State buoni se potete (Nuovo Cinema Guaglione)
Quella di oggi è una puntata diversa dalle precedenti di Nuovo Cinema Guaglione. Perché non si tratta di una pellicola straniera, perché per una volta niente commento scena per scena (son due ore e mezza, non si finiva più) e soprattutto perché State buoni se potete è un film molto lontano per tema e sviluppo dagli altri grandi classici del cinema Guaglione degli anni 80. Genere di cui fa però parte a pieno titolo, perché nelle sue repliche televisive, il film di Luigi Magni del 1984 ogni ragazzino dell'epoca l'ha visto almeno un paio di volte. E Dorelli, e il pezzo di Branduardi, e un film per e con ragazzini in cui il piccolo protagonista con i capelli a caschetto non arriva una volta tanto alla fine tutto bello felice. Anzi, non ci arriva e basta [...]
È la tristezza senza fine della storia di Cirifischio, ladruncolo salvato dalla strada da questo prete di Firenze, Don Filippo Neri, che, diventato adulto, viene tentato dal demonio e finisce impiccato. Niente volo sul fortunadrago o balletto coi goblin: appeso a un cappio. Dopo aver salutato un'ultima volta la ragazza di cui era innamorato, Leonetta, diventata suora. Ma nel rivedere ogni volta State buoni se potete, ti rendeva triste anche la parabola di quest'uomo, di questo grande santo interpretato da un grandissimo Dorelli, che diventava vecchio, rinunciava alle tentazioni e alle lusinghe, facendo sempre di tutto per i suoi ragazzi. E che ha inventato l'oratorio, e quindi a cui voi tutti dovete un'infinità di partite a calcetto e amicizie e pomeriggi e ginocchia sbucciate e Golden Axe finito in doppio (nella parrocchia del posto in cui andavi in vacanza da ragazzo, l'oratorio aveva anche una piccola sala giochi, con i coin-op a prezzo calmierato e un cartellone rosso con su scritto NON SI BESTEMMIA).
State buoni se potete era e resta un film volutamente semplice, letteralmente d'altri tempi. Ieri sera, quando hai finito di vederlo, affiancando in un confronto all'americana quello che ne ricordavi e quello che nella pellicola c'è davvero, battute, nomi e tutto il resto, ti sei ritrovato in compagnia dello stesso magone dell'ultima volta, più di vent'anni fa. Stupido, stupido Cirifischio. Saranno pure quelle facce di bambini quasi pasoliniane, sarà il celebre motivo di Branduardi
con il suo balletto ipnotico, o il resto della colonna sonora, Capitan Gesù e le altre. Sarà che alla fine, per quanto fosse possibile per un calabrese degli anni 80 immedesimarsi in dei ragazzini romani del Cinquecento, allora ci credevi davvero. Ci credevi davvero che poi, a non starci attento, un giorno tutto sarebbe finito, e guardandoti indietro ti sarebbe rimasto in mano solo un pugno di mosche. Oggi? Beh, ci credi ancora. Tutto vanità, solo vanità.
E a questo punto, nella ormai consueta liturgia dei ricordi da cineforum per ex guaglioni, nelle confessioni di chi l'ha visto, di chi non c'era e di chi quel giorno lì inseguiva un Chimera di Resistance, c'è che magari vi piacerebbe (ri)guardarvelo. Per vedere di nascosto l'effetto che fa. Ma purtroppo sul Tubo non c'è una versione completa. Che gran peccato.
