Il rientro: tre film e un altro po' di nippofoto
Il cielo è blu sopra le nuvole, ma probabilmente solo per far contenti i Pooh. Visto che il programma del riposo domenicale prima di tornare al lavoro, elaborato con cura certosina di orari e dettagli su una scala da zero a Furio Zòccano non sei nessuno, se l'è divorato il rientro posticipato deciso unilateralmente da Air-frenchie-frenchie, c'è che siete arrivati a casa ieri dopo mezzanotte, ti sei svegliato come al solito alle cinque, e tra un po' ricominci con la vita di tutti i giorni, bello riposatrotfl. Ma prima, la tripletta di film che ti sei sciroppato durante le dodici ore e mezza di volo e un'altra manciata di foto di ridere e anche di piangere [...]
Eri convinto di aver già parlato sull'Antro di Chronicle, il film di Josh Trank scritto dal figlio di John Landis, quando sei andato a vederlo al cinema in primavera. E invece per una qualche ragione, probabilmente riconducibile al fatto che stai perdendo colpi e rincoglionendo a un ritmo preoccupante per l'esposizione prolungata a troppi videogiochifilmfumettiviolenti, non l'hai fatto. Te ne sei completamente dimenticato. Ed è un peccato, perché Chronicle ti è piaciuto molto. Per i trucchi che usa per inquadrare il protagonista senza annoiare e precipitare nel ridicolo come i quattro quarti degli altri film girati con l'effetto blairwitcho della camera a mano, ma anche e soprattutto per come si sviluppa la storia. Da grandi poteri, se Peter Parker fosse un povero studente americano disattatato e pieno di rabbia di oggi, derivano grandi casini, altro che le pheeghe bionde. Certo, gli effetti speciali sono pupazzatissimi, ma oh, l'hanno tirato su con 15 milioni di petroldollari, l'equivalente hollywoodiano di una fanta svampita e un cornetto già mozzicato da qualcun altro.
"No, aspè: B-12! Ho detto B-12!!!" |
E a proposito di effetti speciali. Battleship avevi provato a vederlo già in un paio di occasioni precedenti (volo d'andata per Nippolandia incluso), abbioccandoti sempre ferocemente dopo qualche minuto. Questa volta hai resistito, giusto per farti del male, e, beh. C'è da dire che chi è riuscito a tirar fuori il soggetto per un film fantascienzo, indipendentemente dal livello (infimo, ovviamente) del risultato finale, dal gioco da tavolo pensato per chi non era abbastanza uomo da usare a scuola i fogli a quadretti come tutti, merita una pacca sulla spalla così forte da fargli uscire una scapola. Poi il film, di suo, è una meenchiata rotante di proporzioni astrali, che non si prende mai sul serio (e volevi pure vedere), ma quando se ne dimentica tira fuori scene come quella dei veterani. Una di quelle scene pensate nei film yankee per ispirare un forte senso di patriottismo, appartenenza, torta di mele negli spettatori statunitensi e un forte senso di sbruotfl carpiato ad altissimo coefficiente di difficoltà in tutti gli altri. Rihanna non la facevi così pheega, ma poi vai a sapere. Effetto speciale in più, effetto speciale in meno. Ah, hai trovato peraltro azzeccatissima la scelta di questa figura femminile forte, un soldato donna diversamente bianco sempre pronta a pose da dura e dal sarcasmo facile che...
Thermae Romae è invece un film giapponese, trasposizione del manga omonimo di Mari Yamazaki. La storia è quella dell'architetto Lucius, che ha ricevuto dall'imperatore Adriano il compito di costruirgli delle terme. Lucius trova ispirazione per i suoi lavori grazie a una serie di viaggi nel tempo che trasportano lui e altri personaggi, attraverso un wormhole da idraulico liquido, nella Tokyo moderna. Una commedia sgangherata in cui il protagonista (Hiroshi Abe, tra le altre cose doppiatore di Kenshiro) è un giapponese che parla un po' latino e un po' giapponese, ma trova strani i giapponesi veri, che chiama "popolo dalla faccia piatta".
