Il Moby Dick di Topolino, Dragonero della Bonelli, la dieta di Vitoiuvara
Di solito ti tieni la roba che leggi da parte finché non forma una pila sbilenca alta mezzo metro, e solo a quel punto decidi che è tempo per un post della rubrica Letti di recente. Ma questa volta si fa un'eccezione perché due delle tre robe da leggere che stai per consigliare poi non le trovate mica più in edicola [...]
Partiamo da Topolino. Se vi era piaciuto il Dracula disneyano, un anno fa, andrete pazzi per il Moby Dick di Artibani e Paolo Mottura: la prima parte è uscita sul numero 3003, mercoledì scorso, la seconda finirà sul 3004 mercoledì prossimo. Abbinamento disegni e colori notevole, storia di Artibani incredibilmente vicina allo spirito del romanzo di Melville e un'atmosfera forse anche più tetra di quella che si respirava nel Dracula con Pippo e il piccolo PdF. Bello-bello. Speri a questo punto che a) la seconda parte sia altrettanto bella, e b) che la storia venga raccolta in seguito in volume, come successo proprio per Dracula di Bram Topker.
Il primo numero di Dragonero, il nuovo mensile Bonelli, lo aspettavi con grande curiosità. Il fatto strano è che te il fantasy classico, tolkeniano, non l'hai mai digerito. Non ti piace Tolkien, appunto, ti abbiocchi quando partono le genealogie lunghe tre pagine con Kdor figlio di Kmer e nipote dei dadi della Knorr. Eppure ti sei sciroppato in un niente le millemila pagine del fantasy light di Ciccio Martin. Alcuni dei tuoi videogiochi preferiti di sempre pescano a piene mani nel genere fantasy (Golden Axe, Dark Souls, Dungeons & Dragons: Shadow over Mystara e Tower of Doom...). Il cartone yankee che ti faceva impazzire da rEgazzino era Dungeons and Dragons. In buona sostanza: non è che ti faccia venire l'orticaria la presenza di elfi e troll, purché il contesto in cui saltano fuori sia divertente. Di Dragonero, non avendo letto il numero unico uscito nel 2007 nella collana Bonelli Romanzi a fumetti, non sapevi cosa aspettarti. Questa storia dei pard di Tex in versione fantasy che se ne vanno in giro a controllare che la gente non faccia troppi casini con fuochi strani sembra sufficientemente intrigante. Luca Enoch e Stefano Vietti (parte quest'ultimo del team della sfortunata, sottovalutata serie Hammer. Che tra le altre cose raccontava il film Matrix almeno quattro anni prima di Matrix) non sono del resto mica gli ultimi arrivati. Il tuo unico dubbio riguarda la caratterizzazione del protagonista, Ian Aranill, chiamato Dragoneroperché è fortissimo al flipper per i motivi spiegati in questo numero uno. Troppo presto per giudicare, ovvio, ma speri che venga fuori con il prosieguo della serie un po' di carattere, che non ci si appiattisca sulla figura dello scout imperiale PdF che fa sempre la cosa giusta anche se c'ha un passato tormentato. Cosa ti piacerebbe vedere? Un Geralt di Rivia Bonelli, per dire. Vedremo.
Chiudiamo con l'ebook del tuo amico Vitoiuvara (al secolo Vincenzo Aversa). Vincenzo lo conosci ormai da un numero considerevole di anni, e se nel tempo ti sei fatto trascinare da lui in una serie di imprese - prima la tua presenza fissa nella cumpa di RingCast, ora la serissima follia de L'Internet - è solo perché il suo umorismo ti fa morire. Non c'è più purtroppo sul tubo, ma il suo Corso per videogiocatori professionisti era una delle cose più divertenti evaaa. Bene, la cosa strana è che Figli di una Dieta Minore, questo ebook sull'odissea di chi affronta una dieta, fa ridere, certo, ma non fa solo ridere. Ha dei risvolti riflessivi e oserestidireaddirittura tristi, che uno, da un adorabile cialtrone come Vito, non se li aspetta mica. Lo trovate su amazon a 2 euro e 68: fate la cosa giusta. (Vito, per quel fatto che m'hai regalato il tuo Tokyo Jungle giappo ora siamo pari, sì?)
