C'era una volta la Valiant Comics. E, oh, c'è ancora!
I super-eroi della Valiant sono come quelli che scrivono le I maiuscole con i puntini: non li ammazzi. Credi di esserteli lasciati alle spalle per sempre e invece ti ricicciano da qualche altra parte. La storia di Turok il cacciatore di dinosauri zingaro, di Solar, di Magnus Robot Fighter, parte in realtà dai fumetti Golden Key Comics degli anni Sessanta, ma a noi non ce ne frega niente, perciò prendiamo un bel respiro e ci precipitiamo nel 1989. Jim Shooter, l'ex editor-in-chief della Marvel, era talmente benvoluto dagli autori della Casa delle Idee che dopo il suo licenziamento nel 1987 a) i festeggiamenti sono andati avanti per quarantadue giorni, e b) hanno tirato fuori in suo omaggio un FUMETTO IN CUI LA SUA CITTÀ VENIVA TRASFORMATA IN UN ENORME CRATERE FUMANTE. Ma due anni dopo Shooter cerca di comprare la Marvel, pianificando un ritorno in scena trionfale, in cui dispenserà cinquine e coppini sulla nuca a tutti quei debosciati traditori coolo e camicia con John Byrne. Solo che non gli dice bene. L'affare salta, la Marvel la compra il magnate Ronald Perelman, cugino di Jerry Scotti, e al vecchio Jim tocca lanciare una nuova casa editrice e un nuovo universo di super-eroi. E lui lo fa. Non ci mette proprio niente, guarda […]
Nascono così, in quel 1989 pieno di canzoni di Francesco Salvi, la Voyager Communication e il marchio Valiant. Le idee ce le mettono Shooter e il suo socio Steven Massarsky (tra le altre cose scopritore di Cyndi Lauper e avvocato di Nintendo, Aerosmith e Bamboli del campo incantato. Giuri), i soldi la Triumph (forse quella delle macchine. O delle moto. O dei reggiseni, non si è ben capito). I primi fumetti sono albi su licenza Nintendo (Nintendo Comics System), e WWF (WWF Battlemania), ma Shooter vuole i super-eroi. Vuole la gente con il costumetto colorato e la violenza nei pugni. Così tira dentro alcuni grandi talenti della Marvel, come Barry Windsor-Smith (Weapon X, ma anche Vitamorte con Tempesta, piangiamo) e quel Bob Layton che assieme a David Michelinie aveva avuto il grande merito di inventarsi War Machine e di trasformare Tony Stark in un alcolizzato.
Nasce così nel 1992 l'universo Valiant, un mondo di super-eroi legati da una ferrea continuity (da sempre chiodo fisso di Shooter), tra personaggi originali e vecchie glorie del catalogo Golden Key di tre decenni prima. Gli albi Valiant spopolano nelle classifiche di Wizard, arretrati ed edizioni speciali sono trascinati dalla bolla speculativa di inizio anni 90 fino a prezzi osceni, e la casa editrice cavalca l'onda, con un fuoco di sbarramento di numeri zero, gimmick cover foilcromiumincoolada, versioni alternative, meenchiate col fischio e senza. Contribuendo insomma a distruggere il mercato del fumetto americano e anche i testicoli di un bel po' di lettori.
Segue listone giordano incompleto di personaggi e testate, a titolo di puro repechage amarcordo:
Solar, Man of the Atom, il fratocugino del Dottor Manhattan e di Captain Atom, che ha creato questo universo perché non c'aveva niente da fare, si scocciava.
Le copertine di BWS facevano piangere sangue per la loro incommensurabile beltà, diremo. Ah, il primo che se ne esce con un "Il costume di Solar è copiato da quello di Ciclope!!1!" finisce in ginocchio sui ceci.
Harbinger: ragazzi di oggi, diversi ma tutti uguali, amici di Luis Miguel e fan degli X-Men. I primi numeri sono di Shooter e di un giovincello David Lapham (Stray Bullets).
X-O Manowar (di Shooter, Layton e un giovane ma già abbastanza panzone Quesada), un guerriero visigoto, nipote di Alarico, rapito dagli alieni per non finire anche lui sepolto a Cosenza in un fiume come lo zio. Alieni a cui poi, per ripicca, ci ciula questa armatura fantascienza.
Rai, giapponese del futuro che ci escono le armi dal corpo (anche se messa così suona malissimo) per combattere il suo acerrimo nemico Mediaset
Shadow Man, sassofonista cacciatore di demoni di uno zingaro che non ci si crede e bravissimo a farti l'attacco di Your Latest Trick dei Dire Straits.
Bloodshot, super soldato robocoppo, macchina per uccidere, problemi di melanina
Ninjak, il ninja vestito come un testimonial della Milka, di Moretti e Quesada
Magnus, Robot Fighter, un insopportabile tizio del futuro col gonnellino
The Second Life of Doctor Mirage, storia di un parapsicologo indagatore del paranormale con la moglie parabona, che però ti diventa tipo un fantasma e poi ci nascono i problemi di coppia, ci nascono. All'epoca fece molto scalpore il fatto che l'artista della serie scritta da Bob Layton, Bernard Chang, andasse ancora al liceo. Wizard ripeteva questa cosa un mese sì e l'altro pure. Che poi alla fine oh, complimenti Chang, ma steecattsee, senti.
Eternal Warrior, una qualche roba su dei guerrieri immortali, boh, mai coperto.
