Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione III, parte IX): dicembre 1974
Ed eccole qui, sfornate calde calde dal dolce forno harbert, altre ingenue, potenzialmente criminali (autocit) pubblicità del Topo degli anni Settanta, di quelle checipiaccionoci tanto. Topolino 994 (15 dicembre 1974, 250 lire): arrivava il Natale, cosa potevano mai desiderare i rEgazzini con gli abiti mortificanti in puro acrilico di allora? [...]
Due mesi prima, il 10 ottobre, era uscito in sala il Robin Hood di Walt Disney, e così la Clementoni ti tirava fuori "l'unico gioco tratto dal famoso film". A occhio, con quel castello da montare, una pheegata astrale di classe omega.
Solo che "l'unico gioco" un'infiocchettatissima. Pur non avendo i diritti del film, l'Editrice Giochi presenta il suo gioco da tavolo di Robin Hood, personaggio casualmente interpretato anch'ello da una volpe. Lo spirito del film, inoltre, c'è tutto: "Abbiamo caricato LE BALESTRE E ATTENDIAMO NEL BOSCO: IL TIRANNO NON SFUGGIRÀ". Se poi qualcuno degli uomini di Principe Giovanni fosse proprio riuscito a sfuggire all'agguato, Little John e gli altri erano pronti a finirlo a bastonate con quei randelli.
Il dolce forno, in una delle sue primissime incarnazioni, color carta da zucchero sfumatura disperazione degli anni 70. Sul tavolo, tipiche ricette da dolce forno come i biscotti della nonna doria o i popcorn.
Visto che tra i giovani consumatori già si diffondeva la brutta abitudine di ingoiare il dentifricio e poi andare in overdose da fluoro, per quel fatto che sapeva di fragola o di cingomma, alla Paperino's, responsabilmente, vararono questa pubblicità con gli assaggiatori bendati. Quello a destra, Michele, sarebbe passato ai superalcolici di lì a poco.
Ah, le storie di Marco e Laura, i ragazzini dell'Ergo Plasmon! Quelli che per rifilarti questa versione della pompa del nesquik vivevano incredibili avventure nella natura, tipo che assistevano alla "CACCIA AI BUFALI", durante la quale "VENIVANO APPICCATI GLI INCENDI PER ECCITARE LE BESTIE". E loro a fotografare contenti, clik clik. I sani valori di una volta.
I prototipi, queste macchine venute dal futuro, li trovavi arrapanti anche prima che in TV iniziassero a dare Superauto Mach 5, va detto
Qualche mese prima, per i mondiali del '74, era uscito il Giocagoal, una versione pezzotta del Subbuteo con campo in cartoncino autodisintegrante, giocatori con base tonda colorabili e un dischetto al posto del pallone. Solo che il campo era minuscolo e faceva ridere i polli seri. Poco dopo l'Atlantic corresse il tiro, presentando SuperGiocagoal, con campo in plastica rigida "quattro volte più grande" (rendetevi pure conto, dalla foto, delle dimensioni della versione originale). Rimasto in vendita per diversi anni - lo ricordi distintamente nei negozi piemontesi a fine decennio - il Giocagoal era il Subbuteo dei minchietti, cazzatella schifata da voialtri veri professionisti del calcio zicchettato,
anche se mai quanto l'infelice Goleador Derby Harbert. "Si può giocare da due fino a undici, compreso l'arbitro". Perché le squadre erano da cinque, e l'arbitro era quel povero tizio lì in mezzo, con la cravatta da pagliazzo.
Devi vendere il Cluedo. Che fai? Parli dell'omicidio da risolvere? Dei giocatori che sono tutti sospettati? Te ne esci con una frase ad effetto tipo "Chi di voi è l'assassino?". Naaa. Troppo volgare: "Un giorno che non è mai uguale", e chi vuole capire capisca. Sticazzi.
Un nuovo, forte afflato ecologista iniziava a spingere già all'epoca gli italiani verso gli alberi di Natale sintetici, dopo il mandato di cattura internazionale spiccato dal WWF nei confronti di Marco e Laura dell'Ergo Plasmon. Perché portare in casa il solito abete vero, che poi ti lascia tutti quegli aghi in giro e a portarlo giù dopo l'epifania è un cavolo tutt'uno, quando MORANDUZZO con sole 10mila lire te ne rifila uno già tutto pronto, triste come la morte dopo che ha visto il film Incompreso?