È la tristezza senza fine della storia di Cirifischio, ladruncolo salvato dalla strada da questo prete di Firenze, Don Filippo Neri, che, diventato adulto, viene tentato dal demonio e finisce impiccato. Niente volo sul fortunadrago o balletto coi goblin: appeso a un cappio. Dopo aver salutato un'ultima volta la ragazza di cui era innamorato, Leonetta, diventata suora. Ma nel rivedere ogni volta State buoni se potete, ti rendeva triste anche la parabola di quest'uomo, di questo grande santo interpretato da un grandissimo Dorelli, che diventava vecchio, rinunciava alle tentazioni e alle lusinghe, facendo sempre di tutto per i suoi ragazzi. E che ha inventato l'oratorio, e quindi a cui voi tutti dovete un'infinità di partite a calcetto e amicizie e pomeriggi e ginocchia sbucciate e Golden Axe finito in doppio (nella parrocchia del posto in cui andavi in vacanza da ragazzo, l'oratorio aveva anche una piccola sala giochi, con i coin-op a prezzo calmierato e un cartellone rosso con su scritto NON SI BESTEMMIA).
State buoni se potete era e resta un film volutamente semplice, letteralmente d'altri tempi. Ieri sera, quando hai finito di vederlo, affiancando in un confronto all'americana quello che ne ricordavi e quello che nella pellicola c'è davvero, battute, nomi e tutto il resto, ti sei ritrovato in compagnia dello stesso magone dell'ultima volta, più di vent'anni fa. Stupido, stupido Cirifischio. Saranno pure quelle facce di bambini quasi pasoliniane, sarà il celebre motivo di Branduardi
con il suo balletto ipnotico, o il resto della colonna sonora, Capitan Gesù e le altre. Sarà che alla fine, per quanto fosse possibile per un calabrese degli anni 80 immedesimarsi in dei ragazzini romani del Cinquecento, allora ci credevi davvero. Ci credevi davvero che poi, a non starci attento, un giorno tutto sarebbe finito, e guardandoti indietro ti sarebbe rimasto in mano solo un pugno di mosche. Oggi? Beh, ci credi ancora. Tutto vanità, solo vanità.
E a questo punto, nella ormai consueta liturgia dei ricordi da cineforum per ex guaglioni, nelle confessioni di chi l'ha visto, di chi non c'era e di chi quel giorno lì inseguiva un Chimera di Resistance, c'è che magari vi piacerebbe (ri)guardarvelo. Per vedere di nascosto l'effetto che fa. Ma purtroppo sul Tubo non c'è una versione completa. Che gran peccato.
Mai avuto il coraggio di guardare un solo fotogramma di questo film, a dire il vero non ne ricordavo neanche l'esistenza, e a giudicare da quanto leggo sopra mi rendo conto di essermi risparmiato un drammone di quelli tosti, meglio così mi sa.
RispondiEliminaun film che mi turbo' tantissimo: il papa che voleva approfittare di una ragazzina, Philippe Leroy che piu' che un uomo di chiesa era un militare con la sua capitan Gesu', San Filippo che viene rimproverato perche' insegna "Gesu' che sta lassu'", Cirifischio che fa la fine che fa...ancora non conoscevo il cinema di Luigi Magni, ero troppo piccolo, e fu davvero uno shock.
RispondiEliminaIn realtà non era il papa, ma un vescovo conte, come andava ancora di moda nel '600, seppur in forma diversa da quella medievale. Ad ogni modo un filmone da magone, come già detto...
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Eliminagrazie per la precisazione. ho sempre detto che avrei dovuto rivederlo, forse questa e' la volta buona!
EliminaPhilippe Leroy interpreta Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, che probabilmente era davvero in quel modo... nel senso che il suo passato militare segno profondamente la sua concezione religiosa.
EliminaC'è da dire che comunque qua Magni ne da un immagine positiva (anche se severa) mentre in "nel nome del papa re" i gesuiti facevano un pò una figura meschina essendo incapaci di perdonare.
Qua non serviva visto che papa Sisto non perdona manco a Cristo
(http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Sisto_V#Sisto_V_nella_tradizione_romana)
...Non ho mai visto neanche io questo film, era una di quelle cose che di estate, al pomeriggio, alle 14.00 che fuori un caldo che non ti dico,allora mi sa che vado coi cuginetti a giocare e sto film lo guardo un'altra volta. Poi alla fine quella volta non è mai arrivata. Peccato però, mi sembrava una di quelle cose che ti rimane e non te le scordi. Saluto con rispetto questo ricordo giovanile che non ho mai avuto ;)
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RispondiEliminaIl ricordo di questo film è così sbiadito nella mia memoria che ricordo solo il titolo. Sicuramente un film da vedere per fermarsi a riflettere un po', che non fa mai male.