Turok: Dinosaur Hunter, fumetto sfruttato da Bart Sears per i suoi scopi personali, ossia mostrare dei muscoli tutti intrecciati e delle pose da discobolo coi crampi, giusto per dimostrare che su Wizard non ci facevano tenere quella rubrica su come si disegnano i super-tizi perché c'aveva la pastetta. Altre serie, sempre in ordine assolutamente sparso: Geomancer, Armorines, H.A.R.D. Corps, Archer & Armstrong (la buddy comedy di Barry Windsor-Smith) e Psi Lords, sui socialisti di Craxi in fuga nel neonato FI. Alcuni numeri 1, come quelli di Turok e Bloodshot, superano/sfiorano il milione di copie, tutto va per il verso giusto e parte un mega-crossover inutile con i giovani galletti della Image, quella gran meenchiata infiocchettata da belle copertine chiamata Deathmate. Metà albi alla Valiant (Deathmate Prologue, Yellow e Blue), l'altra metà di competenza della Image (Deathmate Black, Red ed Epilogue). Solo che quelli Image sono usciti con tipo sei mesi di ritardo.
Shooter, in tutto questo, era stato ringraziato dai finanziatori per gli incredibili risultati ottenuti con un bel calcio nel coolo meccanico di Zio Paperone. Sarebbe andato avanti così per un po' di anni a creare altre case editrici di grande successo per tipo cinque giorni, come la Defiant Comics o la Broadway Comics. Ma torniamo alla Valiant.
Le serie di X-O Manowar e soci arrivano anche in Italia nel 1994, nell'iperattivo catalogo Play Press. Ti sei ritrovato in archivio questi albi qui:
Ossia sette numeri di Turok e un paio di X-O Il Guerriero. Il mensile di Turok parte nell'aprile del '94 e ospita le storie dell'indiano, di Ninjak e di Mirage. Nel numero 6 c'è un'avventura di Magnus il MinigonnaFighter, più avanti arrivano anche altre serie. La testata, leggi, ha chiuso con il numero 20 nel novembre dell'anno dopo. Di X-O hai invece un numero 0 del novembre '94 (che giusto per incasinare un attimo le cose contiene il numero 1 americano, di Layton e BWS), e uno "speciale numero 1" del maggio 1995 disegnato da Stefano Raffaele e dallo spirito di Castellini (e contenente lo Yearbook 1). La serie vera e propria ha salutato con la manina al numero 12.
Intanto succede che nel 1994 la Triumph se ne torna a fare reggiseni col ferretto o quello che è, e la Valiant viene comprata dalla Acclaim, publisher di videogiochi mediamente morti di fame. Acclaim sfrutta ovviamente il parco personaggi Valiant per tutta una serie di giochini, come il pezzenterrimo Iron Man and X-O Manowar in Heavy Metal, il tutto sommato piacevole Shadow Man (il primo; il secondo proprio no), o i danarosi giochi di Turok lo spellalucertole. Finché poi nel 2005 la Acclaim fallisce e ciao, cì. E in tutto questo, i fumetti? Non se la passavano già molto bene. Smaltita la sbornia dei giorni brigittebardò dei numeri uno da millemila copie, sgonfiatasi la ridicola bolla del mi compro dieci numeri zero così divento ricco di inizio decennio, praticamente tutte le serie avevano fatto entro il '96 la fine del topo. Acclaim aveva provato a rilanciarle nel '97 con un reboottone generale, sotto il controllo dell'ex sceneggiatore ed editor Marvel Fabian Nicieza, ingaggiando gente come Busiek, Waid ed Ennis e approfittandone per infilarci un paio di nuove testate (come Quantum and Woody). Il nuovo universo (VH-2) era frutto dell'ennesima meenchiata di Solar, che aveva pasticciato con l'originale (VH-1). Due anni dopo si era però di nuovo al punto di partenza, perché, per dirla con un francesismo, gli albi non vendevano più una cippa. Ecco che nel 2000 ti torna allora in scena Jim Shooter, si inventa un ALTRO reboottone e un altro universo alternativo. E qui ti sei perso.
Uichipìdia spiega che questo universo (noto tra i fan come VH-0 e nato nel crossover Unity 2000), rappresentava la visione della Valiant che Shooter avrebbe portato avanti se non l'avessero cacciato a pedate anni prima. Il suo piano: distruggerlo, uccidere tutti e riportare in campo i personaggi nelle loro versioni VH-1, VH-2 e probabilmente anche VHS.
Ma nel 2005, si diceva, Acclaim va a fuoco. Nasce una nuova Valiant per recuperare i diritti dei personaggi, ma seguono anni di casini sui diritti, beghe legali, scazzottate furibonde, sediate sulla schiena ed elbow drop dalla terza corda, mentre la Dark Horse ne approfitta vigliaccamente per riproporre per una manciata di numeri cadauno i personaggi della Gold Key come Solar, Magnus e Turok . Al centro della baraonda c'è ovviamente il vecchio Jim, assunto dalla nuova Valiant per tipo tre mesi, e poi licenziato e chiamato a rispondere in tribunale di violazione di vincoli contrattuali perché, nel frattempo, era passato a scrivere le nuove serie per la Dark Horse.
Ché, oh, mica poteva starsene lì fermo ad aspettare i loro comodi. Lo scorso maggio, alla fine e finalmente, la linea di super-eroi Valiant è tornata nelle fumetterie e sugli iCosi con il primo numero della nuova X-O Manowar
serie apripista della cosiddetta Summer of Valiant, con il lancio cadenzato, con comprensibile prudenza, delle nuove testate. A giugno Harbinger, a luglio Bloodshot, ad agosto Archer & Armstrong, a novembre Shadowman. Che non è più estate ma va bene lo stesso, dai. Per altre, come Rai, se ne parla l'anno prossimo. Di queste hai comprato su comixology i primi numeri di Bloodshot e di X-O Manowar. Storie tra il discreto e il buono, disegni di un certo livello. Le cover di Bloodshot, ad esempio, sono fantasticherrime.