Dopo aver tenuto compagnia alle sue lettrici per tante settimane, Barbie "ha finito... il giro". Coi puntini sospensivi del sottinteso. È rimasta senza soldi? Stupefacenti? Le hanno smantellato il giro di prostituzione? Quel che è certo è che sulla "strada del ritorno" assieme a Christie. A casa, però, arriverà solo Barbie: Christie l'ha lasciata per strada, mica possiamo sprecare così la benzina, metti che torna l'austerity, raus.
Il solito, arrapante Cinevisor Mupi, dice il rEgazzino col caschetto, "è un regalo del mio papà, così si diverte anche lui". Guarda come l'ha piazzato il cinevisor, scienzià: togli pure quell'anche.
Le tavolette Nestlé mettevano in palio un'automobilina giocattolo e una vera 126: le dimensioni dei due abitacoli erano pressoché identiche. Durante il servizio civile, con una 126 blu tenebra del comune, un giorno che diluviava, sei finito in un testacoda mostruoso che quando l'auto si è fermata, centoncinquanta metri dopo, c'era a bordo strada Holer Togni ad applaudirti.
Perché nel '74 l'idea di poter infilare un motorino a pila nei lego per creare un trenino funzionante...
...o di metter su una radio assemblando dei cubi sembravano una roba fantascienza su una scala da zero a nel 2000 c'avremo tutti le macchine volanti sai che casino i semafori. Oggi rEgazzine di dodici anni costruiscono razzi di hello kitty e li spediscono nella fot*uta stratosfera.
La Bontempi, specialista in organi e abilissima nel suonarli. E no, non si sta parlando della p0rnodiva.
Ancora tastiere, ma prego notare l'abbigliamento del bambino a sinistra. I colletti a lingua di manzo. Il golfino. L'abbinamento cromatico omicida.
Parte la sfilza di bambolotti frignoni, di gran moda ai tempi. Per contrastare il successo del Cicciobello Sebino, la stessa Sebino inventa Bimbobello, che piange e c'ha lo sguardo contrariato
Anche Coccolino della Effe piange se non gli dai il ciuccio. Venduto con il suo elegante passeggino a carriola.
Gioia Bella, invece, "STRILLA E PIANGE" solo se ci fai la puntura, "ma è naturale, no?" Può essere. Quello che è un po' meno naturale è che Gioia Bella abbia il pistulino.
Manuela della Furga, invece, strilla e piange dopo aver finito il biberon, perché vuole esser coccolata. Manuela della Furga è una bella cacameenchia, diciamolo.
Chiude la carrellata Dondolino. Lui, invece, ride. Ride sempre, con quel suo sguardo satanico. "Oplà, una spinta e vola, oplà, una spinta e ride". Per farlo piangere, ci devi mollare un calcio in coolo, oplà, e farlo volare con la faccia a terra.
Ma mentre si consumava la guerra dei bambolotti frignoni, su un altro campo combattevano i simpaticoni contro i cuccioletti. Banda di poveri pezzenti i primi (Paisà e Trinchetto, rendetevi conto), giovani fricchettoni praticanti la deboscia e consumatori delle droghe i secondi (Fru Fru, Cicci, Puffi).
"Entra nel clan dei rivarossi". Compravi un trenino e in un attimo ti trovavi affiliato alla ndrangheta senza volerlo.
Chiudiamo con questo: Polistil, tra un circuito e una pista da lacrime napulitante, distribuiva Leggy della Hasbro, la bambola con le gambe lunghemostruose. Ora, la Leggy era venduta in più versioni. C'era questa qui, con "la pettinatura da dea greca", che, attenzione, è "nata nello stesso paese di Laura Antonelli", mica in quello accanto.
e poi c'era quest'altra Leggy. "Sensibile come un'antilope nera (che non esiste!", di diciotto anni e di New Orleans, che "CANTA E BALLA COME SOLO I NEGRI SANNO FARE". È il ritmo nel sangue. Lo sanno tutti.
LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
Due mesi prima, il 10 ottobre, era uscito in sala il Robin Hood di Walt Disney, e così la Clementoni ti tirava fuori "l'unico gioco tratto dal famoso film". A occhio, con quel castello da montare, una pheegata astrale di classe omega.
Solo che "l'unico gioco" un'infiocchettatissima. Pur non avendo i diritti del film, l'Editrice Giochi presenta il suo gioco da tavolo di Robin Hood, personaggio casualmente interpretato anch'ello da una volpe. Lo spirito del film, inoltre, c'è tutto: "Abbiamo caricato LE BALESTRE E ATTENDIAMO NEL BOSCO: IL TIRANNO NON SFUGGIRÀ". Se poi qualcuno degli uomini di Principe Giovanni fosse proprio riuscito a sfuggire all'agguato, Little John e gli altri erano pronti a finirlo a bastonate con quei randelli.