EliminaChe hai tirato fuori!!!
RispondiEliminaNon mi ricordavo il finale...tremendo...
Ma è vera la storia della sala giochi parrochiana con scritto "NON SI BESTEMMIA"???
Sì. C'erano anche altre regole, ma non le ricordo. Può darsi che una riguardasse l'astenersi dall'usare le macchinette quando al piano di sopra veniva celebrata la Santa Messa. L'estate in cui smantellarono la sala giochi, perché noleggiare i cassoni costava troppo e la parrocchia ci andava in perdita, fu molto, molto triste.
EliminaBeh, se pensiamo che in alcune osterie era possibile trovare un elegante cartello in metallo con suscritto -La persona civile non bestemmia- e sotto gli articoli del codice che punivano tale "reato"...
Eliminavisto tardi, tipo alle medie o al liceo. oltre alle cose serie, già citate (tra cui Branduardi che canta la Bibbia - Ecclesiaste), ricordo anche una scena "trash": se non sbaglio, a un certo punto i bambini vanno a bussare "gentilmente" a una signorina e urlano "apri mignottona"
RispondiEliminaIo questo film non l'ho mai visto. Devo riconsegnare la tessera e il numero di maglia?
RispondiEliminaLo hanno rifatto da poco su Rai Premium e a parte il tormentone della canzone di Branduardi, avevo rimosso quasi tutta la storia!
RispondiEliminaGrandi ricordi di questo film. Specie quando i bimbi pisciavano sul fuoco maledetto. MA ho sbiaditi ricordi.
RispondiEliminaNever Covered at All.
RispondiEliminaE ma ne vanto pure.
E ne avevo pure rimosso esistenza e titolo.
Il titolo mi pare familiare, ma non ho memoria del film. Vedo di ripescarlo da qualche parte.
RispondiEliminaMagari non ve ne siete accorti, ma nelle ultime due righe del post c'è un link.
EliminaIo non vi ho detto niente.
Allora non era solo dell'uniposca azzurro...
EliminaGran bel film
Eliminaveramente c'è l'ho rivisto giusto giusto ieri sera, stavolta siamo stati telepatici.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=PN-frQN4MoM
a me Luigi Magni piace assai.
Sarebbe da rivedere pure in nome del papa re.
...
..
.
a me fanno sempre il solito effetto, ed è un effetto piacevole.
(e comunque Montagnani che fa le pentole ma non i coperchi è da oscar!)
E menzioniamo pure Nell'Anno del signore; peccato solo per il finale :(
Eliminai ribelli muoiono tutti a 20 anni. :-)
EliminaForse è per questo che passati i 30 si diventa così conformisti.
:-( buuuuuu!
Mai visto, perché ero già troppo in là con l'età, nel 1984 avevo 18 anni e figuriamoci allora quanto potessero starmi simpatici i preti, pur avendo frequentato l'oratorio da bambino e anzi proprio per quello, Dorelli, Branduardi eccetera. Certo all'oratorio devo l'aver conosciuto Sergio Leone, ma ci andavo giusto per quello, per volontà non andai al catechismo e non feci neanche la prima comunione, anche se essendo povero invidiavo chi mangiava l'ostia.
RispondiEliminaComunque, se lo troverò lo guarderò, 'sto film!
Ne ho vaghi ricordi. La confessione di Cirifischio, il capone di Branduardi, il tentativo di tenere buono Filippo Neri offrendogli il cappello da cardinale. Che poi da piccino non capivo che quelli sulla tesa del cappello erano i nodi del cordone, e mi parevano orecchie da gatto, aggiungendo un'aria ancora più losca a quei già abbondantemente loschi figuri. Ah, curiosità: ieri la liturgia prevedeva appunto il brano del Qoelet "Vanità di vanità, tutto e vanità". T'ha ispirato quello o si è trattato di una strana coincidenza?