Partiamo da Topolino. Se vi era piaciuto il Dracula disneyano, un anno fa, andrete pazzi per il Moby Dick di Artibani e Paolo Mottura: la prima parte è uscita sul numero 3003, mercoledì scorso, la seconda finirà sul 3004 mercoledì prossimo. Abbinamento disegni e colori notevole, storia di Artibani incredibilmente vicina allo spirito del romanzo di Melville e un'atmosfera forse anche più tetra di quella che si respirava nel Dracula con Pippo e il piccolo PdF. Bello-bello. Speri a questo punto che a) la seconda parte sia altrettanto bella, e b) che la storia venga raccolta in seguito in volume, come successo proprio per Dracula di Bram Topker.
Il primo numero di Dragonero, il nuovo mensile Bonelli, lo aspettavi con grande curiosità. Il fatto strano è che te il fantasy classico, tolkeniano, non l'hai mai digerito. Non ti piace Tolkien, appunto, ti abbiocchi quando partono le genealogie lunghe tre pagine con Kdor figlio di Kmer e nipote dei dadi della Knorr. Eppure ti sei sciroppato in un niente le millemila pagine del fantasy light di Ciccio Martin. Alcuni dei tuoi videogiochi preferiti di sempre pescano a piene mani nel genere fantasy (Golden Axe, Dark Souls, Dungeons & Dragons: Shadow over Mystara e Tower of Doom...). Il cartone yankee che ti faceva impazzire da rEgazzino era Dungeons and Dragons. In buona sostanza: non è che ti faccia venire l'orticaria la presenza di elfi e troll, purché il contesto in cui saltano fuori sia divertente. Di Dragonero, non avendo letto il numero unico uscito nel 2007 nella collana Bonelli Romanzi a fumetti, non sapevi cosa aspettarti. Questa storia dei pard di Tex in versione fantasy che se ne vanno in giro a controllare che la gente non faccia troppi casini con fuochi strani sembra sufficientemente intrigante. Luca Enoch e Stefano Vietti (parte quest'ultimo del team della sfortunata, sottovalutata serie Hammer. Che tra le altre cose raccontava il film Matrix almeno quattro anni prima di Matrix) non sono del resto mica gli ultimi arrivati. Il tuo unico dubbio riguarda la caratterizzazione del protagonista, Ian Aranill, chiamato Dragonero
Chiudiamo con l'ebook del tuo amico Vitoiuvara (al secolo Vincenzo Aversa). Vincenzo lo conosci ormai da un numero considerevole di anni, e se nel tempo ti sei fatto trascinare da lui in una serie di imprese - prima la tua presenza fissa nella cumpa di RingCast, ora la serissima follia de L'Internet - è solo perché il suo umorismo ti fa morire. Non c'è più purtroppo sul tubo, ma il suo Corso per videogiocatori professionisti era una delle cose più divertenti evaaa. Bene, la cosa strana è che Figli di una Dieta Minore, questo ebook sull'odissea di chi affronta una dieta, fa ridere, certo, ma non fa solo ridere. Ha dei risvolti riflessivi e oserestidireaddirittura tristi, che uno, da un adorabile cialtrone come Vito, non se li aspetta mica. Lo trovate su amazon a 2 euro e 68: fate la cosa giusta. (Vito, per quel fatto che m'hai regalato il tuo Tokyo Jungle giappo ora siamo pari, sì?)
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RispondiEliminaInfanzia difficile, eh? Salutami il filtro poveri stronzi, ciccio.
EliminaSpiegami, come posso implementare questo filtro FUORI dall'internetto? please...
EliminaOh, il metodo è sempre lo stesso. Ridigli in faccia.
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RispondiEliminaDoc, ma perchè quando ho letto il n.1 di Dragonero, anche a me è venuto in mente il protagonista di The Witcher? La versione all'acqua di rose ovviamente... mah... sarà la capigliatura...
RispondiEliminaMoby Dick letto, confermo la figosità della prima parte. Dragonero sono indeciso se dargli o meno una chance.