Questa, in particolare, scalcia cooli e tira giù i nomi per un paio di giorni. E il bello è che è opera, come parte degli interni dei numeri usciti fino ad ora, di un disegnatore italiano, Arturo Lozzi (Dampyr per Bonelli, Immortal Weapons per la Marvel). In forza alla nuova Valiant assieme a Stefano Gaudiano, che però in America ci vive e lavora da trent'anni. I soliti debosciati con pochi soldi sulla postepèi possono scaricarsi da qui a babbo un albo di presentazione della nuova Valiant realizzato per il free comic book day. Seguono, volendo, commenti di quanto vi ricordate dei personaggi Valiant. I fumetti, i videogiochi, quello che vi pare: c'abbiamo mica altro da fare oggi, no? Appunto.
Nascono così, in quel 1989 pieno di canzoni di Francesco Salvi, la Voyager Communication e il marchio Valiant. Le idee ce le mettono Shooter e il suo socio Steven Massarsky (tra le altre cose scopritore di Cyndi Lauper e avvocato di Nintendo, Aerosmith e Bamboli del campo incantato. Giuri), i soldi la Triumph (forse quella delle macchine. O delle moto. O dei reggiseni, non si è ben capito). I primi fumetti sono albi su licenza Nintendo (Nintendo Comics System), e WWF (WWF Battlemania), ma Shooter vuole i super-eroi. Vuole la gente con il costumetto colorato e la violenza nei pugni. Così tira dentro alcuni grandi talenti della Marvel, come Barry Windsor-Smith (Weapon X, ma anche Vitamorte con Tempesta, piangiamo) e quel Bob Layton che assieme a David Michelinie aveva avuto il grande merito di inventarsi War Machine e di trasformare Tony Stark in un alcolizzato.
Nasce così nel 1992 l'universo Valiant, un mondo di super-eroi legati da una ferrea continuity (da sempre chiodo fisso di Shooter), tra personaggi originali e vecchie glorie del catalogo Golden Key di tre decenni prima. Gli albi Valiant spopolano nelle classifiche di Wizard, arretrati ed edizioni speciali sono trascinati dalla bolla speculativa di inizio anni 90 fino a prezzi osceni, e la casa editrice cavalca l'onda, con un fuoco di sbarramento di numeri zero, gimmick cover foilcromiumincoolada, versioni alternative, meenchiate col fischio e senza. Contribuendo insomma a distruggere il mercato del fumetto americano e anche i testicoli di un bel po' di lettori.
Grazie, Jim: sei un amico |
Solar, Man of the Atom, il fratocugino del Dottor Manhattan e di Captain Atom, che ha creato questo universo perché non c'aveva niente da fare, si scocciava.
Le copertine di BWS facevano piangere sangue per la loro incommensurabile beltà, diremo. Ah, il primo che se ne esce con un "Il costume di Solar è copiato da quello di Ciclope!!1!" finisce in ginocchio sui ceci.
Harbinger: ragazzi di oggi, diversi ma tutti uguali, amici di Luis Miguel e fan degli X-Men. I primi numeri sono di Shooter e di un giovincello David Lapham (Stray Bullets).
X-O Manowar (di Shooter, Layton e un giovane ma già abbastanza panzone Quesada), un guerriero visigoto, nipote di Alarico, rapito dagli alieni per non finire anche lui sepolto a Cosenza in un fiume come lo zio. Alieni a cui poi, per ripicca, ci ciula questa armatura fantascienza.
Rai, giapponese del futuro che ci escono le armi dal corpo (anche se messa così suona malissimo) per combattere il suo acerrimo nemico Mediaset
Shadow Man, sassofonista cacciatore di demoni di uno zingaro che non ci si crede e bravissimo a farti l'attacco di Your Latest Trick dei Dire Straits.
Bloodshot, super soldato robocoppo, macchina per uccidere, problemi di melanina
Ninjak, il ninja vestito come un testimonial della Milka, di Moretti e Quesada
Magnus, Robot Fighter, un insopportabile tizio del futuro col gonnellino
The Second Life of Doctor Mirage, storia di un parapsicologo indagatore del paranormale con la moglie parabona, che però ti diventa tipo un fantasma e poi ci nascono i problemi di coppia, ci nascono. All'epoca fece molto scalpore il fatto che l'artista della serie scritta da Bob Layton, Bernard Chang, andasse ancora al liceo. Wizard ripeteva questa cosa un mese sì e l'altro pure. Che poi alla fine oh, complimenti Chang, ma steecattsee, senti.
Eternal Warrior, una qualche roba su dei guerrieri immortali, boh, mai coperto.
Turok: Dinosaur Hunter, fumetto sfruttato da Bart Sears per i suoi scopi personali, ossia mostrare dei muscoli tutti intrecciati e delle pose da discobolo coi crampi, giusto per dimostrare che su Wizard non ci facevano tenere quella rubrica su come si disegnano i super-tizi perché c'aveva la pastetta. Altre serie, sempre in ordine assolutamente sparso: Geomancer, Armorines, H.A.R.D. Corps, Archer & Armstrong (la buddy comedy di Barry Windsor-Smith) e Psi Lords, sui socialisti di Craxi in fuga nel neonato FI. Alcuni numeri 1, come quelli di Turok e Bloodshot, superano/sfiorano il milione di copie, tutto va per il verso giusto e parte un mega-crossover inutile con i giovani galletti della Image, quella gran meenchiata infiocchettata da belle copertine chiamata Deathmate. Metà albi alla Valiant (Deathmate Prologue, Yellow e Blue), l'altra metà di competenza della Image (Deathmate Black, Red ed Epilogue). Solo che quelli Image sono usciti con tipo sei mesi di ritardo.