RispondiEliminaCoincidenza, I suppose. Non vado in chiesa.
EliminaIl Manzoni e papa Costantino Vitaliano direbbero che è stata la provvidenza divina
EliminaIo ho una convenzione con il cinema: visto che la vita lo fa gia' gratis di sbatterti giu' ogni volta che ne ha la minima occasione, non sento il bisogno di pagare qualcuno per farmi star male. Ne tantomeno di bruciare le mie poche ore di tempo libero per guardare psicodrammi e farmi venire il magone.
RispondiEliminaPur essendo di quegli anni, io questo film non l'ho mai visto perché la puzza di pesante melodrammone "martelliamoci fra le gambe" all'italiana si sentiva da un km e mezzo di distanza. :P
RispondiEliminaBe', ma i melodrammoni mica son male! Io a tutt'oggi non esito a riguardarmi "Dramma della gelosia" e a farmi scappare qualche lacrima nel finale, per colpa di quegli stupidi, stupidi Mastroianni, Giannini e Melato!
RispondiEliminaI film drammatici mi piacciono molto.
EliminaMa i melodrammoni all'italiana "uccidete tutti i personaggi e ferite gravemente i sopravvissuti" tendono a farmi ridere più che deprimermi, per via di quanto ci vadano pesante con il loro dover essere tristi e drammatici a tutti i costi.
Be', è vero, magari un po' è quel tipo di reazione di fronte a delle situazioni troppo rigide, per esempio come quando scappa da ridere in chiesa. Però il film di Scola da me citato, per dire, non è così, mantiene sempre un elemento comico di rottura, e paradossalmente sarà proprio quello a far commuovere, proprio perché il drammone rigido alla fine sfianca. Lo so anche per diretta esperienza, visto che ho recitato da dilettante e ancora lo farò in un dramma da strada, nel senso che faccio proprio teatro da strada, e ho modificato il testo, tratto da Il settimo sigillo di Bergman, inserendoci appunto l'elemento comico, esattamente come fece Bergman stesso.
EliminaState buoni se potete è, di fondo, una commedia. Le battute, per quanto leggere, per quanto legate al carattere grezzo e alla parlata volgare dei ragazzini di strada, non mancano. Non è per niente un melodrammone ammazziamoli tutti: è un biopic che, a modo suo, racconta le gesta buone di un uomo vissuto in anni feroci. Dove se sceglievi una certa strada, non arrivava la fatina buona a salvarti, ma finivi sul patibolo. Anche se eri il protagonista ricciuto di un film per ragazzi. Una lezione di vita? Dipende dallo spettatore. Per me, in qualche modo, lo è stata. E non credo nell'esistenza del diavolo.
EliminaIl che vale anche per lo sceneggiato di De Seta Diario di un Maestro, ancora meno noto. Cambiavano i secoli, ma lo scenario di fondo restava incredibilmente simile.
Non conosco neanche Diario di un Maestro, e non nego comunque la valenza edificante o giù di lì di State buoni se potete, però è anche vero che io, pur essendo sempre stato un mangiapreti, crebbi col mito di Don Milani, le cui lezioni furono tutt'altro che sconfortanti e fatalistiche. Certo la lezione che non arriverà nessun Dio a aiutarti se non t'aiuti è giusta, ma Don Milani era incazzato, non sopportava il fatalismo tipico cattolico, non so Don Neri. Comunque guarderò il film, ho visto dov'è!
Elimina...Era la Vitti, comunque. Gli schiaffoni sono solo per lei.
Elimina(Your daily dose of PDF)
Giusto, la Vitti, oggi come allora confondo sempre il suo nome con la Melato, perché erano le mie due preferite!
EliminaNon posso certo pronunciarmi su di un film che non ho mai visto, ma dal tono in cui se ne parla e dalla trama, mi sembra di aver ben capito che questo film non dovrebbe certo avere la definizione di "commedia".