Girata a Cinecittà, con effetti speciali curati in Italia e un sacco di meenchiate, tipo la musica lirica (con tanto di tenore sudato che salta fuori tra una scena e l'altra), giusto perché fa abbastanza Roma/Italia/Mantulino. All'inizio fa un po' ridere, ma poi si adagia placida nel solco dell'echeduemaroni fino alla fine. Che con le commedie giapponesi è spesso così: non fanno ridere quando dovrebbero far ridere, non fanno sorridere quando dovrebbero far sorridere, insomma fanno qualcosa d'altro. Anche se non s'è ben capito cosa. Ultima raffica di foto del viaggio, dai:
A Nakano Broadway, altro paradiso dei nerd famoso tra i frequentatori della scena tokyense quasi quanto Akihabara, sei riuscito a fare un salto in extremis l'ultimo giorno, godendo dell'extra time airfrancioso. Ci mancavi da un po' di anni e... no, niente, è sempre uguale. Come il nome lascia intuire, Nakano Broadway è un dedalo di corridoi STRETTISSIMI che si snodano lungo tre piani ricolmi di negozietti da nerd. Anime, videogiochi, pupazzi, you name it. Uno di quei posti pericolosissimi in cui quando entri non sai se ne esci, e se ne esci è facile che lo fai senza un rene. Però senza quella scocciatura del fosso e della nudità.
Anche al Nakano Broadway, che nel caso ve lo stiate chiedendo si trova perlappuntamente nel quartiere di Nakano, al termine di una stradina coperta piccola così che lo collega direttamente all'uscita nord della stazione, è Mandarake che spadroneggia. Ci sono i negozi di videogiuochi, con le meraviglie del passato,
le meenchiate del passato (a qualcuno interessa una collezione di giochi del Playdia o del Pippin? No? Niente?),
ma anche giochi talmente rari da diventare il sacro graal autografato da Giacobbo degli appassionati di retrogaming. Lasciate perdere Radiant Silvergun e concentrate la vostra attenzione su quella custodia rossa là in basso. E' il Tetris per Megadrive e a) NON HA PREZZO, b) non avendo prezzo non te lo vendono. Puoi solo sbavare sulla vetrina.
E ci sta il supermarket del manga
E ci sta il negozio delle colonne sonore
E ci sta il negozio delle locandine dei film kaiju
E pure quello che vende le mascherine di carvenale di Hello Spank!, Candy Candy e una specie di Mazinga imparentato con la Wertmüller.
Ma anche macchinine...
...inquietanti raccolte di filmazzi horror italiani dal titolo significativo e dal prezzo raggelante...
...e un commovente negozietto tutto dedicato alla lucha libre. Maschere, pupazzetti, magliettine meravigliosamente meravigliose. Basta?
No che non basta, chiaro. Hot Toys loose a pacchi, con capuzzelle e accessori extra
Pupazzame del bresslinz giapponese vintaggio
E soprattutto un negozio dedicato pressoché interamente all'Uomo Tigre. Roba che uno, dopo, può anche morire felice
Ci teniamo per ultimo un altro negozio Mandarake dedicato ai giocattoli di robottoni vintaggi. Prego impazzire guardando i Jeeg inscatolati perfetti là in alto
o tutti i Yattacosi di Yattaman e delle altre serie Time Bokan
o la Mach Patrol di Daitarn 3, e il Jumbo Machinder di Goldrake. Disponibile anche in versione boxata, al modico prezzo di 2 mila e quattrocento cucuzzeuri
Combiner dei Transformers a morire
e un Daltanious, là in fondo, che levati. Le foto sono un po' così, te ne rendi conto, ma anche qui era vietato fotografare, e per la causa antristica hai rischiato più volte, tipo, un severissimo, inflessibile "miscusisignorelechiedoumilmentegenuflessoscusadavveromiperdoni ma non si può"
Varie: il mech da combattimento con pupazza tettona portato in giro per la città per pubblicizzare il Robot Restaurant a Kabukicho di cui dicevamo l'altra volta. Assieme...