STRANO |
Le serie di X-O Manowar e soci arrivano anche in Italia nel 1994, nell'iperattivo catalogo Play Press. Ti sei ritrovato in archivio questi albi qui:
Ossia sette numeri di Turok e un paio di X-O Il Guerriero. Il mensile di Turok parte nell'aprile del '94 e ospita le storie dell'indiano, di Ninjak e di Mirage. Nel numero 6 c'è un'avventura di Magnus il MinigonnaFighter, più avanti arrivano anche altre serie. La testata, leggi, ha chiuso con il numero 20 nel novembre dell'anno dopo. Di X-O hai invece un numero 0 del novembre '94 (che giusto per incasinare un attimo le cose contiene il numero 1 americano, di Layton e BWS), e uno "speciale numero 1" del maggio 1995 disegnato da Stefano Raffaele e dallo spirito di Castellini (e contenente lo Yearbook 1). La serie vera e propria ha salutato con la manina al numero 12.
Intanto succede che nel 1994 la Triumph se ne torna a fare reggiseni col ferretto o quello che è, e la Valiant viene comprata dalla Acclaim, publisher di videogiochi mediamente morti di fame. Acclaim sfrutta ovviamente il parco personaggi Valiant per tutta una serie di giochini, come il pezzenterrimo Iron Man and X-O Manowar in Heavy Metal, il tutto sommato piacevole Shadow Man (il primo; il secondo proprio no), o i danarosi giochi di Turok lo spellalucertole. Finché poi nel 2005 la Acclaim fallisce e ciao, cì. E in tutto questo, i fumetti? Non se la passavano già molto bene. Smaltita la sbornia dei giorni brigittebardò dei numeri uno da millemila copie, sgonfiatasi la ridicola bolla del mi compro dieci numeri zero così divento ricco di inizio decennio, praticamente tutte le serie avevano fatto entro il '96 la fine del topo. Acclaim aveva provato a rilanciarle nel '97 con un reboottone generale, sotto il controllo dell'ex sceneggiatore ed editor Marvel Fabian Nicieza, ingaggiando gente come Busiek, Waid ed Ennis e approfittandone per infilarci un paio di nuove testate (come Quantum and Woody). Il nuovo universo (VH-2) era frutto dell'ennesima meenchiata di Solar, che aveva pasticciato con l'originale (VH-1). Due anni dopo si era però di nuovo al punto di partenza, perché, per dirla con un francesismo, gli albi non vendevano più una cippa. Ecco che nel 2000 ti torna allora in scena Jim Shooter, si inventa un ALTRO reboottone e un altro universo alternativo. E qui ti sei perso.
Uichipìdia spiega che questo universo (noto tra i fan come VH-0 e nato nel crossover Unity 2000), rappresentava la visione della Valiant che Shooter avrebbe portato avanti se non l'avessero cacciato a pedate anni prima. Il suo piano: distruggerlo, uccidere tutti e riportare in campo i personaggi nelle loro versioni VH-1, VH-2 e probabilmente anche VHS.
e sputare in un occhio a John Byrne |
Ché, oh, mica poteva starsene lì fermo ad aspettare i loro comodi. Lo scorso maggio, alla fine e finalmente, la linea di super-eroi Valiant è tornata nelle fumetterie e sugli iCosi con il primo numero della nuova X-O Manowar
(storie di Venditti, non il cantante, quell'altro, disegni di Carey Nord) |
Questa, in particolare, scalcia cooli e tira giù i nomi per un paio di giorni. E il bello è che è opera, come parte degli interni dei numeri usciti fino ad ora, di un disegnatore italiano, Arturo Lozzi (Dampyr per Bonelli, Immortal Weapons per la Marvel). In forza alla nuova Valiant assieme a Stefano Gaudiano, che però in America ci vive e lavora da trent'anni. I soliti debosciati con pochi soldi sulla postepèi possono scaricarsi da qui a babbo un albo di presentazione della nuova Valiant realizzato per il free comic book day. Seguono, volendo, commenti di quanto vi ricordate dei personaggi Valiant. I fumetti, i videogiochi, quello che vi pare: c'abbiamo mica altro da fare oggi, no? Appunto.
L'unico contatto che ho avuto con la Valiant è stato con un paio di sparatutto di Turok. Detto ciò, le nuove copertine sono uno spettacolo.
RispondiEliminaSe la memoria non mi inganna, ai tempi, avevo preso un paio di numeri di X0 Manowar, attirato dall'armatura del protagonista, ma non ne rimasi particolarmente colpito, ricordo di aver giocato al primo videogame di Turok e di aver provato Turok 2 e dopo dieci minuti di averlo cestinato, la memoria non mi restituisce nent'altro in proposito.
RispondiEliminaSto leggendo X-O, A&A e Harbringer su Comixology, devo dire che son tanta roba... In particolare ti consiglio di dare una chance al nuovo Harbringer...