Il dolce forno, in una delle sue primissime incarnazioni, color carta da zucchero sfumatura disperazione degli anni 70. Sul tavolo, tipiche ricette da dolce forno come i biscotti della nonna doria o i popcorn.
Visto che tra i giovani consumatori già si diffondeva la brutta abitudine di ingoiare il dentifricio e poi andare in overdose da fluoro, per quel fatto che sapeva di fragola o di cingomma, alla Paperino's, responsabilmente, vararono questa pubblicità con gli assaggiatori bendati. Quello a destra, Michele, sarebbe passato ai superalcolici di lì a poco.
Ah, le storie di Marco e Laura, i ragazzini dell'Ergo Plasmon! Quelli che per rifilarti questa versione della pompa del nesquik vivevano incredibili avventure nella natura, tipo che assistevano alla "CACCIA AI BUFALI", durante la quale "VENIVANO APPICCATI GLI INCENDI PER ECCITARE LE BESTIE". E loro a fotografare contenti, clik clik. I sani valori di una volta.
I prototipi, queste macchine venute dal futuro, li trovavi arrapanti anche prima che in TV iniziassero a dare Superauto Mach 5, va detto
Qualche mese prima, per i mondiali del '74, era uscito il Giocagoal, una versione pezzotta del Subbuteo con campo in cartoncino autodisintegrante, giocatori con base tonda colorabili e un dischetto al posto del pallone. Solo che il campo era minuscolo e faceva ridere i polli seri. Poco dopo l'Atlantic corresse il tiro, presentando SuperGiocagoal, con campo in plastica rigida "quattro volte più grande" (rendetevi pure conto, dalla foto, delle dimensioni della versione originale). Rimasto in vendita per diversi anni - lo ricordi distintamente nei negozi piemontesi a fine decennio - il Giocagoal era il Subbuteo dei minchietti, cazzatella schifata da voialtri veri professionisti del calcio zicchettato,
anche se mai quanto l'infelice Goleador Derby Harbert. "Si può giocare da due fino a undici, compreso l'arbitro". Perché le squadre erano da cinque, e l'arbitro era quel povero tizio lì in mezzo, con la cravatta da pagliazzo.
Devi vendere il Cluedo. Che fai? Parli dell'omicidio da risolvere? Dei giocatori che sono tutti sospettati? Te ne esci con una frase ad effetto tipo "Chi di voi è l'assassino?". Naaa. Troppo volgare: "Un giorno che non è mai uguale", e chi vuole capire capisca. Sticazzi.
Un nuovo, forte afflato ecologista iniziava a spingere già all'epoca gli italiani verso gli alberi di Natale sintetici, dopo il mandato di cattura internazionale spiccato dal WWF nei confronti di Marco e Laura dell'Ergo Plasmon. Perché portare in casa il solito abete vero, che poi ti lascia tutti quegli aghi in giro e a portarlo giù dopo l'epifania è un cavolo tutt'uno, quando MORANDUZZO con sole 10mila lire te ne rifila uno già tutto pronto, triste come la morte dopo che ha visto il film Incompreso?
Dopo aver tenuto compagnia alle sue lettrici per tante settimane, Barbie "ha finito... il giro". Coi puntini sospensivi del sottinteso. È rimasta senza soldi? Stupefacenti? Le hanno smantellato il giro di prostituzione? Quel che è certo è che sulla "strada del ritorno" assieme a Christie. A casa, però, arriverà solo Barbie: Christie l'ha lasciata per strada, mica possiamo sprecare così la benzina, metti che torna l'austerity, raus.
Il solito, arrapante Cinevisor Mupi, dice il rEgazzino col caschetto, "è un regalo del mio papà, così si diverte anche lui". Guarda come l'ha piazzato il cinevisor, scienzià: togli pure quell'anche.
Le tavolette Nestlé mettevano in palio un'automobilina giocattolo e una vera 126: le dimensioni dei due abitacoli erano pressoché identiche. Durante il servizio civile, con una 126 blu tenebra del comune, un giorno che diluviava, sei finito in un testacoda mostruoso che quando l'auto si è fermata, centoncinquanta metri dopo, c'era a bordo strada Holer Togni ad applaudirti.