...a una trivella cingolata da combattimento rosa confetto. A trascinarsi dietro il tutto, un Hummer colorato guidato da un tizio con la faccia da nipposgherro.
Il fenomeno preoccupante delle Heidi mostruose, intanto, si allarga a macchia d'olio. Già travolti anche Clara, Peter, il Nonno, Nebbia e le caprette
oltre a tutti i personaggi Disney. Il Topolino con l'espressione da pervertito di film di Tarantino, va detto, è un attimo più digeribile di quello originale
Finalmente anche in Giappone vendono comics USA. Volumazzi tradotti per tutti i gusti, da Watchmen ai paperback Marvel e DC. Felice della cosa...
...l'Uomo-Ragno è andato personalmente a congratularsi con i passeggeri della linea Yamanote
facendo subito amicizia
Altarino per le Majokko, con libri, DVD e ovviamente BACCHETTE MAGICHE delle maghette dei cartoni che andavano dal parrucchiere drogato
Tipo il quartier generale del Meccano
Gli imperdibili calzettini urendi di Evangelion
E parlando di calzettini: perché, uno si chiede, i giapponesi sono fissati con questi calzettini con le dita?
Ma per calzare meglio le scarpe adidas con le dita. Pure voi. Cacchio di domande.
POST CORRELATI:
Shinjuku: ma poi uno si abitua? (L'antro アトミコ, giorno 1)
Enrico Omotesando (L'antro アトミコ, giorno 2)
Akihabara, primo attacco ninja (L'antro アトミコ, giorno 3)
Doc, a incattivirci ulteriormente il ritorno al lavoro Tony Scott si è buttato da un ponte.
RispondiEliminaRIP
http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_20/tony-scott-morte_45426a24-ea80-11e1-844e-2ddbe2183fb0.shtml
Ilario Gradassi:
RispondiEliminaHo appena letto. Che tristezza :(
La vetrinetta dei giochi vintage è da bavetta, mentre delle calze con le dita non ho ancora capito dove risieda il loro fascino.
RispondiEliminaPoi,mumble,su Chronicle non sono moplto d'accordo; si, ok, carine alcune scelte di inquadratura e la scelta di descrivere il lato "oscuro" dei superpoteri, ma l'ho trovato oltremodo noioso; si salvano giusto i 20 minuti finali...
E poi basta con sti film a videocamera, tutta colpa di Blair Witch Project -_-
Ma questa Heidi aliena mi preoccupa un po', non salterà mica fuori una serie-parodia tutta sua?
RispondiEliminaCi dispiace per Tony Scott ma pur dovendogli tanto solo per Top Gun, non può distogliermi dalla Match Patrol.
RispondiElimina90 €uri croccanti sulla unghia eh?...
Se la macchina vale, non è un plasticone e basta e mi provocca mokkori dal vivo me ne photto e me la pigghio!
Doc che tattica usi per fare il paparazzo di vetrine? O te ne sbatti tanto sai che non ti prendono a sganassoni (schiaffo sonoro romanesco, quelli di Tomas Milian a Bombolo) e ti chiedono tra mille inchini si non farle ma tu ormai l' hai fatta BUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!! IL MONDO È MIO!!!!!!!!
Ahah fantastici i romani di Thermae Romae che sono giapponesi e si stupiscono della faccia piatta dei giappoveri :) Non sapevo c'avessero fatto una serie tv comunque. Per ora sto leggendo il manga. Magari darò un occhio a questa trashata filmica
RispondiEliminaLe scarpe Adidas con le dita... probabilmente per rompertele meglio.
RispondiEliminaHo appena letto TUTTO il reportage estivo, tutto d'un fiato, e ho capito che in Giappone è meglio che non vada. Partirei con un trolley semivuoto e tornerei con un bancale di roba (con una piovra essiccata di Hello Kitty al posto del rene).