RispondiEliminaIlGiula
RispondiEliminaEcco, ho preso solo i primi tre di XO e Bloodshot (attirato dal nome del primo e dalla cover di cui si è detto del secondo), ma te mi tenti.
le cover sono uber! Devo dire che miha colpito molto anche quella di Ninjak!
RispondiEliminaIl Doc Solar della Dark Horse è impressionante.
Good!
Ahimè l'unico ricordo che ho è quello verso l'Acclaim, la quale sfornava veramente gozilioni di giochi per tutti i formati. Tutti tra il brutto e... il brutto.
Idem con patate come per molti altri. Ho giocato a Turok e ricordo uno sparatutto dove incontravi pochissimi nemici ed era facile perdersi, dopo un po' ti venivano gli attacchi di solitudine.
RispondiEliminaIo ho recuperato un po' di cose nell'usato nel corso degli anni e la qualità media era piu che discreta. Nella fattispecie il megacrossover Unity è stato forse l'unico maxievento del genere in cui ogni singolo numero aveva un senso nel quadro generale della storia.
RispondiEliminaGli unici due numeri usciti di Unity 2000 invece erano abbastanza dimenticabili...
Sparatutti di Turok e primo Shadowman, nonché una pubblicazione che parlava di Valiant e Dark Horse: una roba bizzarra che proponeva una storia di Shadowman, un pezzo della soluzione (!) e un accenno a futuri crossover Shadowman/Turok e Witchblade/Lara Croft (!!!)
RispondiEliminashadowman era un sassofonista? ma anche Nightman della Malibu Comics era un sassofonista! Chi scriveva le storie di tutti questi eroi oscuri, Kenni G?
RispondiEliminaHo giocato ai 3 Turok e al primo Shadowman, possedendo tra l'altro il capitolo introduttivo di Shadowman a fumetti (abbastanza divertente l'introduzione, con l'autopsia del cadavere del precedente Shadowman). Glissando prepotentemente su SM e sul terzo Turok (comandi ingestibili, gameplay bah) I primi due turok mi sono piaciuti abbastanza da finirli entrambi. che ricordi!
RispondiEliminaconosco solo turok 1 come giocone pubblicizzato all'epoca sulle riviste di settore, mai giocato che gli sparatutto in prima proprio non me ne fregava nulla ieri come oggi.
RispondiEliminaper il resto ammiro il fanciullo interiore di chi si compra sta roba tra un reboot e il prossimo :D
Turok 2 lo giudico ancora oggi uno sparatutto fantastico, per le armi e sopratutto le reazioni dei nemici. Pero' come diceva Drakkan, era un gioco dispersivo, non si capiva dove cazzo dovevi andare. Il fatto di dover spesso tornare nei livelli indietro ed una mappa scritta da Ryoga, non aiutavano... per nulla.
RispondiEliminaMassimo rispetto per Jim Shooter: chiunque abbia il chiodo fisso della continuity è mio amico.
Scott:
RispondiEliminaFausto Papetti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA me solar fa tornare in mente il miracleman de noantri radar presentato nella storica rivista Cyborg della Telemaco (materiale per un post futuro?)
RispondiEliminaMa DOC,
RispondiEliminase hai due minuti, me la spieghi un momento questa cosa della bolla speculativa che avrebbe distrutto il fumetto ammerigano?
No perché ho capito la cosa dei milioni di numeri 0 che son rimasti invenduti nelle fumetterie e ora riempiono gli scatoloni del tutto a 1 euro (dollaro), ma in che modo questo avrebbe DISTRUTTO (lamiseria) il fumetto americano?
Più che la bolla, non saranno state le storie dimmerda? Ce lo spieghi ad un profano per favore?
Che non me ne nintendo fino a questo punto e all'epoca andavo alle medie e internet non c'era, fai te.
Grazie.
@Doc: ci avrei giurato che rispondevi così!
RispondiEliminaRobin:
RispondiEliminaL'euforia per le cover sbrilluccicospeciali portò nei primi anni 90 Marvel, DC, Valiant, Image, chiunque a lanciare millemila nuove serie, con cover dal prezzo pompato dall'effetto speciale, per infinocchiare i collezionisti. Il mercato del fumetto crebbe di proporzioni enormi per un lasso di tempo molto breve: cioè fino a quando si son resi conto che a nessuno fregava niente di spendere 300 carte per una ashcan radioactive edition di Lady Pere. Dice: e allora? Allora tutta la seconda metà degli anni 90 e i primi anni 00 sono stati un'emorragia di lettori scojonati dai trenini meuamigocharlie, l'accappottamento di case editrici che non ci stavano dentro, la chiusura a nastro di fumetterie nate per cavalcare il boom delle figurine di X-Force 1. In tutto questo, naturalmente, c'entrano anche le storie, ma soprattutto perché si era persa di vista la loro importanza nell'economia di una serie. Dovevano vendere le copertinesbrillucchiche, i disegni di ToddJimSilvestri sparaflashati, e le testate sprofondavano in una coloratissima palude di morte patinata. E la gente, per l'appunto, si scocciava e mollava tutto.
Una parentesi triste in cui, va detto, la Valiant dei primi tempi qualcosa di nuovo ha provato pure a dirlo. Ma su quel fronte a Shooter non gli potevi dire niente.
A riprendersi da quegli anni di cappellini e lingue di menelick il fumetto americano ha impiegato più di dieci anni. E' tornato in piedi qualitativamente, ma ombra di un tempo, con numeri in caduta libera, giusto un attimo prima che arrivasse la pirateria a spezzargli le gambe.