EliminaVabbé che ghettizzare i film in un unico registro è l'errore che fanno gli occidentali, ma...
Comunque, ripeto, senza averlo visto non potrei dire nulla. E' solo che la puzza di melodrammone italiano la sento da lontano, e io ho un certo fiuto. Magari mi sbaglio.
Ricordo soltanto il titolo, al massimo ne avrò visto qualche scena.
RispondiEliminaRiflettendoci, anime a parte, la TV degli Anni Ottanta non era proprio un granchè...
Non lì ho più visto da lustri e lustri, ma la scena che mi rimase e ogni tanto mi torna in mente è questa? Solo il colloquio col Papa, poi la scena finale l' ho rivista adesso ed è quasi un cazzotto allo stomaco pur senza nessun climax epico,,,, bho?
RispondiEliminahttp://youtu.be/PN-frQN4MoM?t=2h13m31s
Una immensa tristezza su di una vita. Un bambino che more da grande. L'avevo anche io quasi rimosso poi è risalito tutto in gola e nelle viscere. Li' ho iniziato ad avere il piccolo verme che mi insegnava che la vita è un dono e bisogna cercare di viverne ogni attimo con la gioia di un amico. Grazie per queste Lacrime Doc.
RispondiEliminaDoc hai scritto un post triste quasi quanto il film, non una battuta, non un gioco di parole, formi la tua prosa basandoti sulle sensazioni trasmesse da ciò di cui tratta il testo, (immagino sia frutto di una volontà sapiente) l'ho sempre detto che eri il migliore. Grazie Ancora
RispondiEliminaGrazie a te: lusingato dal commento.
EliminaMi domando quali picchi di sciacquonescaricone abbiano certi torrent, dopo i tuoi post. Sarà tipo lo spread dopo un articolo di ciccioferrara?
RispondiEliminaQuesto film non l'ho mai visto per intero, mi è capitato da piccolo diverse volte, ma visti al massimo 10 minuti, anche se Magni l'ho sempre apprezzato e la colonna sonora di Branduardi mi è sempre piaciuta.
RispondiEliminaComunque lo recupero e nei prossimi giorni lo vedrò, promesso.
Un appello però te lo voglio fare.........per pietà non fare un post su "Marcellino Pane e vino".
All'inizio del film si vede la cattedrale della mia città
RispondiEliminaBravo Doc ottima scelta!
RispondiEliminaC'è spazio anche per le cose non Nerd :)
Visto secoli fa nel periodo natalizio (credo poco prima della befana) e, mi pare, in due puntate su canale 5. Quel giorno avevo scartato due regali, il secondo non lo ricordo ma il primo era una specie di He-man che cavalcava una sorta di trilobite con carica a molla, tutto da assemblare. Una sorta di sorpresa Kinder più grande. Poi, la mattina dopo uscimmo e, giù al palazzo, vidi un insetto orrendo passarmi davanti agli occhi: uno schifo che ancora lo ricordo, sarà stata una specie di vespa deforme, color verde vomito/puffo andato a male. Quanti ricordi per un film.
RispondiEliminaAspettiamo i post sui film di T&T (doppia T di tristezza e tragedia): Luca bambino mio, Incompreso, L'ultima neve di primavera e così via.
Il "puffo andato a male" mi ha fatto cappottare. Comunque, io ho preso a prestito proprio dalle bestie schifose la definizione per una sfumatura di verde, diciamo quella tra il verde pisello e il verde kiwi: vedendo un'auto di quel colore ho pensato che era color "verde scarrafone".
EliminaGrazie Doc! Aspettavo il post fin da quando, qualche settimana fa hai citato il film in qualche altro post non ricordo su cosa.
RispondiEliminaPS: e quindi le tue Macchine dei Fighetto non sono frutto di vanità?
Sì, lo sono. Per questo quando arrivano a una settimana di vita ci do fuoco e aspetto le nuove ;)
EliminaUna piccola storia d'amore.
RispondiEliminaQuel vecchio, spettacolare, satiro di Sir Laurence Olivier e Diane "Marthakent" Lane.