RispondiEliminaImpazzire.
Adriano:
RispondiEliminaun misto di aria da gaijin stonato e tecniche di mimetizzazione ninja phoo-phoo
CervelloBacato:
Yep. Questo è il film, ma c'è anche l'anime.
Capisco
RispondiEliminaNel magico paese del sol levante...
....Sei furbo, sei forte, sconfiggi la morte,o piccolo guerriero samurai!
al quartiere generale meccano fan ancora gli spettacolini per gli avventori nella pallazza con filmino fumi tossici e pedane mobili sotto il culo degli spettatori?
RispondiEliminasempre che sia quel che dico io !(aka la fujitivvì)
Piero:
RispondiEliminaQuèlo.
le adidas con le dita sono un altro valido motivo per avercela con i crucchi malefici
RispondiEliminaTroppe.cose.bellissime.tutte.in.una.voltARGH!
RispondiEliminaè solo un impressione mia o tutti questi negozi Giappo sono claustrofobici, senza finestre e con la continua sensazione che orde di action figure, manichini e pupazzi vari ti possano cadere addosso?
RispondiEliminaVa bene voler ricostruire l'ambiente angusto dell'interno di un mech... però.
Domanda: ma davvero Tetris vale un prezzo impossibile per il Megadrive?
RispondiEliminaE c'e' pure gente che spenderebbe cifre folli per un gioco (seppur rarissimo in quella conversione) che esiste in tutte le salse?
lagrime solcano il mio viso a vedere i pupazzi di baba e stan hansen
RispondiEliminaShoryuken:
RispondiEliminaSì e sì, temo: ai collezionisti, a questi livelli, spesso e volentieri frega zero del valore del gioco. Un paio di anni fa avevo scritto questo articolillo qui sul tema "giochi che costano molto più di un rene":
http://www.videogame.it/topgame/91219/80891/
Ammazza,quotazione del tetris per megadrive dai 3000 ai 16000 dollari o_O
RispondiEliminahttp://www.racketboy.com/guide/the-rarest-and-most-valuable-video-games
certi pezzi hanno cifre folli ma di questi tempi sono un'investimento sicuro meglio dell'oro
E quel fetente di Monti non ci puó metter mano :-P
Ma tutti i prezzi sono in yen?? Senza decimali?? Le colonne sonore a partire da 3000 yen non saranno un pochetto esagerate? (Per tacere di quella da 36750)
RispondiEliminaCiao Doc, urge corso di sopravvivenza alla nostalgia di Tokyo. Ma sbaglio o i francesi c'hanno la mania dei diari di viaggio scritti a penna?
RispondiEliminaBellissimo il post sui giochi più rari e costosi! E io che mi sentivo un riccone con IKARUGA jappo per il Dreamcast! :D
RispondiEliminaRaistlinakagigetto:
RispondiEliminaSono edizioni rare, di difficile reperibilità. Per questo stanno in vetrina. Poi se un paio di CD musicali valgano 370 euro è un altro discorso, sono d'accordo :)
Luca:
Confermo. Al posto accanto, in aereo, c'era il piccolo scrivano parigino. I soliti hipster.
Gaunt Noir, GirellaLover:
Eh. Ma il Tetris per MegaDrive a 3000 dollari non esiste. Quella guida di racketboy è di due anni fa: oggi, ce ne fosse uno in vendita, ci si farebbero facili 20k cucuzze imho.
/modalità secondamano on.
RispondiEliminaRagazzi, prima che vada sulla baia della perdizione a qualcuno interessa uno ZX Spectrum II imballato originale e funzionante?
NattyDoctor:
RispondiEliminaFosse stato il primo modello, ci facevo un pensierino io :(
Ah, gente, mi sono accorto solo ora che questo è il post numero 2001. Abbiamo bucato quota 2k. Figata.
Trypticon!!!!!!
RispondiEliminainvidia livello giuliano ferrara.