Cazzo! I fumetti citati ce li ho tutti!!! Il mio preferito era decisamente The Second Life of Doctor Mirage
RispondiEliminaShadowman e Night Man sono due sassofonisti perchè partono da un concept di Steve Englehart
RispondiElimina( presentaz di Night Man in Star Magazine Star Comics ).
Lo Shadowman + apprezzato dalla critica è però quello della run di Bob Hall.
Nightman è stato protaginista anche di un serial televisivo.
Sarà la patina del tempo, la solita nostalgia della Canalis, quello che volete, ma la gestione Shooter della Marvel era la meglio del meglio (alla pari del primissimi periodo Lee-Kirby-Ditko-Romita)e mai più ripetuta. Gli autori non saranno stati contenti ma i lettori sì!
RispondiEliminaRicordo che i fumetti della Valiant mi piacevano perché erano davvero diversi dai soliti Marvel e DC (la Image manco la considero). Ancora adesso mi ricordo che con grande naturalezza non si faceva mistero che Doctor Mirage e la moglie avessero addirittura (!!!) una vita sessuale.
Anch'io come Paolo Sonego richiedo un post sul Cyborg Star-Telemaco, please
@Doc
RispondiEliminaAdesso non è che siamo proprio messi benissimo con il mondo del fumetto.
Abbiamo superato la fase delle millemila copertine ammerichene stampate sul domopack tutte piene di colori che piacciono ai giovini ma siamo in una fase che i fumetti rivolti alla fascia 30/40enni costano uno sproposito.
Appena esci dal seminato e compri qualcosa di più ricercato tipo Magic Press, Lizard o simil (anche Jpop, Panini ecc...) spendi 10, 15 o 20 euro ad albo parlando sia di americano sia di giapponese. Nei primi anni delle superiori ero arrivato a spendere 20.000 lire tonde al mese ma leggevo il mondo, adesso con la stessa cifra leggerei giusto un paio di manga Star Comics.
Non per fare il "stemegna" (avaro in milanese) ma leggere fumetti è diventato un passatempo da ricchi, purtroppo.
Drakkan:
RispondiEliminaleggi quello che ho scritto a fine commento. Pirateria, concorrenza di mille altri media, costo della carta e altri fattori (non da ultimo il calo dei lettori in sé, ovviamente) hanno trasformato il fumetto americano in un hobby costoso e per pochi. Va detto però che i prezzi per storia ai quali siamo stati abituati dalle edizioni italiane erano molto più bassi di quelli originali. Beh, lo sono ancora.
Il Cugino di Alf, Paolo Sonego
I primi due numeri di Cyborg erano giusto accanto a questi albi Valiant nel megarchivio. State tonnati
Ricordo un qualche sparatutto di Turok giocato sul piccì del cugino. Nebbia ovunque, sangue verde, il perdersi ogni cinque minuti. È stato il mio primo fps, e non mi è piaciuto un granché.
RispondiEliminaThe Second Life of Doctor Mirage sarei curiosa di recuperarlo, sembra un fumetto interessante.
Scrivo prima di leggere i commenti degli altri antristi. All'epoca adoravo la Valiant e i suoi personaggi mi piacevano più di quelli della Image e della Mavrel. Sicuramente la Valiand di Shooter avrà contribuito alla bolla speculativa dei fumetti (operazione targata soprattutto Image), ma sicuramente in misura minore rispetto agli altri editori. C'era poi il fatto non da poco che le serie della Valiant, a mio modesto avviso, erano scritte BENISSIMO. Magnus Robot Fighter (disegnato in maniera un pò pezzente) e Solar avevano sceneggiature e caratterizzazioni ottime e più che discreti erano anche i vari X-O Manowar, The Eternal Warrior e Shadowman (il mio personaggio preferito). Buoni anche i primi numeri di Turok, Ninjak e Doctor Mirage che lessi nell'edizione italiana, mentre altre cose le ho seguite in originale: di Shadowman, ad esempio, ho ancora tutti i numeri della prima serie in soffitta e mi piaceva un sacco come personaggio, sia per dinamiche, che per atmosfere (magia nera e demoni a New Orleans)che anche per look metrosexual. Ho seguito in originale anche Magnus e Solar (leggendoli di straforo grazie al coinquilino dell'università), comprando poi Eternal Warrior (l'Highlander della Valiant) e il suo spin-off Timewalker (immortale e avventuriero spazio-temporale), gradendoli assai, così come il comico Quantum and Woody. Mi sono sorbito anche delle emerite schifezze, come ad esempio Bloodshot, Secret Weapons e Armorines, ma a distanza di oltre vent'anni mi rimane un senso nostalgico di meraviglia e senso di qualità per la Valiant di allora. Attendo con curiosità gli albi della nuova Valiant.
RispondiElimina@Doc
RispondiEliminaIl problema non è solo del fumetto americano ma è del fumetto nella sua totalità.
Per esempio: circa un anno fa ho letto i tre volumi editi da Planeta DeAgostini del "La Voce del Popolo", fumetto coreano che avremo letto in Italia in 50 persone (poche copie e ancora meno lettore, solo per fumetterie). Un bel fumetto che fornisce uno spaccato antico e anche molto attuale su una società governata da dei funzionari corrotti (NO, non parla dell'Italia). Il costo dei volume era il seguente: n. 1 euro 14,95 e n. 2 e 3 euro 16,95.
Adesso dimmi te se sono prezzi normali.
PS: è una lettura che ti consiglio.
Non ho mai letto una riga di fumetti Valiant, non per un motivo particolare...non mi son mai capitati fra le mani.