RispondiEliminaSperavo proprio parlassi del Moby Dick disney perché è davvero uno spettacolo! Disegni incredibili, una storia perfettamente bilanciata tra l'humor stile Topolino e la serietà dell'originale di Melville, un Paperone epico (la pagina dove viene introdotto? Grandiosa!) e splendidi colori. Aspetto la seconda parte ben sicuro che non sarà da meno!
RispondiEliminaVedo, con una certa contentezza, che non sono l'unico ad aver notato che Hammer era 4 anni avanti a Matrix ;)
RispondiEliminaDoc
Ma quanti insulti da parte dei Boxari ti stanno arrivando? abbiamo superato i 1000? Potresti fare un contest ad un certo punteggio ;)
Non avete idea. Il filtro blocca tipo il 90% dei commenti anonimi: lì dentro c'è lo zoo.
EliminaMi piace anche constatare come quel gran bel pezzo di fumetto di Hammer sia giustamente rimpianto. Poi ho letto bene, Enoch su Dragonero? E la sua bellissima Lilith? Avete letto Gea?
EliminaGea mai, Lilith qualcosa. Di Enoch ricordo anche Sprayliz e due chicche: Ninja Boy (sulla rivista zarra Action) e una serie che pubblicava su L'isola che non c'è, l'antologico che conteneva anche il Venerdì 12 di Leo Ortolani.
EliminaBellissimo il Moby Dick di Topolino, disegni e colori semplicemente fantastici.
RispondiEliminaI paragoni fra Ian di Dragonero e Geralt di Rivia non sono mancati neppure in alcuni discorsi inerenti al Romanzo a Fumetti del 2007, tuttavia in pochi si ricordano che l'opera di Enoch, Vietti e Matteoni sia uscita ben 3/4 mesi prima del videogioco del dongiovanni albino dagli occhi luminosi. Matteoni, inoltre, durante uno stage presso la Scuola Romana dei Fumetti, mi confessò di essere rimasto sorpreso di come molti gli domandassero circa possibili ispirazioni a tal videogioco del quale, tra l'altro, non aveva mai visto neppure la copertina.
RispondiEliminaIan soffre più o meno il problema di tutti i personaggi Bonelli, buoni e bravi per antonomasia. Credo però che sia una connotazione abbastanza funzionale per bilanciare il mondo razzista che gli sta intorno (chi non ha letto il romanzo sappia che si cita un grande massacro ai danni degli orchi, che gli umani rivendicano con orgoglio). Credo però che il percorso che attende Ian sia però differente da quello che potremmo pensare e che il suo lato "draconico" si farà presto sentire in maniera meno buonista di quanto si creda.
Figli di Una Dieta Minore, non mi serve perché mi si può vedere attraverso, ma se il Doc consiglia Eddy legge, dunque ci darò un'occhiata appena possibile.
Venendo a Moby Dick, aspetto il gran finale per fare giudizi, ma per adesso posso solo dire che potrebbe quasi farmi dimenticare Dracula e Novecento se l'andazzo proseguisse così bene. Io ho sempre adorato il romanzo (lo lessi la prima volta a 7 anni... senza capirci un cappero, ma mi rimase nel cuore) e devo dire che Artibani è riuscito a creare un adattamento spiritoso, ma cupo e meravigliosamente fedele allo spirito del libro.
E POI, CACCHIO, CI SONO I BASSOTTI SENZA MASCHERINE!!! :O
Ecco, è esattamente quello che spero anch'io: che la parte draconica sia rivelante per la personalità di Ian.
EliminaSpero un giorno pubblicherai un libro con i commenti rimasti incagliati nel filtro anti spam. Chissà quante chicche bascoste
RispondiEliminaSpero un giorno pubblicherai un libro con i commenti rimasti incagliati nel filtro anti spam. Chissà quante chicche bascoste
RispondiEliminada quando hai scritto del confronto xboxone-ps4 il tuo filtro antispam fa gli straordinari, manco avessi parlato dei massimi sistemi, che ne so, islam contro cristianesimo, hilk contro la cosa... inzomma.