(perchè l'invidia è una brutta bestia)
Ma chi se ne frega di Tetris, parliamo piuttosto del jumbo di Goldrake: ma come è possibile che sia ancora lì invenduto ?
RispondiEliminaChi è, il morto di fame che oggi non ha 2.400 euro da spendere per un pupazzone di plastica cava di 60 cm ?
Alzi la mano , se ha coraggio.
Battleship: tutto quel casino per la casella B-12? C'è solo acqua. Nella 12-B, invece...
RispondiEliminada fiero possessore di un paio di scarpe five-fingers color union jack (non marca adidas, quell'altra) vi posso assicurare che ieri, dopo una camminata di 6 ore in montagna su terreno accidentato, nonostante gli sguardi disgustati o sarcastici della gente, non le avrei scambiate neanche morto con un paio di scarponi distruggi-piedi
RispondiEliminaamuro, ti vogliamo bene lo stesso. Davvero.
RispondiEliminaDi rientro dalle ferie, mi sono gustata anch'io tutto il reportage in differita. Spettacolare come sempre :)
RispondiEliminabhè, io dopo il suo ultimo post ad Amuro voglio un po' meno bene!
RispondiEliminaBentornato DOC ! Il tuo meraviglievole reportage mi ha rallegrato le ferie dalla quantomai curiosa circostanza di essere al mare e non poterci andare. Meno male che c'era il Doc...e un Don Winslow di 700 e passa pagine!!!
RispondiEliminaNon so le scarpe ma i calzini ditati che come un'allocca ho comprato qualche anno fa sono di uno scomodo che levati, il mignolino diventa una cosa superflua da tranciare in pieno stile yakuza.
Complimenti Doc !
RispondiEliminama..nella vetrina atlasuforoboticosa....
..quella scatola sopra l' auto di Daitarn3.....
devo cambiare spacciatore o è
un intercettatore della base lunare di UFA s.h.a.d.o ?
si trova a qualcosa meno di un rene e un po' di cistifellea ?
Chronicle. Non ho continuato a leggere il resto del post appena ho letto che ti è iaciuto e non ho manco guardato le immagini perchè ti invidio troppo assai, ma non sono d'accordo. Vada per il low but not so low budget, ma che diavolo, ma anche il filmino delle nozze del mio amico Aldo è migliore rispetto al Blair blablabla, il che non ascrive Aldo a esempio da seguire come film girato in quello stile.
RispondiEliminaIl punto è che non apprezzo quello stile. Perché diavolo dovete farmi credere che sia tutto vero, tutto ripreso da videocamere ora nelle mani del protagonista, ora no, ora lì e ora boh, è un film, che cacchio, odio i documentari veri, figuariamoci quelli finti che fanno finta di essere veri.
A me, oltre a sembrare brutte (il che è soggettivo e marginale), le 5 fingers sembrano da masochisti, sopratutto per correre/camminare a lungo: è un'impressione mia, o la pianta del piede "sente" molto il terreno (separata da un sottile strato di cob... di gomma/plastica/whatev)? Sarà figo, ma farà anche un male cane e dopo un chilometro chiede pietà... e le dita, chiuse ognun nella sua "cameretta", non sudano a palla?
RispondiEliminaPosto con un giorno di ritardo che ieri c'avevo sonno...
RispondiEliminaPer Chronicle avevo la scimmia già quando ancora qui (in Italia intendo) non se ne sentiva parlare. E ANCORA NON L'HO VISTO! Ma si può? xD
Mi aggiungo comunque all'odio per la telecamera fintoamatoriale.
"No, aspè: B-12! Ho detto B-12!!!"
Ho riso per mezz'ora, ieri, quando l'ho letta, così come per il "Mazinga imparentato con la Wertmüller" :D
Lacrime invece per Jeeg, per la Mach Patrol, per i due scaffali sopra al Jumbo Machinder e per la vetrina tutta del Daltanious.