RispondiEliminaIo ricordo cheByrne ce l'aveva così tanto con Shooter che oltre a scombussolargli Starbrand, lo fece apparire nel ruolo di venditore di matite ( con tanto di cartello " sono un super ego disoccupato") nella storia di Superbman pubblicata su Star Magazine n 2.
RispondiEliminaDEtto questo, anche io della Valiant italiana ho comprato solo i primi numeri di Turok, eil mio serial preferito era il Dott. MNirage, con quella sagomaccia di Master Darque.
Turok era carino, ma dopo 3 numeri Sears aveva mollato baracca e burattini , e al suo posto c'era un disegnatore della fungia che faceva Turok con una faccia da pirla.
Presi anche lo speciale di Solar, quello che si vede in questo post, molto bello da leggere.
Anche io ho apprezzato molto al gestione Shooter della Marvel e aggiungo, faceva bene a mettere un freno agli autori, che sotto la gestione di de Falco, stupravano personaggi come Spiderman, gli X - men , o nel caso di Byrne su Avengers, stupravano Wonder Man ( mii che battuta !! ) . :D
Sam:
RispondiEliminaA parte che a me piaceva molto anche come autore (il suo Star Brand, di cui abbiamo parlato ventordici volte, su tutto), Shooter ha creato una linea di fumetti creator-owned (etichetta Epic) DIECI ANNI prima della Image. Ha lanciato un programma per la restituzione delle tavole ai disegnatori e di royalties. Ha ordito i primi gigacrossover Marvel, come Guerre Segrete, che però (per la sua fissa per la continuity) producevano davvero degli effetti sulle testate coinvolte.
Gerber, Byrne, Colan e gli altri ce l'avevano a morte con lui perché metteva bocca nel loro lavoro e pretendeva il rispetto delle scadenze.
Ame le storie Valiant piacevano, non esageratamente, ma piacevano (un po come malibu comics che non era malaccio alla fine), buone storie e disegni e tutto sommato...la image faceva molto più schifo (se escludiamo poche eccezioni)
RispondiEliminaPerò i nuovi volumi mi intrigano, mi sa che ci provo a prenderne qualcuno....
Mi ricordo le pubblicita' dei fumetti Valiant sopra i numeri di Superman e Batman che compravo quando ero nella fase scoperta (ogni cosa riguardante i comics mi interessava) ma boh, mi hanno dato un'idea di pezzenteria incredibile.
RispondiEliminaTipo X-O,ma che micnhia di nome e' X-O?
Poi vabbe',erano i 90,e come giusto che sia,ogni uomo,da il lattaio al ferramenta aveva il fisico di un culturista.
Mai capito poi perche' rischiare la legge per far tornare in circolo dei personaggi fallimentari:se la Valiant ha chiuso,con tutti i suoi incalzamgliati eroi,un motivo ci sara'.
A sto punto tanto vale puntare a fare i cine-comics,che pare sia una delle poche cose che funzionino e bona li',anziche' rischiare ancora di chiudere bottega dopo 5 numeri.
Infine vorrei far notare che il personaggio che affronatava argomenti tabu' come il sesso fosse scritto da un licelae.
Ps:Robot Magnus sembra vestito come Sayla Mass sulla White Base
RispondiEliminaEssendo dino-nerd adoro Turok. Ho giocato ai videogiochi e collezionato i fumetti Valiant, quando uscivano in edicola. Da poco mi sono rifatto la collezione in volumi Dark Horse originali della vecchissima serie di Turok, che è talmente vecchia che il t-rex me lo disegnano stile anni '70.
RispondiEliminaLo speciale di Solaris me lo ricordo veramente tosto e anche XO all'inizio era figo, Turok lo leggevo e pensavo: BOH?
RispondiEliminaMa dici che è così figa questa cover di blood shot? Mah a me sembra tremendamente anni '90...
RispondiEliminaInteressante "Magnus Robot Fighter", ha quelle atmosfere fantascienziche-retrò anni 50 che mi hanno fatto sempre impazzire.
RispondiEliminaInizierò a recuperare qualcosa!
Per il resto mai amata particolarmente la Valiant, soprattutto Turok.
OT - magliettona antristica in spedizione!!
Can't wait!
Me li ricordo i fumetti Valiant (in Italia) e mi ricordo che in fume prendendoli in mano la prima volta mi dissi "No! Non posso PRENDERE ANCHE QUESTI!!!".
RispondiEliminaSemplice cernita mensile anche se X-O Manowar e Solar mi interessavano una cifra
whiteout
RispondiEliminaQuando arrivano le maglie aspetto le foto. Di tutti, eh
(Dobbiamo metter su l'album Panini)
Shoryuken
Il liceale disegnava le storie, non le scriveva! :D
Otoz
Sì, mi piace davvero molto. Ha, è vero, un feeling anni 90, ma il personaggio è quello.
Prima o poi parliamo delle copertine BELLISSIME che stanno uscendo per la Marvel negli ultimi mesi.
"Magnus Robot Fighter" mi rimarrà sempre in mente come una colossale fregatura, a torto o a ragione.
RispondiEliminaAvevo letto il nome in rete e mi son detto "toh, un fumetto americano su un supereroe robot: interessante. Cerchiamo le immagini..." E mi salta fuori questo che è tutt'altro. Magari ho sbagliato io ad interpretarlo come "Magnus il Robot combattente", però lo avrei preferito al tipo in tunichetta XDXDXD
Il buon Jim era sceneggiatore della Legion of Super Heroes a 14 anni! ed è famoso la sua presa di posizione relativamente a Fenice Nera, cosa che fece incavolare Claremont e Byrne.