Perché nel '74 l'idea di poter infilare un motorino a pila nei lego per creare un trenino funzionante...
...o di metter su una radio assemblando dei cubi sembravano una roba fantascienza su una scala da zero a nel 2000 c'avremo tutti le macchine volanti sai che casino i semafori. Oggi rEgazzine di dodici anni costruiscono razzi di hello kitty e li spediscono nella fot*uta stratosfera.
La Bontempi, specialista in organi e abilissima nel suonarli. E no, non si sta parlando della p0rnodiva.
Ancora tastiere, ma prego notare l'abbigliamento del bambino a sinistra. I colletti a lingua di manzo. Il golfino. L'abbinamento cromatico omicida.
Parte la sfilza di bambolotti frignoni, di gran moda ai tempi. Per contrastare il successo del Cicciobello Sebino, la stessa Sebino inventa Bimbobello, che piange e c'ha lo sguardo contrariato
Anche Coccolino della Effe piange se non gli dai il ciuccio. Venduto con il suo elegante passeggino a carriola.
Gioia Bella, invece, "STRILLA E PIANGE" solo se ci fai la puntura, "ma è naturale, no?" Può essere. Quello che è un po' meno naturale è che Gioia Bella abbia il pistulino.
Manuela della Furga, invece, strilla e piange dopo aver finito il biberon, perché vuole esser coccolata. Manuela della Furga è una bella cacameenchia, diciamolo.
Chiude la carrellata Dondolino. Lui, invece, ride. Ride sempre, con quel suo sguardo satanico. "Oplà, una spinta e vola, oplà, una spinta e ride". Per farlo piangere, ci devi mollare un calcio in coolo, oplà, e farlo volare con la faccia a terra.
Ma mentre si consumava la guerra dei bambolotti frignoni, su un altro campo combattevano i simpaticoni contro i cuccioletti. Banda di poveri pezzenti i primi (Paisà e Trinchetto, rendetevi conto), giovani fricchettoni praticanti la deboscia e consumatori delle droghe i secondi (Fru Fru, Cicci, Puffi).
"Entra nel clan dei rivarossi". Compravi un trenino e in un attimo ti trovavi affiliato alla ndrangheta senza volerlo.
Chiudiamo con questo: Polistil, tra un circuito e una pista da lacrime napulitante, distribuiva Leggy della Hasbro, la bambola con le gambe lunghemostruose. Ora, la Leggy era venduta in più versioni. C'era questa qui, con "la pettinatura da dea greca", che, attenzione, è "nata nello stesso paese di Laura Antonelli", mica in quello accanto.
e poi c'era quest'altra Leggy. "Sensibile come un'antilope nera (che non esiste!", di diciotto anni e di New Orleans, che "CANTA E BALLA COME SOLO I NEGRI SANNO FARE". È il ritmo nel sangue. Lo sanno tutti.
LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
doc che tu sia dannato, hello kitty in space ha distrutto la mia speranza in una buona giornata.
RispondiEliminaBuondì Doc,
RispondiEliminache ricordi! tra l'altro la Moranduzzo è ancora con noi.
http://www.moranduzzospa.com/
Doc sei un temerario, sul bagnato con un'auto a motore e trazione posteriore...no, non era una Porsche.
RispondiEliminaIl gioco di Robin Hood della Clementoni con il castello... momento mariomerolooooo!!!!
RispondiEliminaLo rivoglio indetro!
Ehm....nessuno ha notato qualcosa in Leggy/Laura Antonelli?!?!?! Sarò malato io ma....ehm.....come dire....il cavallo dei pantaloni forse è un pò strettino....
RispondiEliminaEffettivamente mi capita spesso di comprare pantaloni, soprattutto jeans, che mi stanno leggermente larghi in vita perché la taglia inferiore si abbottona sì ma mi fa pure quell'effetto. Fra il cavallo stretto e la vita larga perciò scelgo sempre la seconda che almeno è rimediabile con una cintura.
Elimina@Doc.
RispondiEliminaIl bambino che suona la tastiera della Eko è lo stesso che fa l'arbitro del goleador derby mentre quello che gli sta di fronte è chiaramente l' Enigmista aka The Riddler, famoso nemico di Batman, in giovane età! Ma soprattutto Leggy che è nata nello stesso paese della Antonelli oltre a possedere gambelunghemostruose pare abbia un organo riproduttivo lungomostruoso o sbaglio??? :)
Come solo i negri sanno fare, razzismo subliminale ahahah
RispondiEliminaTu vuoi che io muoro, di la verità! :D
RispondiEliminaI vestiti, gli abbinamenti, i giocattoli pezzentissimi... ma come accidenti abbiamo fatto a sopravvivere agli anni 70?