Detto ciò, anche se quest'anno non sono partito per le vacanze, grazie Doc, per avermi portato un po' con te in giro per il giappone :)
a me non frega niente della moda e non vendo scarpe, per cui non ho interesse nel difendere le 5 fingers. Le ho prese solo perchè, come insegnano il Donkey di 20th Century Boys e Conan il ragazzo del Futuro, 'si corre più veloce a piedi nudi' e questo è sicuramente il sistema che gli assomiglia di più (e comunque, con la suola adatta, il piede è abbondantemente protetto). Poi, vabbè, anche i primi che usavano il segway venivano derisi (ops, mi sa che ho preso l'esempio sbagliato...)
RispondiEliminaamuro:
RispondiEliminaOcchio che, se non ricordo male, uno degli antristi con i segway ci campa. Nel senso che li utilizza per lavoro, o qualcosa del genere. :D
Tornando alle scarpe con le dita, più che altro non avevo idea le vendessero anche in Italia. Mai viste.
lo so (mi ricordo di Capitan Segway!). Infatti l'ironia stava nel paragone con un'idea buona che non ha avuto il successo che meritava
RispondiEliminaMa più che per i Jeeg, io direi per il Ginguiser Bull Gator DX da 300€ sulla sinistra tenuto come pandakomanda.
RispondiEliminaMaghetteeee *___*
RispondiEliminaVorrei tanto, tanto, tanto capire perché i giappi non riescano proprio a concepire l'idea di servirsi di attori occidentali per ruoli dichiaratamente occidentali. Oltre al numero spropositato di attori che vanno a intervalli regolari a lavorare negli spot pubblicitari nipponici, per non parlare degli occidentali residenti, dico, ma è tanto difficile trascrivere in romaji un maledetto copione? Seriamente, vedere un giapponese con i capelli ricci è un trauma.
RispondiEliminaleggo sempre con immenso piacere e visto che abito in Giappone, provo a dire la mia:
RispondiEliminai calzetti con le dita sono orrendi ma nascono con lo scopo di separare appunto le dita ed evitare il mizu-mushi (provate a cercare in rete) specialmente nel periodo estivo.
Heidi-con-faccia-quadrata ( http://www.youtube.com/watch?v=eclWzVmM_uo&feature=youtube_gdata_player)
deriva da questa folle simil animazione, The World of Golden Eggs, se non sbaglio realizzata tutta in Flash:
http://rinkya.blogspot.jp/2010/09/review-of-anime-parody-when-heidi-turns.html?m=1
è passata al Future Film Fest. di Bologna un paio di anni fa.
Ciao Alessandro, in ordine:
RispondiElimina- I gusti sono gusti e se CHRONICLE ti è piaciuto buon per te; io invece l'ho trovato un cazzatone fin troppo facile e gratuito, con una storia senza né capo nè coda ed un finale attaccato con lo sputo (il messaggio melò all'amico ucciso).
- Quella cagata di film di DEMONI è arrivato fino in Giappone? Ci credo che poi ci sfottono con il termine (Dio, lo odio) di Macaroni.
- Ho una discreta collezione di roba retrò: Il Jeeg con cavallo, la Match Patrol, l'X-Bomber e il Daltanius (nella confezione verde) che hai immortalato nelle tue foto li custodisco gelosamente a casa ancora oggi (persino la confezione verde).
- Qui infine la chicca, che ho scoperto leggendo il tuo articolo. Non sono un grande esperto nè appassionato di videogiochi (conosco giusto i fondamentali, dai coin op anni '80 e '90 oltre che Intellevision, Colecovision e Play station One), ma ignoravo che il Tetris per il Megadrive fosse così raro. Tanto la consolle quanto il gioco (oltre ad altri) era di proprietà della sorellina di mia moglie, insieme alla prima Nintendo, la pistola Zapper e vari giochi tipo Super Hang-On e Super Mario Bros e Duck Hunt. Sono ancora lì. Mi sa che vado a vedere se funzionano e poi, visto che mia cognata vive da dieci anni fuori, me li vendo su Ebay.