RispondiEliminaLoki, akiraamon: più che chicche, il circo dei poveri disperati. Alcuni (come quelli che ogni tanto posto sulla pagina FB) fanno sganasciare. Il concetto delle scimmie terminatrici dell'Internet è sempre lo stesso: gente che non ha ancora capito che aggredire chi non la pensa come te non solo è sbagliato, ma ti fa fare anche la figura del povero pistola.
RispondiEliminaMa ovvio, non mi sono espresso su di loro perchè lo trovavo pleonastico. trovo abbastanza indicativa la coincidenza fra la loro intransigenza verso pareri diversi, lo squadrismo dei commenti offensivi e l'approssimativa (ad essere buoni )conoscenza della lingua italiana. L'ignoranza di manifesta in vari modi, che di norma convergono.
EliminaTrollpedia.
RispondiEliminaComunque in edicola io ho pescato sia il numero 3003 di Topolino (e io che speravo di trovare il 3000, seh!) e Dragonero, la tentazione di prenderlo c'era, ma non ero sicuro fosse il numero uno, e non volevo imbattermi in una storia troppo lunga, cioè, penso che non siano storie auto-conclusive no?
qualcuno dovrebbe avvisare la bonelli che siamo nel 2013. Oltre l'innovazione inesistente, non tanto per il genere fantasy classico (giustificabile perché classico, appunto) quanto per la struttura bonelliana, mascella volitiva anni '60 dell'eroe compresa, non si possono leggere cose tipo: vignetta con eroe colpito alla gamba che dice "ah, mi hai colpito alla gamba" , vignetta con ero:-) e colpito agli occhi: "ah, i miei occhi!", vignetta con alberi che spengono le fiamme: "ah, gli alberi spengono le fiamme". Ad un certo punto pensavo di essermi trasformato in un young adult.
RispondiEliminaMa lo sai che ho provato la stessa cosa ultimamente leggendo un DYD del mio coinquilino (è da millenni che non leggo un Bonelli).
EliminaLa bella di turno, dopo che Dylan le ha prese, gli dice:
"Vieni, andiamo a casa mia. È lì che tengo le cose per medicarti" (sort of)
Ma perché non rileggono i dialoghi a voce alta!!! :)
La cosa che trovo più insopportabile, tanto in Bonelli quanto nelle storie Disney, è l'uso del voi. Mi pare di aver letto sia una delle cose che sparirà nel nuovo corso di DD.
EliminaSto rimanendo sempre più stupito del grande ritorno di Topolino. Da un po di tempo non sta facendo caxxate!
RispondiEliminaDragonero... ho letto il primo, ma credo che non lo inizierò.
Bella la prima parte di Moby Dick, sono curioso di come si svilupperà la seconda e soprattutto come affronteranno il tema della caccia alla balena!
RispondiEliminaMi piacerebbe vedere più di queste storie, come ai vecchi tempi con le parodie disneyane che erano sempre una bellissima sorpresa. E dirò di più mi piacerebbe anche vedere le chine originali senza colorazione, secondo me farebbero un figurone!
Dragonero l'ho letto, non mi è dispiaciuto, soprattutto per il fatto che non è una storia auto conclusiva ma l'inizio di una saga che sembra interessante. Quello che non ho digerito è l'uso della tecnologia al posto della magia. Sarò tradizionalista ma per me dove ci sono elfi e orchi ci devono essere maghi e prodigi non strani congegni meccanici e fuoco greco.
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RispondiEliminaDoc, non per fare il precisino della fungia, ma prima ancora di Hammer che raccontava Matrix 4 anni prima di Matrix, c'era già un episodio di Lazarus Ledd ( n°6"la luna del cacciatore "sempre Star Comics )che lo raccontava ben 6 anni prima .
RispondiEliminaE se andiamo più indietro, mi sa che ne trovo altri di esempi.
Però il pregio di Matrix non era tanto l'idea in se, ma come veniva sviluppata.
Quel tema era stato usato più volte in campo sci-fi. Matrix, considerato da un sacco di gente come una pellicola originale, era del resto un frullatone di idee prese a destra e sinistra (la trama ricordava fin troppo il Dark City di Proyas).