Poi dice che siamo venuti su male: per forza!!
Negli anni 70 era pezzentissimo anche il look degli adulti, ripescatevi su Youtube una qualunque immagine di Mike Bongiorno di quegli anni e godetevi il suo ciuffo impomatato :-))) Per non parlare dei calciatori che sfoggiavano in quegli anni lo stesso ciuffo nei casi migliori, baffi e basettoni modello "scopettone del bagno" nei peggiori (per esempio il campione del mondo del 1974 Paul Breitner).
EliminaLa frase "triste come la morte dopo che ha visto il film Incompreso" mi ha reso felice...
RispondiEliminaInvece promuovo il regazzino della eko, con il suo psichedelico ispirtato tanto all'enigmista quanto al joker
Madonna che trip 'sto post! da flashback filmico!
RispondiEliminaE comunque il Robin Hood della Clementoni ERA una pheegata astrale di classe omega. Oltretutto giocabile a lungo, non era che dopo due volte ti rompevi i cocomeri.
Tra contenuti e immagini,credo una delle piu' belle PFdT di sempre.
RispondiElimina@Gabrielle Buffa: ma che sub, questo è razzismo SUPERliminale.
RispondiEliminaNel prossimo numero, Leggy campionessa di basket e Leggy in fuga dalla polizia.
Oddio il came toe della Leggy!^_^
RispondiEliminaFire, Giovanni:
RispondiEliminaImmaginavo. Sembra bellissimo su una scala da zero a Brivido.
Fox:
In compenso, aveva pure le ruote lisce. L'unica auto buono la usavano per accompagnare la madre del sindaco. True story.
Crash_pgl:
Leggy che ruba gli autoradio e viene arrestata da Starsky & Hutch la trovi dal tuo giocattolaio.
Colletti a lingua di manzo, perché nessuno me ne ha mai parlato?
RispondiEliminaBuongiorno! Grazie per le risate di prima mattina :D
RispondiEliminaoggi pomeriggio sono a Cartoomix con maglia Antro; l'Osservatore voglia che si incontri altri antristi!
RispondiEliminaProvo verguenza, devo fare outing. Maschio caucasico bianco, anni 40 :"il video di hello kitty tra musica e immagini è bellissimo..lo scarico pure"......adesso però ho paura, sono i primi sintomi.
RispondiEliminaAiuto.
Grazie cmq di tutto doc.
Pezzo straordinario, tra i migliori ogni tempo.
elbombero:
RispondiEliminaVai così. Ma soprattutto vai Brooklyn.
Ringrazio Dio per avermi fatto nascere negli anni 80.
RispondiEliminaIl Paperino's ho fatto in tempo ad usarlo pure io (e forse è il vero motivo per cui sono finito a frequentare l'Antro)...mentre abbiamo una leggenda di famiglia secondo la quale mia mamma, ancora bimbetta, ruppe talmente il Razzo a mio nonno per avere la Manuela che il povero diavolo si incamminò sotto l'acqua scrosciante per andare a prenderle l'ultima che aveva visto nella vetrina di un giocattolaio.
Penso che la mia vicina di casa degli ultimi anni '70 (a sto punto) avesse la bambolina vestita da mandarina. "Leggy musogiallo, ti attacca lo scolo come solo in full metal jacket sanno fare".
RispondiEliminaSchiatto.
RispondiEliminaDopo Ciccio Bello angelo NEGRO c'è anche la bambolotta gambalunga che canta come solo i NEGRI sanno fare. All'anima del razzismo, erano i prodromi della cultura paninara? XD
L'altra chicca incredibile è la pubblicità della Migliorati: "Esistono bambole paurose". Sì perché Gioia Bella con quella faccia lì è tranquillizzante? Sembra il bambolotto di Anton La Vey...
"Pauroso" può significare "che fa paura" o "che prova paura". Credo che a Gioia Bella nelle intenzioni dei pubblicitari fosse applicabile il secondo significato.
EliminaAvevo il gioco farlocco di Robin Hood e posso dire che, pur non offrendo un castello così ben turrito come il clementoni, aveva i suoi bei cartonamenti tridimensionali dietro cui riparare le pedine dagli attacchi con freccette sparate da minibalestre. Bellissimo!