Ba-dum-tss.
Doc, apprezzo l'intenzione, ma non ho intenzione di farmi del male. Ho la lacrima facile.
RispondiEliminaOttima segnalazione.
RispondiEliminaFilm durissimo, crudo e, soprattutto, scomodo, sia per tanti catto-buonisti e cow-munisti.
Perchè?
Semplice: il Diavolo domina in lungo e in largo.
E non è rappresentato con l'iconografia classica cartoonesca/caricaturale con le corna e il piede caprino, o lo zombie-nosferatu de "La passione" di Mel Gibson ma accattivante e suadente.
Ovvio che molti storcano il naso e si voltino dall'altra parte.
Che bel film, che bel post, che bel ricordo. Tra l'altro sono di età simile al Doc e ho un ricordo quasi analogo, Branduardi, il balletto ipnotico, le crudeltà del tempo, Cirifischio che jobba clamorosamente come avevi visto poche volte fino a quel punto...
RispondiEliminaConsiglio a molti utenti di non "cedere alla vanità", se non l'avete visto a suo tempo e non si sentite "partecipi" del post come di solito non è questo un buon motivo per snobbare la pellicola, che vale invece davvero. Mi viene in mente che prima o poi, in questa rubrica, vorrei si parlasse di un altro film per la TV che mi evoca analoghe sensazioni. "Com'è triste l'uomo solo, che si guarda nello specchio..."
appoggio l'idea Di Roby sarebbe bello avere una recensione del Pinocchio con Manfredi, l'unica trasposizione veramente riuscita dell'opera di Collodi, anche se a dire il vero pure quella Disney ha un certo fascino e tutto sommato non è male pur avendo diverse pecche(a mio parere)
EliminaCirca il Film "Vanità di Vanità" mi riprometto di vederlo, ma per adesso va in fondo alla mia lista personale dei film da recuperare assolutamente, ma solo per questioni di tempo
Non ricordo nulla, ad eccezione di Dorelli che pronuncia il titolo del film, con un tono per metà bonario e metà malinconico. O magari è solo un ricordo falsato ed il film non l'ho mai visto XD
RispondiEliminaBel film, da me visto solo in tivvù almeno un paio di volte quando ero regazzino. Stesse sensazioni di magone per il finale triste, per la morale cattolica e per le allusioni esplicite sulla seduzione del male (più esplicita l'ho colta solo nell'avvocato del diavolo). Il tutto veicolato in un prodotto per ragazzi, grazie ad ottimi attori. Montagnani da ricordare per un ruolo serio e non pecoreccio, grandi Le Roy e Dorelli. Mi prese un colpo quando vidi la fine di mastro Iacomo con l'acqua santa (e meno male che era per ragazzi, oggi sarebbe una scena horror). E le fiamme del demonio spente a forza di plin plin, mmmmh suona quasi da ghost rider oggi...
RispondiEliminaFinito di guardare adesso. Filippone Neri idolo.
RispondiEliminaNuovo cinema guaglione questo?
RispondiEliminaCento volte di più marcellino pane e vino.....
Questo lo conoscevate in tre.
Fantastic!
RispondiEliminaAah, l'oratorio. Uno dei luoghi più meravigliosi della mia infanzia, dove alla domenica pomeriggio, finito il catechismo, si ingaggiavano sfide pazzesche di Scarabeo, calciobalilla e ping-pong, e magari si replicavano pure canzoni e balletti visti in tv la sera prima. Secondo me la gioventù debosciata di adesso anziché con "due belle e sane sculacciate" si recupererebbe meglio proprio con queste serene e sollazzanti attività pomeridiane; purtroppo tanti genitori non sono credenti e non battezzano più i figli, precludendo loro così l'accesso ai gradi successivi dell'istruzione religiosa e con esso la scoperta che gli oratori sono anche luoghi di divertimento oltre che di preghiera e meditazione.
RispondiEliminaBel film .
RispondiEliminaCome sempre condivido al 100% la recensione e le riflessioni