EliminaMi ricordo pure Morrison che litigò con la DC perché a suo dire, Matrix era un plagio della sua serie " the Invisibles".
EliminaC'erano anche Disegni e Caviglia che dissero , se non ricordo male, che Matrix era una copia del loro fumetto "razzi amari".
Per quel che mi riguarda, credo che lo abbiano creato principalmente dopo essersi visti di fila Dark city e Apri gli Occhi.
C'era anche questa storia di Byrne del 1981
Eliminahttp://www.comicsbronzeage.com/review-fantastic-four-236/
Io il Corso per videogiocatori professionisti me lo ero scaricato sul pc, su questo pc, peccato che mi si è brasato l'hd e con esso tutti i video del buon Vito...
RispondiEliminanuooo cavolo! Volevo fare un ripasso delle tattiche per vincere a gears of war.. Quando ho letto che lo avevi scaricato sul tuo pc mi si erano illuminati gli occhi :(
EliminaScusate la domanda niubba, ma se compro un ebook sull'amazzone posso leggerlo anche su un reader che non sia Kindle? Io ho un Cybook da un annetto e non ho mai comprato su Amazon perché ricordo che parlavano di un formato proprietario che funziona solo sui loro supporti.
RispondiEliminaScaricati "Calibre" (è gratuito) e convertitelo in pdf, epub, lit o in quello che vuoi (anche in TXT, se ti va).
EliminaFunziona anche con i libri di Amazon (lo dico per esperienza)
OT: il filtro poveri stronzi. http://m.youtube.com/#/watch?feature=share&v=YsLb2yRqCp8&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DYsLb2yRqCp8%26feature%3Dshare
RispondiEliminaDoc si trova ancora da qualche parte il brossurato di Dracula della Disney? Oh, manco a pagarlo.
Sulla baia lo trovi. Ci vogliono 20+ carte, ma lo trovi.
EliminaOk, immaginavo che sarei dovuto ricorrere al blackmarket.
EliminaPer Dracula, se sei di Milano te lo presto.
EliminaGrazie per la gentilezza ma vivo a 400 km di distanza. Me lo comprerò, merita, magari appena si abbassa un po' il prezzo.
EliminaPeccatto ;)
EliminaMoby Dick lo compro ma Drago Nero credo proprio di no. Non è il mio genere, ormai sono abituato ad un disegno molto più dinamico rispetto a quello bonelli dove spesso i personaggi sembrano delle statue di sale, ho fatto una eccezione per Long Way perché non presenta quel difetto ed è ambientato a Milano.
RispondiEliminaPS: di Long Way ho comprato una copia in edicola dopo aver visto il post e l'unica copia esposta era consunta dagli eventi atmosferici che gli davano un aspetto super vintage.
A proposito di Moby Dick, sono recentemente usciti i nuovi Mammut della Newton Compton Editori con i magnifici 7 della letteratura italiana, americana, per ragazzi, irlandese, francese, tedesca, ecc. con le loro copertine coloratissime e la forma e consistenza dei libri di antologia scolastici. Avendo apprezzato la precedente edizione con tutte le opere di Lovecraft me ne sono assicurati prontamente un paio (i maginici 7 americani e irlandesi).
RispondiEliminaScusa, Doc, una domanda (senza nessuno intento ironico, giuri!): la tua politica è recensire solo le cose che ultimamente ti sono piaciute? Cioè, nel senso: è molto che seguo il tuo blog, e non ricordo di averti mai visto scrivere "questo è brutto, non compratelo". Quindi, mi chiedevo, abbracci la filosofia secondo cui il peggior disprezzo è la noncuranza?
RispondiEliminaE, in margine a questo: per sperare di ricevere una tua recensione, devo per forza scrivere una storia in cui Pantera Nera e Sole Ardente prendono a cinquine Galactus? (cit.) :-D
Lo spirito della rubrica è quello. Leggo tonnellate di roba, ma parlo solo di albi e volumi che ho trovato interessanti. Ci sono però ogni tanto delle eccezioni: del nuovo Diabolik/DK ho scritto ad esempio che non mi piaceva per niente. Perché? Perché era un primo numero e mi andava di spiegare perché mi avesse deluso.
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