RispondiEliminaComunque l'infanza è un mondo beato, allora avevo 5 anni, ero invasato dal cartone Disney di Robin Hood visto al cinema e, pur avvertendo una certa stranezza nel design dei personaggi del gioco, non mi ero mai reso conto (e fino ad ora, grazie doc) che quella volpe e quegli allegri compari non erano gli stessi del film. O forse avevo già superato le barriere del marchio registrato e badavo all'essenza del personaggio universale?
Ho ritrovato nella cantina di mia moglie pochi giorni fa un cinevisor Mupi nuovo di zecca, perfettamente funzionante.
RispondiEliminaDevo trovare qualche cartuccia sulla baia, sono curioso di vedere la magggia degli anni 70 :-)
Avevo 5 anni anch'io, il Natale era alle porte e mio fratello aveva sei mesi.
RispondiEliminaMi ricordo queste pubblicità (ho tipo imparato a leggere su Topolino, no kidding) e mi rendo conto di aver ricevuto in regalo una vergognosa porzione dei giocattoli qui illustrati - Castello Robin Hood originale, trenino Lego, Cinevisor... - probabilmente grazie ai tentativi di compensazione dei miei genitori per il primo Natale con "l'intruso" in casa.
Più che lacrime napulitante a'sto giro mi sento un po' nammerda...
Visto che zampa di cammello la Leggy della Hasbro ?
RispondiEliminaSolo ora mi sono accorto che ci sono settordici commenti uguali al mio!!!
EliminaE per sicurezza avevo pure cercato "cammello" nella pagina prima di postare!!!
Doc ieri notte ti ho sognato, eri in un albergo con la solita maschera da blester.
Devo preoccuparmi io o devi preoccuparti tu ???
Il cameltoe della Leggy ha cambiato la mia giornata. Oggi il mondo mi sembra un posto migliore nel quale vivere. Ok, torno alla cara storia medievale.
RispondiEliminasigh, i lego, il trenino lima/rivarossi... si chiagne!!!
RispondiEliminaOH, ma la bambola Laurantonella... cosa avrà voluto dire?
Che poi "nata nel suo stesso paese" coi capelli da dea greca. Ma la Laurona Antonelli (che, meschino di me, conoscevo solo come moglie di Alessandro Haber in "Grandi Magazzini", prima che facessi caso alla battuta di Peter Venkman in GhostBusters 2 "Sai, dovrei avere una cassetta di Laura Antonelli da qualche parte..." che mi ha aperto un MONDO!) era dell'odierna croazia, che con la grecia non ci azzecca nulla!
La frase è lievemente ambigua; infatti Laura Antonelli nacque a Pola negli anni in cui questa città faceva parte dell'Italia, mentre nei 70 faceva parte della Jugoslavia (oggi della Croazia).
EliminaMa quanti bambolotti rompiballe producevano all'epoca? Mia sorella (una decina di anni comodi dopo) me ricevette in regalo uno di quelli che piangono se gli togli il ciucciotto. Nel giro di qualche mese il ciuccio fu drammaticamente smarrito e il satanico bambolotto fu privato delle pile (e non gli furono mai più messe). La parte peggiore era quando le suddette pile erano un po' scariche e il bestio, invece di piangere, sembrava produrre il miagolio di un gatto scuoiato vivo XD
RispondiEliminaLacrime su lacrime qui. Ho avuto il Lectron, il gioco di Robin Hood e il giocagoal (versione mini)...
RispondiEliminaPost nostalgiacanalis! :_)
RispondiEliminaAl contrario delle trashate anni 80, queste pubblicità fanno tenerezza per quanto sono semplici!
Bastava veramente poco per convincerci a comprare qualcosa.
Poi ovviamente riguardandole oggi inorridiamo a vedere come si (ci) vestivano.
Il 15 dicembre '74 non avevo neanche due mesi, ma i Topolino di quel periodo hanno girato per anni a casa mia, quindi per me momenti mariomeroli come se piovesse in questo post.
RispondiEliminaHo avuto (e da qualche parte a casa dei miei dovrebbe esserci ancora) una tastiera Bontempi identica ad una di quelle che si vede nella foto... uno stumento del demonio afono e insuonabile, il modo ideale per disincentivare ogni bambino alla musica. Com'è successo a me.
Però che figata queste pubblicità con i colori "vintage" sparatissimi e la grafica ruspante.
Avevo anch'io la tastiera Bontempi, e imparai a suonare molto bene alcuni dei brani dello spartito in dotazione, in particolare "Danubio blu" e "Jingle bells". Altri invece, come "Carnevale di Venezia", non mi riuscirono mai.
