terminologia: Tamarro oggi si usa eccome anzi è il termine per antonomasia per definire i coatti.
EliminaE se poi parliamo di look...dio mio, allora quando vai per strada non guardi? Orde di bimbiminkia equipaggiati con Moncler, Jeans strettissimi col risvolto all'insu' a lasciar scoperti 15 cm di caviglia...
Paninari... brutte bestie!
RispondiEliminaMa meglio loro che i bimbominkia :)
io li ricordo con affetto xche essendo di annata 1979 mi ricordano l'infanzia e quindi ricordi dei ragazzi piu grandi qnd ero bambino anche se non sarei mai stato uno di loro xche li ritengo i fighetti di allora babbi e imbecilli e vuoti come i fighetti di oggi
RispondiEliminaQuel fumetto me lo ricordo bene... lo sbirciavo sull'autobus che lo leggeva uno, seduto, più grande di me. Il Cucador ho iniziato a comprarlo solo qualche mese dopo, esattamente il 22 novembre 1986.
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