Torna a Surrientokyo (Japan Tour 2013 - Giorno 1)

Sul primo volo, Roma-Dubai, arrivi già stanco e nervoso. Sei di nuovo pesantemente in debito di sonno, hai bisogno di ammaccare qualche ora di pennica, ma come fare? Allora scegli dallo sterminato catalogo di film della Emirates Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, ed esattamente come ti aspettavi, dopo dieci minuti stai ronfando come un Ronfo. Qualche ora più tardi, ti svegliano i gentili modi da unni di una mandria di ragazzotti italiani che sta andando a rompere le balle a qualcuno nel mondo, da qualche parte. Alla ventesima volta che un tizio con la faccia da pistola si alza e fa casino, la hostess gli dice con dolcezza che se non la pianta lo abbatte con un colpo segreto di karate della scuola Miocugggino. Hai altre quattro ore di volo da ammazzare, perciò ti guardi in sequenza I Croods, il film d'animazione sui cavernicoli, e G.I. Joe Retaliation. Ma a cinque minuti dalla fine molli [...]

Lei, Lady Jaye, CI RIMANE MALISSIMO (inside-joke per antristi di un certo livello). Sul secondo volo siete in compagnia di una squadra di calcio di ragazzini giapponesi, perché, esattamente come mostrato dalle puntate di Holly e Benji, il calcio dei rEgazzini in Giappone non solo lo mandano in diretta TV, ma a questi ci pagano pure le trasferte in giro per il mondo. Tutti con le tute e i borsoni personalizzati con il numero di maglia, una roba che neanche alcune squadre semiprofessioniste italiane. Non c'è però il Mark Lenders abbronzato e con le maniche risvoltate, quindi deve trattarsi di una squadra di pippe. Te e il Duffman venite poi trascinati in una discussione in portoitalianogiapponese da un signore brasiliano che vive a Nagano, ma dopo una decina di minuti che sei lì ad annuire facendo finta di capire il racconto della sua vita, ti senti di nuovo collassare. 

Il tipico scooter con le casse sul cruscotto

Arrivati a Tokyo, il tempo di una doccia e scendete a cercare un posto per mangiare. I primi, agghiaccianti incontri con i ristoranti fintoitaliani li vedrete nel video qui sotto, e dopo qualche minuto di cazzeggio e risate da scemi finite in un micro-ramenificio di Golden Gai, una zona di Shinjuku con bar e ristorantini con una capienza massima di tipo cinque o sei persone. Quattro se c'è uno in sovrappeso. 

Lì dove va sempre fortissimo il battutone L'ultimo chiuda la porta

No, anguria, no

Il ramenificio della vittoria, gestito da gentile donnino catanannico settantenne con capello alla Marrabbio

Uno zuppone della morte a testa, e poi ciambelloni alla crema da Mister Donut, e poi niente, che si è fatta quasi l'una. Tra qualche ora primo, deciso attacco ad Akihabara. Nel frattempo, puppatevi il primo video. Perché volete sapere cos'hanno visto in volo le suore del Bangladesh sedute davanti ai qui presenti, no? Appunto. Regia? Grazie.