EliminaMano sul cuore quando si parla della FIAT 126. Io ne ho avute due. Voglio tralasciare le pazzie cui mi macchiavo alla loro guida (fra l'altro la prima, messa a punto da un meccanico della azienda autobus di qua, mi faceva i 130... cilindrata 650, ricordiamo).
RispondiEliminaDico solo che una volta sento una puzza di m€rd@ nell'abitacolo, come ne avessi pestata una, guardo sotto le suole, ma niente. Alla fine, da quanto la 126 era così una scatoletta, scopro che ne avevo presa una con la ruota e sentivo la puzza dentro la macchina come l'avessi schiacciata con la scarpa!
"Ci sono bambole paurose", recita la pubblicità, e io già sudavo freddo al pensiero di vedere una di quelle mostruose bambolazze con gli occhiacci satanici che spesso sono saltate fuori dalle pubblicità di altri Topi anni '70. E invece, fiùùù, solo bambolotti frignoni.
RispondiEliminaE però, sul finale, "CANTA E BALLA COME SOLO I NEGRI SANNO FARE" è stato un colpo mortale. Erano raffinati, eh!
Quel Robin Hood (quello delle "balestre") è molto più fico della versione Disney!
RispondiEliminaMa che gusto aveva il Paperino's al Chewingun?
Quel Cluedo e la pubblicità di Barbi fanno molto vintage..
Se a fare la Hello Kitty stratosferica fosse stata una bambina italiana, minimo tirava giù un Dc10 dell'Itavia.
RispondiElimina@Zibetosi
RispondiEliminaTi sbagli sarebbe stata una bambina francese che voleva regalare ad una bambina libica un Hello Kitty missile, ma il DC 9 cattivo se lo rubò ed andò in fondo al mare, la bambina italiana che vide tutto però non disse niente ai genitori perchè la spia non la faceva(ai genitori) e poi la bambina francese e l'amichetta americana non gli avrebbero piu regalato le caramelle,
...avevo tipo sei mesi quando mio padre si comprò la 126. era di un celestino fiat improbabile, me la ricordo come fosse ieri e mio padre non si capacita di come io possa ricordarmela. poi seguì la 127.
RispondiElimina...il paperino's!! mamma mia!!! quanto ne ho mangiato. anche se sono classe '82.
Il messaggio pubblicitario per Leggy neGra l'ha scritto chiaramente un paninaro.
RispondiEliminaGrande comprensione per i bambolotti poveri Trinchetto e Paisà
RispondiEliminaFinalmente sono tornate le mitiche Fuorvianti!!! Bravo Doc! Talmente bravo che ti rivelerò una chicca che ho notato: presente la pubblicità/storia di Marco e Laura? Sai che sono sicuro al 99,9% che il disegnatore sia lo stesso che poi ad inizio anni '90 avrebbe lavorato per "Il Giornalino" e disegnato nel 1993 il pheeghissimo fumetto di Jurassic Park (e successivi episodi)??? Io lessi il fumetto a 8 anni, prima di vedere il film, e me lo ricordo come se fosse ieri! :-D
RispondiEliminaP.S. ma quindi la prima bambola Leggy è nata a Pola? No, visto che quelli erano gli anni del trattato di Osimo, magari...
Confermo che a disegnare Marco e Laura era il bravissimo Nevio Zeccara, di cui sul "Giornalino" ricordo le avventure di Kriss Boyd "l'astrostoppista".
EliminaIl bambino nella pubblicità della Eko ha il maglione dell'Enigmista di Batman!
RispondiEliminaQuell'imitazione di Subbuteo non si poteva proprio vedere
RispondiEliminaMinchia! Barbie col camper sembra uscita dritta dritta dalla Manson Family!
RispondiEliminaMoranduzzo FTW.
RispondiElimina@Roberto '85... occhio e croce il disegni mi sembrano di Renato Polese, noto autore Bonelli e (appunto) del Giornalino.
RispondiEliminaGrazie, hai rallegrato la mia giornata con questo post
RispondiEliminaRoberto Schiavone:
RispondiEliminaIo intanto, nel dubbio, mi preoccupo :D
Parola mia, vista la faccia inquietante del bambolotto, quando ho letto "ci sono bambole paurose..." lì per lì l'avevo interpretata come "ci sono bambole che fanno paura", e non come "ci sono bambole che hanno paura"! :P
RispondiEliminaGesù... il mio trenino Lego l'ho "riesumato" dalla cantina il mese scorso e ci sta giocando mio figlio...