RispondiElimina@Crepascolo:Nightman mi piaceva, ma la serie tv, a giudicare dalla sigla recuperabile sul Tubo, doveva essere davvero scarsa! in compenso in un episodio compariva Manmal! davvero!
@DarkAlex: in realtà hai tradotto il sottotitolo di Magnus al contrario. Nella serie classica del 1963 (pubblicata in Italia dall'editore I Fratelli Spada, di cui dovrei avere ancora qualche copia), Magnus Robot Fighter era inteso come Magnus combattente di Robot, visto che il personaggio in questione aveva un fisico potenziato (steroidi?) e, dopo essere stato addestrato da un automa, conosceva una sorta di kung fu robotico, basato sulla conoscenza dei punti deboli di ogni robot. In caso di minacce robotiche, interveniva (viveva nel 4000, un futuro molto anni '60, con robot dappertutto, persino gli animali erano artificiali). Nel remake anni '90, Shooter ha evoluto il personaggio, mantenendone però le basi.
RispondiEliminashadowman era un gioco capolavoro!!!
RispondiEliminatra l'altro avevo preso il numero uno di una rivista per pc che aveva in regalo il gioco Diablo 1 e il primo numero del fumetto di Shadowman che mi è piaciuto un casino.
anni dopo ho recuperato la serie ed ho scoperto che è scritta dal buon Garth Ennis.
turok era famoso per il fantastico effetto nebbia che nascondeva tutto l'orizzonte per nascondere l'orizzonte quasi come nella pianura padana.
giocato su pc senza 3DFX non c'era nebbia e vedevi i mostrini fermi lì ad aspettare che arrivasse il giocatore... nà tristezza
@scott - mai visto un episodio, ma se in uno c'era ubn team up con Manimal ( Simon McCorckindale era in predicato x 007 ) è il caso che guardi nel tubo x curiosità
RispondiEliminaIo sono un fan dello Englehart dei seventies , non tanto del " Bats definitivo con Marshall Rogers " che ho letto troppo tardi x apprezzarlo ( troppa acqua e troppo Miller passati sotto i ponti ) quanto della saga del Segreto Impero / Watergate di Cap e di Mantis sui Vendicatori.
Il suo Nightman , ai miei occhi, era di una naivette eccessiva,ma paz.
Molto meglio i primi sette/otto episodi di Sludge di Gerber/Lopresti.
@Doc Man : secondo me Colan è stato allontanato dalla Marvel non x problemi di rispetto delle scadenze ( The Dean era un ragazzo della vecchia scuola ed era in grado di consegnare 20/40 tavole al mese, tutti i mesi ) , ma perchè il suo segno le sue ombre non legavano con la visione di Big Jim che, sempre secondo il mio sindacabilissimo parere, crede in un fumetto espressionista: durante il suo regno, si sono afferrmati il dinamico duo Miller/Janson, il Simonson post Toppi, la coppia JRjr/Green e poi JRjr/Williamson, il Silvestri a la Bernet ecc. Colan era una cosa così quando a rifinire le sue matite erano chinate da Klein o Tartag, non da Tom Palmer, il Signore delle Ombre.
Per la prima volta non ho nulla da dire..... non mi ha mai fatto ne caldo e ne freddo. Parlo della Valiant, ovviamente.
RispondiEliminaDevo dire che, però, Turok lo apprezzai all'epoca...
@Doc
RispondiEliminaSottoscrivo quello che dici e anche io ho apprezzato Starbrand e le sue doti ( fatte di alti e bassi)di sceneggiatore.
Aggiungo che un altra merito di Shooter alla Marvel era quella di non sfruttare troppo i personaggi di successo, per non consumare troppo in fretta le loro potenzialità narrative.
Basti pensare a Wolverine, icona supereroistica degli anni 80 a cui avevano dedicato solo una miniserie.
Arrivato de Falco, ecco la sua testata personale, le millemila miniserie e speciali , le comparsate su qualsiasi testata mutante e non.
Ero un assiduo lettore di Turok, non mi dispiaceva.
RispondiEliminaLa cosa che mi dava leggermente fastidio, era la casa stessa.
Forse troppo plagio della Marvel.
Ironman e X-O Manowar! E' stato uno dei miei primi giochi per gameboy. Me lo ricordo difficilissimo ma all'epoca avevo una cosa come otto anni. Magari lo ricordo peggio di quello che è. Tempo di tirare fuori il vecchio mattone grigio di nintendo...
RispondiEliminaI fumetti Valiant li scoprii per puro caso. Era circa il 1994 o giù di lì e avevo iniziato a leggere Lobo dal n° 7. Preso bene ordinai tutti gli arretrati, compresi gli speciali...quelli della Play Press però fecero un casino a invece di mandarmi i primi 6 numeri di Lobo mi mandarono Turok! Delle storie non mi ricordo molto, ma mi ricordo la scena in cui il doctor Mirage riesce ad usare la sua energia per soddisfare la moglie. Anche il fatto che la coppia era composta da un orientale e una sudamericana mi era rimasto impresso. Il VG di Turok su Nintendo 64 all'epoca mi piacque, ma forse era solo la febbre del 64, che aveva un mio amico ma che io ancora non avevo ancora acquistato.
RispondiElimina....di games nemmeno a parlarne (sono ignorante forte in materia, per fortuna) ma la Valiant PlayPress è tutta nella mia libreria!! PS ...la befana ci porterà il nuovo capitolo, sarebbe ora?!! ;-)
RispondiElimina