RispondiEliminaIl Paperino's mi ha fatto fatto tornare in mente ricordi "fragolosi" e calde lacrime napulitane...
Anche io avevo capito "bambole che fanno paura" :D
RispondiEliminaVoglio fare il cosplay del paninaro. Punto.
RispondiEliminaquel "CANTA E BALLA COME SOLO I NEGRI SANNO FARE" mi fa pensare che Leggy sia una servetta di monsieur Calvin Candie...
RispondiEliminaci sono bambole che fanno paura... è un clamoroso autogol
RispondiElimina(Dopo oltre un anno di lurking esordisco sull'antro con un post da PdF, era destino...)
RispondiElimina@ Roberto 85: il disegnatore dei safari Ergo Plasmon è Nevio Zeccara, per decenni storico collaboratore de Il Giornalino.
http://www.dandare.info/artists/zeccara.htm
Personalmente ricordo con molto piacere "Gli Astrostoppisti", su testi di Castelli, e "Kriss Boyd".
Allora Kriss Boyd e gli Astrostoppisti erano due serie diverse? Chiedo venia per averne fatto un medley nel mio post precedente!
EliminaNooooo... Paperino's.....
RispondiEliminaNe ho mangiati quintali!!
Sarà per quello che alla veneranda età di 33 anni non ho una carie....
E come era piacevole lavarsi i denti con quello spazzolìno che aveva la sagoma di Paperino ruotante, lì in fondo al manico...
La sensazione che stai provando è la reminiscenza.
RispondiEliminaSi, infatti. Mi ricordo con amarezza una buona parte delle cose che hai postato.
Ad esempio, il castello in 3D da montare di Robin Hood che aveva mio cugino era una figata astrale, venendo utilizzato per imbastire battaglie e assedi con i soldatini Atlantic.
Il Dolce Forno della Herbert era invece una sòla pazzesca: non cucinava NIENTE e una volta quello di mia cugina fu smontato (tra le sue urla) dal sottoscritto, scoprendo che il meccanismo di cottura consisteva in DUE LAMPADINE DA 90 WATT messe una di fronte all'altra.
C'avevo anch'io il Paperino's (ma esiste ancora?) alla banana ed era vero: aveva un gusto da chewing gum che TI OBBLIGAVA a mangiarlo, piuttosto che lavarcisi i denti. Quando se ne accorsero, i miei fecero sparire il tubetto, sostituendolo con quello dell'orrida Pasta del Capitano che, non so se qualcuno si ricorda, era in grado di provocare terribili ustioni al palato.
La Pista Polistil: una meraviglia, con macchinine fighissime, la sensazione di pilotare dei bolidi (specie se avevi 54-5 anni) e la possibilità di comprare più set di pezzi e ingigantire la versione base a 0 oppure 8 della tua pista. Peccato però che, dopo un pò, le spatole elettriche delle automobiline si consumassero, rendendole di fatto inutilizzabili in maniera permanente.
I Lego motorizzati erano promettenti ma raramente funzionavano. Avevo sia il cariolino blù che la locomotiva, ma dopo un pò cessavano semplicemente di funzionare. Tecnologia sviluppata a Cesenatico Marittima.
Dell' arrapante Cinevisor Mupi ne abbiamo già parlato, grazie. Era fantascienza all'epoca possedere un televisorino per poter vedere i micronastri dei tuoi cartoni. Ci voleva un bel pò di tempo ancora per vedee i primi videoregistratori in vhs.
Chiudo con due considerazioni: primo, a noi bambini dell'epoca ci vestivano veramente in maniera terrificante, con maglioni a collo alto, colori improponibili e calzoncini di lana urticante. Seconda considerazione: non so voi, ma da bambino io ero terrorizzato da tutti quei cicciobelli e bimbobelli frignoni e con gli occhi sbarrati...
Il Dolce Forno ha avuto una citazione nella recente fiction "Benvenuti a tavola": in una scena in cui i due chef amici-nemici si psicanalizzano a vicenda, Paolo-Giorgio Tirabassi chiede a Carlo-Fabrizio Bentivoglio come mai ha deciso di fare lo chef. Carlo risponde che ha scoperto la propria vocazione quando gli hanno regalato il Dolce Forno da piccolo.
RispondiEliminaNello stesso paese di Laura Antonelli, alias Pola (o Pula)... Ah, c'era pure la Leggy croata dopo quella irlandese?
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